Centro Studi Antoniani
I frati minori conventuali. Una storia: dal 1517 ai nostri giorni
Felice Autieri
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2025
pagine: 1180
Il volume è una ricostruzione storica della famiglia francescana dei Frati Minori Conventuali presenti fin dalle origini dell'Ordine francescano con il nome di Communitas, approvati giuridicamente dopo il riconoscimento dell'Osservanza nel 1517. Da questa data si avvia la narrazione storica fino ai nostri giorni. Il volume si offre per la ricchezza dell'apparato documentario relativo all'organizzazione dell'ordine stesso. The volume is a historical reconstruction of the Franciscan family of the Friars Minor Conventual present since the origins of the Franciscan Order with the name of Communitas. The Friars Minor Conventuls were legally recognized in 1517, with the recognition of the Observance The book begins from this date, 1517, up to the present day. The volume has a great wealth of documents relating to the organization of the Franciscan Order.
La chiesa scomparsa di Santa Chiara a Venezia. Le vicende architettoniche, il polittico di Paolo Veneziano, la comunità religiosa e i suoi benefattori nel Medioevo
Elena Khalaf
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2024
pagine: 367
Questo lavoro di ricerca, basato su un'ampia varietà di fonti, approfondisce le principali vicende dell'insediamento delle suore Minori di Santa Chiara a Venezia focalizzando in particolare l'epoca medievale. Nella prima parte del volume vengono indagati gli avvenimenti storici del monastero dalle origini fino all'epoca delle soppressioni, al fine di restituire idealmente l'aspetto dell'edificio chiesastico, demolito agli inizi dell'Ottocento. Le fonti d'archivio hanno permesso di ricostruire il nucleo delle religiose e i loro rapporti con il laicato, nonché di fare luce sull'esistenza di una Scuola devozionale dedicata alla santa assisiate. Dall'esame dei documenti è emersa inoltre la figura di un benefattore di origini veronesi, che nel suo primo testamento ordinò l'acquisto di un'ancona per l'altare maggiore. La vicenda ha fornito ulteriori elementi sulla conformazione dell'edificio, offrendo uno spunto di riflessione sulle modalità di committenza in ambito femminile, ovvero la donazione di un'opera d'arte in vista di una monacazione. Anche il Polittico dell'Incoronazione della Vergine di Paolo Veneziano oggi alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, unica opera superstite di Santa Chiara a cui è stata dedicata la seconda parte di questo studio, fu probabilmente realizzato in un contesto analogo. L'opera, di cui si ripercorrono le vicende e la fortuna critica, viene indagata dal punto di vista iconografico in relazione ad un testo liturgico in uso al monastero. Il manoscritto, che descrive i cerimoniali di vestizione delle monache, mostra diversi punti di contatto con le iconografie del dipinto, e si è pertanto ipotizzato che fungesse da supporto visivo nel corso del rito e che dovesse trovarsi nel coro, dove solitamente avvenivano queste cerimonie. Si è dunque proposto che la sua ignota committente, designata dalla critica come una religiosa, fosse invece una facoltosa vedova che aveva fatto dono del polittico al monastero in occasione della monacazione della figlia. This research work, based on a wide variety of sources, delves into the main events of the settlement of the Poor Clares of Santa Chiara in Venice focusing in particular on the medieval era. In the first part of the volume, the historical events of the monastery are investigated from its origins to the era of the suppressions, in order to ideally reconstruct the appearance of the church building, which was demolished at the beginning of the 19th century. The archive sources have made it possible to reconstruct the nucleus of the nuns and their ties with the laity, as well as shed light on the existence of a devotional Scuola dedicated to Saint Clare. The examination of the documents also revealed the figure of a benefactor from Verona, who in his first will had ordered the purchase of an altarpiece for the main altar. This event provided further elements on the conformation of the building, offering food for thought on the methods of commissioning in a religious female context, namely the donation of a work of art in view of taking monastic vows. Even the Polyptych of the Coronation of the Virgin by Paolo Veneziano currently in the Gallerie dell'Accademia in Venice, the only surviving work of art from Santa Chiara to which the second part of this study is dedicated, was probably made in a similar context. The work, whose events and critical success are retraced, is investigated from an iconographic point of view in relation to a liturgical volume used in the monastery. The manuscript, describing the clothing ceremonies of the nuns, shows several points of contact with the iconographies of the painting, which has been assumed to act as a visual support during the rite and that must have been located in the choir, where these ceremonies usually took place. It has therefore been proposed that its unknown donor, indicated by critics as a nun, was instead a wealthy widow who had donated the polyptych to the monastery on the occasion of her daughter...
