Baldini + Castoldi: Le boe
Una melodia infinita. Ritratto del nostro tempo migliore
Giancarlo Lucariello
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 208
La musica ha sempre fatto parte del mondo di Giancarlo Lucariello, sin da quando era bambino, ma è stato solo in seguito a un grave incidente che ha preso la decisione di farla diventare il suo mestiere. Con incredibile anticipo sui tempi, dopo aver ottenuto un posto come assistente alla direzione presso un’importante etichetta discografica milanese, Lucariello rischia il tutto per tutto pur di seguire il suo progetto: fare il produttore artistico. E, nello specifico, il produttore dei Pooh, che allora attraversavano un lungo periodo di crisi e incertezze. Il risultato raggiunto da Lucariello è straordinario: i cinque album da lui prodotti – Opera prima, Alessandra, Parsifal, Un po’ del nostro tempo migliore e Forse ancora poesia – non solo hanno dato nuova linfa al gruppo, ma hanno anche fatto scuola nel panorama della musica leggera, dove per la prima volta si sono sentiti gli echi della musica sinfonica e delle grandi arie dell’opera, grazie alla visione coraggiosa e fuori dagli schemi di un produttore che voleva fare musica e non solo canzoni di successo (per quanto il successo non mancherà: basti pensare a canzoni senza tempo come Pensiero, Tanta voglia di lei, la stessa suite di Parsifal...) Ora Giancarlo Lucariello ricorda, come in una sorta di memoir al tempo stesso personale e collettivo, la storia di questa avventura, ripercorrendo le scelte – musicali e non – che hanno portato alla nascita di questi storici album che hanno fatto cantare e innamorare intere generazioni; racconta il grande lavoro che c’è stato dietro, i retroscena di una creatività eccezionale e di un progetto controcorrente, le ore passate negli studi di registrazione: il risultato è un libro unico e ricco (di immagini, testi da leggere e canzoni da ascoltare) e assolutamente da non perdere non solo per chi ama i Pooh, ma anche per tutti quelli che di musica vivono.
Corpo estraneo. La mia vita tra arte, musica e teatro
Simona Marchini
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 240
Comica amatissima, nonché regista, donna di teatro e amante della lirica, Simona Marchini si racconta per la prima volta in questa autobiografia che ha l’andatura di un monologo intenso e disincantato, recitato al lettore come una sorta di pièce teatrale inedita e risolutiva. Con lo stile dolceamaro e ironico cui ci ha abituato, Simona Marchini ripercorre in queste pagine le tappe di una vita fuori dagli schemi: l’infanzia vissuta nel segno della Resistenza in una famiglia comunista ed eccentrica; la fascinazione precoce per il mondo dello spettacolo e dell’arte, di cui fa esperienza sin da piccola, anche dalla galleria della Nuova Pesa aperta dal padre nel 1959 e di cui sarà lei stessa a occuparsi; le storie d’amore spesso infelici – celebre il suo matrimonio con Ciccio Cordova, l’allora capitano della Roma, al tempo in cui il padre di lei, Alvaro Marchini, era presidente della società – ma anche quelle fortunate e per cui valeva la pena aspettare; l’esperienza della maternità, del dolore e della perdita; e poi naturalmente l’approdo al teatro e alla televisione: l’esordio nel 1979 con Romolo Siena in A tutto gag col personaggio di Iside Martufoni e poi con Renzo Arbore in Quelli della notte nell’85, per cui inventò la “Signora Mia, guardi...”. E poi le tournée teatrali, le esperienze di regia, i viaggi, le grandi amicizie, l’inventiva da sempre dimostrata nel proporre, nel creare, nel progettare un’offerta culturale di qualità nei teatri di tutta Italia. Senz’altro è un’artista sui generis che, dopo la laurea in Lettere moderne, non avendo seguito un percorso accademico tradizionale, spesso si è sentita come “un corpo estraneo” nel panorama teatrale, con tutta la fatica che comporta essere accettati e inclusi. Ma se c’è qualcosa di eccezionale in Simona Marchini, quello è il talento, la fantasia. E lo dimostra la lunga carriera e la stima di quanti l’hanno conosciuta e ammirata. Personalità complessa e da scoprire, attraverso le sue parole riusciamo a intravederne le tante sfaccettature e questo libro – che sa essere serioso e pieno di brio, ironico e dirompente proprio come lei, e che al languore del passato abbina un incrollabile entusiasmo per il futuro – ci restituisce il ritratto di un’attrice unica e irripetibile.
