Bepress
Lasci che la tua voce tremi. Resistenze latinoamericane
Eleonora Nascimben
Libro
editore: Bepress
anno edizione: 2024
pagine: 228
Calcio e migrazioni, Un fenomeno mondiale (1930-2022)
Gian Marco Duina
Libro
editore: Bepress
anno edizione: 2024
pagine: 176
Carlos Marighella e il manuale della guerriglia urbana
Carlos Marighella
Libro
editore: Bepress
anno edizione: 2023
pagine: 104
Possibilità negate. Per una critica del capitalismo
Michele Longo
Libro
editore: Bepress
anno edizione: 2023
pagine: 180
Anarchia verde. Murray Bookchin e John Zerzan a confronto
Marco Piracci
Libro: Copertina morbida
editore: Bepress
anno edizione: 2022
pagine: 129
La distruzione ambientale, la sempre maggiore estinzione di specie animali, la crescente alienazione umana e lo sviluppo costante di raffinate tecniche di controllo sociale definiscono uno scenario estremamente cupo per il pianeta e per gli esseri viventi che questo ospita. Lontano tanto da ipotesi catastrofiste quanto da quelle minimaliste, il volume prende in esame le idee di Murray Bookchin e di John Zerzan, considerati i maggiori esponenti, rispettivamente, dell'ecologismo sociale e del primitivismo anarchico. Ne emerge un confronto rigoroso volto a sottolineare affinità e punti d'incontro ma anche profonde distanze e differenti prospettive. Società del passato, popoli primitivi attuali, nascita della distruttività umana, ruolo della tecnologia, proposte politiche, sono alcuni degli aspetti su cui si sofferma l'analisi. Analisi lontana tanto da chi opportunisticamente sostiene che il mondo possa essere salvato da piccole riforme quanto da chi è convinto che il cammino intrapreso non possa essere ripensato e che la "fine" sia inevitabile. Ci si può lamentare della fine della libertà individuale e cadere nell'indifferenza e nella passività post-moderna, oppure comprendere qual è la condizione umana nella società e sfidarla come propongono i due pensatori anarchici.
Ecologia e pensiero rivoluzionario
Murray Bookchin
Libro: Copertina morbida
editore: Bepress
anno edizione: 2022
pagine: 94
"La nozione stessa di dominio della natura da parte dell'uomo deriva dal dominio stesso dell'uomo sull'uomo". Con questa formulazione, Murray Bookchin nel saggio Ecologia e pensiero rivoluzionario affronta in modo critico, dunque ecologico, il rapporto dominante che l'uomo ha con la natura, contestando i modi tecnocratici che hanno portato a tale dominio. Secondo il pensatore americano "l'ecologia è, per suo carattere intrinseco, una scienza critica - critica più di quanto non sia stato qualunque sistema di economia politica, anche il più radicale - ma anche dal fatto che l'ecologia è una scienza che si propone di integrare e di ricostruire. Questo carattere integrativo e ricostruttivo dell'ecologia, portato alle sue estreme conseguenze, confluisce direttamente nel campo del pensiero sociale anarchico. Infatti, in ultima analisi, è impossibile tutelare l'armonia tra l'uomo e la natura senza creare una comunità umana capace di vivere in perpetuo equilibrio con l'ambiente naturale".
La rivoluzione dei popoli oppressi
Ernesto Che Guevara
Libro: Copertina morbida
editore: Bepress
anno edizione: 2022
pagine: 78
"Bisogna che si formi un vero internazionalismo proletario. Con eserciti proletari internazionali, per i quali la bandiera sotto la quale si lotta sia la causa sacra della redenzione dell'umanità, in modo che morire sotto le insegne del Vietnam, del Venezuela, del Guatemala, del Laos, della Guinea, della Colombia, della Bolivia, del Brasile - per citare solo i Paesi dove oggi si combatte in armi - costituisce una gloria e una aspirazione per un americano, un asiatico, un africano e anche per un europeo. Ogni popolo che si libera è una parte di battaglia vinta per la liberazione del proprio popolo. È tempo di attenuare le nostre divegrenze e di porci tutti al servizio della lotta. Creare due, tre, molti Vietnam". Il discorso di Ernesto Guevara tenuto nella Prima Conferenza della Tricontinental a L'Avana, nell'aprile del 1967, è divenuto per le tragiche circostanze della sua caduta in combattimen (t9o ottobre 1967) il suo testamento politico. In queste pagine sono racchiuse la visione del mondo, il coraggio, la passione umana e politica dell'ultimo grande rivoluzionario del nostro tempo.
