Edizioni L.I.R

Cronache in versi e in prosa dell'incontro con un mostro, Ser Contagio, le sirene ululanti, il risveglio stupefatto, le splendide terapiste e le infermiere, e le cure infinite. Diario di giorni resistenti.

Viaggi sorpresa, a scelta. Leggere un libro di poesie è come salire a bordo di un taxi collettivo, stretto tra valige e sconosciuti stranieri, con conducente abusivo narrante multilingue la sua vita in famiglia, con moglie e figli appresso, come ritratti nella foto a cruscotto. Oppure è come intraprendere un viaggio ‒ non sempre o immediatamente agevole ‒, senza conoscerne percorso e destinazione, esposti a possibili asperità del cammino, al caldo di un giorno o all’umido di una notte all’addiaccio; a buone o cattive compagnie, colle quali, comunque, porsi a confronto, salvo convenienti mutismi. Potrebbe anche non piacere, un programma del genere a sorpresa, che lascia a ciascuno, lungo il sentiero, la solitudine perfetta dell’ignoto o il mondo intero addosso sorgivo d’inciampi ad ogni passo. Ma in fondo, leggere poesie, così come scriverle, rappresenta forse un’umile forma di esorcismo laico, una liberazione dal “male” dei giorni, che la parola su carta punge alla radice, e forse, estingue. Per gradi, così; una pagina dopo l’altra...

"Oltre il muro" narra il difficile cammino di Marcello, ragazzo con la sindrome di Asperger che, pur sentendosi come una giraffa dal collo corto, trova la forza di mettersi in discussione ed arrivare alla consapevolezza di essere semplicemente se stesso. Certo che i limiti personali non devono essere di ostacolo all'attuazione delle proprie aspirazioni, egli lotta quotidianamente per abbattere il muro che la vita gli ha innalzato, cade si rialza, lavora per realizzare i sogni che porta nel cuore in sintonia con il mondo che lo circonda. Mondo che deve però imparare ad includere perché nella diversità risiede la vera bellezza e ricchezza umana. Età di lettura: da 10 anni.

Sta succedendo qualcosa di strano alla Vernasca Silver Flag. Qualcosa che Renato Donati non riesce a spiegarsi. Qualcuno ha fatto sparire la sua mitica Abarth 595, n. 5, auto che subito dopo è ricomparsa. Arrivano in suo aiuto Antonio e Lorenzo, amici di vecchia data che lo seguono fino a Goodwood. Dopo varie peripezie ecco che il mistero si dipana. Anche nel mondo dei motori non si può stare tranquilli …

La natura è la protagonista delle due storie, non solo quella che ammiriamo con gli occhi ma anche quella che ci fa vedere il cuore. Due storie diverse e comunque legate da Kamira, presente in entrambe. Nella prima l’amore tra nonna Margherita e la nipote avrà dei risvolti inaspettati e le vedrà protagoniste di molte avventure. Avvenimenti insoliti, e tanto sentimento sul monte popolato da abitanti sia reali che magici. Nella seconda, la veterinaria Kamira ci fa vivere le sue esperienze con animali domestici e selvatici sempre con lo spirito aperto anche a ciò che può sembrare impossibile, che è una sua caratteristica. Ama tanto la natura da diventarne parte lei stessa. Protagonista della storia anche la figlia Kibo che oltre ad acquisire tutte le capacità un po’ magiche di Kamira ne rivelerà altre molto speciali. Il finale veramente sorprendente lascia tutti con un groppo in gola e arricchisce chi legge di uno spirito nuovo…

Siamo ancora nel pieno inverno. L’Ispettore Prisco, della Polizia Ferroviaria, nella stazione Centrale, una sera s’imbatte in un caso intrigato. Un pendolare viene trovato morto su un Regionale Veloce, proveniente da Bologna. Tra la caccia a sospettati assassini, falsi agenti nazionali ed internazionali, s’inseriscono vicende personali dei partecipanti alla Squadra. La ricerca di almeno un movente fa riemergere ricordi, nuove emozioni e relazioni. La prima parte, quella prettamente pervasa da indagini, lascia però all’Ispettore Prisco una serie di dubbi. Nella seconda parte, Prisco, promosso a Vice-Comandante, ne risolve alcuni, ma... …nella terza parte, con l’aiuto di nuovi personaggi, nello svolgersi di nuove inchieste, Prisco, in un nuovo ruolo, deve proteggere una persona a lui cara.