Il libro nero delle ingiuste detenzioni. Perché in Italia migliaia di innocenti finiscono in galera: le storie, le cause, le colpe
Stefano Zurlo
Libro: Copertina rigida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 192
Quanti sono gli errori giudiziari in Italia? Quante persone ogni anno subiscono la custodia cautelare, salvo poi rivelarsi innocenti? E qual è la spesa che lo Stato affronta per risarcirle? Quante di loro ottengono un indennizzo? Le ingiuste detenzioni macchiano come una brutta malattia la quotidianità della giustizia, gli errori sono la vergogna della vergogna e assumono proporzioni inimmaginabili. Dal 1991 al 31 dicembre 2020 i casi sono stati 29.659: in media, poco più di 988 l'anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato gigantesca, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri: 869.754.850 euro e spiccioli, per una media appena superiore ai 28 milioni e 990 mila euro l'anno. Non si capisce la fragilità del nostro apparato se non si va a studiare queste storie, prigionie di pochi giorni o di molti anni, ambientate al Nord come al Sud, con protagonisti famosi o illustri sconosciuti, trasversali alle classi sociali. Basandosi su dati concreti e verificabili, Zurlo firma una nuova inchiesta graffiante e attualissima: un'indagine dentro il cuore della cronaca, tra casi clamorosi e altri purtroppo silenziosamente ignorati, per fare chiarezza e portare all'attenzione di tutti la vera storia delle vittime della malagiustizia.
Pazzo per l'Inter
Giuseppe Prisco
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 192
Nei momenti di difficoltà, quando la squadra sembra sulle ginocchia e dalla tribuna partono i soli- ti fischi impazienti, i veri tifosi interisti guardano il cielo e chiedono il solito favore a Peppino. «Peppino Prisco facci un gol...» è uno dei cori più frequenti e affettuosi di uno stadio e di un pubblico che dal 2001 soffre di una nostalgia incredibile per il suo più grande, ironico e geniale dirigente. Principe del Foro di Milano, medaglia d’argento al valore militare per essere stato uno dei tre ufficiali reduci della divisione Julia, tragicamente de- cimata sul fronte russo, vicepresidente dell’Inter dal 1963, Prisco ha vissuto tre vite in una e in tutte ha saputo riversare la sua straordinaria capacità di comunicare la sua arguzia. Adorato dai suoi e irresistibilmente simpatico anche ai nemici di sempre (milanisti e juventini), l’al- pino interista Giuseppe Prisco ha saputo più di ogni altro incarnare lo spirito vincente e umano della Grande Inter morattiana, mai spento nemmeno negli anni più bui, quelli in cui non gli è mancato il coraggio di caricarsi la squadra sulle spalle e di mettere la faccia anche dove e quando il suo ruolo era solo di rappresentanza. Questo suo libro, scritto nel 1993 e diventato presto un piccolo culto per i tifosi interisti, arricchito oggi dalle nuove prefazioni di Fabrizio Biasin e del figlio Luigi, rappresenta un’occasione unica per ricordare (o per conoscere) – a cent’anni dalla sua nascita e a venti dalla sua scomparsa – uno dei più grandi e indimenticabili protagonisti del calcio italiano, in un anno che lo avrebbe fatto felice, quello della vittoria dello scudetto della sua squadra tanto amata. Prefazione di Fabrizio Biasin.
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2021
Paolo Mereghetti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 6680
Torna, per la tredicesima volta, il Dizionario dei film: enciclopedico nel rigore e nella quantità di dati, efficace, divertente e rapido nella lettura, l'opera di Mereghetti è arricchita di oltre 4.000 nuove schede. Il dizionario dei film 2021 si candida come l'unico vero strumento per chi segue il cinema e ne ama le curiosità e le sottili storie nascoste nelle vite dei suoi protagonisti, scoprendo percorsi di lettura e di visione straordinari. Anche in questa edizione si aggiungono numerosi percorsi tematici, come quello riservato alla saga di Guerre Stellari, che per la prima volta avrà uno spazio dedicato.
