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Bites

Delle Poesie (1620)

Delle Poesie (1620)

Ridolfo Campeggi

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 760

Ridolfo Campeggi, conte di Dozza e membro illustre dell'Accademia dei Gelati col nome di Rugginoso, è senza dubbio una delle figure più affascinanti del panorama felsineo di primo Seicento benché sia ancora oggi poco studiato e considerato un minore, spesso etichettato come pedissequo marinista. Il presente studio vuole quindi gettare nuova e più intensa luce sulla poesia lirica di Campeggi, andando ad inserirla in un affresco dettagliato della sua ampia produzione che include le rime, il teatro, i testi per tornei e giostre (raffinati esempi di una liturgia urbana d'ispirazione cavalleresca) e i primi, felici passi nel genere nascente del melodramma. La vasta ed articolata opera di Campeggi rispecchia la personalità poliedrica di un uomo che fu protagonista a pieno titolo della temperie barocca, partecipando attivamente e con profitto alla vita politica, accademica e culturale di Bologna. Oltre a ravvivare l'attenzione nei confronti di un intellettuale che fu artista a tutto tondo a livello sia locale che nazionale ed europeo, questa edizione critica offre indagini e spunti per scandagliare con rinnovato interesse la fitta e multiforme rete delle accademie letterarie in Italia, dei loro affiliati e del loro contesto socio-culturale.
79,00

Tasso e gli antichi. Ricerche sulla Gerusalemme liberata

Tasso e gli antichi. Ricerche sulla Gerusalemme liberata

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 208

Il volume si compone di una serie di affondi che indagano la presenza di opere della classicità nell'officina della Gerusalemme liberata, dai canonici Lucano e Virgilio ad autori più marginali come Curzio Rufo e Senofonte. Lo studio dell'iter redazionale di singoli episodi del poema si intreccia alla ricostruzione della biblioteca di Tasso e delle concrete modalità di lettura, annotazione e reimpiego dei suoi libri; in parallelo, l'analisi si poggia su una costellazione di altri testi tassiani, anche tardi, che permettono retrospettivamente di gettare luce su zone del capolavoro rimaste finora meno esplorate. A più riprese l'attenzione converge sui delicati equilibri che si delineano nello schieramento crociato, spesso minacciato da spinte centrifughe e disgreganti: emblematiche sono la vicenda di Sveno nel canto VIII così come quella di Goffredo nel canto XI, rilette sulla filigrana dei precedenti antichi di volta in volta sottesi.
25,00

Orazioni

Torquato Tasso

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 252

Tra il XVI e il XVII la letteratura, in versi e in prosa, si riempie di lodi rivolte ora a un signore, ora a un'istituzione, facendosi specchio dei grandi cambiamenti culturali e sociali del tempo. Le corti e le accademie diventano un luogo di produzione e promozione culturale alternativo agli studi universitari, come mostrano anche le moltissime orazioni scritte in questo periodo, sia in volgare che in latino. Ne sono un esempio quelle di Torquato Tasso, qui presentate in una moderna edizione critica e per la prima volta commentata. All'introduzione, che contestualizza le cinque orazioni sullo sfondo della scrittura epidittica del XVI secolo, segue la ricostruzione delle vicende redazionali ed editoriali dei testi, che proseguono su binari separati sino alla costituzione dei primi corpora settecenteschi. Il commento, oltre a presentare la struttura e il dialogo che il testo instaura con le opere maggiori del poeta, pone in luce quel variegato impasto di fonti che rende le orazioni un luogo in cui Tasso sperimenta una prosa argomentativa meno rigida e più soggetta all'accostamento di letture peregrine.
39,00 37,05

