Edizioni Falsopiano: Falsopiano/Cinema
Prima e dopo il noir
Stefano Sciacca
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2016
pagine: 284
Un libro che documenta e analizza la vasta produzione cinematografica di genere noir, dalle origini fino agli sviluppi più recenti delle serie televisive. Dai grandi capolavori del film muto al cinema d'autore: un genere che ha reso famosi registi e attori in tutto il mondo.
Il cinema e qualche film. Alfabeto critico per nuovi spettatori
Piero Spila
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2016
pagine: 240
«Apro gli occhi e non vedo niente». La paradossale battuta pronunciata dall'Ombra in apertura di Arca russa, il capolavoro di Sokurov, può servire anche come epigrafe a una certa idea di cinema moderno, in cui non è più l'autore a vedere e a guidare l'azione e il racconto, ma a farlo è la macchina da presa, la performance tecnica dell'operatore, lo sguardo dello spettatore trascinato dentro la storia e diventato oggetto della visione. "Arca russa", film-limite del 2002, può collegarsi idealmente ad un altro film-limite di 70 anni prima, "Aurora" di Murnau, girato con la stessa concezione del movimento di macchina, la stessa esigenza di sovrapporre ad un certo punto lo sguardo dello spettatore all'emozione del narratore. C'è un'intera storia del cinema tra questi due film, il cinema è diventato sonoro, a colori, tridimensionale, digitale, ma la dialettica della visione e dell'emozione è rimasta inalterata. La scommessa di questo libro è che parlando dei film di Buñuel o Resnais, degli incontri con Jakobson o delle vicissitudini di Ejzenstejn nella Russia dei soviet, in realtà si parla dell'infinito presente materializzatosi nel cinema, in cui tutto convive e si tiene: lo sperimentalismo dei film del New American Cinema con le performances ottiche di Méliès o Man Ray, le provocazioni situazioniste di "Matrix" con la realtà virtuale di "Avatar" o "Interstellar", i melò hollywoodiani di Sirk e Preminger con le ciniche narrazioni di Vince Gilligan di Breaking Bad e Better Call Saul.
Cento registi per cui vale la pena vivere (ad uso e abuso delle giovani generazioni)
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2016
pagine: 160
Questo libro è nato in un salotto. Un salotto in bianco e nero. Un uomo minuto con una spessa montatura se ne sta stravaccato con un microfono in mano e registra su nastro quelle che, per lui, sono le cose per cui vale la pena vivere. È abbattuto perché vive un momento complesso dell'esistenza. L'elenco dura qualche minuto, s'interrompe quando l'uomo ha l'intuizione che lo porta a correre verso la fine della storia, accompagnato dalle note di "Rapsodia in blu". Inutile dire che quell'uomo è Woody Allen e che quel film si intitola "Manhattan". Da quello splendido monologo nasce la nostra raccolta: "Cento registi per cui vale la pena vivere". Già, perché si possono snocciolare un sacco di ovvietà su quanto l'esistenza umana sia complicata, piena di ostacoli, timori, momenti terribili, eccetera; il fatto è che il cinema, la letteratura, la musica e lo sport sono probabilmente le più grandi invenzioni create qui sulla Terra per farci svagare, pensare (qualche volta sognare) ma soprattutto per distrarci da tutte le difficoltà che incontriamo nella vita di tutti i giorni. Un dizionario "minimo" ad uso (e magari abuso) delle giovani generazioni, una piccola guida per chi vuole avvicinarsi alla magia della Settima arte.
Ai confini del buio. Piacere e violenza in Kathryn Bigelow
Alberto Morsiani
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2016
pagine: 160
Premiata con l'Oscar per "The Hurt Locker", definita da un critico "la figlia femminista di Howard Hawks", Kathryn Bigelow ha saputo giocare al gioco del cinema d'azione virile meglio di tanti registi maschili. I suoi film, da Point Break a Blue Steel, da Near Dark a Zero Dark Thirty, sollecitano un'immersione dei sensi: un'esperienza estetica in cui si miscelano rapimento e complicità, feticismo e voyeurismo, luce e ombra. Un'avventura sensuale quanto mai attuale nell'era contemporanea della permissività estrema in cui gli artisti sono quasi "costretti" a esibire in modo diretto le loro fantasie più private, e che è ben riassunta dalle parole del protagonista di "Strange Days": «Tutti abbiamo bisogno di avventurarci nel tratto buio in fondo alla strada, è la nostra natura». Studiare il cinema della Bigelow significa capire qualcosa in più dei meccanismi di fascinazione dell'arte e di un inconscio personale che diventa collettivo, nella misura in cui questa regista americana rappresenta bene il nostro tempo, i totem e i tabù di un'epoca ben precisa. Il libro diventa così un attraversamento critico dell'immaginario americano come momento "forte", importante per capire chi siamo e come agiamo.
I registi della mente (e altre storie)
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2016
pagine: 190
Se ci lasciamo guidare da queste suggestioni, scorrendo i contributi degli autori proposti nella prima parte del volume, potremmo allora rileggere con un "altro" sguardo, con altri occhi, (eyes wide shut?) i film di Marco Tullio Giordana, Stanley Kubrick, Ferzan Ozpetek, Charlie Kaufman, Lars von Trier, Roman Polanski, Manoel De Oliveira, Orson Welles e Michael Haneke. Ogni Autore, infatti, facendo propria l'affermazione di Robert Bresson, Il tuo film deve assomigliare a quel che vedi, chiudendo gli occhi, propone, infatti, delle ri-letture affascinanti e suggestive dei film diretti di questi acclamati Maestri del cinema. Pur sapendo che le immagini di cineasti così famosi perforano (anche) il cuore, la pelle e la pancia dello spettatore, abbiamo deciso di definirli tout-court "Registi della mente". Il lettore, ne sono certo, ci scuserà per questa nostra (riduttiva?) schematizzazione. La seconda parte del volume è composta, invece, da alcuni contributi che, per la loro originalità, ci sono sembrati in sintonia con le fascinazioni proposte nella prima parte. Un volume che conferma ulteriormente l'"insana"passione che gli autori (quasi tutti psichiatri) nutrono per il cinema e che ci rimanda, inevitabilmente, a quanto affermava quel genio di Frank Capra: Il cinema è una malattia, quando entra nel sangue prende il sopravvento. È come avere Iago nel cervello, e come per l'eroina, l'unico antidoto al film è un altro film.
