Edizioni Vulcaniche

Storia breve d’una cavalcata, nata quasi come uno scrupolo, per non aver pensato prima di onorare il Quarto Scudetto del Napoli ha avuto inizio a risultato già raggiunto. Sicché si può parlare di cavalcata doppia, quella della squadra e l’altra, molto meno epica, di questo scrittore minimo ma grandissimo tifoso, per rendere omaggio all’evento, dando vita al suo terzo libro sul Calcio-Napoli. Nel frattempo sono fioriti, come rose a maggio, mese calcisticamente dai frutti più saporiti, diversi libri sul campionato appena conclusosi e, quanto ai dati, ai commenti, ai video, ormai la rete (quella dell’etere, non quella che sul terreno di gioco ci piace vedersi gonfiare dal pallone) ne offre senza limiti. C’è allora, forse, un unico modo di scrivere ancora del calcio e sui fatti accaduti, ch’è quello di arricchirli delle emozioni e anche d’un po’ di fantasia. Accompagnate dal sogno d’un anno intero, sul cui avverarsi nessuno confidava e su cui tanto meno si sarebbe scommesso. Non ad ogni cosa, perciò, in questo libro, si può attribuire rigore giornalistico. Salvo che per i dati tecnici.

“Il Manuale del Non Successo” è un'opera che si presenta come un incrocio tra manuale, saggio e raccolta di racconti, ma è molto di più: è un viaggio tra sogni infranti, scelte sbagliate e lezioni apprese con fatica. Racconta le storie di chi ha provato, creduto e sperato, ma ha collezionato esperienze che meritano di essere condivise. Contrariamente ai libri motivazionali pieni di frasi fatte, qui si parla di realtà: lavori pesanti; capi improbabili; aziende trappola e passione spesso tradite. È un elogio all'ironia, alla capacità di ridere dei propri insuccessi, e alla consapevolezza che fallire può essere più istruttivo del successo. Ogni capitolo rivela storie di vita vissuta, con sincerità e sarcasmo, e lezioni che mostrano come il fallimento non sia la fine, ma un modo diverso di vivere. Ideale per chi ha dato tutto senza risultati, o per chi vuole scoprire cosa evitare nella vita, il libro sottolinea che le storie più belle nascono dai disastri.

Il testo ripercorre, attraverso le immagini e le parole, alcune tappe del viaggio svolto dai linguisti Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs nel settembre-ottobre 1924 in alcuni paesi del Basso Lazio per documentare i dati più significativi dal punto di vista linguistico. Le testimonianze del dialetto raccolte, accompagnate dalle fotografie scattate a tutto ciò che appariva utile e interessante per il completamento dell’indagine etno-linguistica, sono parte dell’Atlante linguistico dell'Italia e della Svizzera meridionale (AIS). Le immagini, scattate principalmente da Rohfls, ripropongono scene di vita in campagna, attrezzi agricoli, interni di abitazioni rurali con risultati di raffinata bellezza. L’intento dei linguisti era quello di contestualizzare l'attività lavorativa nel suo ambiente naturale e al contempo la terminologia ad essa connessa. Altrettanto significativi sono i volti e le figure di donne e uomini ritratti in molte delle attività. L’iniziativa nella realizzazione del volume nasce dall’amore verso questi territori e, soprattutto, dalla volontà di rendere disponibile questo materiale così prezioso ai tanti cittadini dei luoghi di indagine e agli appassionati.

Questo libro raccoglie gli indovinelli che l’autore ha scritto per svagarsi la mente tra una pubblicazione e l’altra. Nel solco della lunga tradizione che ha fatto del divertissement una forma letteraria minore, queste frivole esercitazioni si propongono ora di stimolare la partecipazione attiva dei lettori per risolvere i quesiti che vengono qui proposti sotto forma di rime ironiche e divertenti. Ogni soluzione trovata sarà il frutto della loro abilità nel superare i doppi sensi e gli equivoci lessicali di cui sono disseminati i testi. Il libro è anche un invito al lettore di condividere gli indovinelli con gli amici per guidarli verso la soluzione con indizi e suggerimenti. Un modo conviviale per intrattenere piacevolmente la propria e l’altrui intelligenza.