Rime

Ludovico Ariosto

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 342

Le rime di Ludovico Ariosto sono una pagina affascinante della sua produzione letteraria. Non vengono pubblicate in vita dal poeta, ma sono rimaste a lungo sul suo scrittoio e intrecciano rapporti con l'Orlando furioso e con le Satire. Offrono il ritratto di un amante fedele, sospeso tra speranze e timori, in parte corrisposto da una donna che sa essere dura e benevola. Attraverso la mediazione dei classici e di Petrarca, nelle sue liriche Ariosto risemantizza esperienze di vita e d'amore. In questo volume si offre l'edizione delle rime contenute nel ms. Rossiano 639 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Riscoperto tardivamente, il codice è l'unico testimone a raccogliere un corpus di quarantotto testi in una forma-canzoniere, che probabilmente lasciò insoddisfatto lo stesso poeta, che non la diffuse e la ripensò in seguito. Le rime sono qui corredate da un commento che illustra il profondo dialogo di Ariosto con Orazio, Ovidio e gli elegiaci, con Petrarca e con la lirica contemporanea, i rapporti con il poema maggiore, le soluzioni formali e i temi di una poesia che costituisce uno dei momenti più interessanti della lirica cinquecentesca.
49,00 46,55

Il copialettere di Francesco Guicciardini. Una fonte per la «Storia d'Italia»

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 672

Numerose dovevano essere le carte che occupavano il tavolo di lavoro di Francesco Guicciardini al momento della stesura della "Storia d'Italia". Tra queste si trovava un copialettere, ad oggi smembrato in due filze dell'Archivio Guicciardini e in un faldone della Carte Strozziane. Il codice raccoglie copie di lettere inviate, e solo in parte ricevute, tra il giugno 1526 e il febbraio 1527 da Guicciardini, a quel tempo luogotenente dell'esercito pontificio, schieratosi nella Lega di Cognac contro l'imperatore Carlo V. Sulla scorta degli studi di Roberto Ridol e Paola Moreno, l'edizione si propone di illustrare le dinamiche di rielaborazione che distinguono le copie dal loro antigrafo, le minute, e di dimostrare la dipendenza tra il corpus epistolare e la prima redazione del libro XVII della Storia, contribuendo a ricostruire il lungo iter che dai Commentari della luogotenenza condurrà ai cantieri del capolavoro storiografico. Questo specialissimo fascio di lettere diviene così un documento grazie al quale Guicciardini riesce a ordinare «tucte le cose innanzi agli occhi» e a ricomporrepost res perditas il garbuglio del mosaico del reale, adempiendo «el fine della istoria».
79,00 75,05

Rime. Volume Vol. 1

Francesco M. Molza

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 846

Tra i rimatori più insigni del suo tempo, Molza è ora restituito al ruolo che gli spetta tra i contemporanei e al giusto rilievo nella tradizione poetica nella nostra lingua, nonché agli studi di italianistica, a cui la mancanza di un'edizione affidabile e di un commento approfondito lo hanno sinora immeritamente sottratto. Poeta di limpida vena e di robusta intuizione lirica, Molza si rivela autore dalla personalità complessa e versatile, difficile da inquadrare in maniera esaustiva in uno dei numerosi indirizzi e tendenze di cui si compone la galassia del petrarchismo cinquecentesco. Egli è forse il poeta del Cinquecento più abile a dominare linguaggi e retoriche correnti e a rigenerarli in maniera creativa e personale. Sicché a leggere i suoi versi pure l'etichetta di eclettismo si dimostra inadatta, per la capacità di dialogare con le altre voci poetiche che precedono con curiosità geniale ma rispettosa e attenta: in primo luogo Petrarca, con cui il rapporto è diretto e senza filtri, l'eredità viva degli antichi accostata attraverso la sola intelligenza poetica, le sollecitazioni della rimeria cortigiana di cui risentono alcune divagazioni capricciose. Un grande letterato testimone del suo tempo e interprete ispirato della poesia come luogo elettivo di interazione dei linguaggi e di intuizione che unisce concetto e parola.
89,00 84,55

