Il Prato
Gente di terraferma. Una quasi storia di Mestre raccontata attraverso trentacinque interviste
Luigi Fincato
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 180
"Ogni limite ha la sua pazienza"; è vero che è solo una battuta del padre della comicità di casa nostra, il mitico Totò, ma ci ricorda che sorridere può essere la modalità giusta per iniziare una camminata attraverso una città, fermandosi per incontrarne protagonisti, più o meno noti. Una battuta che può voler dire che dopo tanto tanto tempo trascorso su questo pianeta, addirittura a cavallo di due secoli, viene finalmente voglia di mettere da parte certi preconcetti e di ascoltare quanti, da anni, ti invitano a raccogliere in un volume articoli ed interviste, coerentemente con il lavoro di una vita. Facendolo per raccontare e raccontarsi, ma anche e soprattutto per il piacere di far conoscere persone, storie ed aneddoti che altrimenti non avrebbero altre strade. Il libro raccoglie le conversazioni con insegnanti, medici, scrittori, forze dell'ordine, ristoratori, professionisti, sportivi, artisti e molti altri. Un modo per portare in primo piano mestrini o comunque persone che hanno a che fare con Mestre, non tutti noti, e per far conoscere storie ed aneddoti che diversamente non sarebbero mai stati ricordati. Attraverso questi racconti, le memorie e le considerazioni dell'autore, si cerca di far rivivere il passato, raccontare il presente ed ipotizzare il futuro della città.
Giorgione e la «Laura di Vienna»: allegorie, significati, riflessi autobiografici
Ugo Soragni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 102
La Laura del Kunsthistorisches Museum di Vienna è una delle poche opere assegnate a Giorgione senza incertezze critiche di rilievo. L'unanimità attributiva, consolidatasi dopo il verdetto favorevole di Roberto Longhi (1927), ha trovato sostegno nell'iscrizione esistente sul verso della tavola, la quale, decifrata per la prima volta nel 1908, chiama in causa il giovane maestro, indicando la data di esecuzione del ritratto e il prenome del suo committente. A dispetto di tale fortunata testimonianza gli studiosi si sono divisi ben presto sull'identità della protagonista. Le diverse interpretazioni hanno oscillato tra il riconoscimento nella fanciulla - la quale cela le proprie nudità tra le pieghe di un indumento scarlatto di foggia maschile foderato di pelliccia - di una giovanissima cortigiana o, all'opposto, di una sposa virtuosa. In questo secondo caso il dipinto coinciderebbe con il relitto di un dittico o di un doppio ritratto nuziale in cui si sarebbero fronteggiate le fattezze del misterioso "messer Giacomo" e quelle della sua consorte. La maggior parte degli scandagli esegetici volti ad individuare la destinazione e il significato del dipinto ha condotto a risultati piuttosto deludenti, complici la scarsa attenzione alle manomissioni subite dall'opera nel corso dei secoli e l'incapacità di coglierne le implicazioni allegoriche e i legami con la poesia e la musica, a tutto favore d'una lettura ingenuamente "realistica". Al contrario, come suggerito dal presente studio, disponiamo di indizi sufficienti a ritenere d'essere al cospetto d'una figura femminile eletta ad emblema delle arti, in grado di veicolare, sotto le apparenze di una giovane popolana, contenuti spiritualmente trascendenti. Nella donna, in cui è possibile riconoscere la stessa modella della Tempesta, Giorgione avrebbe trasferito la summa delle proprie tensioni ed aspirazioni artistiche, elevandola ad espressione della propria poetica, già colta nei suoi tratti spiccatamente autobiografici oltre un secolo fa da Lionello Venturi (1913). Riteniamo che in tale processo di immedesimazione il maestro veneto abbia attinto a quelle espressioni liriche medievali - realistiche e giocose - che, appoggiandosi spesso a brani strumentali, si distanziano nettamente dallo Stilnovo, concorrendo a strutturare un linguaggio destinato a trovare espressione - due secoli più tardi - nella frottola (o villotta, villanella o strambotto). Le logiche significanti alle quali Giorgione ricorre nella costruzione delle proprie opere sembrano trovare corrispondenza nella struttura di tali componimenti, nei quali l'enumerazione stringente ed apparentemente caotica di espressioni compendiose, intessuta saldamente con l'universo dei proverbi, dei giochi di parole e dei motti, è stata ritenuta - a partire da Pietro Bembo - indizio della latitanza di un loro senso compiuto.