Antonio da Lisbona/di Padova. I Cammini
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2024
pagine: 225
Sommario in lingua italiana La tradizione e le fonti agiografiche raccontano che Antonio da Lisbona - naufragato sulle coste siciliane e reduce da una grave malattia contratta in Marocco nell'ultimo scorcio del 1220 - raggiunge Assisi il 30 maggio 1221 per partecipare al Capitolo generale convocato da Francesco. Le fonti storiche raccontano quasi nulla di Antonio tra la metà del 1220 e il 30 maggio 1221, periodo sul quale si concentrano alcuni capitoli del libro: l'ipotetica febbre reumatica che lo ha colpito in Marocco, il plausibile viaggio a piedi lungo la via Popilia, i suoi probabili pensieri; la formidabile testimonianza di Fede, Speranza e Carità di Jorge Lozano Leitão conclude il libro: nel 2021 - ottocentesimo anniversario dell'arrivo in Italia di Antonio - Jorge, il pellegrino zero, ripercorre i passi di Antonio con Antonio, da Capo Milazzo all'arca del Santo a Padova. Sommario in lingua inglese Tradition and hagiographic sources say that Antonio from Lisbon - shipwrecked on the Sicilian coast and recovering from a serious illness contracted in Morocco in the last part of 1220 - reaches Assisi on May 30, 1221 to participate in the General Chapter convened by Francesco. Historical sources tell almost nothing about Antonio between mid-1220 and May 30, 1221, the period on which some chapters of the book focus: the hypothetical rheumatic fever that struck him in Morocco, the plausible journey on foot along the Via Popilia, his probable thoughts; the formidable testimony of Faith, Hope and Charity by Jorge Lozano Leitão concludes the book: in 2021 - the eight hundredth anniversary of Antonio's arrival in Italy - Jorge, the zero pilgrim, retraces Antonio's steps with Antonio, from Capo Milazzo to the Ark of the Saint in Padua.
Colligere fragmenta. Studi e ricerche di storia religiosa
Luciano Bertazzo
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2024
pagine: 580
Sommario Aperto da una Prefazione di Felice Accrocca, il volume presenta la bibliografia dell'Autore nel corso della sua carriera e attività. Sono raccolti 29 contributi sparsi in tempi e pubblicazioni diverse. Contributi che sono ripartiti in tre sezioni tematiche: "Franciscalia Minoritica" (11 contributi); "Frate Antonio: un'identità, una storia" (12 contributi); "Varia" (6 contributi). Un Indice dei nomi e dei luoghi chiude il volume. Abstract Opened by a Preface by Felice Accrocca, the volume presents the Author's bibliography throughout his career and activities. Collected are 29 contributions scattered in different times and publications. Contributions that are divided into three thematic sections: "Franciscalia Minoritica" (11 contributions); "Friar Anthony: an identity, a history" (12 contributions); "Varia" (6 contributions). An Index of Names and Places closes the volume.
