Giometti & Antonello
Visione e preghiera e altre poesie scelte. Testo originale a fronte
Dylan Thomas
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 232
La poesia di Dylan Thomas, a distanza di settant’anni dalla morte, non smette di ossessionare poeti, lettori e appassionati di tutto il mondo. La potenza visionaria della sua scrittura, che sembra imbrigliare – in una lingua fra le più virtuosistiche e musicali che l’inglese abbia mai conosciuto – le forze telluriche della natura e quelle psichiche, i movimenti dello zodiaco e i desideri più intimi del corpo, torna ora in una nuova traduzione in lingua italiana, con una selezione di testi disposti in ordine cronologico, così da permettere al lettore di seguire il cammino evolutivo dello stile di Thomas, in una sorta di diario che si svolge poesia dopo poesia. Il volume presenta il percorso dell’autore fin dai testi della giovinezza, scritti poco dopo i vent’anni sui suoi preziosissimi taccuini, passando attraverso i primi capolavori come "And death shall have no dominion" e le poesie che testimoniano la tragedia dei bombardamenti su Londra (come "Ceremony after a fire raid" o il celebre poemetto visivo di dolore e rinascita "Vision and prayer"), per approdare ai capolavori sinfonici e pastorali della maturità, come "Fern Hill" e "Author’s prologue". Ogni poesia di Thomas è abitata dal desiderio inesausto di una vita più intensa, in cui morte e vita, tenebra e luce si stringono in un circuito senza fine: «La mia arca canta nel sole/ alla velocità di Dio alla fine di un’estate/ E il diluvio, ora, fiorisce».
Leopardi e altre voci
Sebastiano Timpanaro
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 120
Poesie
Georg Trakl
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 150
La raccolta di poesie di Georg Trakl nella traduzione di Leone Traverso che qui proponiamo, uscì per la prima volta con la leggendaria casa editrice Cederna nel 1949, segnando l'ingresso del grande poeta austriaco (morto suicida ventisettenne nel 1914, dopo avere assistito allo scempio della battaglia di Grodek) nella lingua e nella cultura italiana. Famoso per le sue traduzioni di Rilke e di Hòlderlin — ma la lista degli autori da lui tradotti, non solo dal tedesco, sarebbe interminabile —, Leone Traverso (Bagnoli di Sopra 1910-Urbino 1968) fu in contatto fin da giovane con gli esponenti più avanzati e vivaci della vita intellettuale italiana; famosa la sua amicizia/relazione con Cristina Campo, testimoniata dal carteggio uscito per Adelphi nel 2007. La sua versione di Trakl resta, a nostro avviso, una delle sue prestazioni meglio riuscite. Molte traduzioni anche molto autorevoli le sono succedute, eppure questa continua a sembrarci, per molti dei suoi esiti, insuperata. La scelta comprende gran parte delle poesie considerate decisive della produzione del poeta, e anche le sue prose d'arte. Un'occasione per riavvicinarsi con una guida d'eccezione alla produzione di questo poeta abissale. A chiudere il volume, una serie di testimonianze, dirette e indirette, su Trakl: Karl Kraus, Rainer Maria Rilke, Ludwig Wittgenstein, Theodor Dàubler, Martin Heidegger, Kurt Wolff.
Lsd. Carteggio 1947-1997
Ernst Jünger, Albert Hofmann
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 176
Il carteggio fra lo scrittore e filosofo Ernst Jünger (1895–1998) e lo scopritore dell'LSD Albert Hofmann (1906–2008) copre circa mezzo secolo, e va dal 1947 fino alla morte di Jünger. Tema costante di questo confronto fra il filosofo e lo scienziato è proprio la sperimentazione dell'LSD e il senso più profondo delle esperienze psichedeliche, in cui si prospetta un'alternativa all'esistenza comune, piccolo-borghese, che riserva anche per il lettore odierno ampi margini di esplorazione. Prefazione di Antonello Colimberti.
L'arco, il telaio e la tempesta
Sergio Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 152
Vi sono parole antiche, enigmatiche e dall’incerta etimologia, che risultano difficilmente traducibili. Una di queste è kairòs, parola greca che nel corso della sua lunga storia ha attraversato svariati campi del sapere e della conoscenza, caricandosi di valori sempre diversi e talora anche opposti. Ma quali sono i suoi significati, tali da meritargli il riconoscimento di tanta importanza? A partire dalla risposta data a questo interrogativo, l’autore ha colto la possibilità definire un certo ordine per la pluralità di gesti che caratterizzano il fare e l’agire dell’uomo. Si delinea così una triplice partizione, corrispondente a tre dimensioni fondamentali del kairòs: la tempestività, il temporeggiamento e la temperie. Esse trovano la loro rappresentazione in altrettante scene che il poema omerico dell’Odissea ha reso eterne: la freccia scoccata da Odisseo, capace di trapassare con assoluta precisione gli anelli di dodici scuri; il filo della trama che Penelope tesse all’infinito, in attesa di ricongiungersi allo sposo; la tempesta, nata dalla mescolanza di condizioni climatiche e atmosferiche diverse, che impedisce il ritorno dell’eroe alla terra paterna. In forme e contesti anche molto distanti, i tre paradigmi del kairòs si ripetono nel tempo, e si ritrovano ad esempio nella fotografia di Cartier-Bresson, nel cinema di Warhol o nella musica di Xenakis, come pure nell’incessante pioggia di atomi epicurea dalla quale è nato e si evolve di continuo il mondo che abitiamo.
