La Scuola di Pitagora
La bilancia inquieta. Saggiatura dei moralisti
Marco Lanterna
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 96
Dopo la morte di Dio, si annunzia a gran voce quella dell’Uomo. Forse suicidatosi da sé oppure estinto spicciativamente dalla Vita o ancora rottamato con fenomenale upgrade dall’Intelligenza Artificiale. Di questa fine squallida e priva di nostalgia, i Moralisti – che tutto degli uomini seppero e almanaccarono con smalto opaco – sono ancora i giudici migliori. Sicché vengono qui convocati per saggiare un’ultima volta l’Uomo, giunto ormai alla fine dei suoi giorni. Una Bilancia inquieta dunque (quella dei Moralisti e dell’autore) colta nell’atto in cui il giogo, un tempo perfettamente orizzontale, oscilla sopra il coltello un attimo prima d’indicare il proprio verdetto di sangue. Le prose filosofiche e gli aforismi di La bussola dei moralisti; Fricassea di moralisti italiani; Taschenweltgeschichte; Scorie della civiltà perfezionata, pur nella loro diversità prodigiosa di stili, riescono a orchestrare filosofia classica e βίος, Ancien Régime e futurologia, psicostasia e machine learning, collasso dell’antropocene e cosmolatria, in vista di una filosofia nova (final commiato e/o lieto evento) per cui il ritorno della Terra in seno alla Luna abiotica appare l’unico possibile exit plan.
«Parole e fumi qui in Sicilia levo». La poesia di Stefano D’Arrigo attraverso Codice siciliano
Giacomo Antonio Principato Trosso
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 320
L’esperienza poetica di Stefano D’Arrigo racchiusa in Codice siciliano, unica silloge pubblicata dall’autore nelle due edizioni del 1957 e del 1978, segna la prima stagione artistica di uno dei narratori più interessanti e irregolari del Novecento italiano. Eppure poco spazio è stato riservato finora dalla critica al noviziato poetico darrighiano, messo in ombra dal successivo mito nato attorno alla grandiosa impresa di Horcynus Orca. Questa monografia si propone dunque di attuare un’indagine multiprospettica sulla poesia di D’Arrigo, troppo spesso considerata come un esempio minore del talento letterario del romanziere messinese, contribuendo a focalizzare il valore autonomo della scrittura giovanile prehorcyniana. Mediante l’uso di notizie biografiche, documenti d’archivio e di un’aggiornata ricognizione bibliografica vengono infatti ricostruite alcune delle dinamiche culturali vissute dal giovane poeta dell’Orca, contestualizzando la poesia nella ben più conosciuta scrittura narrativa e sondando anche un possibile dialogo con l’attività di elzevirista e critico d’arte che impegnò lo scrittore tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Il libro contiene poi sia puntuali analisi critiche, che riguardano itinerari intertestuali, autobiograficità, peculiarità prospettiche e riferimenti figurativi della poesia darrighiana, sia percorsi di lettura basati su questioni redazionali e sull’isolamento di alcuni temi centrali dell’unica raccolta edita di D’Arrigo.
Una gioiosa fatica (1964-2022)
Angelo Gaccione
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 160
La breve poesia che apre questa raccolta preannuncia già, non solo la temperie del nostro tempo, ma anche l’amaro grido di protesta che avrebbe segnato tutta la versificazione di Angelo Gaccione: «Quando la notte / uccide la luce / tutti gli uccelli più gai / vanno a morire». (Franco Loi) Che sia anzitutto un impulso morale a motivare i versi di questa raccolta è cosa ben avvertibile, e Gaccione punta dritto su rigore e onestà. Tra le varie possibili declinazioni di quell’impulso primario ecco l’indignazione e l’incitamento, il giudizio pacato e la frustata polemica, la confessione inerme, la caricatura e la gelida constatazione. Ne "Le arrabbiate", in particolare, la voce si fa esortazione risentita e tambureggiante, a sottolineare un disagio non transitorio; mentre ne "Le ultime", egualmente engagées, fa spicco un falsetto parodistico. (Tiziano Rossi) È amore anche l’ostinazione a ribellarsi al male, alla vita che non fiorisce più e s’accascia come aspettasse, del resto invano, il giorno del giudizio. Vale per le più antiche poesie del luogo natio, degli affetti che sanno di radici e di terra, e s’addensa con nuovi equilibri narrativi per cogliere sdegno e angoscia. Tragicamente espressiva la bellissima poesia per i bambini morti nella Scuola Numero Uno di Beslan durante lo scontro tra i separatisti ceceni e i corpi speciali russi nel 2008. (Fulvio Papi)
La legge della morte. Sgalambro e un precedente entropico
Antonio Carulli
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 72
Il tema dello spegnimento del sistema solare è un grande classico della letteratura di genere. A Sgalambro il merito di averlo riportato nel cuore della filosofia contemporanea. La morte del sole vede la riproposizione di esso dopo che, sprofondato tra le pieghe del positivismo italiano (Ardigò) e Leopardi, aveva smesso di dare segno di sé. A seguire questa traccia per niente esile, solo del tutto oscurata dalle mirabolanti imprese della fisica tra Otto e Novecento, ancora una volta si staglia la fisionomia del siciliano: recuperi incredibili, amicizie stellari, congruenze strepitose, smarcamenti dagli affini.