Ennio Carbone, 52 anni, laurea in filosofia e un passato da giornalista, oggi lavora come sorvegliante notturno, protetto dal silenzio e dalla solitudine. Durante un turno scopre tracce di sangue e un’identità cancellata in un magazzino abbandonato: un enigma che lo riporta, suo malgrado, alla ricerca della verità. Tra notti di guardia e indagini nascoste, archivi dimenticati e presenze fugaci, Ennio si ritrova al centro di un giallo colto e teso, in cui ogni dettaglio diventa indizio — e il mistero più profondo potrebbe essere quello della sua stessa vita.

In questa coinvolgente e profonda narrazione, seguiamo la vita di Francisco Bandeira, un atleta il cui percorso personale si intreccia con tematiche di grande rilevanza sociale. La sua storia, che si snoda tra sfide e successi, non è solo un racconto biografico, ma un potente manifesto contro la discriminazione razziale e a favore dell'importanza dello sport come strumento di crescita e formazione. Francisco, all'età di 16 anni, fonda il movimento culturale “Ilê Aiyê”, un faro di speranza e lotta contro il razzismo e le disuguaglianze. Attraverso eventi che celebrano la bellezza e la cultura nera, egli si propone di cambiare la narrazione sociale, dimostrando come lo sport possa essere un terreno fertile per la disciplina, l’autostima e la solidarietà. Con una scrittura ricca di significato e ispirazione, il libro invita a riflettere sull'importanza di educare le nuove generazioni al rispetto e all'inclusione, affermando che anche la più piccola azione può contribuire a un cambiamento significativo. Una storia che sprona a unire le forze per costruire un mondo migliore, dove le differenze culturali siano celebrate e la fratellanza trionfi.

Napoli non è solo una città, ma anche un amore che non si lascia mai davvero. "Ho sposato Napoli" è il racconto di un amore profondo, quello fra Patrizio Rispo e Mariafrancesca Villani, sua moglie, ma anche quello con la città partenopea, che non è mai soltanto uno sfondo, bensì una presenza viva, ironica e complice. Napoli è un'ammaliatrice che seduce irrimediabilmente i due protagonisti, favorendo il ricongiungimento con un passato che non si fa mai semplice ricordo. Checca, con uno sguardo intimo e sincero, ripercorre i momenti più significativi dell’incontro e della vita condivisa con Patrizio, offrendoci il ritratto autentico di un uomo, di una coppia e di una città che non smette mai di farsi amare. Il racconto si alterna a un’intervista a Patrizio, realizzata dal giornalista Giuseppe Picciano e arricchita da fotografie, che esplora aspetti biografici, non disdegnando, tuttavia, incursioni filosofiche nate davanti a un buon caffè. Rigorosamente amaro, ovvio. Epilogo di Nicola Paone. Edizione con all'interno fotografie inedite.

Da Centovetrine a Un posto al sole, passando per L’Isola dei Famosi, Non smettere di sognare, Voyager, il teatro, le serate dal vivo, i talk e i gossip. I set e gli studi televisivi, la diretta e i dietro le quinte, quello che si vede e quello che non viene mai raccontato. Emanuela ci rivela tutto, in modo diretto, senza giri di parole e senza ipocrisia. Aneddoti, storie, segreti e curiosità. Il racconto di ogni singolo episodio diventa strumento di indagine, pretesto per analizzare qualcosa di più profondo, intimo e suggestivo che riguarda l’autrice ma che si estende all’essenza di tutti noi. Dolori e miracoli, amicizie e tradimenti, amori impossibili e incontri del destino. Ci sentiamo avvolti e trainati dentro una storia che ci assomiglia, che ci tocca da vicino e nella quale spesso ci identifichiamo, perché, anche nelle nostre unicità e autenticità, siamo tutti collegati da un filo rosso che ci rende più simili di quanto pensiamo.

