Donzelli: Saggi. Arti e lettere
La pittura del tardo Rinascimento. A Roma e a Firenze
Hermann Voss
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 640
Hermann Voss portò a conclusione questo studio sulla pittura italiana nel 1920. L'opera, subito riconosciuta come un pilastro della critica d'arte internazionale, e a tutt'oggi strumento di studio, gli valse la libera docenza e lo consacrò uno dei massimi conoscitori dell'arte italiana tra Cinque e Settecento. Hermann Voss appartiene a quella schiera di uomini "terribili" le cui ricerche sconvolgono i cartellini e i cataloghi delle pinacoteche, togliendo il sonno a sopraintendentì e organizzatori di mostre improvvide. L'impianto della ricerca è strettamente consequenziale: della pittura tardorinascimentale Hermann Voss indaga e discute le suddivisioni temporali, le coeve correnti spirituali, la scansione dei generi e i "compiti" della pittura romano-fiorentina, in un discorso che dall'eredità di Raffaello e Michelangelo conduce fino alle stagioni dell'alto Rinascimento e del manierismo fiorentino e romano.
Innamorarsi a Leningrado. Anna Achmàtova e Isaiah Berlin
György Dalos
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 168
23 novembre 1945. Sono le tre del pomeriggio quando Isaiah Berlin, uno dei massimi teorici del pensiero liberale contemporaneo incontra in una tetra stanza a Leningrado Anna Achmatova, grande poetessa russa del ventesimo secolo. È l'inizio una straordinaria storia d'amore. Un incontro durato solo lo spazio di una notte e di un giorno, ma destinato a lasciare un segno indelebile nelle vite dei due protagonisti. Dopo quella sera la Achmàtova divenne uno dei principali bersagli politici del regime e Berlin si trasformò per sempre agli occhi dei sovietici nella "spia britannica". Anna si sarebbe tormentata per sempre quell'ospite per il resto della vita e da quell'amore maledetto sarebbero nate alcune delle sue poesie più belle. György Dalos è riuscito a entrare negli archivi di Mosca avendo accesso per la prima volta alle carte della polizia sovietica del KGB relative al caso Achmatova. Il risultato è un ritratto della guerra fredda "dall'interno".
La conversazione. Un modello italiano
Amedeo Quondam
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 347
Rabbia e orgoglio. Due pulsioni cui Amedeo Quondam si richiama per descrivere le ragioni della nascita di questo libro, che descrive analiticamente il processo di costituzione di uno dei grandi modelli culturali della modernità: la conversazione. Rabbia per la favola triste che, promulgando la condanna etica e politica della "decadenza" italiana nei secoli dell'Antico regime, ha trasmesso la leggenda che la conversazione sia un'invenzione francese, sua gloria distintiva ed esclusiva. Quondam restituisce invece le fondazioni archeologiche e strutturali della conversazione alla cultura italiana, che nell'arco di meno di un secolo - tra 1490 e 1570 - ha dato vita a opere come il "Libro del Cortegiano" di Baldassarre Castiglione e il "Galateo" di Giovanni Della Casa. Due esempi di come la conversazione rappresenti e connoti geneticamente quella "forma del vivere" secondo grazia e sprezzatura, per onore e per utile, che Pontano, Castiglione, Della Casa, Guazzo elaborano e prospettano. La conversazione è saper stare al mondo, è saper parlare (o tacere) a tono e a turno, in modo sempre piacevole e acuto, è parte cospicua della nuova scienza mondana di cui il gentiluomo moderno si deve impadronire quale supremo ornamento della sua principale professione, che resta quella delle armi. Essa è l'archetipo di quella "civiltà" che nella stessa epoca definisce nuove regole, in quanto forma che annette il corpo, i suoi gesti e la sua voce, al mondo estetico dell'arte.