Sole e rivoluzione. L'incantesimo cubano
Roberto Vallepiano
Libro: Copertina morbida
editore: Bepress
anno edizione: 2022
pagine: 286
Un caleidoscopio di colori e profumi. Il sole come emblema, la rivoluzione come bandiera. Un viaggio nel cuore di Cuba costellato da racconti impetuosi e aneddoti irresistibili, pagine incendiarie in cui la narrazione appare sospesa tra il realismo magico e l'epica rivoluzionaria. A metà tra il saggio e il romanzo. questo libro è un viaggio letterario che amalgama sapientemente vicende collettive e individuali, che intreccia la storia con la esse maiuscola al vortice di sensualità e scintillante umanità di un popolo unico. Lo stile è evocativo, il linguaggio fluido e diretto, quasi musicale. Ogni capitolo è un libro nel libro. Una dichiarazione d'amore verso un'isola incantata che ha la capacità di trasportarti nella terza dimensione, quella della profondità. Una terra meticcia che incrocia idee, razze, colori e culture. Cuba è un destino controcorrente, vita palpitante. poesia di strada che nasce dal frastuono dei barrios. Una piccola ma orgogliosa utopia caraibica che già dalla cartina ha la forma di un sorriso.
La racchetta di Mao
Marco Bagozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Bepress
anno edizione: 2022
pagine: 131
Dopo aver assistito ad un'esibizione di tennistavolisti cinesi a Roma nel 1970, uno dei grandi del giornalismo sportivo italiano Franco Melli scrisse sul principale quotidiano sportivo italiano: "Solleciteremo i nostri figli nel futuro ad applicarsi anche in età post-adolescenziale al ping-pong con monastica abnegazione, vagheggiando impossibili miti. Saranno altri tempi, altri mondi, e attraverso un divino processo sostitutivo i cinesi saranno propagandati da un loro Riva o da un loro Arese mitologico e noi avremo il Wang Wen-Hua o Wang Wen-Jung su cui appuntare il nostro fanatismo". A leggerle oggi, queste parole sembrano lontane anni luce dalla realtà delle questioni sportive, ma negli anni '70 i pongisti cinesi apparivano come veri e propri miti globali, capaci di suscitare l'entusiasmo popolare. La dirigenza cinese già dalla metà degli anni '50 aveva intuito la capacità del tennis tavolo (a torto ritenuto uno sport minore, visto che l'ITTF è la federazione internazionale con il maggior numero di associazioni membre al mondo) di diventare lo sport capace di lanciare l'immagine della Cina nel mondo, in un programma di soft power ben dettagliato. Grazie ad una vasta documentazione, l'autore ricostruisce questo percorso dalla Conferenza di Bandung del 1955 alla morte di Mao Zedong avvenuta nel 1976. Prefazione di Andrea Bisceglia.
La pellicola va nella plastica. Ovvvero come smaltire il cinema spazzatura. Enciclopedia breve del cinema freak, trash, bizzarro, exploitation
Alberto Genovese
Libro: Libro in brossura
editore: Bepress
anno edizione: 2021
pagine: 574
«Il mondo del cinema è un universo variegato, composto da molteplici generi e diversi livelli di produzione, sia in termini di qualità e quantità. Ai piani più bassi della catena evolutiva cinematografica esiste un cinema povero, smaccatamente perverso e inconsapevole della sua bruttezza, il cosiddetto cinema spazzatura, che naviga impertinente nei generi, inconsapevole di aver prodotto migliaia di pellicole ancor oggi mai smaltite. Spaziando dal finto bondage della saga di Olga fino agli orrori di cartapesta di Roger Corman, passando per le giunoniche forme delle protagoniste dei film di Russ Meyer ai ridicoli polpettoni in costume di Andy Milligan fino all'irriverente cattivo gusto di John Waters, il cinema spazzatura, per quasi un secolo, ha inquinato mari e monti ma soprattutto le sale cinematografiche. Con questo libro si tenta di mettere ordine in questo mondo valutando il miglior modo di smaltirne i generi all'interno di una raccolta differenziata di film tra i più brutti che siano mai stati realizzati affinché anche loro abbiano finalmente una giusta collocazione e magari (perché no?) una doverosa rivalutazione in un futuro più o meno lontano...» (Dalla Prefazione di Manuel "Bloodbuster" Cavenaghi)
Non abbassare la guardia mai. Manfredonia la catastrofe continuata
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Bepress
anno edizione: 2020
pagine: 109
