La Casa Usher
La mia vita nell'arte
Konstantin S. Stanislavskij
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2020
pagine: 446
"La mia vita nell’arte" del grande attore e regista russo Konstantin Stanislavskij è il più appassionante libro sul teatro del Novecento. L’esperienza di Stanislavskij coincide infatti con la grande stagione del Teatro dell’Arte di Mosca, uno dei maggiori centri mondiali del rinnovamento teatrale del secolo scorso, dove nacque la critica al modo enfatico e convenzionale del recitare. La celebre autobiografia di Stanislavskij offre un appassionante racconto diviso in quattro parti: infanzia artistica, adolescenza artistica, giovinezza artistica e maturità artistica. Quattro fasi segnate da una costante ricerca sul lavoro dell’attore e sui linguaggi teatrali, ma anche collocate in contesti storici cruciali: la Russia zarista, la rivolta del 1905, i luoghi dell’esilio e la Rivoluzione del 1917.
Storia dell'illustrazione italiana. Cinque secoli di immagini riprodotte
Paola Pallottino
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2020
pagine: 516
Torna in libreria la Storia dell’illustrazione italiana di Paola Pallottino. Si tratta dell’unica opera critica e sistematica sulle illustrazioni che hanno caratterizzato l’editoria libraria e giornalistica in Italia dal XV alla metà del XX secolo. Più in generale affronta il tema dell’immagine riprodotta a mezzo stampa spaziando dall’incisione al manifesto, dalle caricature ai fumetti, senza trascurare le cartoline, gli ex libris e le figurine. Il successo dell’opera si è basato e si basa nel percorrere tutta l’illustrazione prodotta in Italia dal 1467 alla prima metà del Novecento (quando l’avvento della televisione ha iniziato a ribaltare i codici iconografici) analizzandone l’evoluzione nei contesti storici, teorici e tecnici. Pertanto il libro offre un ampio spaccato di vita e costume in cui si intrecciano arte e cultura materiale. La ristampa riveduta, corretta e ulteriormente ampliata offre agli specialisti una miniera pressoché inesauribile di analisi e informazioni, mentre a un pubblico più vasto si presenta la possibilità di apprezzare l’affascinante universo dell’illustrazione italiana, particolarmente qualificata sul piano internazionale. Il libro presenta un ricchissimo apparato di immagini a colori e in bianco e nero e una bibliografia generale straordinariamente ampia, che per la prima volta è messa a disposizione di storici dell’arte, illustratori e operatori culturali. A essa si aggiunge, inoltre, una bibliografia monografica dedicata ai principali illustratori trattati nel volume.
Il racconto dell'illustrazione. Grandi illustratori e personaggi dell'immaginario tra la metà dell'Ottocento e la fine del Novecento
Andrea Rauch
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2019
pagine: 302
Andrea Rauch, grafico e illustratore, racconta i grandi illustratori tra la metà dell'Ottocento e la fine del Novecento. Non propone una sintesi manualistica, ma un saggio fortemente autoriale. Si ha così un testo informato di uno storico dell'illustrazione, a volte amico degli artisti presi in esame. Le immagini del libro presentano Pierino Porcospino, Alice, Pinocchio. E poi tutti gli altri. Personaggi non solo letterari, ma ormai patrimonio dell'immaginario collettivo, la cui fortuna è stata ed è immensa. Tutti in grado di suscitare emozioni e scatenare fantasie. Rauch fruga negli scaffali degli ultimi due secoli, alla ricerca di scrittori e illustratori che hanno posato decisamente l'attenzione sul mondo dell'infanzia, coinvolgendo l'interesse e le passioni di tutte le generazioni. Il racconto giunge alla fine del Novecento, là dove si sentiva ancora forte il profumo dell'inchiostro. Si arresta quando la prevalenza invadente dei nuovi media e del marketing hanno dato successo e popolarità, anche vasta, a prodotti letterari e grafici che non sempre possiamo essere sicuri la meritassero.