Alessandro D'Alatri: il mio cinema
Ignazio Senatore
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2015
pagine: 180
Un volume sul regista Alessandro D'Alatri, bambino prodigio ai tempi dei grandi sceneggiati Rai, attore giovanisimo per Vittorio De Sica ne Il giardino dei Finzi Contini e più tardi affermato regista di spot pubblicitari prima e autore di film apprezati dal pubbli e dalla critica poi (da Rosso Americano a Commediasexi). Il volume contiene una lunga intervista inedita.
Corpo da ring. La boxe immaginata dal cinema
Alessandro Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2015
pagine: 180
La liaison tra cinema e pugilato incomincia nel 1894, quando Edison immortala l'incontro fra Michael Leonard e Jack Cushing. È una relazione a volte conflittuale, è un vero e proprio sottogenere, un cinema di boxe che si è lasciato contaminare dal cinema comico e dalla commedia, dal musical e dal melò, dal noir e dal gangster-movie, "sfidando" alcuni tra i maggiori registi del '900: Chaplin, Keaton, Hitchcock, Vidor, Walsh, Wise, Robson, Ford, Houston, Scorsese, Avildsen, Hill, Mann e, naturalmente, Eastwood. Partendo dall'analisi dell'enorme filmografia dedicata alla Nobile arte, questo libro identifica alcune costanti narrative che caratterizzanol il racconto del pugilato sul grande schermo, le sue simbologie, gli elementi lontani e/o vicini alla realtà del ring, il contesto storico e culturale in cui sono nati i grandi capolavori. Un modo per delineare, in ultima analisi, l'evoluzione del doppio spettacolo della boxe-nel-cinema e gli estremi che lo contengono: i pugili e gli spettatori.
Fritz Lang Alfred Hitchcock. Vite parallele
Stefano Sciacca
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2015
pagine: 340
Due grandi maestri del cinema e due percorsi paralleli. Un'analisi appassionata, romanzesca, della vicenda umana, artistica e creativi di due grandi personalità del Novecento cinematografico.
Meraviglioso. Effetti speciali al cinema
Federico Magni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2015
pagine: 300
Questo libro è una trattazione di quanto avvenuto nel settore degli effetti visivi a seguito del successo di Guerre stellari: l'affermazione della Industrial Light & Magic, la sua egemonia durante gli anni Ottanta e Novanta, le nuove società sorte a seguito delle opportunità venutesi a creare, i traguardi conseguiti e le chiusure a causa di situazioni contingenti. È anche una panoramica storica sull'argomento per illustrare i cambiamenti occorsi rispetto al passato ma, soprattutto, la trattazione è incentrata su coloro che - dietro la macchina da presa, nei teatri di posa, nella confusione dei set e davanti ad un monitor, ma sempre inseguendo la propria passione - tanto hanno fatto affinché gli spettatori, nel buio della sala, potessero continuare a sognare.
Daniele Luchetti racconta il suo cinema
Ignazio Senatore
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2014
pagine: 240
Il cinema, che meraviglia!
Rino Schembri
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2014
pagine: 140
Chi osserva il cinema in una prospettiva temporale considera la serata inaugurale del cinematografo Lumière come un momento, una tappa fondamentale del lungo percorso di intuizioni, scoperte e invenzioni che lentamente condusse alla rappresentazione fotografica del movimento. Dalle fantasmagorie di Robertson al Teatro ottico di Reynaud, passando per panorami e diorami, è un susseguirsi di meraviglie della visione nelle quali lo schermo sempre più si costituisce come soglia che gioca con l'inconscio degli spettatori e con le proiezioni dei loro desideri, fino a proporre il voyeurismo come motivo prediletto del cinema nascente. E se è il corpo (già soggetto delle lastre dagherrotipiche, degli studi sul movimento di Marey e Muybridge e protagonista dei Life models inglesi) a divenire, con i film di Edison e dei Lumière, unità di misura dello spazio e del tempo, oggetto di visione e testimone della storia, è l'occhio - organo ingannevole della vista - a consentire che la fotografia in movimento attivi nello spettatore la sospensione dell'incredulità, tanto da farlo impaurire alla vista delle scena di un treno in corsa oppure meravigliare di fronte alle immagini "a trucchi" di Méliès in cui un musicista si sdoppia in altrettanti suonatori. Splendore del vero, allucinazione e inganno, il cinema che meraviglia!
Perché si danza quando si ha voglia di baci? Le più belle frasi dei film d'autore
Ignazio Senatore
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2013
pagine: 200
Le frasi dei film più famosi, le sentenze che hanno fatto la storia, i dialoghi che sono entrati nel costume italiano e hanno contribuito a rendere famosi personaggi e attori, nonché registi e sceneggiatori. Una carrellatta suddivisa per temi in un volume, dall'amore alla psicoanalisi, dall'amicizia alla ricchezza. Un dizionario leggero (ma non troppo) di ciò che il cinema ha lasciato nell'immaginario collettivo.