Nella zona interdetta
Felix Hartlaub
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 160
Il volume raccoglie i diari di guerra che Felix Hartlaub, scrittore tedesco nato a Brema nel 1913 e dato per morto nel 1945, redasse durante il secondo conflitto mondiale mentre era arruolato nelle truppe della Wehrmacht. Figlio di un importante storico dell'arte, Gustav Friedrich Hartlaub, che era stato estromesso dai suoi incarichi museali nel '33 dal regime nazista con l'accusa di «bolscevismo culturale», venne dapprima arruolato come soldato semplice, poi operò a Parigi come esaminatore degli archivi francesi, quindi fu di nuovo combattente in Romania, e infine direttore, fino al marzo del 1945, della sezione incaricata di redigere i diari di guerra nei quartieri generali di Vinnycja, di Rastenburg e di Berchtesgaden. Venne a trovarsi dunque all'interno del quartier generale del Reich, la «zona interdetta» cui nessun esterno poteva accedere, e da cui lo sguardo impersonale e auto-annientante di Hartlaub ci reca testimonianze che hanno la forza delle cose stesse, e da un certo punto di vista ci ricordano il concetto di «nuova oggettività» che era stato coniato proprio dal padre. Felix, nell'aprile del 1945, venne richiamato nei corpi combattenti per l'ultima battaglia di Berlino, e di lui non si seppe più nulla. Diversi anni dopo se ne stabilì la morte presunta attribuendola a quella circostanza.
Come colui che teme e chiama
Nanni Cagnone
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 107
Protagonista di questo libro è la lingua, il suo viaggio all’interno del destino delle cose e degli uomini, il secolo andato e che viene, i drammi e la memoria come forma perduta o riconquistabile. Una neutra sequenza numerica, spoglia di titoli, ne scandisce l’andatura. Il rumore di questi ultimi anni si incamera in forme stranianti, che dalla metastoria, come Cagnone dice sia l’intima natura della poesia, sanno dire la storia come complessiva trama, che sanno dirci il mondo, non i fatti presi nel loro silente darsi. Tutto questo non si traduce in una attitudine di rifiuto del presente. Tik Tok, Disneyland possono convivere naturalmente con la meraviglia di un frassino o un ricordo di viaggio, con parole domestiche o invettive sulla perdita di senso, su squarci di tempi più antichi, tra Pindaro e Hölderlin, senza alcuna ridicola ipoteca postmoderna o presunzione enciclopedica. Senza mai perdere cura, senza mai snaturare i propri termini e temi fondanti. La parola di Cagnone elude le maniere e gli stili, rifiuta la saggezza accondiscendente di chi si finge maestro di conventicola, abolendo un mito cardine della società letteraria: l’idea stessa che la letteratura vada raggiunta come una tecnica specifica, come fosse un esercizio atletico della mente, o una professione attestata. Questo poeta reclama solo il diritto di erranza, la gioia di un’oscurità non programmatica, non sviscerabile con sicumera per confondere ancor più il senso delle parole. La poesia allora come azione nelle parole e sulle parole, sondando l’ignoto: «prodiga oscurità, / ignoto a ignoto /restituisci»
Specchio il gattino
Gottfried Keller
Libro: Libro rilegato
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2022
pagine: 120
Specchio il gattino, non più in condizione di sfamarsi data la morte dell’anziana padrona, stringe un patto con lo stregone del villaggio. Questi lo rifornirà di ogni delizia culinaria, ma in cambio il felino, dopo essere ingrassato a dovere, dovrà mettergli a disposizione il grasso di gatto per le sue pozioni, e quindi andare incontro alla morte. Sciogliere questo patto non sarà un’impresa facile, il gattino dovrà mettere in campo ogni astuzia, e soprattutto si troverà a sfoggiare la sua abilità di narratore.
