Giorgio Pozzi Editore
Dante, Bologna e lo «Studium»
Emilio Pasquini
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 132
Questa raccolta di saggi di Emilio Pasquini, scritti in un arco di tempo di circa quarant'anni e centrati sul rapporto tra Dante e la città di Bologna, ha come primo obiettivo quello di invitare i lettori, non solo gli specialisti, allo studio di Bologna e di Dante attraverso i contributi che Pasquini ha dedicato al poeta fiorentino, alla città felsinea e allo "Studium" petroniano. Contributi scritti con un approccio scientifico ma con un linguaggio divulgativo, nei quali l'autore rinuncia all'uso di una lingua da addetti ai lavori in favore di uno stile piano e facilmente comprensibile. Questi saggi non solo consentono al lettore di ricomporre uno dei tanti filoni di ricerca di Emilio Pasquini, ma rappresentano anche un modo per ricordare, a un anno dalla scomparsa, il suo magistero bolognese, rinsaldando il legame con la città dove insegnò a partire dagli anni Sessanta e dove visse con la famiglia. Un'occasione per partecipare alle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, ribadendo il ruolo che il capoluogo emiliano ebbe nella formazione del poeta e l'impatto che i suoi scritti ebbero sulla cultura bolognese del suo tempo.
Nuova edizione commentata delle «Rime» di Matteo Griffo
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 156
Le "Rime" di Matteo Griffoni sono un interessante nucleo metricamente e tematicamente eterogeneo, composto a Bologna a cavallo dei secoli XIV e XV da un componente dell'oligarchia cittadina. Il notaio Matteo Griffoni fu infatti a più riprese al vertice delle istituzioni comunali e impiegato dal Comune di Bologna come funzionario pubblico, ricoprendo inoltre l'incarico di responsabile dell'archivio pubblico cittadino. La sua lunga militanza politica, la sua presenza negli uffici, la sua familiarità con la documentazione archivistica gli consentirono di comporre una storia della città di Bologna scritta in latino, il "Memoriale historicum", che ci è giunto autografo. La particolarità che rende il canzoniere griffoniano un unicum nel panorama della lirica italiana del Trecento e del Quattrocento è quella di essere stato fissato a margine dei documenti d'archivio, in gran parte dalla mano del notaio bolognese, fissando un corpus testimoniale autografo - e in una parte residuale idiografo - in maniera estemporanea e originale sulle carte notarili, ancora oggi conservate nelle stanze dell'Archivio di Stato di Bologna. Le Rime sono raccolte e proposte per la prima volta in un'edizione critica, arricchita da un commento attento a rilevarne le fonti e le peculiarità linguistiche, stilistiche, letterarie, metriche e storiche, così da permettere a un pubblico largo di farsi un'idea complessiva dell'attività poetica di Matteo Griffoni.
«La bibbia degli italiani». Dante e la Commedia dal Trecento a oggi
Alfredo Cottignoli
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 368
Ripartito in venti capitoli intimamente coesi, il volume è frutto di una ventennale ricerca e mira ad attestare, tramite alcuni momenti esemplari della fortuna critica di Dante e del suo poema, la precoce nascita, sin dal Trecento (grazie al suo primo biografo e pubblico lettore, Giovanni Boccaccio, e al geniale magister romagnolo, Benvenuto da Imola), di un mito nazionale come quello dantesco. Esso poggia soprattutto su un'idea forte, che è quella dell'attualità del culto risorgimentale di Dante, non solo come padre della nostra lingua, ma anche come profeta della nazione italiana, un culto che il nostro irredentismo ha trasformato, tra Otto e Novecento, in uno straordinario mito identitario, in cui ancor oggi si riconosce l'intero Paese. Di qui il titolo del volume (La Bibbia degli Italiani), che si richiama a una felice definizione militante della Commedia di Anton Giulio Barrili (poi riecheggiata anche da un giovane Cesare Battisti), che additava nel poema il «libro dell'alleanza», ovvero il simbolo dell'unità nazionale.
Guida alle fonti dantesche dell'Archivio di Stato di Ravenna
Gioia Boattini, Daniele Bortoluzzi, Dario Taraborrelli
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 85
In occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri l'Archivio di Stato di Ravenna, custode della storia e delle memorie cittadine, celebra il Poeta con una guida dedicata alla documentazione di argomento dantesco conservata presso l'Istituto. Il volume è pensato sia come un agile strumento di conoscenza e divulgazione sulla vicenda dell'Alighieri a Ravenna e del rapporto della città con la sua figura, sia come fonte di primo accesso per gli studi di approfondimento sul tema. Il progetto, realizzato dalla cooperativa Hibou e con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, fa da compendio alla mostra "Alla ricerca di Dante: i documenti danteschi dell'Archivio di Stato di Ravenna", organizzata presso l'Istituto nel corso delle celebrazioni del settecentenario dantesco, al fine di esporre parte della documentazione di argomento dantesco conservata. Premessa di Alfredo Cottignoli
Bollettino dantesco. Per il settimo centenario. Volume Vol. 10
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 160
La rivista - che con questo numero, in occasione del settecentenario della morte del poeta, conclude la sua attività - si occupa di critica e di curiosità dantesche e si pubblica una volta l'anno (dal 2012 al 2021). Il «Bollettino dantesco» coinvolge studiosi e dantisti di fama internazionale.