Atlante Mourinho. Frammenti di un discorso amoroso sull'allenatore più iconico del calcio
Furio Zara
Libro: Copertina rigida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 192
Amato, detestato. Idolatrato, contestato. Da più di vent'anni professa una sola religione: la sua. Chi lo ama lo segua. Ma chi non lo ama non può rimanere indifferente. Condottiero, visionario, grande seduttore, artista della provocazione, icona del football 2.0. C'è un solo allenatore al mondo che riassume su di sé il fascino del calcio moderno. Si chiama José Mourinho. Non è solo un nome, ma un marchio. Le virtù, i vizi, i trionfi e le sconfitte. Gli amici, i nemici. La luce della gloria, l'ombra del fallimento. Niente di tutto ciò che ha vissuto è banale, tutto è ammantato dall'epica. Come se ci fosse un destino che a lui solo appartiene, i frammenti di questo nostro discorso amoroso si allineano alla stregua di pianeti e consegnano a chi guarda l'immagine di un uomo speciale, unico e irripetibile. Tormentato, ma vero. Complesso, ma trasparente. E no, non è un pirla. Dopo qualche stagione di inciampi e incomprensioni, l'allenatore per cui «l'eccellenza è un'abitudine» sta affrontando la sfida più importante della sua carriera. Undici anni dopo il Triplete nerazzurro è tornato in Italia a miracol mostrare. Con il colpo di mercato più clamoroso degli ultimi tempi, è diventato il nuovo allenatore della Roma. Per tornare a vincere. Per alimentare il mito che lo circonda. Per dimostrare che di José Mourinho ce n'è uno solo. Questa è la sua storia.
Volevo stare dentro i fili di una radio. Da Tutto il calcio minuto per minuto a Caterpillar
Renzo Ceresa
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 144
Da bambino voleva diventare un salumiere. Oppure il presidente della Repubblica. Invece nel 1977 è stato assunto in Rai e lì è rimasto. Per quarantuno anni. Era il suo destino? Forse, perché suo padre era un tecnico di produzione radiofonica e lui era nato in un condominio in cui abitavano solo dipendenti della Rai. Ha passato una vita intera a lavorare in radio, nella sede di corso Sempione. Ha iniziato come sonorizzatore nelle produzioni di prosa e ha finito come curatore dei programmi di Radio2 che venivano trasmessi da Milano. Da Gino Bramieri in poi ha conosciuto molti artisti, molti autori, molti conduttori e molti cialtroni. Grazie a “Caterpillar” ha capito che la radio non è soltanto un mezzo di comunicazione ma può diventare un luogo dentro il quale le persone si riconoscono. “Volevo stare dentro i fili di una radio” è «una navigazione senza mappa e senza mete» in cui l’autore ha lasciato affiorare liberamente brandelli di memoria, spesso inaspettati. La scaletta che aveva preparato si è rapidamente dissolta, gli appunti abbandonati. Ma le parole c’erano e chiamavano altre parole, bastava ascoltarle e metterle in fila, come aveva fatto per tanti anni, per lavoro. «Siamo il copione di noi stessi e per arrivare in fondo bisogna voltare ogni pagina e se possibile, rileggersi, con la leggerezza della radio.»
Il poeta che non sa parlare
Nino D'Angelo
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 256
La vita di Nino D’Angelo non è una favola, è l’emblema del cambiamento. La sua è una storia unica eppure esemplare: nato nella periferia napoletana, ha corso più veloce della miseria e ha realizzato il sogno di fare il cantante. Lui che è stato prima “il caschetto biondo” – neomelodico prima ancora che questo genere esistesse – e poi l’artista che evolve, che produce poesia, che rivoluziona la sua musica e i suoi dischi, fino a comporre anche per il cinema di qualità, raccoglie ora in questo libro alcuni frammenti della sua vita, la sintesi dei suoi stati d’animo, e traccia la sua storia personale e artistica. Questo volume potrebbe assomigliare a un’autobiografia, ma è in realtà molto di più: più che seguire un ordine cronologico, fa proprio l’andamento ondivago della memoria, che accarezza, accelera, che rallenta per ricordare un amico, un luogo, un aneddoto del passato; in queste pagine, scritte con ironia e leggerezza, ma segnate anche da tanta drammaticità e lirismo, si ha l’impressione di scavare in profondità e di arrivare a conoscere, di quello che è ormai un simbolo della canzone napoletana, anche le pieghe più intime, i trascorsi più remoti, i pensieri più veri. Il risultato è un affresco di luoghi e persone – dall’estrema periferia alle luci della ribalta, da Forcella alla vertigine del successo –, ma è anche e soprattutto un ritratto di un mondo che – sembra dirci Nino D’Angelo – forse ha molto da insegnare: un universo di povertà e dolore, ma fatto di piccole cose, di amicizie sincere, di famiglie numerose che si aiutano, di scherzi e scazzottate, un mondo in cui nessuno si salva da solo e in cui si può ridere di tutto, anche della miseria. Prefazione di Nicola Lagioia.