Rime. Volume Vol. 2

Rime. Volume Vol. 2

Francesco M. Molza

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 732

Tra i rimatori più insigni del suo tempo, Molza è ora restituito al ruolo che gli spetta tra i contemporanei e al giusto rilievo nella tradizione poetica nella nostra lingua, nonché agli studi di italianistica, a cui la mancanza di un'edizione affidabile e di un commento approfondito lo hanno sinora immeritamente sottratto. Poeta di limpida vena e di robusta intuizione lirica, Molza si rivela autore dalla personalità complessa e versatile, difficile da inquadrare in maniera esaustiva in uno dei numerosi indirizzi e tendenze di cui si compone la galassia del petrarchismo cinquecentesco. Egli è forse il poeta del Cinquecento più abile a dominare linguaggi e retoriche correnti e a rigenerarli in maniera creativa e personale. Sicché a leggere i suoi versi pure l'etichetta di eclettismo si dimostra inadatta, per la capacità di dialogare con le altre voci poetiche che precedono con curiosità geniale ma rispettosa e attenta: in primo luogo Petrarca, con cui il rapporto è diretto e senza filtri, l'eredità viva degli antichi accostata attraverso la sola intelligenza poetica, le sollecitazioni della rimeria cortigiana di cui risentono alcune divagazioni capricciose. Un grande letterato testimone del suo tempo e interprete ispirato della poesia come luogo elettivo di interazione dei linguaggi e di intuizione che unisce concetto e parola.
79,00

Eccessi d'amore. Sull'autocommento di Torquato Tasso alle Rime Amorose

Eccessi d'amore. Sull'autocommento di Torquato Tasso alle Rime Amorose

Giulia Puzzo

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2023

pagine: 164

L'autocommento di Torquato Tasso alle Rime d'amore è un testo pieno di contraddizioni e merita di essere collocato fra le opere minori che, secondo parole di Foscolo, raccontano la «storia della mente» tassiana. Mostrando il loro autore al lavoro e difendendone il punto di vista, le note interpretative di Tasso aprono un ingresso al suo scrittoio privato, rievocano la genealogia della sua opera per raffigurare insieme al «picciol mondo» della lirica amorosa anche la ratio mundi che vorrebbe governarla. Il saggio ricostruisce alcuni itinerari possibili nella trama a volte intricata, a volte dissestata dell'autocommento: la rilettura del Filebo di Platone, il rapporto agonistico con ilCanzoniere petrarchesco, il confronto con l'ars memoriae di Giulio Camillo, il ritratto delle figure femminili, che offrono al poeta il pretesto di una fenomenologia amorosa fantastica ed erudita, sono alcuni temi attraverso i quali affrontare la lettura dell'ultimo e non facile libro tassiano di liriche d'amore.
24,00

Rubè

Giuseppe Antonio Borgese

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2023

pagine: 480

Pubblicato alla vigilia della Marcia su Roma, Rubè racconta la vicenda che conduce il paese sull'orlo del precipizio: un conflitto catastrofico, che travolge il corpo e la psiche di un'intera generazione, e una pace che si rivela la prosecuzione della guerra sotto mentite spoglie. Protagonista del romanzo è un giovane intellettuale che aspira alla carriera politica, si arruola volontario per tentare poi la sorte nell'industria del dopoguerra. La storia della Grande Guerra, con la sua traumatica modernità, e la cronaca degli avvenimenti politici, colti dal vivo a partire dalla nascita del fascismo, costituiscono peraltro solo due delle componenti che l'edizione commentata tenta di portare alla luce. Dal fondo di Rubè affiorano infatti un'indagine morale sulla «religione feroce» del tempo, che rinnega lapietas in nome della hybris, e una fitta tessitura simbolica di Leitmotiv e ricorrenze. Sul piano storico-letterario, infine, Borgese dialoga idealmente con Pirandello, Svevo e i maggiori scrittori modernisti sulla disgregazione dell'identità, sul rapporto tra personaggio e trama e sulla crisi dell'ordine narrativo tradizionale.
29,00 27,55