Un mirabile sogno. L'apprendistato letterario di Giorgio Bassani
Rosy Cupo
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 188
Nel 1935 Giorgio Bassani, matricola diciannovenne della Facoltà di Lettere di Bologna, inizia a scrivere racconti e poesie per la rivista locale «Corriere padano», avviando così un lungo apprendistato letterario che avrebbe conosciuto una prima, significativa tappa, nella pubblicazione della raccolta di racconti "Una città di pianura" (1940) e nei primi tre volumi di poesie: "Storie dei poveri amanti e altri versi" (1945), "Te lucis ante" (1947) e "Un'altra libertà" (1951). L'intera produzione afferente agli anni 1935-51 costituisce un nutrito corpus di testi, ancora oggi poco conosciuto, che si è rivelato interessantissimo non solo e non tanto perché in molti casi anticipa le opere maggiori, ma in quanto testimonianza degli esperimenti letterari di una personalità eclettica e sensibile, quotidianamente impegnata nell'obiettivo di "educare" la propria scrittura, auscultandone le molteplici voci onde saggiarne le differenti potenzialità espressive e arrivare, infine, a quella più congeniale e autentica. Oltre a proporsi quale essenziale ricognizione su questi testi tentandone un'interpretazione, due sono i punti sui quali l'indagine si è soffermata: da un lato la progressiva maturazione formale della scrittura, che procede parallelamente all'emergere di alcuni nodi cruciali della poetica dell'autore, dall'altro il rapporto, anzi la vivace dialettica, fra l'identità letteraria dello scrittore ormai maturo, quale egli ha voluto diffondere di sé attraverso alcuni scritti fondamentali - il celebre Poscritto, le numerose interviste, per citarne solo alcuni - e quella che è invece rinvenibile nel quadro in progress che di tale formazione gli scritti presi in esame vanno delineando.
«Un fulgorato scoscendere». L'opera narrativa di Giuseppe Berto
Saverio Vita
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 256
Soldato, eterno debuttante, nevrotico all'ultimo stadio, eremita in una casupola di fronte dallo Stretto di Messina: la figura di Giuseppe Berto è stata considerata da molti come una meteora nel panorama letterario nazionale, spesso per motivi che con la letteratura avevano poco a che fare. Nella convinzione che si tratti di un errore di prospettiva, Saverio Vita ne rilegge l'opera da una diversa angolazione, in modo da metterne in luce i numerosi aspetti ancora poco studiati. Dotato di uno stile metamorfico, facilmente in grado di adattarsi al proprio tempo, l'obiettivo di Berto è sempre stato quello di parlare al pubblico coevo tracciando un discorso non solo narrativo, ma soprattutto etico, lungo quei trent'anni di dopoguerra che hanno disegnato la contemporaneità. Dai primi racconti ai romanzi maggiori, la sua opera è costruita su un vero e proprio "sistema autobiografico" che si fonda sul ricorrere costante di episodi e temi, ma soprattutto su una complessa dinamica psicologica che dà forma a ogni espressione della sua scrittura. La pagina di Berto è viva, perché la sua tessitura è complicata da un groviglio emozionale di vergogna e senso di colpa che, se ben letto, restituisce ai lettori la pienezza di un vero, dimenticato protagonista del Novecento.
Cantare di Giusto Paladino
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 488
Il "Cantare di Giusto Paladino" può essere considerato un best seller quattrocentesco in ottava rima: tale fu infatti per buona parte del XV secolo, prima di sprofondare in un oblio plurisecolare. Testimonianza di grande valore letterario e culturale, costituisce per molte ragioni un vero e proprio unicum all'interno del panorama della letteratura canterina. Esso riflette il gusto e la sensibilità di un secolo amante delle glorie cavalleresche ma al contempo travagliato da una profonda crisi religiosa, la cui complessità e ricchezza conquistò il mercato librario, coinvolgendo un pubblico interessato alle questioni dottrinarie non meno che alle gesta di Orlando e di Tristano. L'edizione critica restituisce quest'opera dimenticata attraverso un'analisi puntuale del testo e delle fonti, chiarendo le tematiche più controverse relative all'autore e alla dazione, così come quelle sulla creazione, circolazione e ricezione del testo stesso; dedicando ampio spazio alla storia della tradizione (con particolare riguardo per il codice più celebre e autorevole, riccamente illustrato da un singolare notaio, copista-illustratore nonché appassionato lettore) e fornendo infine l'edizione critica della redazione originale. La discussione ecdotica darà conto delle scelte editoriali intraprese, caratterizzate da un approccio flessibile e calibrato, con soluzioni in grado di combinare le possibilità offerte dal metodo lachmanniano con le caratteristiche tipiche di una tradizione rielaborativa.