Gli antifonari del Santo e la miniatura nella Padova francescana di metà Trecento: un mosaico di voci patavine, bolognesi e umbre
Giordana Mariani Canova
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2023
pagine: 55
Scritti già pubblicati in: «Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arta», 63 (2023), fasc. 2-3. L'articolo prende in esame i quattordici Antifonari trecenteschi della basilica del Santo oggi conservati alla Pontificia Biblioteca Antoniana. Essi, pur con qualche perdita dovuta all'incendio che distrusse il coro nel 1749, contengono le parti cantate degli offici di tutto l'anno liturgico e sono corredati da prestigiose miniature. Lo studio prende in esame la scrittura, la liturgia, i caratteri stilistici e iconografici delle miniature e tiene conto anche dei documenti relativi alla vendita dei corali duecenteschi del Santo alla Pieve di Santa Maria Assunta di Gemona via via che veniva eseguita la serie trecentesca. Si è potuto così stabilire che l'esecuzione avvenne circa nel periodo 1340-1360 con un intervallo tra la seconda metà degli anni Quaranta e circa la prima metà dei cinquanta probabilmente dovuto alla peste nera del 1347-49 e alle sue conseguenze. L'autore propone che gli Antifonari siano stati scritti in convento da esperti frati calligrafi e miniati da maestri laici attivi pure in convento, se forestieri, o forse nelle proprie botteghe se padovani. L'impresa vede susseguirsi miniatori di alto livello stilistico e aggiornati su quanto di più moderno si andava facendo a Padova e in varie parti d'Italia, e soprattutto a Bologna, nel campo della miniatura su libri liturgici. Possiamo ricordare un maestro padovano-bolognese forse identificabile con il miniatore frate Francesco del Terz'ordine presente in basilica nel 1344, il Maestro delle foglie spinose e il Maestro delle foglie spinose B che possiamo sorprendentemente riconoscere come perugini, il padovano Maestro dell'Antifonario F che spicca tra altri maestri di una innovativa patavina attiva nella serie e infine il bolognese Stefano di Alberto Azzi. Molto interessante anche il ricco corredo di iniziali filigranate.
Donatello a Padova: l'attività nella basilica di Sant'Antonio. Le registrazioni contabili dell'Archivio dell'Arca
Giovanna Baldissin Molli
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2023
pagine: 142
Il soggiorno di Donatello a Padova, alla metà del Quattrocento, ha lasciato nella basilica di Sant'Antonio di Padova opere di importanza primaria: il Crocifisso in bronzo, già collocato sul tramezzo che separava la navata maggio re da presbiterio e l'altare maggiore. Le opere erano state commissionate dall'Arca del Santo, l'ente composto da cittadini padovani e da frati, che amministrava le offerte dei fedeli e dei pellegrini e provvedeva alle diverse necessità della chiesa e del convento dei frati. L'altare maggiore di Donatello fu demolito intorno alla fine del Quattrocento e non abbiamo documentazioni precise sulla sua forma. Sono invece pervenute le sette statue in bronzo (la Vergine con il bambino, i Santi Antonio, Prosdocimo, Giustina, Daniele, Francesco, Ludovico), quattro rilievi in bronzo raffiguranti altrettanti miracoli di sant'Antonio, i quattro simboli degli evangelisti e uno splendido Vir dolorum, ugualmente in bronzo. Esse, insieme a una dolorosa Deposizione nel sepolcro in pietra, sono ora montate sull'attuale altare maggiore messo in opera alla fine dell'Ottocento. L'archivio dell'Arca di S. Antonio conserva i documenti contabili relativi alla costruzione dell'altare maggiore. La loro tra scrizione integrale permette ora di capire meglio come fosse organizzato il cantiere. La fusione delle sculture in bronzo fu la prima ad essere affrontata da Donatello e dai suoi aiuti fiorentini; in un secondo momento si lavorò alla costruzione dell'altare in pietra. Può essere che dapprima Donatello sia stato incaricato dell'esecuzione di una pala scolpita per l'altare maggiore già esistente; l'avanzare dei lavori rese evidente che l'innovazione rinascimentale del maestro fiorentino richiedeva nuove strutture: forse non solo l'altare ma anche lo spazio del presbiterio fu ripensato e reso più adatto ad accogliere l'opera di Donatello, anche se i lavori per la recinzione del presbiterio si protrassero fino alla fine del Quattrocento.