Rime

Girolamo Molin

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2023

pagine: 870

Il poeta veneziano Girolamo Molin (1500 – 1569) rappresenta una delle voci più significative della scena lagunare di pieno Cinquecento. Particolarmente vicino a Domenico Venier e in contatto con pressoché tutti i principali esponenti della scena culturale veneta del periodo, Molin è autore di una poesia in cui la solida assimilazione dei modelli lirici, soprattutto Bembo e Trissino, convive con un sapiente recupero della tradizione classica. In un raffinato equilibrio tra sostenuta compostezza stilistica e sperimentalismo delle forme, le sue "Rime" (1573), pubblicate postume e scandite per blocchi tematici e metrici, danno voce a un discorso lirico capace di spaziare oltre le misure più consuete del petrarchismo cinquecentesco. La malinconica riflessione esistenziale, l'intenzione di assaporare appieno le gioie amorose nonché il forte impegno civile sono solo alcuni dei temi più ricorrenti della poesia moliniana, da leggere in costante dialogo con le coeve proposte liriche dei suoi sodali. L'edizione, corredata di un'ampia introduzione, intende approfondire l'esperienza poetica di Molin in relazione alla vivace cornice della Venezia cinquecentesca, vero e proprio mosaico di cenacoli, tipografie e accademie, e interpretarla alla luce delle principali trame di influenza che, da Pietro Bembo a Torquato Tasso, ne hanno contraddistinto il panorama letterario.
89,00 84,55

Scrivere poesia nel Rinascimento. L’eredità classica nella lirica della prima metà del Cinquecento

Scrivere poesia nel Rinascimento. L’eredità classica nella lirica della prima metà del Cinquecento

Amelia Juri

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2022

pagine: 680

«Qui optime antiquitatem calleat, is aeque et praesentia intelligit et futura plerumque prospicit»: chi ha fatto esperienza di antichità capisce il presente e prevede il futuro. Così scriveva Pietro Crinito nel De honesta disciplina, ed è una frase che de finisce tutto il percorso del Rinascimento tra fine Quattro e metà Cinquecento, quando l’orizzonte politico e socio-culturale italiano subì un radicale cambiamento per la progressiva scomparsa del sistema delle corti e per le Guerre d’Italia. Il classicismo, specie augusteo, offrì una chiave di lettura per questa situazione storica, in un momento di crisi, in cui gli scrittori videro mutare il proprio ruolo sociale e lo dovettero riconfigurare, anche per difendere il valore della scrittura e negoziare tra richieste del potere e vocazione lirica. La ricerca svolta da Juri propone un attraversamento di questa fase cruciale, seguendo piste alternative a quella del petrarchismo. Dopo un’introduzione critico-metodologica, il discorso si occupa di tre temi essenziali, circoscritti grazie a un dialogo continuo tra poesia, storia, arte e classici: il poeta nella società e di fronte alla storia, le strategie dell’encomio e la riscoperta dei generi antichi, il tema erotico e la vena sensuale.
89,00

Guerre dei goti

Gabriello Chiabrera

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2021

pagine: 296

Si pone sotto il segno dell’epica il poco conosciuto esordio letterario di Gabriello Chiabrera, le "Guerre dei Goti" (1582), qui per la prima volta stampate in edizione critica e commentata. Nonostante siano oggetto, da parte del loro autore (ma non da parte degli editori, che le ristampano più volte), di un sostanziale disinvestimento, le Guerre rappresentano bene la posizione assunta dal poeta nel contesto del dibattito coevo sulle forme del poema, all’interno del quale la predilezione per materia storica e per l’unità d’azione rappresentano una vera e propria scelta di campo. Se a ciò si aggiungono la parentela con l’Italia liberata di Trissino (attraverso cui viene spesso filtrato il dialogo con l’epica omerica), gli evidenti debiti narrativi con la Gerusalemme tassiana e la sperimentazione di un sistema stilistico personale si otterrà il profilo di un testo che, misurandosi con aspetti talvolta molto differenti della tradizione, può essere letto, oltre che come opera autonoma, anche come vero e proprio esercizio preliminare ai ben più ponderosi e rilevanti cantieri epici del Firenze e dell’Amedeida e, dunque, come momento chiave della lunga e complessa parabola epica del prolico e talvolta irrequieto savonese.
28,00 26,60

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