Case perdute (1976-1985)
Eugenio De Signoribus
Libro: Copertina morbida
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2022
pagine: 192
"Da decenni, in sostanza da un secolo, la poesia italiana non trovava un autore così deciso a rifondarne la lingua, a esplorare le potenzialità nascoste di quella comune, a farsi un vocabolario suo come necessità espressiva e non come gioco e smontaggio ironico di quello altrui o della piazza". (Vittorio Coletti, Storia dell'italiano letterario, Einaudi, 2022)
L'alienazione linguistica
Henri Gobard
Libro: Copertina morbida
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2022
pagine: 96
Questo pamphlet è un'analisi dell'elemento in cui tutti noi, in quanto umani, inconsapevolmente ci muoviamo, e che determina forse più di ogni altra cosa le nostre idee, e quindi le nostre azioni: il linguaggio. Il fuoco della polemica è rivolto in maniera feroce contro l'egemonia della lingua anglo-americana, ma la questione è ben più ampia: come si instaura il potere, in tutte le sue forme, all'interno del linguaggio? In che modo, noi umani, abitiamo il linguaggio, e in che modo possiamo renderci refrattari alle forme di potere che se lo contendono? L'analisi «tetraglossica» di Gobard ci offre nuovi e sorprendenti strumenti per rispondere a tali domande, proponendoci di pensare il linguaggio come un ambiente a più dimensioni, almeno quattro appunto, in cui si dispiega la nostra esistenza fin dai primissimi passi. Tutto ciò in uno stile che si fa beffe della saggistica accademica. Come scrive Gilles Deleuze nella sua prefazione, «Gobard non procede in alcun modo come un comparatista. Procede come un polemista o una sorta di stratega, preso egli stesso in una situazione. Si colloca in una situazione reale in cui le lingue si affrontano concretamente». E ancora: «Gobard ha un nuovo modo di valutare i rapporti del linguaggio con la Terra. In lui ci sono un Court de Gébelin, un Fabre d'Olivet, un Brisset e un Wolfson, che ancora resistono: per quale avvenire di linguistica?».
Il volto del secolo. La prima cellula dell'architettura razionalista italiana
Carlo Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2022
pagine: 144
In questo libro Carlo Belli ci restituisce un ritratto sorprendentemente vivido e realistico, nonostante le venature a tratti persino epiche, di una fase cruciale della vita culturale italiana fra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Un gruppo di giovani architetti facenti capo al Politecnico di Milano – il cosiddetto «Gruppo 7» – propone un manifesto teorico e una serie di progetti che verranno esposti sia in Italia che in varie sedi internazionali, in cui si contemperano una versione radicale del razionalismo e un richiamo originalissimo alle radici «mediterranee» della nostra tradizione. Gli architetti in questione sono Luigi Figini, Gino Pollini, Guido Frette, Sebastiano Larco Silva, Carlo Enrico Rava, Giuseppe Terragni e Ubaldo Castagnoli, quest'ultimo poi sostituito da Adalberto Libera. Si tratta di coloro che attraverso le loro opere faranno uscire l'architettura italiana dalle secche del provincialismo per portarla all'avanguardia rispetto all'Europa e al mondo. Tutti i grandi architetti italiani ancora oggi celebrati nel mondo – dai vari Fuksas, Renzo Piano, Boeri ecc. – si possono considerare epigoni rispetto a quei pionieri, le cui opere, dal quartiere EUR a Roma alla Casa del Fascio di Como, sono forse gli ultimi grandi frutti prodotti in campo artistico dall'Italia.
Il mondo dei posteri. Utopia e distopia nella Russia del primo Novecento
Nikolaj Fëdorov, Valerij Brjusov, Jakov Okunev
Libro: Copertina morbida
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2022
pagine: 119
L'antologia Il mondo dei posteri - Utopia e distopia nella Russia del primo Novecento propone al lettore italiano un viaggio mai prima intrapreso nella fantascienza russa e sovietica degli albori, i cui testi restano ancora in larga parte inediti. Essa, affiancandosi agli esempi ben più popolari di Jules Verne, Camille Flammarion, ed Herbert George Wells, sviluppa un tipo di narrazione che pone al centro le conseguenze del progresso illimitato della scienza (quella che poi verrà definita futurologia), e apre le porte a tutta una tradizione successiva, come quella dei fratelli Boris e Arkadij Strugackij o Stanislaw Lem, che sarà destinata a un riconoscimento internazionale. Presentiamo qui quattro testi: Atavismo (1899) e Una sera... del 2217 (1906) di Nikolaj Fèdorov; La repubblica della croce del sud (1907) di Valerij Brjusov; e un capitolo dal romanzo Il mondo dei posteri (1923) di Jakov Okunev, intitolato Il risveglio. Valerij Brjusov (1873-1924) fu tra i massimi poeti tra il xix e il xx secolo in Russia, caposcuola della scuola simbolista e famoso in vita anche all'estero. Ja-kov Okunev (1882-1932) è invece sostanzialmente ignoto al lettore non russofono, fu scrittore e giornalista, autore di varie opere a tema utopistico e distopico. L'autore dei primi due testi infine, Nikolaj Fédorov, è dato come ignoto, ma in base alle nostre ricerche potrebbe trattarsi di uno pseudonimo dell'autore polacco Ferdynand Antoni Ossendowski (1878 - 1945).