La tavola di Andrea da Murano (1486) nel Santuario Antoniano di Camposampiero. Storia, committenza, restauro
Giovanna Baldissin Molli, Elda Martellozzo Forin, Nicola Galiazzo
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2023
pagine: 51
Si presentano i tre contributi relativi alla Tavola dipinta da Andrea da Murano (1486) conservata nel santuario antoniano di Camposampiero nella cosiddetta ''Cella della Visione''. La Tavola, dopo il restauro di cui si dà relazione tecnica (cf. Giorgio Socrate-Arte e Restauro), è stata esposta dal mese di giugno fino al 9 ottobre 2022 nella Cappella delle reliquie della Basilica del Santo (cf. Nicola Galiazzo). Il 9 giugno è stata presentata ufficialmente a Padova e il 22 ottobre a Camposampiero in occasione del suo rientro nel luogo originario. Una relazione (cf. Giovanna Baldissin Molli) ricostruisce l'attività del pittore Andrea da Murano, attivo a Venezia negli anni a metà del Quattrocento, per poi scomparire per una decina d'anni, ritrovandolo attivo in area dalmata, salvo poi a ritrovarlo presente nell'area veneta ricevendo la committenza di varie pale d'altare. La sua opera è riconducibile alle modulazioni iconografiche care all'Osservanza francescana in un momento di grande vivacità di questa, comprendendo il suo ruolo nel convento di Camposampiero, dove l'Osservanza si era insediata negli anni venti del Quattrocento. Si tenta anche di ricostruire la possibile committenza (cf. Elda Martellozzo Forin) indagando sull'ambiente devoto ed economico del territorio. Ne emergerebbe una committenza proveniente da una classe media, non priva di mezzi economici, legata al mondo devoto dell'Osservanza francescana.
Regesti delle pergamene del convento di Sant'Antonio di Gemona del Friuli
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2023
pagine: 277
Sono editi i Regesti delle pergamene del Convento di Sant'Antonio di Gemona (UD) (1254-1731). L'introduzione di Andrea Tilatti offre le chiavi di lettura dei materiali regestati. Con il regesto, curato da Sebastiano Blancato, vengono proposti dati sugli autori dei documenti, sui riferimenti spaziali, temporali ed economici offrendo un quadro ampio del rapporto tra una comunità francescana e il territorio in cui è inserita.
Il processo di canonizzazione di Rosa da Viterbo (1457)
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2022
pagine: 371
Sono pubblicati gli atti del secondo processo di canonizzazione di Rosa da Viterbo, indetto dal papa Callisto III nel 1456 e svoltosi a Viterbo l'anno seguente. Il primo processo era stato iniziato nel 1252, subito dopo la morte di lei (nata probabilmente nel 1233). Il processo del 1457, a differenza di quello del 1252, ha lasciato una documentazione cospicua: due registri che riportano, uno in copia a buono e uno in minuta, gli atti del processo locale, e svariati documenti collaterali. Il tutto è conservato nell'archivio storico del monastero di Santa Rosa in Viterbo, oggi facente parte dell'Archivio generale della Federazione delle Clarisse urbaniste d'Italia.