Sul palco. Storia della scenografia e dell'architettura teatrale
Carlo Titomanlio
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2019
pagine: 375
La peculiare impostazione di questo libro nasce dalla convinzione che la storia della scenografia e dell'architettura teatrale non può essere raccontata e compresa senza fare riferimento ai generi, alle forme, agli eventi della storia del teatro. Per questa ragione la trattazione, ordinata cronologicamente, è scandita da capitoli corrispondenti a fenomeni spettacolari con caratteristiche riconoscibili. Possono essere generi (come la commedia rinascimentale o l'opera buffa settecentesca) oppure contesti produttivi (come i Ludi romani o i drammi ciclici medievali) o ancora vicende artistiche individuali di grande rilevanza (come le opere di Wagner a Bayreuth o le sperimentazioni delle Avanguardie storiche). L'ampio profilo generale attraverso la storia del teatro è preceduto da un percorso attraverso le immagini a colori, che, oltre a offrire riferimenti puntuali al racconto, presenta un breve e accessibile itinerario introduttivo. Infine, un terzo percorso attraverso le parole parte dai termini specifici della scenografia e dell'architettura teatrale. Si tratta di un lessico ragionato che organizza in maniera sintetica episodi storici e questioni etimologiche nella successione delle idee e delle soluzioni pratiche.
L'immagine dell'altro. Neri, giudei, musulmani e gitani nella pittura occidentale dell'età moderna
Victor I. Stoichita
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2019
pagine: 175
Victor I. Stoichita, studioso di fama internazionale, in questo volume conduce un'analisi riguardante la rappresentazione figurativa dello "straniero" in Età moderna. Un approccio fruttuoso delle scienze umane tende a dimostrare come molti problemi che attraversano la contemporaneità abbiano fatto da tempo la loro comparsa sul palcoscenico della storia. In quest'ottica, la rappresentazione artistica è un vero e proprio banco di prova: essa costituisce infatti la "memoria visiva" di un dato fenomeno, i cui contenuti possono essere riattualizzati dall'analista. È esattamente ciò che avviene in questo libro, dove l'altro è investigato non tanto per risolvere gli interrogativi che pone il "diverso", quanto per comprenderlo in maniera più approfondita, nel momento in cui si offre all'attenzione della cultura europea. L'arco di tempo preso in esame va dal XV alla fine del XVIII secolo, quando, dopo la "scoperta" del Nuovo Mondo, si registra un'esplosione senza precedenti dell'alterità. I contenuti del libro ruotano intorno all'affermarsi di un'alterità che si cristallizza su alcune figure specifiche: il nero, il giudeo, il musulmano, il gitano nelle opere di Carpaccio, Gentile Bellini, Memling, Bosch, Dürer, Caravaggio, Rubens, Tiziano, Georges de la Tour, Girodet, Benoit... In tutto questo si può cogliere anche un risvolto contemporaneo: in filigrana, con grande raffinatezza ed eleganza, affiora, in una ricerca che potrebbe definirsi di storia dell'arte, la flagrante attualità del tema dell'altro.
Carte semiotiche. La sintassi del visibile. Pratiche, estetiche e retoriche
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2019
pagine: 165
Accostare, confrontare, mettere in relazione: dispositivo capace di costruire nessi tra concetti, immagini e narrazioni per istruire percorsi interpretativi e cognitivi, il montaggio dischiude una serie di problematiche storico-teoriche che sollecitano a più livelli la ricerca semiotica e la teoria dell'immagine. La produttività di tale concetto è testimoniata dagli studi estetici, storici e antropologici che, fin dal secolo scorso, vi individuano un principio di comprensione delle trasformazioni culturali piuttosto che circoscriverne l'applicazione a un ambito d'analisi specifico. Ad esempio, Walter Benjamin nei Passagen-Werk indica la prima forma fenomenica del principio del montaggio in architettura, e Aby Warburg, come mostra il celebre Bilderatlas Mnemosyne, vi individua uno strumento efficace nella procedura di scoperta delle scienze umane e di analisi delle immagini. Il recente interesse suscitato negli studi semiotici, estetici e mediologici dai concetti di rimediazione prima e intermedialità poi ha riportato al centro del dibattito scientifico il montaggio come principio empirico e teorico di primaria importanza, estendendone il raggio d'azione e di validità pressoché a qualsiasi aspetto della vita socio-culturale umana. Il volume pone in dialogo distinte prospettiche teoriche (semiotica, estetica, storia e teoria dell'arte, media e visual studies) al fine di indagare le pratiche, le estetiche e le retoriche del montaggio in ambiti diversi — cinema, arti figurative, fotografia, letteratura — e mostrare la produttività di un concetto che è insieme principio comparativo e conoscitivo, ratio compositiva e modello epistemologico.
