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Nuova Cultura

Alla ricerca del senso. Bruno Latour in dialogo con la semiotica

Alla ricerca del senso. Bruno Latour in dialogo con la semiotica

Paolo Peverini

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Cultura

pagine: 130

Bruno Latour, originale figura di studioso - definito di volta in volta sociologo, antropologo, filosofo - è uno dei grandi intellettuali del nostro tempo e autore di studi fondamentali nell'ambito della sociologia della scienza. Il suo ampio e innovativo progetto di ricerca è volto a esplorare i paradossi di una modernità che ostinatamente si sforza di riaffermare la separazione tra Natura e Cultura, negando l'esistenza di quegli ibridi che essa stessa produce. Il suo lavoro è oggetto di un interesse quanto mai ampio, testimoniato da una produzione scientifica estesa e multidisciplinare volta a esaminarne l'articolazione e le implicazioni. Nonostante Latour abbia esplicitamente e a più riprese riconosciuto il ruolo della semiotica nell'elaborazione della sua riflessione teorica, il legame tra il suo lavoro e la teoria della significazione è poco noto e scarsamente rappresentato nelle pubblicazioni scientifiche dedicate alla sua opera. Questo libro intende dimostrare piuttosto come questa relazione sia tutt'altro che episodica, flebile o marginale, trattandosi di un confronto segnato da affinità e da distinzioni ma sempre giocato sullo sfondo di un comune orizzonte epistemologico. Così se da un lato la semiotica si rivela molto più di una "cassetta degli attrezzi" per l'Actor Network Theory, dall'altro l'originale lavoro di ripensamento e di espansione teorica operato da Latour a partire da concetti chiave come attante ed enunciazione si rivela potenzialmente proficuo per fare avanzare la riflessione sul modo in cui il senso si articola e si manifesta in una modernità sempre più marcata da forme di vita ibride.

MAV 2012. Materiali di Antropologia Visiva

Periodico di mineralogia. Ediz. inglese. Volume 81

Quaderni Ibero Americani. Attualità culturale della penisola iberica e dell'America Latina. Volume 103

Quaderni Ibero Americani. Attualità culturale della penisola iberica e dell'America Latina. Volume 103

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Cultura

pagine: 140

Giuliano Soria, "Percorsi di interculturalità": preliminari culturali - Milton Fornaro, Inmigración y ficción en la literatura uruguaya - Filomena Liberatori, L'Italia del 1860-61 in alcuni scrittori spagnoli - Giulia Lanciani, La poetica di João Guimarães Rosa: una lettura della vita come "sopra senso". L'approccio di un traduttore - Alessandro Monti, Colonial Intercourses in Alienity: An Archeology of Intercultural Transitions - Alfredo Antonaros, Multiculturalità - Giuliano Soria, La singolarità interculturale della letteratura ispano-marocchina.

Periodico di mineralogia. Ediz. inglese. Volume 82\1

Periodico di mineralogia. Ediz. inglese. Volume 82\2

MAV 2014. Materiali di Antropologia Visiva

Periodico di mineralogia. Ediz. inglese. Volume 83\3

Solidarnosc e la fine del blocco sovietico

Solidarnosc e la fine del blocco sovietico

Antonio Macchia

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Cultura

pagine: 430

Dopo la presa di Saigon, il 30 aprile 1975, l'Unione Sovietica metteva seriamente in discussione la supremazia statunitense a livello globale. Henri Kissinger cercò di arginare l'ascesa sovietica attraverso gli accordi con la Cina Popolare e la sottoscrizione dei trattati di Helsinki, che cristallizzavano la divisione in due dell'Europa, pur concedendo un limitato spazio alla protezione dei diritti umani. Di questa apertura approfittò la dissidenza polacca per dar vita ad una nuova esperienza, un movimento di opposizione organizzato. Sostenuti in occidente da gruppi tradizionalmente antisovietici, in particolare nel mondo sindacale, i polacchi diedero vita prima al KOR e quindi, nel 1980, al sindacato indipendente Solidarno?c. La sola esistenza di una organizzazione operaia indipendente, però, costituiva una critica palese a tutto il sistema socialista, basato sull'ideale della difesa dei lavoratori. L'URSS, nel dicembre 1981, cercò quindi di schiacciare Solidarno?c attraverso il colpo di stato militare del generale Jaruzelski, ma senza successo. Solidarno?c si riorganizzò clandestinamente in Polonia ed all'estero e nel giugno 1989 vinse le prime elezioni semi-libere. L'esempio polacco fu seguito negli altri paesi del blocco sovietico portando alla sua dissoluzione.