Disabilità: la storia, il linguaggio, la condizione, la convenzione ONU
Rodolfo Dalla Mora
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 128
Il presente Quaderno dà avvio alla Collana Per una Nuova Cultura della Disabilità che vuole contribuire alla creazione di un nuovo approccio culturale e sociale nei confronti della condizione di disabilità, per consentire una piena partecipazione e inclusione sociale. Al tempo stesso, tale Collana si offre per essere uno strumento di lavoro di riferimento per professionisti, esperti nell'ambito del disability management, oltre che per volontari i quali condividano un impegno comune nella tutela dei diritti delle persone con disabilità. A tale scopo vengono inizialmente ripercorse le tappe storiche di maggior rilievo e i cambiamenti sociali e culturali nel corso delle differenti epoche che hanno interessato il modo di concepire la disabilità. Viene successivamente realizzato un focus sull'evoluzione concettuale e culturale che ha portato a significative modifiche del lessico, degli approcci e delle politiche in materia di disabilità. Un'attenzione particolare è data alla "condizione umana", al carattere di dinamicità della stessa e di peculiarità a seconda del singolo individuo. A conclusione del presente volume viene trattata la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che pone al centro del sistema di tutela della disabilità la parità di trattamento e l'uguaglianza dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità e che rappresenterà quel filo conduttore di riferimento per gli approfondimenti dei futuri Quaderni.
I 60 anni della carta di Gubbio. Strategie per la salvaguardia dei centri storici
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 416
Dal 17 al 19 settembre 1960 si tiene a Gubbio un importante convegno sul tema della Salvaguardia e il Risanamento dei Centri Storici, promosso da otto Comuni italiani: Ascoli Piceno, Bergamo, Erice, Ferrara, Genova, Gubbio, Perugia, Venezia. Siamo nell'Italia che usciva faticosamente dalle ferite del secondo conflitto mondiale. A distanza di oltre 60 anni da quel settembre del 1960, Italia Nostra, con le Università "Lumsa" di Roma, "Giustino Fortunato" di Benevento, la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio della "Sapienza" Università di Roma e con la collaborazione dell'Associazione Nazionale Centri Storico Artistici, ha ricordato quei giorni organizzando una serie di iniziative che avessero per tema quello che fu alla base della Carta di Gubbio. Sono stati invitati a partecipare gli 8 Comuni firmatari della Carta e quelle città d'arte che hanno ottenuto riconoscimenti sia internazionali (Matera, prima città italiana a essere stata designata Capitale Europea della cultura nel 2019, a cui ha fatto seguito, per il 2025 Gorizia con Nova Gorica), sia nazionali dal MiC come Capitali italiane della Cultura (Lecce, Palermo, Parma, Procida e altre). Si è iniziato con un primo seminario preparatorio a Bologna (30 gennaio 2020), a cui è seguito il convegno di Benevento (22 ottobre 2020). Nella serie di seminari romani nel corso del 2021, che hanno concluso questo lungo, ma stimolante percorso, si è voluta ribadire l'attualità della Carta di Gubbio, rispondendo alla necessità di un esame critico della situazione attuale che ne ha reso più difficile l'applicazione; ponendo altresì l'obiettivo di far partire ricerche mirate e di dare corpo a proposte operative conseguenti all'analisi in campi diversi: economico, urbanistico ed edilizio, di sicurezza sismica e di preparazione culturale.
