Castel Negrino: PreTesti
David Bowie. L'arborescenza della bellezza molteplice
Francesco Benozzo
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2021
pagine: 144
Una vita ispirata, ossessionata e imprendibile. David Bowie volle costantemente ridiventare ciò che era prima di essere, e questa è la sua arte. Ciò che è diventato, la sua bellezza molteplice, la sua eleganza decadente e solitaria, il firmamento malinconico delle sue canzoni, la prolissità ridondante ma impeccabile delle sue provocazioni ricordano meno gli esteti e i dandy dell’Europa tardo-moderna che gli asceti orientali di un redivivo Medioevo iniziatico. Al pari di Hafez, Rāmānanda, Huineng, egli è stato l’artista dell’incompiutezza prismatica che si fa voce, il folgorato poeta dell’esasperazione tecnologica, il non sospetto interprete della postmodernità senza scampo.
Bob Dylan. Poeta errante
Paolo Granata
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2019
pagine: 128
Dylan, denudandosi delle proprie convinzioni ha rivelato mille facce di se stesso. Abbandonando il proprio Io – imbevuto di misticismo, intuizione, impulso – ha scovato un linguaggio crudo, greve, proveniente dalle viscere dell’anima, in un apparente balbettio, volutamente illetterato, capace di sillabare una poesia improvvisa, virulenta, rigurgitata tutta d’un fiato. Woody Guthrie, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Arthur Rimbaud, William Blake, Sant’Agostino e i libri profetici dell’Antico Testamento: le influenze letterarie che hanno fatto di Bob Dylan un cantautore da Nobel.
Patti Smith. Tra Rimbaud e San Francesco
Susanna Dolci, Angelo Senzacqua
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2019
pagine: 129
Una miccia lunga 175 centimetri in un corpo magro, segaligno. Un viso ieratico. Capelli – lunghi o corti, secondo le mode – comunque sempre scombinati: a darle l’aria di una mitologica medusa. Non può essere del tutto semplice la donna che accompagna la dipartita di Allen Ginsberg leggendogli i Cantos di Ezra Pound. E poi, giù e su, tra Rimbaud e San Francesco, Kerouak e Verlaine, Blake e Burroughs, Pasolini e Baudelaire in un continuo saliscendi da vertigine letteraria. Nella foresta dei simboli, la parola si fa musica e i poeti danzano tra loro, senza tempo.
Leonard Cohen. Come un uccellino su fili di parole
Elena Lamberti
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2018
pagine: 168
"La Torà e il Talmud, il Buddismo Zen e l'Induismo Advaita Vedanta, i mistici persiani Farīd ad-dīn 'Attār e Rūmī, Primo Levi, Alexander Trocchi, Constantino Kavafis, Dylan Thomas sono solo alcuni dei testi, dei mondi e degli autori che sottendono l'esplorazione artistica di Leonard Cohen, mentre sono stati Federico Garcia Lorca e Irving Layton a dare forma compiuta al bosco sacro di un autore che è rimasto per tutta la vita un "canadese in libero esilio". F. R. Smith, A. M. Klein, Louis Dudek sono i maestri di Montreal che portano il giovane Cohen a diventare, con Margaret Atwood, Dennis Lee e molti altri ancora, una delle voci più importanti del Rinascimento Canadese. Una stagione letteraria che ha fatto emergere altre voci, come quelle di Alootook Ipellie e Louise Bernice Halfe, messe a tacere dalla storia coloniale di una nazione sottratta alle popolazioni indigene."
Martin Scorsese. Le forze primigenie dell'America
Maurizio Gregorini
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2018
pagine: 128
Forse Martin Scorsese non è un regista-letterato, ma è certo che nel Pantheon dei suoi riferimenti risiedono molti immortali. Shakespeare e Céline lasciano tracce, segrete ma profonde, nei suoi film. Herbert Asbury, alle origini del gangsterismo e i noir di Raymond Chandler lo guidano sulle “vie del malvivente” ("Mean Street"). Il Joyce di "Dedalus", Sushaku Endo, Nikos Kazantzakis riforniscono l’immaginario dei lungometraggi a sfondo spirituale. Le "Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij, il Nietzsche de "La gaia scienza" e dello "Zarathustra" e Thomas Wolfe il solitario si nascondono dietro le quinte di "Taxi driver" e di "Cape Fear". Henry Miller è esplicitamente citato in "After hours". I testi di alcune canzoni dei Rolling Stones e di Bob Dylan fanno da controcanto alle scelte formali e sostanziali della sua intera filmografia. Le strisce di Otto Soglow ispirano i suoi "storyboard", esattamente come i disegni di Selznick offrono lo spunto per le immaginifiche inquadrature di "Hugo Cabret".
Jim Morrison wotan in rock
Luca Leonello Rimbotti
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2018
pagine: 146
Break on through to the other side: così titola uno dei pezzi più famosi dei Doors, irrompi dall’altra parte! In questo invito ad andare oltre, ad abitare l’Altrove, si sintetizza la forza del messaggio di Jim Morrison, il rocker e poeta sciamano che negli anni Sessanta del Novecento lanciò la sfida rivoltosa al Sistema borghese e perbenista. Protetto dai poteri psichedelici di Wotan/Dioniso, riuscì a creare la nuova tavola dei valori di un’eterna controcultura, viva e attiva oggi come cinquant’anni fa. Per creare questa macchina ribelle, attinse alle fonti primarie di Blake e Nietzsche. A seguire, non troppo distanti dalla sorgente: Euripide, Snorri, Petrarca, Shakespeare, Huxley, Dylan Thomas, Castaneda animarono la sua parola sanguinosa e allucinata dagli esordi di Los Angeles fino alla tomba di Parigi.
Fabrizio De André. Maledetti poeti
Miro Renzaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Castel Negrino
anno edizione: 2018
pagine: 136
Non siamo qui per celebrare il poeta De André e nemmeno la sua poesia. O meglio, siamo qui per celebrare la poesia del genovese, attraverso i suoi poeti e le loro poesie: quelle che, in un modo o nell’altro, hanno rifornito di humus e linfa il suo linguaggio poetico. Pseudo Giacomo, Aristofane, Jacopone da Todi, Cecco Angiolieri, Françoise Villon, Edgar Lee Masters, Oswald De Andrade, Olindo Guerrini, Riccardo Mannerini, Pier Paolo Pasolini, Fernanda Farias de Albuquerque, Álvaro Mutis. La formazione è di quelle sporche, cattive e perdenti. Tutt’altro dall’ungarettiana “Petrarchesca” che puntava in alto. Qui siamo in piena zona retrocessione di quel campionato a girone unico (senza ritorno) che chiamano vita.