Cagli, De Libero, La Cometa

Cagli, De Libero, La Cometa

Paolo Simoncelli

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Cultura

pagine: 232

La Spada dell'Islam? Mai sentita nominare. I cavalieri berberi che la consegnano a Mussolini il 18 marzo 1937 nell'oasi tripolina di Bugara, interpretati da storici dell'arte come gerarchi fascisti che si fanno incontro al duce. Corrado Cagli (di antica famiglia ebrea anconetana) dipinge quel trionfo arabo di Mussolini dalla foto in prima pagina dell'edizione straordinaria del «Popolo d'Italia» di quello stesso giorno. Questo dipinto a tempera (finora inedito) conclude la raffigurazione eseguita da Cagli del ciclo delle glorie romano-italiche, da Romolo a Mussolini, che campeggerà nell'Atrio d'Onore del Padiglione italiano all'Esposizione internazionale di Parigi inaugurata nel maggio seguente. Un ciclo che però, nel dopoguerra, dovrà essere ricordato solo come «da Romolo al Risorgimento»; pur con Cagli accusato da censori fascisti di aver eseguito quel ciclo pittorico con inammissibile libertà interpretativa; da cui l'asserita «distruzione» del pannello conclusivo, il Mussolini a cavallo con la Spada dell'Islam, addirittura per ordine del ministro degli Esteri italiano (nonché genero del duce) Galeazzo Ciano. Qualche timido passo all'interno della storia e critica d'arte contemporanea provoca sorpresa. La semplicità della ricostruzione di quegli eventi, qui proposta con fonti di ordinaria utilizzazione per ricercatori di storia contemporanea (non specialisti di storia e critica d'arte), ricompone mirabolanti (e illogici) scenari artistici di quegli anni '30, con protagonisti come Cagli, censurati due volte: durante e dopo il fascismo; sempre per imperativi ideologici e conseguente necessità di manomissione e controllo della memoria storica. Aggiungere censura a censura non garantisce tuttavia libertà. Senza strepiti e scandali, appare utile mettere insieme, a convergere, diverse esperienze di ricerca in campi di studio tra loro non certo inafferenti.

Stereotipi etnici e atleti neri: una riflessione pedagogica

Stereotipi etnici e atleti neri: una riflessione pedagogica

Mascia Migliorati

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Cultura

pagine: 170

Stereotipi etnici e atleti neri. Stereotipi che dominano l'opinione comune e quella di coloro che operano nel mondo dello sport (allenatori, preparatori atletici, insegnanti di educazione fisica). Secondo quello maggiormente diffuso, di stampo deterministico - biologico, le persone nere sono "naturalmente" dotate per lo sport. Evidenziando che la pratica sportiva è sempre influenzata da molteplici fattori, culturali, sociali e personali piuttosto che da differenze biologiche legate all'appartenenza etnica, il lavoro mostra il "potere" degli stereotipi e i suoi effetti nella partecipazione sportiva. Il rischio è che lo sport, che dovrebbe essere strumento di inclusione, possa invece contribuire al consolidamento di forme di discriminazione e razzismo. La sfida pedagogica è quella di valorizzare il ruolo educativo degli operatori sportivi e ripensare la loro formazione in una dimensione interculturale, affinché lo sport diventi concretamente uno strumento di inclusione, libero da qualsiasi stereotipo e pregiudizio. L'analisi si rivolge non solo agli studenti di Scienze Motorie e Sportive, ma anche a coloro che operano, a vario titolo, nel mondo dello sport o che ne sono appassionati.

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