Le tute e l'acciaio
Antonio Bernardo Fraddosio
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2019
pagine: 72
"Se camminando per il quartiere Tamburi ti guardi intorno, non dimentichi più. Di quel camminare mi è rimasta forte l'immagine di quegli spazi che rappresentano una condizione e il suo opposto, si chiamano 'spazi di transizione' e 'ai Tamburi' gli spazi di transizione sono la drammatica immagine del violento impatto tra dentro e fuori, tra privato e pubblico, tra luce e ombre. Sono le logge scavate sulle facciate degli edifici popolari, chiuse da una vetrata, protette da un tendone, mai adorne di fiori. Povere barriere poste nel tentativo inutile di contrastare un'aria malata e sulla parete di fondo la porta-finestra come vetrina d'esposizione di vite difficili. E, così, i 10 cassoni che ho realizzato in acciaio Cor-Ten ossidato altro non sono che le logge 'dei Tamburi', rosse di polveri velenose. Sulla parete di fondo ho posto altrettanti pannelli su cui è deposta una lamiera lacerata, sporcata e incendiata. Sono le tute degli operai. Ho trattato la lamiera modellandola in modo da farla apparire come un grossolano panneggio antropomorfo ma anche come l'elegante, delicata, innocente, straziata anima di chi indossa quelle tute e di chi, suo malgrado, indossa quelle polveri. Infatti a Taranto si ammalano gli operai ma anche i bambini. Anche il chiostro-giardino della Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale è uno spazio di transizione, ma nasce all'interno delle mura di un antico convento, totalmente incluso da pareti, aperto solo verso il cielo. Mi è sembrato importante porre in evidenza un così forte contrasto tra elementi architettonici simili e pur così distanti nella loro qualità. Dovevo necessariamente non limitarmi a mettere forme all'interno del chiostro dovevo intervenire sull'unico punto in comune dei due spazi: il cielo. Ne dovevo interrompere la continuità, sporcarlo, metterlo dietro le sbarre perché a Taranto anche il cielo si sporca di fumo e di fuoco e la notte non si accende mai di stelle. È l'impianto che è sempre acceso. Allora ho posto sui cassoni ormai diventati vere e proprie aedicola delle travi in ferro incrociate. Sono i nastri trasportatori, i giganteschi carroponte, il braccio delle gru che spaccano il cielo, diventando portatori di un firmamento artificiale fatto di fari che gettano una luce fredda e violenta su una realtà disperata ma non rassegnata." (Antonio Fraddosio )
Produrre memoria. 1968/2018. Manifesti, libri, illustrazioni, teatro: 50 anni con la grafica di Andrea Rauch
Andrea Rauch
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2018
pagine: 493
Memoria dell'autore, con il suo gusto, le sue passioni, il suo entusiasmo e le sue illusioni. Passioni, entusiasmo e illusioni non solo grafiche. Le opere parlano del suo apprendistato, delle sue ispirazioni, dei modelli a cui si è riferito. Ci raccontano, in filigrana, dei grandi grafici della seconda metà del secolo scorso, la loro influenza sul suo lavoro (da Milton Glaser a Leo Lionni, da Grapus ad Alan Fletcher, a Maurice Sendak...), ci raccontano dell'utopia progettuale che vedeva nel design di comunicazione un mezzo per migliorare la società. Entusiasmi facili a cui sono seguite molte delusioni. Memoria dello spettatore. Molti riconosceranno forse il manifesto di uno spettacolo teatrale che ha amato o detestato, quello di una manifestazione cui ha partecipato, di una mostra che ha visitato. In altri tempi un bel manifesto veniva attaccato in camera e andava a creare il ricordo di un'esperienza vissuta. È troppo sperare che questo sia successo anche ad alcune di queste immagini? Memoria dei tempi, grafici e storici. Lo specialista o l'appassionato potranno vedere in ogni immagine il segno del momento in cui è stata prodotta, il cambiamento del gusto, della moda, l'atteggiamento progettuale, i vezzi tipografici. Un'immagine del 1975 non sarà certo uguale ad una del 2010. Il tempo passa con la falce ben arrotata. Comunque l'immagine ci testimonia dello scorrere del tempo grafico e dello scorrere del tempo storico con l'emergenza della cronaca e l'avanzare della storia. Queste figure ci parlano di cultura e di politica, ma anche di povertà, di guerra, di terrorismo, di violenza, di pedofilia, e molte ci ricordano bene il loro 'hic et nunc', con i protagonisti, i fatti e i misfatti di un'epoca in cambiamento continuo.