Calvino e le scienze
Massimo Bucciantini
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 188
Il 9 maggio 1962 Italo Calvino scrive a Umberto Eco di avere intenzione di redigere un manifesto "per una letteratura cosmica". A un certo punto della sua vita, al volgere del "nuovo secolo" degli anni sessanta, Calvino guarda alla scienza come mai aveva fatto in passato. E lo fa perché per esprimere le nuove situazioni esistenziali e per comprendere "il nostro inserimento nel mondo", egli sente la necessità di occuparsi delle immagini che la scienza produce e del linguaggio che impiega nel produrle. Attraverso Calvino il libro racconta un pezzo importante di storia della cultura italiana del Novecento. Grazie all'impiego di numerose lettere e documenti di archivio inediti ne ricostruisce la trama nei suoi molteplici particolari. Giorgio de Santillana, Sergio Solmi, Anna Maria Ortese, e poi, ancora, Cassola, Vittorini, Bollati, Timpanaro sono alcune delle personalità con cui Calvino discute e si confronta nei diversi momenti del suo lavoro di scrittore. Legati a precisi contesti storici e culturali, questi incontri si trasformano in luoghi privilegiati di osservazione e d'indagine, e forniscono l'occasione di entrare nel laboratorio Calvino in modo originale. Raccontare Calvino e la scienza è infatti anche un modo per fare uscire Calvino da Calvino: un modo, a venti anni dalla morte, per restituirgli un po' di vita, per liberarlo dagli schemi sempre più astratti e ripetitivi in cui troppo spesso è costretto.
Amelia Rosselli. La fanciulla e l'infinito
Emmanuela Tandello
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 137
Il rapporto con la giovinezza e l'adolescenza è il punto di partenza del viaggio di Emmanuela Tandello nei labirinti ossessivi di una grande poetessa italiana del XX secolo, Amelia Rosselli, al confine tra vita e opera letteraria. La Rosselli è un territorio ancora in gran parte inesplorato dalla critica, e il libro della Tandello, risultato di un percorso di ricerca decennale, viene così a colmare un vuoto.
Melanie Klein. La madre, la follia
Julia Kristeva
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 291
In queste pagine, l'autrice arriva a toccare i nodi che più riguardano da vicino la Klein individuando nella sua persona la più grande innovatrice della pratica psiconalitica dopo Freud. Se quest'ultimo aveva posto al centro della vita psichica il complesso di Edipo e la funzione del padre, Melanie Klein si concentra sulla figura e sul ruolo della madre. Essa individua nella figura materna la fonte non solo della creatività, ma del pensiero stesso, e considera il ruolo del "matricidio" nello sviluppo psichico. L'autrice racconta la storia emblematica della vita di Melanie Klein.
Negli anni profondi. Studio sull'opera di Baudelaire
Giovanni Cacciavillani
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 201
Questo libro analizza in profondo tutta l'opera di Baudelaire: la prosa, i versi, le lettere, comprese quelle assai significative scritte alla madre. Una schiera di psicoanalisti è convocata a far parlare il testo baudelairiano fin nei suoi più intimi e arcaici recessi. Da Freud a Melanie Klein, da Bion a Matte Blanco, da Meltzer a Resnik, la scienza del profondo ci illumina sulla rottura epistemologica attuata dal poeta delle "Flewrs du Mal". Come Cézanne ha effettuato una rivoluzione copernicana in pittura, infondendo nell'opera d'arte una molteplicità di volumi e prospettive, così Baudelaire ha inaugurato nella composizione poetica un dire multidimensionale, "in volume", che restituisce le ricchezze del suo mondo interno, abitato dal lutto e dalla melanconia. Compito del poeta è di introdurre nel più profondo di sé gli oggetti del mondo esterno, per "contenerli", assimilarli e tradurli in parola. Ma questa operazione di elaborazione del lutto arcaico incontra il "solco profondo di Melanconia", l'affetto che più impegnò il poeta nel suo ethos del trascendimento: "Estrarre la bellezza dal Male".
Goya, le pitture nere
Yves Bonnefoy
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 153
Sin dai primi anni della sua produzione, Yves Bonnefoy, unanimemente considerato il più grande poeta francese contemporaneo, ha concepito la riflessione sulle arti figurative, e in particolare sulla pittura, come il prolungamento ideale della sua poesia. Un filo che non si è mai interrotto e al quale oggi si aggiunge un importante tassello: le pitture nere di Goya, "uno dei momenti assoluti dell'arte occidentale". È difficile - sostiene Bonnefoy - comprendere l'opera di Goya attraverso il riferimento alla pittura della sua epoca, a differenza ad esempio di quanto accade con Velázquez o Rembrandt. I documenti a nostra disposizione o le sue stesse lettere ci danno ben poche informazioni su quello che fu il segreto di questo straordinario spirito, che sembra senza tempo. Anche degli avvenimenti principali della sua vita, come la grave malattia che lo colpì nell'inverno 1792-93, non si sa molto. Per questo, chi si avvicina alla sua opera con gli strumenti dello storico o del critico d'arte è destinato a perdere di vista l'essenziale: "un pensiero di ciò che è vero e di ciò che vale". Occorre tentare una via nuova: un approccio empatico tra pittura e spettatore. Se è vero che il simile conosce il simile, per comprendere gli abissi di Goya non bisognerà forse prestare attenzione a quello che proviamo noi stessi quando osserviamo le sue opere?