Estetiche e pratiche cosmiche. Narrazioni iniziatico-teosofiche nell’opera in prosa del primo Pirandello (1886-1909)
Giacomo Cucugliato
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 720
Sembra ormai assestata, nella critica pirandelliana più recente, la propensione a considerare il rapporto dello scrittore con i temi della teosofia ovvero con l’insieme dei pensieri che convergono nell’‘oltre’, come un tributo pagato ai tempi di fine Ottocento, tra positivismo perdente e neoidealismo vincente, e, insieme, come esperienza tematica che, al massimo, si concretizza in ben precise e limitate opere (le novelle e qualche saggio, soprattutto) e in un tempo molto limitato, concluso sul piano teorico e su quello pratico nei primi anni del nuovo secolo ventesimo. Giacomo Cucugliato, con questo ben documentato e, forse perciò, (più) convincente volume, invita tanto gli studiosi quanto i lettori appassionati di Pirandello a cambiare parametri e orientamenti. Secondo il giovane e già ben informato studioso delle Narrazioni iniziatico-teosofiche nell’opera in prosa del primo Pirandello (1886-1909), le pratiche artistico-letterarie dello scrittore siciliano si configurano decisamente in estetiche «cosmiche», combinando l’attenzione all’interesse esplicito per la teosofia. Tali connessioni permettono a Cucugliato di indicare l’autentico acquisto storico-critico della sua ricerca che consiste nella valorizzazione, paradossalmente sorretta, ancora una volta, dalla ‘teosofia’, del dettato narrativo, pienamente letterario, delle novelle «metafisiche» e, soprattutto, conclusivamente, della scrittura romanzesca. Cucugliato dimostra, quindi, con lo spessore e l’eleganza di questo lavoro che, davvero, c’è un ‘oltre’ anche nella critica pirandelliana contemporanea.
Quintetto nella forma classica. Per 2 violini, viola, violoncello e pianoforte
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 136
Antonio Savasta (1873-1959) compose nel 1906 la sua prima opera, Vera, su libretto di G. B. De Seta, curata da «Ricordi», che ottenne un buon successo al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Nel 1910 fu la volta del poema sinfonico di ispirazione carducciana Jaufré Rudel, eseguito al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1918. Nel 1915 Savasta successe al suo insegnante D’Arienzo nella cattedra di composizione del Conservatorio napoletano. In questo periodo videro la luce l’opera Galatea (1915-16), su libretto di G. Di Stefano e G. Villaroel, le Tre Liriche su versi di Giovanni Pascoli (Ricordi, 1919), il Notturno per pianoforte e il Preludio per orchestra. Intensificò la sua attività didattica e compositiva dopo essere stato nominato vice-direttore del Conservatorio di Napoli, mentre nel 1925 venne nominato direttore del Regio Conservatorio di Palermo nel quale tenne anche la cattedra di composizione, dando vita a una “scuola savastiana” presso la quale si formarono, tra gli altri, il musicologo catanese Francesco Pastura e il direttore d’orchestra e compositore palermitano Ottavio Ziino.
Viaggio nei classici italiani
Raffaele Campanella
Libro: Libro rilegato
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 560
Dopo le ultime opere su Dante e la Divina Commedia, Raffaele Campanella, diplomatico, scrittore, saggista, conferenziere ci offre una galleria di ritratti letterari da Dante a Manzoni. Una storia della letteratura italiana per immagini di un lettore appassionato e competente.
Nel labirinto. Italo Calvino filosofo
Roberto Fineschi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 192
La ricca e poliedrica produzione letteraria di Italo Calvino è sempre stata accompagnata da una importante riflessione teorica. Questo saggio ne indaga le premesse filosofiche a partire da alcuni aspetti finora rimasti sottotraccia, in particolare la sua lunga fase esplicitamente marxista. La svolta che si ha a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta si chiarisce nella dialettica di continuità/discontinuità con quell’esperienza, i cui tratti fondamentali vengono ripensati, in parte abbandonati ma anche digeriti nel nuovo impianto teorico-letterario. Da questo “labirinto” risulta una visione del mondo “filosofica” che, nella sua stratificazione, costituisce un elemento chiave per la comprensione anche del suo lascito narrativo. Ne risulta un Calvino protagonista di una traiettoria umana e intellettuale che lo rende rappresentativo di un’intera generazione.
Trasformazioni urbane nel XIX secolo. Paradigma Nola
Maurizio Barbato
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 160
Nel XIX secolo l'irrompere di molteplici fattori misero in crisi la struttura urbana così come consolidata nei secoli precedenti. L'incremento demografico, il nuovo modello di produzione industriale, nuovi assetti politici e sociali pressavano fino ad indurre verso nuovi modelli di crescita di città, proiettati ben oltre quelli conosciuti sino ad allora. Verso metà Ottocento si avvertì un vero e proprio salto di scala del fenomeno urbano che costrinse ad una pianificazione programmata della città che interessò anche i centri più piccoli come Nola. La soppressione dei monasteri, la costruzione della ferrovia, l'abbattimento delle mura, la costruzione del Palazzo di Città e la ricostruzione della Cattedrale, la pavimentazione delle strade cittadine costituiscono solo alcune delle dinamiche che hanno condizionato e caratterizzato le trasformazioni urbane della città bruniana fino alla espansione extra moenia avvenuta nel Novecento. Prefazione di Maria Carolina Campone.