L'orizzonte rosato del tempo
Lillo Di Mauro
Libro: Copertina morbida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 356
«Quando scrivo poesia mi sento simile alle stelle che vagabondano nel cielo con la loro luce intermittente. La mia poesia vive di segni e di simboli, con la mia parola poetica annuncio eventi. Abito l'immaginazione, vi soggiorno, amo sedurre con le parole e i simboli per rendere sopportabile il mondo che incatena le nostre vite. Mi inabisso fino ai fondali del mondo e più in là nell'infinito, per scrutarne il mistero. Io scrivo poesia per salvarmi dalla mia dannazione, dal mio destino.» Lillo di Mauro, poeta dalla sensibilità rara e sconfinata, torna con una raccolta di poesie cruda e potente, in cui il ricordo, sempre vivo, di un'infanzia turbata e compromessa si lega alla malinconia e allo stupore per un presente che si dimostra sempre segnato, irrimediabilmente, dal rimpianto. Nelle quattro sezioni che compongono questa silloge ritroviamo i temi della giovinezza, dell'amore e delle prime esperienze omosessuali vissute nelle periferie e nel segreto di Roma, grande teatro in cui si gioca la partita del proibito, ma dove matura anche il bisogno ribelle di uscire dall'ombra e, finalmente, di dire: è la parola, infatti, e la poesia ancora più di tutto, a diventare vero e forse unico strumento di redenzione e ordine in un universo distorto dalla nostalgia, dalla mancanza, dal tormento delle possibilità non esplorate. E solo la poesia può, con la forza liberatoria che le appartiene, opporsi al disfacimento del corpo e del tempo. In queste poesie - in cui si avverte, come avverte l'autore, l'eco delle letture che hanno accompagnato la sua fioritura poetica: da Rilke a Wilde, da Saba a Rimbaud, da Dickinson a Pasolini e Sandro Penna - il verso libero, le abbondanti e ordite metafore, i richiami alla natura, al suo fogliame, ai suoni e ai colori di un paesaggio altro trasportano il lettore in una dimensione onirica, dove è possibile dichiarare la propria identità, nero su bianco, senza celare nulla di sé.