Dalla carta alla rete andata e ritorno. Giornalismo e nuovi media
Maurizio Boldrini
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2017
pagine: 341
I giornali quotidiani non se la passano tanto bene. È da anni che le vendite diminuiscono. Le edicole sono sempre meno. C'è chi vede la fine di un'epoca e l'annullamento di un modo di concepire e praticare il giornalismo. C'è chi fissa la data della scomparsa dei giornali di carta, soppiantati dai nuovi media. Trasformazioni rapide e violente stanno, in effetti, scombussolando il mondo dei media. Si può raccontare la crisi dei giornali scollegandola dalla crisi profonda che ha stravolto la società e indotto milioni di persone a nuovi stili di vita? Il libro entra nel merito di questa crisi editoriale e sociale, non per rimanere inerti di fronte all'epidemia che ci ha investito, ma per indicare soluzioni e nuove pratiche professionali. Il declino può essere fermato puntando sulla qualità nelle redazioni e nelle università dove si insegnano discipline legate ai media sia tradizionali che digitali. Questo volume intreccia aspetti che riguardano la storia del giornalismo, narrata anche attraverso un breve percorso per immagini, i modi con i quali si selezionano le notizie e lo studio degli effetti che producono sui lettori. Con una forte attenzione ai nuovi media digitali, al nuovo intrecciarsi di tanti diversi media (giornali, radio televisione, mobile) che genera curiose ibridazioni, alle sostanziali novità che hanno introdotto nel modo di fare e anche di leggere i giornali, esaltandone la bellezza e l'utilità ma anche sottoponendo al vaglio della critica usi e abusi (hate speech, fake news, cyber-bullismo). Un manuale per chi studia queste discipline e, al contempo, una lettura per chi voglia capire che cosa sta accadendo nel mondo dei media. In appendice, i dati, i giudizi, le elaborazioni sono arricchiti da uno sguardo nuovo e fresco di dieci laureati in Scienze della comunicazione che oggi vivono, in prima persona, esperienze nel mondo degli studi e delle professioni del giornalismo. Gli autori di questi contributi sono: Tiziano Bonini, Marco Congiu, Massimiliano Coviello, Alessandro Gennari, Dino Giarrusso, Alessandro Lovari, Giuseppe Nigro, Orlando Paris, Chiara Ugolini, Riccarda Zezza.
Il mondo come design e rappresentazione. Ritratti d'occasione per ventisette maestri dell'illustrazione e della grafica
Andrea Rauch
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2009
pagine: 263
"Il mondo come design e rappresentazione" si spartisce abbastanza esattamente tra design e rappresentazione, appunto, o se vogliamo, tra progetto e figura. Perché nelle pagine del volume si tracciano storie, si raccontano aneddoti e si abbozzano analisi critiche che riguardano sia la cultura del progetto che quella dell'illustrazione. Si parla quindi di artisti, di designer, di illustratori, di grafici. È un libro che avrebbe potuto anche chiamarsi il "Libro degli amici", perché quelle che Andrea Rauch, anche lui grafico e illustratore, racconta sono storie di rapporti interpersonali, analisi professionali e artistiche che mostrano le sfaccettature di una passione e di una curiosità esclusiva e inesauribile dove il contatto con gli autori, il lavoro fianco a fianco, la complicità addirittura, sono la chiave per entrare e comprenderne le singole opere e le cifre stilistiche. I testi del volume, e le oltre trecento immagini che lo completano, riflettono quindi una cultura del progetto avvertita e avvertibile che comunque lascia sempre grandi spazi alla creatività e alla fantasia. Non solo però: in filigrana si legge anche come questi grandi maestri della grafica (da Steinberg a Glaser, da Sendak a Lionni, da Innocenti a Mattoni, da Fletcher a Fukuda, da Iliprandi a Mariscal, da Guidotti a Luzzati...) siano stati fondamentali per cambiare la nostra comprensione della realtà, il nostro modo di interpretare i fatti della visione e di organizzare le fila di un immaginario consapevolmente moderno.