L'etica fenomenologia di Edith Stein. Dalla vita emotiva all'individuo comunitario
Nicoletta Ghigi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 106
Attraverso l'analisi puntuale dell'origine da cui prendono corpo le intenzioni e le azioni umane, la formazione personale, la responsabilità e il senso della comunità, l'Autrice illustra il percorso filosofico e personale della fenomenologa Edith Stein, mostrando tutta la profondità e la grandezza del suo pensiero. Quella di Edith Stein è un'etica della liberazione del Sé la quale, proprio ripartendo dalle emozioni e scegliendo un approccio empatico verso di sé e verso l'altro, riesce a trasformare ogni acritico contagio emotivo in condivisione, creando così una 'forma più alta di comunità'. Si può parlare di una costituzione materiale dell'etica? Quali sono i rapporti tra il contenuto psichico affettivo-emozionale e l'organizzazione di una scala di valori quale è propria delle scelte etiche? Come interagisce il piano etico con l'educazione e la formazione della personalità individuale e, successivamente, dell'umanità in senso complessivo? Sono solo alcuni degli interrogativi che si articolano in questo libro. Attraverso l'analisi puntuale dell'origine da cui prendono corpo le intenzioni e le azioni umane, la formazione personale, la responsabilità e il senso della comunità, l'Autrice illustra il percorso filosofico e personale della fenomenologa Edith Stein, mostrando tutta la profondità e la grandezza del suo pensiero. Edith Stein ha sviluppato un'etica che, partendo dalla formazione personale, si rivela ancora oggi capace di ri-formare progressivamente tutta la collettività, mediante le strutture portanti della fenomenologia quali: intuizione e empatia, relazione interpersonale e dialogo. Si tratta di un'etica della liberazione la quale, proprio ripartendo dalle emozioni e scegliendo un approccio empatico verso di sé e verso l'altro, riesce a trasformare ogni acritico contagio emotivo in condivisione, creando così una 'forma più alta di comunità'. Sono parole che, proprio perché controcorrente in quest'epoca individualista e scarsamente abitata da valori comunitari, raggiungono il segno, mostrando la possibilità di un altro modo di vivere e di agire.
Della declamazione
Francesco Saverio Salfi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2024
pagine: 352
Il trattato Della declamazione, edito per la prima volta postumo nel 1878, costituisce l'approdo delle teorie sul teatro e sull'arte della recitazione di Francesco Saverio Salfi (1759-1832). Il letterato cosentino maturò le sue riflessioni dagli anni milanesi del Triennio giacobino, durante i quali fu tra i protagonisti del movimento di riforma delle scene in una prospettiva democratica, fino all'esilio parigino: è nella capitale francese che avrà l'occasione di confrontarsi con il celebre François-Joseph Talma, attore alla Comédie-Française, al quale diede lettura del testo. L'opera, che risente fortemente delle Lettere sulla mimica di Johann Jakob Engel, fa tesoro dell'estetica della sensibilità elaborata al tempo dei Lumi e guarda alle nuove sollecitazioni romantiche a proposito dello sviluppo dei caratteri. La presente edizione è corredata di un'introduzione e di un ampio commento volti a ricostruire la genesi del testo e a delinearne i rapporti con la tradizione della trattatistica attoriale, la letteratura filosofica e il dibattito letterario dell'epoca.
Vite di Immanuel Kant
Ludwig Ernst Borowski, Bernhard Jachmann Reinhold, Andreas Christoph Wasiansk Ehregott
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2024
pagine: 320
Nel 1804 l'editore di Kant, Nicolovius, pochi mesi dopo la morte del filosofo, decide di pubblicare tre volumi accumunati dal titolo "Su Immanuel Kant": essi contenevano tre biografie di Kant scritte da persone che avevano conosciuto e frequentato a lungo il grande filosofo di Königsberg: Ernst Borowski (1840-1831), teologo e predicatore, che aveva ascoltato le lezioni di Kant già negli anni Cinquanta, Bernhard Jachmann (1767-1843) anch'egli studente di Kant e poi predicatore e infine Christoph Wasianski (1755-1831), studente e collaboratore di Kant, da ultimo amministratore delle sue sostanze ed esecutore testamentario. Le tre biografie talvolta dette - con qualche accento critico - "ufficiali" non sono esenti da errori, reticenze, imprecisioni o forzature, ma sono basate su una conoscenza diretta di Kant e del mondo nel quale il filosofo operò come tale e soprattutto offrono una dettagliata rappresentazione della sua vita quotidiana così come venne percepita da osservatori diretti. Le tre biografie vengono qui ripresentate, dopo molti anni, al lettore italiano, nella versione di Ervino Pocar e con una introduzione di Luca Fonnesu.

