Edizioni Vulcaniche

In occasione del 100° anniversario (1925-2025) dalla nascita della Fabbrica del cioccolato 'Silva'. "Non ci resta che Napoli e... il cioccolato" svela il mondo affascinante e complesso della produzione di cioccolato, un universo riservato a pochi esperti e cultori che dedicano studio e ricerca per offrire prodotti di alta qualità. Attraverso il racconto di Eduardo Costanzo, cioccolatiere napoletano di quarta generazione con un background artistico, il documentario esplora l'arte, la scienza e la cultura dietro il cioccolato, sfatando i miti delle grandi multinazionali e promuovendo una vera e propria cultura del cacao. Tra tradizione, innovazione e creatività, il film mette in luce come passione e competenza possano elevare il cioccolato a forma d'arte, premiata anche a livello internazionale.

Vangelo significa “Buona Notizia”, annunciare il vangelo vuol dire comunicare un lieto annunzio, vivere il vangelo vuol dire vivere una vita nella gioia e nella certezza di essere amati. In questi giorni corre notizia che Papa Leone XIV andrà a Nicea in occasione dei millesettecento anni dal Concilio, che segna l’inizio ufficiale della chiesa così come la conosciamo oggi. Qui viene elaborato il credo e irrompe con forza la figura del Dio onnipotente: è l’inizio della fine della “Buona Notizia” annunciata e vissuta da Gesù di Nazareth. Non c’è stata persona più vicina all’essere umano, ai suoi bisogni e alle sue miserie di Gesù e non c’è istituzione religiosa più lontana dall’essere umano della chiesa cattolica, salvo eccezioni, come cerca coraggiosamente di spiegare l’autore con questo saggio destinato a far discutere. L'autore devolverà i suoi proventi alla fondazione "'A voce de creature" di Don Luigi Merola.

Venti racconti di particolari momenti vissuti nel corso di quaranta anni di lavoro come zoologo in paesi africani e della penisola arabica con riflessioni emozioni e valutazioni all’insegna della conoscenza di noi stessi e della nostra libertà senza maschere e ipocrisie. Vengono narrati eventi e situazioni di chi vive, o si trova a vivere, in luoghi dove per te che sei straniero, conta soltanto il tuo modo di essere e di sentire e non la tua esperienza o la tua provenienza dal mondo “civile”.

Siamo agli inizi della Seconda guerra mondiale. La quiete di una piccola città del Sud Italia viene scossa da una serie di efferati delitti. Giunge dalla capitale il commissario Raimondo Fontana per indagare su quella scia di sangue, ma non solo… Il federale Luigi Malfatti è un gerarca assetato di potere, senza né scrupoli né morale. Una cartomante che si fa chiamare Madame, grazie ad un antico testo di magia nera, rievoca mostri dell’antica tradizione popolare, che agiscono nell’ombra indisturbati, seminando orrore e morte. Clara e Domenico sono due giovani amici che giocano sotto un secolare albero di noce. La loro spensierata adolescenza è turbata dalla scoperta di un libro magico, che li condurrà inesorabilmente nell’abisso. Un romanzo dalle fosche tinte noir, congegnato come una bomba a orologeria, pronta a scoppiare tra le mani dell’ignaro lettore.

Lorenzo vive tra impegni professionali, ferite sentimentali, ricordi d’infanzia e generose autoindulgenze. L’unico vero rapporto della sua vita sembra consumarsi nell’accettazione passiva dell’abitudine ed in una condivisione affettiva ridotta alle sole forme istintive e frenetiche dello scambio sessuale. Quando la relazione va in crisi, una sindrome allucinatoria emersa dopo una diagnosi oculistica gli fa credere nella soluzione di interrogare il proprio desiderio al di fuori del rapporto. Sostenuto da un’indole curiosa ed estroversa e una particolare fascinazione verso il mistero insito in ogni sconosciuta, si dedica così a sperimentare incontri brevi e superficiali con partners molto diverse. Nel percorso accidentato di conoscenza tardiva delle proprie fragilità attraverso le donne, ritrova un desiderio che viene da lontano e che sembra condurlo ad una riscoperta del sé. In bilico tra essere e dover essere, gravità e leggerezza, ironia e serietà, Lorenzo interpreta la tragedia contemporanea di un maturo commediante consapevole di recitare una farsa che nemmeno lui riuscirebbe ad applaudire.

Dopo la morte di sua sorella Ester, Mary Hughes e la nipote Paula sono tornate nel paese d’origine per vendere i terreni di famiglia ricevuti in eredità. Ma l’Argentina per Mary rappresenta molto di più… Il grande amore del passato che la donna non è mai riuscita a cancellare. Resisterà alla tentazione di buttarsi tra le braccia di Francisco distruggendo in un colpo solo tutta la sua vita? La trappola sta per scattare perché nessuno è chi vorrebbe far credere e quello che conta è soltanto il denaro.

