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Giometti & Antonello

Memorie di un editore. Kafka, Walser, Trakl, Kraus e gli altri

Kurt Wolff

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2015

pagine: 107

Kurt Wolff (1887-1963) è stato uno dei più importanti editori del '900. La casa editrice che portava il suo nome, da lui fondata a Lipsia nel 1913 dopo un breve sodalizio editoriale con Ernst Rowohlt, fu animatrice su vari fronti della cultura espressionista e mitteleuropea. Fin dall'inizio, infatti, Wolff si trova circondato, direttamente o indirettamente, da personaggi che influenzeranno in maniera durevole la cultura tedesca ed europea: si pensi a Franz Werfel, Max Brod o Karl Kraus. Ciò lo portò a essere editore di autori universalmente considerati decisivi: fra i tanti citiamo Franz Kafka, Georg Trakl, Robert Walser, Gottfried Benn. Nel 1930 Wolff lascia la guida della casa editrice per trasferirsi prima a Nizza, poi in Toscana, e infine approdare nel 1941 a New York, dopo un periodo assai travagliato in cui patì anche l'esperienza dei campi d'internamento francesi. In America, sebbene ormai quasi privo di mezzi di sostentamento, riesce grazie all'aiuto di altri espatriati tedeschi a ripartire con una nuova impresa editoriale: la Pantheon Books. Tornato in Europa nel i960, assume l'incarico di consulente per un importante gruppo editoriale statunitense. Nel 1963, durante una visita in Germania in cui aveva fatto tappa all'Archivio di Marbach (santuario della letteratura tedesca che conserva molti documenti relativi alla sua attività giovanile di editore), muore per le ferite riportate dopo essere stato investito da un camion.
14,00 13,30

In compagnia di Antonin Artaud

Jacques Prevel

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2015

pagine: 164

1950. Dal sanatorio per tubercolotici in cui è ricoverato, Jacques Prevel sente come imminente la propria fine e si rende conto che non riuscirà a scrivere quel libro sul suo maestro per il quale ha raccolto quasi quotidianamente appunti nei suoi quadernetti durante i due anni passati al suo fianco nella Parigi ancora devastata dalla guerra, la Parigi della Rive Gauche, dei Sartre e dei Breton, delle riviste letterarie e dei caffè. Il diario ha inizio nel maggio del '46, all'indomani del ritorno a Parigi di Artaud dopo nove anni di manicomio. Attraverso la descrizione degli incontri e dei luoghi, la trasposizione precisa dei dialoghi, delle lettere e delle parole di Artaud viene a delinearsi la storia di un'amicizia maledetta e sublime che terminerà soltanto con la notizia della sua morte nel marzo del '48. Documento di eccezionale importanza per conoscere il pensiero e la vita di uno dei più importanti poeti del '900, "In compagnia di Antonin Artaud" è anche un canto di morte e di liberazione, un'incursione nella realtà della follia e dell'arte.
18,00 17,10

Lsd. Carteggio 1947-1997

Lsd. Carteggio 1947-1997

Ernst Jünger, Albert Hofmann

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2017

pagine: 200

Il carteggio fra lo scrittore e filosofo tedesco Ernst Jünger (1895-1998) e il chimico svizzero scopritore dell'LSD Albert Hofmann (1906-2008) si estende per circa mezzo secolo, precisamente dal 1947 fino alla morte di Jünger. I due si conoscono per via epistolare, si telefonano, si incontrano e faranno dei viaggi insieme, ad esempio nello Sri Lanka e a Creta. Ma a questi viaggi si devono aggiungere anche quelli legati agli esperimenti con le droghe, che in entrambi i casi porteranno a opere letterarie divenute dei classici sull'argomento. Pensiamo, nel caso di Jünger, ad Avvicinamenti. Droghe ed ebbrezza (1969), e per Hofmann a LSD, il mio bambino difficile. Riflessioni su droghe sacre, misticismo e scienza (1979). Nel presente epistolario, uscito di recente in tedesco e che si pubblica qui per la prima volta in italiano, è possibile vedere in presa diretta la genesi esistenziale e quotidiana delle riflessioni di ognuno dei due personaggi, il filosofo-narratore (ma anche entomologo, conoscitore di botanica, etnografia, morfologia) e lo scienziato erudito appassionato di libri e di letteratura. I loro ragionamenti riguardo all'LSD - ma anche riguardo a diverse altre sostanze psicotrope o stupefacenti, come ad esempio i funghi messicani - vanno largamente oltre la dimensione ludica o meramente autodistruttiva, e prospettano un'alternativa all'esistenza comune, piccolo-borghese, accendendo uno stimolo verso una diversa forma di conoscenza. Entrambi vissuti oltre i cento anni, Jünger e Hofmann mostrano come attraverso gli allucinogeni sia possibile aprire un accesso alla dimensione del viaggio nel solco della «veggenza», la stessa che Rimbaud riassumeva nel suo «I veri viaggi sono immobili»; una dimensione che, nonostante il consumo di massa dagli anni della psichedelia in poi, lascia intravedere continenti ancora in larga parte inesplorati.
21,00