L'annunciazione italiana. Una storia della prospettiva
Daniel Arasse
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2009
pagine: 384
"Questo libro nasce da un'intuizione: tra il Trecento e il Cinquecento è esistita nella pittura italiana una particolare affinità tra annunciazione e prospettiva. Dopo un'approfondita riflessione, posso avanzare al riguardo una duplice ipotesi di ricerca: 1) che effettivamente è esistita, nella pittura italiana del Rinascimento, un'affinità tra il tema dell'annunciazione e lo strumento figurativo della prospettiva; 2) che tale affinità ha un carattere paradossale, poiché si fonda non sull'accordo, bensì sulla tensione tra il tema rappresentato e lo strumento della sua rappresentazione". Per Arasse la prospettiva è infatti lo strumento perfetto per descrivere il mistero di fede dell'Annunciazione, cioè il il racconto del passaggio dell'Incommensurabile divino nel finito. L'autore si è dedicato allo studio di questo argomento per almeno quindici anni, a partire dall'inizio degli anni Ottanta del Novecento. Questo libro presenta gli esiti di questo impegno e chiarisce l'estrema utilità di un originale metodo d'analisi delle opere che egli stesso ha chiamato "iconologia analitica." Il racconto parte dalle annunciazioni di Ambrogio Lorenzetti, percorre il Quattrocento fiorentino a partire da Masaccio, estende lo sguardo sulla pittura delle città italiane e si inoltra nel Rinascimento maturo fino alla specificità del linguaggio dei veneziani. L'opera offre così una vera e propria storia della prospettiva nel Rinascimento italiano.
Il primato del gioco. La comunicazione didattica del calcio
Francesco D'Arrigo
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2018
pagine: 240
Con questo libro D'Arrigo ci porta dentro al lavoro di campo rivolgendo al lettore alcune semplici domande: qual è il compito di un allenatore? Come può aiutare i giocatori a liberare la creatività? "Il primato del gioco" non è un eserciziario pieno di soluzioni predefinite dove si possono trovare schemi universali o strategie capaci di far vincere tutte le partite. L'autore sviluppa una metodologia di allenamento, «la comunicazione didattica del calcio», in cui gli allenatori, a partire dal proprio «senso del gioco», sono stimolati a creare nuove progressioni in grado di rafforzare nei giocatori la condivisione di princìpi ed emozioni. D'Arrigo immagina di dialogare con il Gioco, una vera e propria Entità superiore. In questa serie di domande e risposte è tracciata la strada che deve guidare la proposta metodologica di ogni allenatore. Il coach deve partire da uno stimolo di tipo emotivo e tracciare così un percorso, una strada affascinante capace di dialogare con l'emotività dei suoi giocatori. Solo successivamente potrà definire un suo personale metodo di allenamento per ottenere dai suoi giocato gli interpreti del gioco, un obiettivo tattico-tecnico. Tutto è nelle mani dei giocatori, gli interpreti del gioco, che dovranno allenarsi a interpretare quello che accade durante una gara, le scelte dei compagni e le mosse degli avversari. Per questo motivo l'autore arriva a mettere in discussione sia le teorie che accompagnano le metodologie schematiche di allenamento, sia i fondamenti teorici che riguardano la preparazione fisica nel calcio e l'allenamento «a secco», ritenendo il gioco un flusso inseparabile nelle sue parti. "Il primato del gioco" ci trascina dentro l'essenza misteriosa del gioco del calcio e indica una possibile metodologia per fornire alte opportunità di apprendimento indirizzate alla formazione di «giocatori liberi di pensare».