Mago bianco. Vita e segreti di Pietro d'Abano, Medico ed eretico
Roberto Zucchi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 512
Pietro d’Abano (1250-1315) è un genio avvolto nel mistero. Uno di quei pionieri della scienza, quando ancora si chiamava magia, che propiziarono l’uscita dal Medioevo e l’avvento del Rinascimento. Fu filosofo, astronomo e astrologo, ma soprattutto medico, e per questo a lungo perseguitato dall’Inquisizione, che ben tre volte cercò di condannarlo al rogo come eretico e negromante. Le sue opere sono note agli studiosi, ma poco si sa della sua vita. Anzi, delle sue vite. Perché, in un’epoca in cui il solo viaggiare era un azzardo, dopo l’adolescenza tra Abano e Padova fuggì a Costantinopoli, dove imparò le lingue e le arti mediche, quindi visse dieci anni nella nuova capitale d’Europa, Parigi, da insegnante alla Sorbona, e infine tornò a Padova, dove diede inizio alla sua famosa scuola medica, prima di sparire letteralmente dalla faccia della terra. Ma la morte è solo l’ultimo degli enigmi di Pietro d’Abano che queste pagine intendono svelare.
I pigmenti dell'800
Leonardo Borgioli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 128
L'Ottocento è stato senza dubbio il secolo più importante per lo sviluppo del colore come lo conosciamo oggi. Con i primi, incerti, passi della chimica moderna compaiono alcuni pigmenti destinati a imporsi negli atelier degli artisti, per arrivare fino a noi: cobalto, cromo, zinco e cadmio sono i nuovi elementi che andranno a riempire le tavolozze, tra una diffidente cautela e una entusiastica adozione. L'affinamento dei metodi di sintesi e la complessità nella composizione dei colori, con le parallele progressioni dello sviluppo tecnologico e quello commerciale, porteranno alla quasi totale scomparsa della conoscenza dei materiali da parte dei loro utilizzatori finali, ossia gli artisti, lasciando anche spazio ad adulterazioni e formulazioni fallimentari. I pigmenti della tradizione verranno ripresentati in forma più pura, mentre alcuni pericolosi protagonisti, come il bianco di piombo e i verdi arseniosi, continueranno a mietere vittime in attesa delle normative sulla sicurezza del secolo successivo. Si tratterà di un difficile viaggio tra i trionfi della scienza, celebrata dalle esposizioni universali, le correnti artistiche alla ricerca di nuove rese del colore, e le sperimentazioni rese possibili dagli avanzamenti tecnologici, ma nascoste dietro le barriere dei segreti industriali. Un viaggio che richiede come sempre un minimo di spirito d'avventura e di curiosità nei confronti dell'ignoto.
Gli enzimi per il trattamento di manufatti artistici
Paolo Cremonesi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 176
Gli enzimi sono catalizzatori biologici capaci di modificare la velocità di reazioni chimiche di trasformazione di vari substrati negli organismi viventi, o secreti all'esterno. Di particolare interesse sono quelli che accelerano queste reazioni, così da farle avvenire in tempi brevi. Negli ultimi decenni il progredire delle scienze biologiche e delle biotecnologie ha reso possibile ottenere molti enzimi in forma purificata da varie specie viventi, così da renderli facilmente disponibili come comuni reagenti chimici. La fondamentale differenza tra i convenzionali reagenti chimici è il duplice livello di specificità degli enzimi: la selettività verso il tipo di substrato su cui agire, e la capacità di catalizzare una specifica trasformazione. Attualmente gli enzimi idrolitici sono quelli che trovano maggior applicazione nella conservazione e restauro dei Beni Culturali: per la rimozione di sostanze filmogene invecchiate, rimozione che altrimenti verrebbe condotta con materiali tradizionali, come i solventi organici, gli acidi e gli alcali, con scarsa selettività e maggiore rischio di tossicità per l'operatore e di impatto ambientale. Le positive esperienze condotte in questi decenni a livello internazionale dimostrano inequivoca¬bilmente che questo preziosi reagenti devono diventare materiali di elezione nella dotazione dell'operatore in vari settori del restauro.