Parole e scritture per costruire un santo. Sant'Antonio dei frati minori nei sermoni medievali (1232-1350)
Eleonora Lombardo
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2022
pagine: 514
Il volume presenta un'innovativa ricerca sui sermoni dedicati a sant'Antonio di Padova nel medioevo dalla canonizzazione del 1232 al 1350 circa. Attraverso lo studio di più di 200 sermoni sul Santo, il libro ricostruisce il percorso e le motivazioni che spinsero i frati minori e altri importanti esponenti delle istituzioni ecclesiastiche, tra i quali due cardinali, a diffondere la devozione per Antonio e a utilizzarne la figura per spiegare le funzioni dell'Ordine all'interno della societas christiana. L'introduzione e i sei capitoli del libro guidano il lettore alla scoperta dell'interpretazione che i frati davano al proprio ruolo alla luce delle virtù fondative del francescanesimo: umiltà, povertà, obbedienza. Il volume si conclude con un corposo repertorio di sermoni latini, per lo più inediti, testimoni della rapida e duratura fortuna della santità antoniana in tutta l'Europa medievale. Spaziando dalla storia dell'omiletica a quella dell'Ordine e della Chiesa, fino alla teologia e alla storia della cultura, questo ricco e suggestivo percorso costituisce un importante tassello per la ricostruzione dell'identità minoritica, attraverso la lente della predicazione su uno dei suoi santi più famosi, che ancora oggi conta milioni di fedeli in tutto il mondo: Antonio dell'ordine dei minori.
Thesaurorum diversitas. Reliquie, devozioni e documenti "antoniani" a Gemona del Friuli. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2022
pagine: 144
Un secondo testo dedicato alla figura di S. Antonio di Padova venerato nel più antico santuario a lui dedicato in area friulana. Un volume, riccamente illustrato con 24 tavole a colori, curato dal docente dell'Università di Udine Andrea Tilatti, che raccoglie gli interventi di un seminario proposto nel Comune friulano nell'ottobre 2021 con tre interventi. Il tema delle reliquie antoniane lungo la storia, a partire dalla venerazione del corpo subito riconosciuto come santo del frate Minore portoghese, legato alla città di Padova. Un secondo intervento sulla devozione popolare al Santo come percepito nella realtà culturale del Friuli. Il terzo saggio, con un'ampia appendice documentaria sulla sistemazione dell'archivio del convento eseguito nel XVIII secolo da un erudito locale, Gian Giuseppe Liruti, che ci permette di avere un interessante dossier sulla vita economica, e non solo, di questo insediamento minoritico. Un tassello ulteriore della nutrita storia francescana in ambito locale.
Carpaccio a Pirano-Carpaccio V Piranu. Convegno internazionale di studi dedicato al 500° anniversario della Pala d'altare di Carpaccio e al 700° anniversario della consacrazione della chiesa di San Francesco
Libro
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2021
pagine: 209
Sottotitolo: Convegno internazionale di studi dedicato al 500° anniversario della Pala d'altare di Carpaccio e al 700° anniversario della consacrazione della chiesa di San Francesco, Convento dei Frati Minori di Pirano, 3-4 dicembre 2018 / Mednarodni znanstveni simpozij ob 500-letnici Carpaccieve oltarne slike in 700-letnici posvetitve cerkve sv. Frančiška, Minoritski samostan sv. Frančiška v Piranu, 3-4 decembra 2018 Sommario in lingua italiano Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale di studi svoltosi a Pirano (Slovenia) nel mese di dicembre 2018. L'occasione fu di celebrare i 700 anni dell'insediamento francescano nella città e i 500 anni della pala di Carpaccio commissionatagli per la Chiesa di San Francesco. I contributi percorrono la storia dell'insediamento e le vicende varie della pala dal punto di vista artistico e tecnico, il suo trasferimento, a causa della seconda guerra mondiale, nel convento padovano del Santo dove si trova tutt'ora depositata nel Museo Antoniano in attesa di far ritorno nel suo luogo originario. Summary in English The volume collects the proceedings of the international study conference held in Piran (Slovenia) in December 2018. The occasion was to celebrate the 700th anniversary of the Franciscan settlement in the city and the 500th anniversary of the Carpaccio altarpiece commissioned from him for the Church of San Francesco. The contributions cover the history of the settlement and the various events of the altarpiece from an artistic and technical point of view, its transfer, due to the Second World War, to the Paduan convent of the Saint where it is still deposited in the Antonian Museum awaiting to return to its original place.