Una macchina mitologica del '68. Nanni Balestrini e il rituale della «Grande Rivolta»
Beniamino Della Gala
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 336
Partendo dallo studio dei romanzi di Nanni Balestrini, riuniti nel 1999 in una trilogia intitolata "La Grande Rivolta" ("Vogliamo tutto", 1971, "Gli invisibili", 1987, "L’editore", 1989), questa ricerca ricostruisce l’influenza della letteratura sull’immaginario delle rivolte del lungo Sessantotto italiano. L’opera di Balestrini costituisce infatti un’eccezione degna di nota nel panorama letterario di quegli anni, e proprio per questo può mostrarci più chiaramente le architetture simboliche e i procedimenti di una consapevole mitizzazione. L’analisi di questi romanzi rivela infatti che il racconto della contestazione segue le fasi dello schema dei riti di passaggio descritto dall’antropologia del Novecento. Vengono a tracciarsi così i contorni di un preciso discorso sul Sessantotto, che ha influenzato sia la memoria pubblica che il racconto letterario e storico: la narrazione della rivolta come un rituale comunitario di transizione, che conduce dalla festa al sacrificio. Applicando categorie antropologiche all’analisi dei testi letterari si scoprono le radici profonde di questo discorso, edificato su una dinamica mitologica che sembra ineludibile: decostruirlo significa tentare di comprendere come dall’ultima età eroica della Repubblica si sia giunti a un immaginario contemporaneo dell’azione politica dove ogni facoltà di agire sull’esistente appare impossibile.
Bollettino dantesco. Per il settimo centenario. Volume Vol. 8
Libro: Libro di altro formato
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 150
Il «Bollettino dantesco. Per il settimo centenario», nato sotto l’egida del Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri, si occupa di critica e di curiosità dantesche e si pubblica una volta l’anno (dal 2012 al 2021) in un volume di circa centosessanta pagine. Edito grazie all’illuminato patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, la rivista ricalca le orme de «Il VI centenario dantesco. Bollettino bimestrale illustrato», già diretto (dal 1914 al 1921) da mons. Giovanni Mesini, conosciuto come “il prete di Dante”. Il «Bollettino dantesco» coinvolge studiosi e dantisti di fama internazionale, ed è di-retto dai professori Alfredo Cottignoli ed Emilio Pasquini dell’Università di Bologna. Direttore responsabile della testata è il giornalista Franco Gàbici.
Il mestiere della persuasione. Scritti sulla prosa
Gandolfo Cascio
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 196
Il volume raccoglie scritti dedicati alla prosa intesa nel suo significato più ampio, per cui, oltre al romanzo e al racconto, si ritrovano interventi dedicati alla forma del diario, ad alcuni carteggi, alla critica. A una prospettiva così estesa corrisponde una serie di voci tra di loro distanti, sovente contrastanti sia per le tematiche sia per lo stile; e se l'attenzione maggiore è riservata agli italiani, non pochi sono gli esempi forestieri: scelta che senz'altro agevola la comprensione dello spazio letterario circostante. Ciò che unisce questi saggi è lo sguardo del loro autore e il metodo di lavoro, ovvero quella «persuasione» del titolo che indica che il compito (o il «mestiere») del saggista e del critico è prima di tutto quello di esporre con la massima chiarezza com'è giunto alle sue conclusioni e al proprio giudizio. Per farlo, il modo più sicuro e conveniente rimane quello di porre il testo al centro di ogni discorso.
L'azienda abitabile. Come organizzare gli ambienti di lavoro per migliorare il benessere, le prestazioni e la produttività
Andrea Fiorenza, Carla Angeloni, Michela Mantovani
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 181
Negli ultimi anni le imprese si sono trovate ad affrontare una realtà caratterizzata da profonde rivoluzioni tecnologiche, che hanno apportato dei mutamenti nelle professioni e nell'organizzazione della gestione d'impresa. La funzione Risorse Umane ha finito per acquisire un ruolo sempre più centrale, dato che il capitale umano è diventato fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza stessa di un'organizzazione. Di conseguenza si è manifestato il bisogno di mettere in atto nuove prassi per la gestione delle persone, prassi basate sulla creazione di condizioni di lavoro ottimali. Solo chi saprà cogliere al meglio i nuovi bisogni delle persone, utilizzando la loro creatività ed energia, potrà fornire prodotti e servizi attuali e richiesti dai mercati. Le domande che oggi i lavoratori si pongono sono: qual è il contesto aziendale più adatto alle mie inclinazioni? Chi mi può garantire un ambiente stimolante? Domande molto diverse da quelle del passato, in cui l'obiettivo era quello di mantenere il posto di lavoro a vita giurando lealtà e fedeltà al proprio datore e rispettando le regole. Oggi nessun lavoratore promette fedeltà al solo fine di mantenere il posto di lavoro; consapevoli di se stessi, chiedono di essere ascoltati e riconosciuti. Riconosciuti non in quanto meri esecutori di compiti, ma nelle loro aspirazioni e inclinazioni di individui. Grandi aziende in ogni parte del mondo stanno provando a rispondere a queste nuove esigenze fornendo contesti di lavoro stimolanti a "misura d'uomo", costruendo ambienti, fisici e relazionali, che tengano in considerazione i reali bisogni delle persone. Prefazione di Mario Mantovani.