Come sinfonia
Pino Donaggio, Anton Giulio Mancino
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 300
Ci sono vite straordinarie che recano dal principio un inconfondibile segno artistico. Sono romanzi già prima di essere scritti. La vita di Pino Donaggio, antidivo per eccellenza, genio senza sregolatezza, discreto e misurato, musicista completo, violinista, compositore e cantautore allergico ai musicarelli, inguaribile “ultimo romantico”, non assomiglia a nessun’altra. Nato nella Laguna veneziana, a Burano, e cresciuto nei pressi di Rialto, Pino Donaggio coltiva la passione per la musica sin da subito e, dimostrando uno straordinario e precoce talento, entra nel Conservatorio di Venezia. Il suo destino, come lui stesso ammette, era quello di diventare violinista. Da Venezia passa a Milano, si perfeziona, cresce, ma al tempo stesso matura anche l’ambizione di scrivere canzoni. Lo fa e segna un’epoca, emozionando ragazzi e ragazze calcando il palco del Festival di Sanremo dieci volte: da Come sinfonia, di cui si festeggia quest’anno il sessantesimo anniversario, a Io per amore, passando per i brani più rock’n’roll come Il cane di stoffa e Giovane giovane, fino ad arrivare all’indimenticabile Io che non vivo (senza te), che fa innamorare chi la ascolta e che, cantata da Dusty Springfield ed Elvis Presley, col titolo You Don’t Have to Say You Love Me fa il giro del mondo, vende 80 milioni di copie ed entra nella storia delle canzoni più celebri (e più belle) che siano mai state scritte. Arrivato al successo, Pino Donaggio matura a sorpresa un altro cambio di rotta e, un po’ per caso un po’ per destino, inizia a comporre colonne sonore per il cinema e le sue musiche sono tra le più apprezzate da pubblico e addetti ai lavori, premiate, fanno scuola: da Hollywood alla RAI, famosissima è la sua storica collaborazione con Brian De Palma, ma anche con la fiction italiana per eccellenza: Don Matteo. In questo libro, intimo e spassionato, il maestro Donaggio racconta e si fa raccontare per la prima volta con i tempi e i modi ampi e armoniosi della sinfonia: tra ricordi, salti temporali, aneddoti sugli amici, gli incontri insoliti, le avventure di chi ha vissuto dall’interno il mondo fascinoso e inaccessibile del palcoscenico, ci restituisce non solo la storia di una passione inestinguibile per la musica, ma anche il ritratto affabulante di un uomo che ha sempre preferito la semplicità, la schiettezza e la libertà alle luci della ribalta. Prefazione di Terence Hill.
Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)
Alessandro Haber
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 432
Alessandro Haber si racconta, per la prima volta, in un’autobiografia schietta, sincera e fuori dagli schemi, come del resto è lui stesso. Libero, creativo, nevrotico, appassionato, straripante: Haber fa ridere e commuovere. In queste pagine ci racconta della sua infanzia scanzonata a Tel Aviv e del successivo rientro in Italia, della scoperta di una passione smodata per la recitazione e del desiderio di approdare a Hollywood; descrive nei particolari e senza peli sulla lingua una carriera lunga più di cinquant’anni, tra cinema, teatro, spettacoli e persino musica; ma soprattutto ci incanta con il racconto di una vita tanto eccentrica quanto affascinante: le partite a carte con i suoi “maledetti amici”, le avventure e le invidie, le prime a teatro, i provini andati bene e quelli andati male, la corsa a conoscere Orson Welles incontrato per strada e le partite a tennis con Nanni Moretti, le belle donne, le occasioni perse, il sesso e i tradimenti, e poi l’amore incondizionato per Celeste che, da sedici anni, lo “costringe” a interpretare ogni giorno il ruolo di padre. Come sul palcoscenico sfilano protagonisti e comparse, anche in queste pagine il racconto di una vita segue un flusso a volte imprevedibile, accelerato, talvolta persino centrifugo, ma sempre incredibilmente potente, e ci restituisce la vitalità istintiva di un attore straordinario e irripetibile come Alessandro Haber.
Fantozzi dietro le quinte. Oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio
Elisabetta Villaggio
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 160
Un memoir privato e insieme un racconto corale, un’incursione autentica nella vita di Paolo Villaggio e poi un’altra, inedita e fitta di testimonianze di prima mano, nel dietro le quinte del suo personaggio più memorabile: Ugo Fantozzi. Lui, il ragioniere più cinico e amato d’Italia, che nasce sulle pagine dell’«Europeo» prima di dare vita ai proverbiali libri e film; lui, capace di unire un ritratto sottile e scanzonato del ceto impiegatizio alla denuncia sociale contro «consumismo, cattivi e megapresidenti»; lui, creato e abitato da un comico ineguagliabile, di cui la figlia Elisabetta restituisce il ricordo con sguardo tenero e discreto. Dall’infanzia a Genova alle sere d’estate a Boccadasse, dall’amore vero incontrato a vent’anni al suo debole per Buñuel, senza dimenticare la gavetta romana – iniziata in uno scantinato umido a Trastevere e culminata con Federico Fellini – e l’amicizia con Fabrizio De André. E poi l’ansia congenita, il cibo come atto di sfogo, il ritiro, la malattia. Questa è la storia di «uno che la felicità l’ha quasi perseguitata» e che, quando se n’è andato, l’ha fatto tra gli applausi. Tra novantadue minuti di applausi, s’intende. Prefazione di Laura Delli Colli.