In queste poesie l’emozionante vitalità dei colori specchio di stati d’animo come se tutto fosse di una stessa essenza. Attraversando i temi propri dell’arte pittorica (dal ritratto al paesaggio, dall’impressione all’astratto) i versi colgono l’anima, il senso e il fascino misterioso di ogni colore.

Con Geometrie dello Spirito, La Corte e il Chiostro prolunga il suo progetto editoriale dando, ancora una volta, voce e pensiero a quel mistero che ab antiquo accompagna e plasma l’umano divenire, ossia quell’arcana e affascinante esperienza del divino che ancora oggi, seppure in modo più discreto, continua a lasciare segni tangibili e affetti profondi nella vita di tante persone. Bellezza ed estasi, visioni e linguaggi. Ma anche ferite profonde che per alcuni sono occasione di rinascita, mentre per altri segni indelebili di promesse mancate e di sofferenze “a perdere”. Il titolo e l’immagine di copertina si intrecciano volutamente con l’intento di interrogarsi su una figura cardine del divino che da sempre ha sedotto il cuore e la mente degli uomini, ossia quella dello Spirito. Una Presenza che attraverso molteplici geometrie ha disegnato l’esperienza religiosa di interi popoli, generando nomi, forme e figure. Assieme a preghiere e canti. La fede cristiana porta nel suo grembo il dirsi dello Spirito come un grido (Rm 8,15).

E’ un racconto di un momento storico che inizia con la nascita dei primi stabili musicali, lo sviluppo di questi nelle discoteche e poi la loro trasformazione in luoghi di spettacolo, di incontri, di mode che hanno influenzato intere generazioni. Tanti gli attimi descritti che ricordano l’evoluzione della musica piacentina e non solo; fenomeni radiofonici, dj, ballabili locali, disco club e tutte le forme di spettacolo che Piacenza e l’Italia hanno vissuto dagli anni 60 ad oggi, incluso il declino e la trasformazione di ciascuno di questi. L’autore alla sua prima esperienza come scrittore si augura di trasmettere a ciascun lettore la sua passione per la musica e per la storia della discografia.

Interpretare le linee del volto per derivarne il carattere, è sempre stato un assillo dell'uomo per cercare di scoprire quella strana mescolanza di pensieri, idee fantasie, emozioni, e quant'altro, che costituisce quella parte non visibile che chiamiamo anima. Ogni filosofo a cominciare da Aristotele si è cimentato in questa impresa, al fine di svelare quel mistero che da sempre accompagna l'uomo e che per questo non sempre si manifesta, se non ci fosse quella interdipendenza anima e corpo che fanno di quest'ultimo la fenomenologia di quello che oggi, preferiamo chiamare psiche. La domanda a cui rispondere allora è sempre la stessa, fin dalla notte dei tempi e riguarda il come e quali siano quei segni corporei specifici, in cui si iscrive e poi si manifesta il vissuto di ognuno di noi. I mezzi per cercare di cogliere questo incomprensibile che riguarda appunto questo vissuto, sono di vari tipi. Avrei potuto utilizzare per la mia competenza sia l'habitus chirurgico che quello psicologico per tentare di fare una sintesi. Ma ho preferito legarmi al passato attraverso una antica scienza che oggi non è più tale e che si chiama fisiognomica.

Il libro racconta un anno di vita, il 1943, di tre donne che hanno tra loro un legame talmente forte da aiutarle a superare le vicissitudini della guerra. Ognuna delle tre protagoniste Paola, Luisa e Rebecca, vive un aspetto diverso della guerra. Paola è una vedova bianca il cui marito al fronte finirà per essere disperso in Albania. Luisa, sorella di Paola, ha uno spirito più ribelle che già prima del 8 settembre la porterà a compiere alcuni atti di disobbedienza civile e che le farà scegliere di unirsi ad un gruppo partigiano. Rebecca oltre ad essere cresciuta con le prime due è la moglie del loro fratello Roberto e finirà nel Campo di Concentramento di Fossoli (MO) in quanto ebrea. Le storie delle tre donne si intrecciano per tutto il romanzo con quelle di altri personaggi come Learco il patriarca, Pia la figlia di Paola, Laio il fidanzato di Luisa ecc.. Attraverso i loro occhi e le loro esperienze viene raccontato un anno cruciale sia per i protagonisti del romanzo che per l’Italia.

Un omicidio, un quadro ed una bottiglia di champagne fanno da cornice al viaggio che il protagonista compie da Venezia ad una nebbiosa Piacenza, procedendo a ritroso tra i propri ricordi, l’amore passato e gli affetti.