Ceccarelli
La necropoli etrusca «Cava della Scaglia» a Civitavecchia. Nuovi dati e documentazione
Libro
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 254
Il sepolcreto villanoviano di Poggio delle Urne (Osteria) di Vulci. Campagna di scavo 2020 2024
Libro
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
Mezzadria. Storia, storie di vita e foto d'epoca
Libro
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 100
La collezione Cinelli nel museo civico archeologico di Chianciano Terme
Libro
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 82
Guerra e pace. Significati e simboli del rango e del potere nei contesti funerari vulcenti
Libro
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 60
Corpo e anima
Maurizio Di Giovancarlo, Claudio Polvanesi
Libro
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 36
La figura della donna artista. Dall'antichità al XXI secolo
Francesca Pandimiglio
Libro: Libro in brossura
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 92
Un excursus, ancora in fieri, per scrutare l’evoluzione dell’espressione artistica nel mondo femminile, attraverso l’idea del concetto intellettivo e produttivo dell’Arte. Partendo dai primordiali aspetti divinatori, fino alle configurazioni celebrative della statuaria classica, giungendo al profilo testimoniale in età Medioevale, l’arte si delinea come un corrispettivo figurativo di reliquie o raffigurazioni martiriologiche e sacrali per indurre alla fede e offrire speranza. Le artiste attraverso le epoche storiche acquisiscono sempre maggiore indipendenza strutturale del “sistema arte”, tramutando il lavoro artigianale, del ricamo e della tessitura, in intuito creativo generante stupore e sconvolgimento dei sentimenti. L’arte nelle donne diventa consapevolezza colloca l’atto artistico in un ambito definito concettuale e performativo, massima espressione dell’io.
La scuola delle streghe. Storia e storie di stregoneria in Tuscia
Giancarlo Breccola
Libro: Libro in brossura
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 94
Tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo, per un particolare concorso di sfavorevoli circostanze, agli abituali e mai superati pregiudizi, alle esclusioni, all’odio e alla paura dell’altro si aggiunsero le elusive componenti del magico e il misterioso, sempre pronte ad affiorare dall’inconscio, che andarono a concretizzarsi in quella drammatica sconfitta della ragione meglio conosciuta come “caccia alle streghe”. Per “costruire il nemico”, oltre all’ignoranza e al complottismo proiettato sulle reali avversità dell’epoca – carestie, pestilenze e guerre – erano state utili le persistenze di culti pagani, le pratiche magico-terapeutiche ai margini della medicina ufficiali e soprattutto le tensioni religiose. Il presente lavoro testimonia e documenta ciò che avvenne, in quel contesto, in terra di Tuscia.
Le donne della Sardegna. Prima della storia
Anna Depalmas
Libro: Libro in brossura
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 68
La documentazione archeologica relativa alla componente femminile della società della Sardegna preistorica e protostorica coincide pressoché totalmente con le rappresentazioni iconografiche che nel corso del tempo sono state elaborate con espressività più o meno esplicita. Le classi di fonti utilizzabili sono essenzialmente raffigurazioni bidimensionali, limitatamente alla piena preistoria, e figure tridimensionali litiche e metalliche, rispettivamente per la preistoria e per la protostoria. Immagini incise sulla superficie dei vasi, modellate nell’argilla, scolpite nella pietra, plasmate nella cera e realizzate con il bronzo fuso, che attraversano il tempo e sono specchio dei cambiamenti culturali e sociali che hanno interessato le comunità sarde negli oltre sei millenni che precedono le fasi storiche. Se nelle fasi più antiche della preistoria sarda le figure femminili coincidono con immagini a forte caratterizzazione naturalistica, attraverso un lungo processo di idealizzazione, si arriverà a rappresentazioni stilizzate espresse nelle cosiddette dee madri eneolitiche cui seguirà un lungo periodo, durato più di un millennio, di assenza iconografica. Ma le immagini femminili riappariranno in età protostorica, mostrandoci un’identità complessa costruitasi evidentemente attraverso un lungo processo culturale e temporale dal quale emergono figure di donne reali, rappresentate in piccole statue di bronzo che per il ricco abbigliamento e l’atteggiamento ieratico, rimandano a status e ruoli definiti e di rilievo all’interno della società sarda della prima età del ferro.