Manfredonia è la “Seveso del Sud” anche se non riconosciuta. Il momento (1976) e il modo (esplosione con rilascio di tonnellate di arsenico) le accomunano. Le immagini, le testimonianze dei cittadini e degli ex operai, le iniziative dei comitati, gli studi epidemiologici e sociali ne fanno una catastrofe continuata, una ferita ancora aperta sulla carne delle popolazioni ma in un percorso di riscatto di cui il docufilm e il libro ne portano l’evidenza. Una storia, molto simile a quella dell’ILVA di Taranto, che passa dalle politiche della “industrializzazione” ad ogni costo del Mezzogiorno, creano momentaneo reddito sacrificando l’ambiente e la salute, lasciando un deserto contaminato e senza prospettive se non quello “autoprodotto” dall’iniziativa locale. Massimiliano Mazzotta ci racconta questa storia in un film in cui viene data voce ai soggetti dell’esperienza, senza deleghe, a contraltare della “ricerca partecipata” condotta da epidemiologi e popolazione. Emilio Gianicolo racconta il calvario dei lavoratori esposti alle sostanze tossiche, prima, durante e dopo il crimine ambientale del 29.09.1976. Mandati allo sbaraglio per una bonifica approssimativa che non si è ancora conclusa. Solo l’epidemiologia, nei suoi numeri, ha tentato di dare anche un nome, una conferma dei nomi, degli ammalati e dei deceduti. Maurizio Portaluri ci porta nelle stanze dei Tribunali dove quelle sofferenze e il disastro ambientale non vengono riconosciuti nonostante gli sforzi dell’ “epidemiologo scalzo” Nicola Lovecchio che, meglio della scienza ufficiale, ha saputo raccogliere le storie e indirizzare gli accertamenti verso la verità storica. Marco Caldiroli, nel ripercorrere alcune relazioni di parte civile nel processo mostra la prevedibilità degli eventi che hanno portato al disastro e il ruolo dei “tecnici” di parte della difesa che negano l’evidenza e dichiarano “tollerabile” l’esposizione altrui (e quindi accettabili le conseguenze nel momento stesso in cui ne negano l’esistenza). Rosa Porcu, al contrario, ci ricorda il ruolo delle popolazioni ed in particolare delle donne autoorganizzate che, in un percorso di costruzione di scienza popolare, mettono in discussione i processi produttivi inquinanti come le proposte, successive al disastro ambientale del 1976, per ulteriori impianti ad elevato impatto. Una riappropriazione del sé non facile, che produce contrasti nella collettività locale, ma che costituisce il momento, anch’esso “continuato”, di coscienza nella conoscenza. E sono le realtà dello “Spazio Popolare Autogestito” ed il “Collettivo InApnea” che, nel collaborare al docufilm raccolgono il testimone lasciato da Nicola Lovecchio per non smettere di chiedere giustizia. Il libro si chiude con le biografie di Nicola Lovecchio (Manfredonia), Luigi Mara (Medicina Democratica), Gabriele Bortolozzo (Porto Marghera), Luigi Caretto (Brindisi) ovvero coloro che, con la schiena dritta, combatterono contro i distruttori di vita e ambiente.
Il calcio è del popolo. Geografia del calcio popolare in Italia
Davide Ravan
Libro: Libro in brossura
editore: Bepress
anno edizione: 2019
pagine: 256
Ad un primo sguardo potrebbe sembrare che il calcio di oggi sia solo tv, giornali di gossip, "bombe?' e ragazzini forgiati dal mito del campione sin dagli anni della scuola calcio. Tutto ciò è dovuto ad un giornalismo sportivo (per fortuna non tutto) più interessato ai profili social dei giocatori che ai loro numeri in campo e ad un proliferare sul web di pagine dedicate al machismo, dove le WAGS sono un oggetto di proprietà dell'attaccante di turno e più si è fieri della propria ignoranza e più si viene idolatrati. Per fortuna però il calcio non è solo questo. Il calcio è passione, sudore, campi di terra battuta, spalti minuscoli e riappropriazione dal basso. In quattro parole: il calcio è popolare. In questi anni nel Bel Paese sempre più realtà, da Nord a Sud, sono nate rifacendosi all'idea del calcio popolare. C'è chi, stufo del calcio moderno, ha deciso di fondare una nuova squadra e di gestirla in maniera trasversale con l'azionariato popolare. Chi invece, partendo dalle lotte politiche nelle strade e nei quartieri, ha visto nel calcio un naturale megafono dei valori e delle idee che si professano ogni giorno nelle manifestazioni e nei centri sociali. E ancora chi ha deciso di dare una possibilità ai rifugiati ed ai migranti giunti in Italia dando loro un pallone da calciare per fargli scordare per un paio d'ore le difficoltà della vita di tutti i giorni. In questo libro Davide Ravan ha intervistato più di venti società di calcio popolare, cercando di scovare le motivazioni di questa loro scelta, le difficoltà incontrate e le soddisfazioni ottenute. Il tutto raccontato dalla viva voce dei protagonisti. Chi meglio di chi lo vive tutti i giorni può spiegarci cos'è davvero il calcio popolare? In appendice un focus sul calcio popolare in alcune realtà tedesche (Sankt Pauli e Babelsberg), inglesi (F.C. United of Manchester) e rumene (Petrolul Ploiesti) curate rispettivamente da Nicolò Rondinelli, dall'autore del libro stesso, da Damiano Benzoni e Gianni Galleri. Il libro è arricchito da una prefazione di Andrea Ferreri, studioso di calcio e sottoculture giovanili.