Quaderni di Voronez. Primo quaderno. Testo russso a fronte

Quaderni di Voronez. Primo quaderno. Testo russso a fronte

Osip Mandel'štam

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2017

pagine: 108

La presente edizione raccoglie i testi del primo dei tre quaderni scritti da Osip Mandel'stam tra l'estate del 1934 e il maggio del 1937 durante l'esilio a Voronez. Essa si basa sulla più recente edizione russa che modifica radicalmente le precedenti, ed è quindi da considerarsi una assoluta novità nel panorama editoriale italiano. Gli anni di Voronez - città che il poeta e la moglie Nadezna avevano scelto come residenza coatta in seguito all'arresto del poeta - furono anni di esclusione dalla vita letteraria, segnati da povertà e malattia, nell'attesa più o meno consapevole del secondo arresto, che si concluderà con i campi di lavoro e la morte. Ma paradossalmente sono anche il momento in cui il poeta giunge a una forma di «liberazione», personale e poetica, accettando definitivamente la dismisura della «vita incomparabile». Componimento dopo componimento - come delle vertebre in una più ampia spina dorsale - quello che viene a comporsi è una sorta di diario in poesia, sì raffinato, ma nudo e potente, necessario, della necessità a cui rimandava Mandel'stam quando di fronte al pericolo che le proprie poesie andassero perdute, si affidava all'intelligenza del destino: «Le persone le conserveranno. Se ne sentiranno il bisogno, le troveranno: le persone trovano sempre quello di cui hanno bisogno».
16,00

Lenz

Georg Büchner

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2016

pagine: 109

Apparso postumo nel 1839 - il suo autore era scomparso due anni prima, appena ventiquattrenne - il "Lenz" è con tutta probabilità il frammento di un testo più ampio rimasto incompiuto e l'unico racconto di uno scrittore forse più noto per la sua produzione teatrale: "La morte di Danton", "Leonce e Lena" e quel "Woyzech" che ispirerà fra gli altri Alban Berg e gli Espressionisti. Anche qui, come negli altri suoi lavori, Büchner si basa su un fatto storico concreto, l'insorgenza della follia nel poeta del primo Romanticismo Jakob Michael Reinhold Lenz, amico e rivale di Goethe ed anima dello Sturm und Drang. Nel bicentenario dalla nascita dello scrittore e quale primo lavoro di una casa editrice nascente, la scelta del "Lenz", considerato da alcuni come un possibile esordio della modernità letteraria, vuole essere un paradigma sul quale basare scelte editoriali per un futuro catalogo, eleggendo il frammento e l'incompiutezza - stile e storia dell'anti-opera - quali segni distintivi della letteratura a venire. Corredano la novella, qui presentata nella storica versione di Alberto Spaini assieme a inedite illustrazioni fatte per l'occasione, i discorsi pronunciati da Gottfried Benn e Martin Walser per il conferimento del più importante premio letterario tedesco, significativamente intitolato a Büchner.
20,00 19,00

Il libro di un pazzo. Note autobiografiche e rime

Il libro di un pazzo. Note autobiografiche e rime

Giovanni Antonelli

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2016

pagine: 177

Giovanni Antonelli nacque a Sant'Elpidio a Mare, nelle Marche, nel 1848 e morì nel manicomio di Ancona nel 1918. La sua vita tormentata e randagia e i suoi scritti sono composti di un'unica materia: tema costante sono manicomi, polizia, tribunali, poesia e sfortuna, il tutto nella sacra cornice dell'anarchismo di marca marchigiana, collinare e dalle mani grandi. Di lui si occuparono, quando era ancora in vita, anche Enrico Morselli (suo medico) e Cesare Lombroso, che gli dedica un intero capitolo in "Genio e follia". "Il libro di un pazzo" ebbe due edizioni tra il 1892 e il 1893 e da allora non è mai stato ripubblicato. È una raccolta di note autobiografiche che passano in rassegna tutte le esperienze più estreme occorse nell'esistenza del suo autore, ed è dunque al contempo un ritratto vivido e feroce dell'Italia postunitaria attraverso le figure adibite al controllo sociale: i medici, le forze dell'ordine, i giudici, ma anche gli esponenti più biechi e retrivi del popolo, le carceri e i manicomi di mezza Italia. La scrittura è sorprendentemente fresca, priva di retorica, dotata di un buon piglio narrativo dai tratti sovente anche umoristici. La seconda parte del volume è una breve scelta delle poesie di Antonelli - egli si riteneva soprattutto un poeta e a volte si procurava da vivere nei suoi vagabondaggi scrivendo componimenti poetici su commissione.
16,00

Il pastore del lasciar essere

Sergio Vitale

Libro: Libro rilegato

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2025

pagine: 144

Una analisi trasversale e minuziosa del personaggio concettuale del pastore all'interno della cultura occidentale.
22,00

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