Polimeri di sintesi per la conservazione della pietra
Leonardo Borgioli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
Il mercato dei prodotti per il restauro, troppo di nicchia per poter sostenere una ricerca mirata, ha sempre "preso a prestito" materiali nati per altri settori. Non sempre però per le resine sintetiche sono state fatte valutazioni di resistenza nel tempo che potessero fornire un buon margine di sicurezza per l'integrità dell'opera. Questo agile volume si propone di presentare in maniera unitaria i materiali di sintesi che trovano attualmente utilizzo nel settore del restauro lapideo (esteso naturalmente non solo alla pietra ma ai laterizi e alle malte), senza perdersi in una trattazione chimica che viene rimandata ai testi classici. Il lettore troverà quindi esposte le caratteristiche delle principali classi di polimeri (e non solo), con particolare riguardo alle modalità applicative, alla sicurezza per l'operatore, alla resistenza nel tempo. Vengono riportati sinteticamente anche esempi di applicazioni di prodotti commerciali su monumenti, tratti sia dalla letteratura che dalla esperienza personale dell'autore, così come i risultati di studi comparativi, che hanno spesso messo in evidenza le problematiche di questo settore. Un volume rivolto quindi ai restauratori e agli operatori del settore, mirato a chiarire gli interrogativi che nascono "sul campo"
Nell'anno del Tintoretto. Riflessioni, ricerche, restauri. Atti delle Giornate di studio (Venezia, 8-10 novembre 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 256
Per celebrare il cinquecentesimo anniversario dalla nascita di Tintoretto e in preparazione delle mostre di Palazzo Ducale e delle Gallerie dell'Accademia di Venezia e di quella alla National Gallery di Washington, nel 2018-2019 Save Venice inc., la principale organizzazione no-profit americana dedicata alla conservazione del patrimonio artistico di Venezia, in Italia, ha finanziato l'analisi e il restauro conservativo di diciannove dipinti del maestro e della sua bottega e la pubblicazione degli atti delle Giornate di Studio tenutesi a Venezia, Palazzo Ducale l'8, il e il 10 novembre 2018. Gli interventi di conservazione hanno stimolato una vasta ricerca che ha riguardato approfondite indagini d'archivio e scientifiche, l'impiego di tecniche d'indagine, alcune di recente concezione, ha permesso di approfondire la conoscenza del percorso creativo, sin dalle primissime fasi, di ritrovare i disegni sottostanti le stesure di colore, osservare l'evolvere del pensiero e delle considerazioni sino alla redazione pittorica definitiva. E, da quel momento, a tutto ciò che la "vita" di un'opera porta con sé. Gli effetti del trascorrere del tempo, le difficoltà connesse con le condizioni ambientali, spesso difficili, i trasferimenti di luogo, gli esiti di interventi volti alla conservazione, in passato spesso brutali. Per non dire di aspetti più cruenti come quelli relativi alla riduzione delle dimensioni originali, alle abrasioni, alle manomissioni. Nel caso della vastissima produzione di Tintoretto l'evolvere di procedimenti di degrado, di natura chimica e fisica, che riguardano l'invecchiamento dei materiali che costituiscono i dipinti e soprattutto i pigmenti, sono stati pesanti. Le alterazioni cromatiche diffuse ed estese, non di rado, hanno modificato le immagini dei suoi quadri. Nelle Giornate di Studio si sono potuti confrontare e approfondire numerosi argomenti riguardanti le tecniche artistiche e i materiali impiegati. Le ricerche storiche e archivistiche, la revisione di fonti tradizionalmente accettate, la nuova consapevolezza concernente una personalità rivisitata e ridefinita in relazione agli apporti dei collaboratori, hanno trovato in queste indagini e negli studi, materia interessante e fertile. I risultati dei restauri hanno consentito diverse, avvincenti possibilità di lettura di testi spesso pesantemente alterati e resi confusi da vecchi restauri.