Il fado. Storia e cultura della canzone portoghese
Rui Nery Vieira
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 310
Un genere musicale e al tempo stesso poetico. Una danza che parte dal Brasile agli inizi dell'Ottocento per sbarcare nei salotti borghesi come nel teatro satirico e nei locali malfamati della Lisbona tra la fine del secolo e gli inizi del Novecento. Da fenomeno marginale a emblema di un popolo e della sua civiltà, il fado è tuttora parte integrante della tradizione familiare dei quartieri popolari di Lisbona. E lo è in modo talmente radicato da resistere all'impatto dei media, del rock e di tutte le altre forme della cultura "pop".
Il silenzio delle sirene. Percorsi di scrittura nel Novecento francese
Jacqueline Risset
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 242
In queste pagine l'autrice traccia un percorso lungo un secolo, che prende le mosse da quest'ottica: la rilettura di Mallarmé, Valéry e Proust, una volta dismesso il canone critico che ne ha fatto rispettivamente il capostipite del movimento simbolista, lo sperimentatore solitario nonché "maitre-a-pensar" del tempo, e il cantore di una classe in via di estinzione. L'autrice si concentra piuttosto su ciò che le loro opere sono tuttora: un'interrogazione ardita del linguaggio poetico che schiude nuove interpretazioni dei fondamenti universali, per Mallarmé; una meditazione ostinata sulle esperienze-limite, sull'"altro stato" del pensiero per Valéry; un'esplorazione dell'inconscio con gli strumenti della letteratura, per Proust.
Il ritratto dell'amata. Storie d'amore da Petrarca a Tiziano
Walter Ingeborg, Roberto Zapperi
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 136
Ogni epoca propone un proprio canone di amore, che in qualche modo determina tutte le forme e i rituali a esso connessi. Qual era questo canone in quello straordinario periodo di fioritura delle arti che è stato il Rinascimento italiano? Alla ricerca di una risposta, gli autori di questo libro propongono il racconto di otto esemplari storie d'amore, che sono al tempo stesso un viaggio avvincente nella pittura e nella poesia italiane dei secoli XV e XVI. Il punto di partenza di questo itinerario è il modello ideale di amore fissato da Petrarca nel Canzoniere: la scoperta di una passione amorosa, libera dai vincoli coniugali, ma anche da quelli della sessualità e del corpo. Nei secoli successivi da questo canone nasce rituale amoroso che prescrive la celebrazione dell'amore ideale per una donna tanto bella quanto inaccessibile, alla quale si dedica un ritratto accompagnato da un commento poetico. La pratica di questo rituale diventa un raffinato gioco di società promosso dall'élite intellettuale italiana. Gli attori del gioco sono coppie celebri: da Lorenzo de' Medici e Lucrezia Donati ad Alessandro Farnese e Livia Colonna, e gli artisti coinvolti si chiamano Giovanni Bellini, Leonardo, Tiziano. Fatalmente l'amore ideale si trasforma in una concreta passione, a cui il rituale petrarchesco fa da galante copertura. Così, prima che la repressione dei costumi imposta dalla Controriforma ponga fine al sofisticato gioco, l'amore rinascimentale sembra anticipare di oltre due secoli quello romantico.
Quadrare il cerchio. Il riso, il gioco, le avanguardie nella letteratura del Novecento
Walter Pedullà
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2005
pagine: 476
In questo volume Walter Pedullà racconta, con una scrittura arguta che conserva la "voce" e l'estro delle sue lezioni universitarie, i cinquant'anni del secondo Novecento - dal neorealismo al post-moderno - che egli ha accompagnato quotidianamente da critico militante e ritrae alcuni dei protagonisti della prima metà del secolo, disegnandone i connotati più segreti con una prosa indelebile. Si narrano qui le coraggiose svolte della cultura e le violente o moderate restaurazioni della politica; vengono illustrati i fallimenti del passato e, per il futuro, si sottolinea l'urgenza di trovare linguaggi e idee diversi da quelli che hanno funzionato in misura assai inferiore alle attese e ai sacrifici del XX secolo.