Alessandro Giunta ci presenta un racconto intrecciato di vita, poesia e relazioni umane, attraverso la storia di Carolina ed Emanuele. I protagonisti, dai vissuti distinti ma ugualmente carichi di storia, si incontrano per caso, dando origine a un legame che si snoda tra viaggi onirici e riflessioni poetiche. Tra ricordi minuziosi di luoghi e cibi deliziosi, ogni incontro diventa un momento incantevole, e ogni poesia un'eco di emozioni non espresse, lasciando il lettore immerso in un’atmosfera di nostalgia e desiderio. Carolina ed Emanuele, pur essendo persone complete e realizzate, si trovano intrappolati in un limbo di affetto e distanza, dove il desiderio di unione si scontra con la paura di cambiare l'equilibrio delle loro vite. Le loro esperienze condivise si manifestano in un linguaggio poetico che trasmette la bellezza e l'incertezza dell’amore.

La vita è un insieme di eventi e scelte, spesso intrecciati da un misterioso filo conduttore, invisibile. In questo libro, l'autrice esplora le esperienze personali che lo hanno plasmato, raccontando momenti di vita vissuta in paesi diversi come Inghilterra, Slovacchia e Italia. Attraverso flashback e riflessioni, si interroga sul senso delle sue scelte, sul libero arbitrio e sulle conseguenze delle azioni. Ogni esperienza, positiva o negativa, diventa una lezione che ci guida verso la crescita personale. Mentre la vita scorre tra gioie e dolori, l'autrice invita a riflettere sulla bellezza dei momenti semplici e sull'importanza di vivere pienamente, piuttosto che sopravvivere. La narrazione si snoda tra blocchi esistenziali e improvvisi cambiamenti, suggerendo che le risposte alle nostre domande arrivano quando meno ce lo aspettiamo. Un viaggio intimo verso la comprensione di sé e delle esperienze che ci rendono umani, che ci incoraggia a trasformare le difficoltà in opportunità per diventare persone migliori.

"L’altra madre" è un romanzo che esplora il tema della cura e dell'amore incondizionato attraverso la storia di Ennio, un uomo che affronta un profondo enigma esistenziale legato al suo abbandono alla nascita. Dopo un intervento chirurgico agli occhi, Ennio riconosce nella vecchia infermiera che lo assiste un possibile legame con il suo passato. La narrazione, suddivisa in tre parti – Ieri, Oggi, Forse Domani – segue il suo viaggio per scoprire la verità sul proprio inizio di vita, rivelando una scoperta sorprendente che invita a riflettere sul complesso rapporto madre-figlio. Il romanzo invita lettori e protagonisti a riconsiderare le dinamiche della maternità e della cura, toccando temi di profondo significato etico.

Aspettavo dall’altra parte delle sbarre, attendendo che si aprissero. Il carcere era fuori, dentro era dove aspiravo ad andare. In attesa, con me, altre donne. Dietro quelle sbarre, ci guardavamo in silenzio, e nel nostro silenzio c’era tutta la nostra storia, quella che non andava raccontata, e che non si aveva nessuna voglia di raccontare. I nostri sguardi erano dimessi, ma anche giudicanti. In certi contesti, è impossibile sospendere il giudizio, anche se stai dall’altra parte delle sbarre. È il luogo stesso che te lo dice. “Vergogna, siamo tutte peccatrici”, una scritta sul muro, un’altra “La prossima volta fottete nel culo”, e qualcuno che si era preso la briga di rispondere “Tu che l’hai fatto ci dici com’è?”. Poi l’odio, altro sentimento inalienabile da certi luoghi, “Medico obiettore, ti prendo col bastone”. E, ancora, il giudizio più efferato, quello che si rivolge a se stessa “06/07. Non volevo, una scelta obbligata a causa di una malattia genetica. Ti porterò per sempre nel cuore. Perdonami”. Solo quando aprono le inferriate, ed è ora di entrare, leggo, timida, una piccola scritta, vicino allo stipite della porta: “Sii forte!”.

Johann Stojavic, professore di economia all’università di Berlino, racconta alla scrittrice Eva Shnaider la sua vita da giovane vissuta in un borgo alla periferia di Sarajevo. La povertà della sua famiglia gli regala giorni difficili da affrontare. Una mattina fredda di primavera, in sella alla sua bicicletta, scopre il corpo di una donna morta in una stradina di campagna. Da quel momento in poi la sua normalità viene stravolta da una serie di avvenimenti che sconvolgono la sua vita. La vicenda si dipana attraverso le contradizioni di una società che, reduce da una sanguinosa guerra civile, si muove tra la miseria della gente di un borgo di periferia e il lusso sfrenato di pochi ricchi che manovrano la politica del paese. Johann conosce Maria, i due si innamorano, ma il loro amore è turbato dalla presenza inquietante di un’altra donna.

Paul Bernard è un pianista talentuoso in cerca di successo e al tempo stesso, un gran dongiovanni nonostante abbia una relazione stabile con Rose, la cantante del gruppo. Per farsi strada nell’ambiente musicale, decide di prendere una seconda voce femminile, la giovane e sensuale Eve di cui ben presto si innamora. Inizia così, una frequentazione clandestina. Quando Eve viene misteriosamente uccisa, Paul che è stato l’ultimo a vederla viva, diventa vittima di un ricatto. Sarà davvero lui l’assassino? Al commissario Rousseau il difficile compito di fare luce su questo mistero... ma le sorprese non sono finite!