Queste composizioni di letteratura, poesia, immagini, percorrono un viaggio collettivo che ne fa, non solo un'esperienza estetica, ma un passaggio segreto per il futuro. In altre parole, saranno varie tappe che daranno in seguito ulteriori frutti. Nell'Isola delle voci cresceranno altri alberi e nuove foglie. L'isola si fa arcipelago di voci e ponti. Splendide immagini si intrecciano con le parole. Fraseggi poetico musicali, che danno all'insieme la prospettiva variegata di un mondo in costruzione.

Ventisei racconti, in qualche caso ispirati da fatti di cronaca, sono movimenti in una partitura a forma di una silloge che li unisce e in qualche modo li accomuna. Un viaggio nell'anima umana, tra passato e presente, sogno e memoria, nostalgia e speranze, solitudine e desiderio di amore, condotto con uno sguardo partecipativo e leggero. I luoghi, Napoli e il Sud in prevalenza, s'affacciano come sfondo delle novelle, ma al tempo stesso come organismo vivo, tra taverne sperdute, palazzi decadenti, panni stesi, e pure paesini di montagna, terre di pascolo o finanche sedi di potere e di antica autorità. Vi si incontrano esistenze comuni ma straordinarie, che sebbene assai diverse tra loro condividono il medesimo destino, di cercare la propria libertà e dignità in un mondo che sembra se ne stia privando: uomini, bambini, animali, spesso smarriti, come il redivivo gabbiano Jonahtan, in una città universale che talvolta appare senza cielo. E donne di eccezionale forza, come Danta, Carmela, Mirta, Giulia, Igme, Dhyāna, Candida, Amelia, Anita e Saffo.

"Un Diamante grezzo" è un affresco della Napoli degli anni Ottanta e Novanta e della sua periferia. Attraverso ricordi esilaranti di innocenza, si scoprono ombre di un territorio difficile e storie di personaggi autentici. Con il suo stile Silvana Perno apre al lettore il cuore pulsante di una Napoli reale, rendendolo parte integrante delle storie raccontate, e celebrando la vitalità di una città fatta di contrasti, sogni e resistenze. Dal racconto degli esami di Storia dell’Architettura all’Università Suor Orsola Benincasa ai ricordi di infanzia di Porchiano e Ponticelli. Tra giochi di strada, sfide sociali, cultura popolare e incontri con figure e vicende della cronaca del tempo, l’autrice con la sua narrazione riesce a superare stereotipi e “percorsi turistici”, accompagnando il lettore nella cultura e nelle tradizioni più vere del prodigio partenopeo.

L'autore unisce viaggi, incontri e memorie in un mosaico di narrazioni ambientate in paesi come Rwanda, Gibuti ed Etiopia. Con uno stile sobrio ed etico, Stefano Sanfilippo dà voce a bambini, migranti, operatori umanitari, anziani e rifugiati, rivelando le realtà invisibili tra mondi civili e marginali. Le storie sono porte aperte sulla riflessione, momenti di autentico incontro con l'altro, nascondendo ferite invisibili e parole non dette. Non si tratta di spiegare l'Africa, bensì di testimoniare ciò che accade quando ci si prende cura senza giudizio né retorica. È un viaggio tra emozioni e geografie, tra silenzi e verità improvvise, scritto in una prosa poetica e ironica che respira di incertezza e rispetto. La narrazione diventa un atto di resistenza, un richiamo a considerare ogni storia come segno imprescindibile di umanità. Il libro ci sfida a riconoscere le tracce di desiderio, speranza e amore in tutti, anche nelle pieghe più oscure. Un'opera che invita all'ascolto genuino e alla presenza consapevole in un mondo spesso diviso e superficiale.