L'anagramma della stella
Barbara Cremaschi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 208
Mettiti comodo, steso su un prato quando il cielo si accende, oppure seduto sulla tua poltrona preferita affacciata sulla finestra, quando la notte profuma di storie e stelle. E sogna. Questa è una storia di stelle. A partire da mamma Rosa, testarda e sfacciata, il big bang di questo universo in cui il mondo umano passeggia assieme a quello animale. Rosa è una stella caduta sulla terra. Una stella un po' insolita, fuori dai cliché che disegnano le creature celesti con tratti delicati e voci angeliche. La sua grazia si esaurisce nel nome, profumato come uno dei fiori più belli che la natura ci regali, ma dal carattere "spinoso" e un po' ribelle. Piccola e tarchiata, gambe tozze, ma due occhi chiari che tradiscono la sua natura celeste e, soprattutto, un cuore grande, in cui spingere dentro tanti piccoli randagi in cerca di un rifugio per ripararsi dalla tempesta della vita di strada. Chi a undici anni viene spedito a lavorare lontano da casa, senza un posto dove dormire e nulla da mangiare, sa bene cosa significhi sentirsi randagi. Lo ha provato sulla propria pelle e non se ne dimentica davanti a quegli occhi incastonati come perle su una pelliccia arruffata che ti guardano e invocano aiuto. Sì, Rosa è una gattara, ma sarebbe riduttivo fermarsi qui per raccontare la sua storia, quella dei suoi compagni di avventura e quella dei tanti Sirio, Claretta, Achille, Tyson, Milady, Gea,... protagonisti miagolanti, abbaianti, belanti - e chi più versi ha più ne metta - di "L'anagramma della stella". Meglio lasciarsi solleticare dalla curiosità ed entrare in un vecchio casolare immerso nella campagna veneziana pronti a scoprirvi un angolo di paradiso.
Esser donne e comuniste. Storia delle donne del Pci di Padova 1921-1991
Chiara Zampieri
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2022
pagine: 256
"Esser donne e comuniste" ricostruisce la storia delle donne del Pci di Padova dalle origini fino allo scioglimento del partito nel 1991. Sulla base di una articolata documentazione d'archivio, sono esaminate le origini e l'evoluzione della militanza femminile e viene osservato il modo in cui la questione femminile è stata affrontata e percepita dal partito padovano. Attraverso l'analisi delle attività svolte dalle donne padovane del Pci sono ripercorse le principali lotte da loro condotte: dall'opposizione antifascista nella fase resistenziale alle battaglie per la pace, il lavoro e la tutela della maternità negli anni Quaranta e Cinquanta, dalle lotte per i diritti civili negli anni Sessanta e Settanta fino alla rivendicazione della propria «diversità» in quanto donne negli anni Ottanta. Facendo dialogare la dimensione locale con quella nazionale, viene così tracciato il percorso che ha portato le militanti padovane a partecipare alla vita del Pci non solo in quanto comuniste, ma anche in quanto donne. Dall'esame dell'attività femminile, dei dibattiti nel partito e dell'atteggiamento dei dirigenti emerge un quadro complessivo caratterizzato da luci e ombre che dimostra quanto questa "altra parte della storia", oltre che poco conosciuta, sia stata anche accidentata e tutt'altro che lineare: un percorso costellato da successi e conquiste, ma anche da difficoltà, pregiudizi e ostacoli non sempre facili da superare.
Sulle acque di Venetia
Patrizia Marcato, Giulio Maria Miglio
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2021
pagine: 208
Immagina un’isola della laguna di Venetia circondata da canneti palustri e protetta da acque ostili, leggende popolari e antichi rituali magici. Immagina che quest’isola non compaia in alcuna carta topografica, nascosta dalle nebbie eterne sotto gli occhi di tutti. E se tutto questo non fosse solo il frutto della superstizione e della fantasia dei popoli che abitano le acque torbide lagunari della Città Sospesa? E se al riparo dalle nebbie, un piccolo universo femminile stesse forgiando una stirpe coraggiosa e giusta in grado di vincere il male e i suoi seguaci? I canali tortuosi e la foschia velata che ricopre ogni cosa, fanno da sfondo alla tenace lotta per la sopravvivenza delle donne nella laguna. Immagina di posare piede sull’Isola delle Femenae.