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Edizioni Falsopiano

Jerry & Robin. Pensare divertente

Jerry & Robin. Pensare divertente

Roberto Lasagna, Anton Giulio Mancino

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2020

pagine: 280

Questo libro è soprattutto un atto d’amore nei confronti di due nomi popolari ma al tempo stesso dotati di vaste zone di penombra. Lewis e Williams vengono accostati con alcuni indubbi parallelismi (la “serietà” dei loro ultimi lavori, ad esempio, oppure l’essere costretti a esibire in pubblico almeno una parte del repertorio per il quale erano noti al grande pubblico), ma in questa direzione non si insiste più di tanto. Anche perché questi autori non consentono una sintesi del fenomeno della comicità autoriale hollywoodiana: hanno traiettorie molto personali, hanno origini diverse, non hanno fatto scuola, non provengono dalla scuola. Ecco, Robin e Jerry sono di fatto due macchine celibi. Possono essere autori di performances straordinarie (fa molto piacere che per Lewis si ricordi lo straordinario One More Time e per Williams la definizione struggente di “serial Killer” fornita da Terry Gilliam in un necrologio sorprendente e struggente) che possono a loro volta richiamare altre performances, ma rimangono completamente unici e irripetibili. Queste vite parallele del terzo millennio ci propongono due autori dei quali pensiamo di sapere molto e che invece ci accorgiamo di conoscere solo superficialmente. Merito di un lavoro veramente approfondito, in cui la passione e la scientificità non si elidono ma si arricchiscono a vicenda. Cosa rara, nella saggistica cinematografica. Prefazione di Steve Della Casa.
20,00

Vita agra di un ribelle permanente. Il cinema di Giuseppe Ferrara

Vita agra di un ribelle permanente. Il cinema di Giuseppe Ferrara

Roberto Pugliese

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2019

pagine: 170

Preceduta e in parte accompagnata da una intensissima attività di documentarista (che questa monografia non può esplorare dettagliatamente) la "filmografia a soggetto" di Giuseppe Ferrara motiva le proprie virgolette in una duplice sollecitazione. Da un lato lo spronano l'urgenza e la passione etiche, prima e forse ancor più che politiche, nel prendere posizione, declinare una "appartenenza", ovvero dire e fare le cose e i film giusti. D'altro canto (ed ecco precisarsi contorni e limiti della definizione "a soggetto") per Ferrara nemmeno la realtà, spesso, per quanto "rivoluzionaria", basta a se stessa. A volte è necessario moltiplicarne il potenziale tramite la sua ricostruzione drammaturgica, il più fedelmente possibile ma anche con la massima libertà consentita dalle regole della rappresentazione. Perché l'Italia uscita dal secondo dopoguerra appare a questo giovane toscano, liceale ribelle, contestatore ante litteram, cinèfilo appassionato e penna fumantina, come un paese che non ha assolutamente fatto tesoro dei valori della Resistenza, che non ha mai davvero archiviato il fascismo né si è mai emancipato da una sudditanza economico-culturale nei confronti degli Stati Uniti destinata a condizionarne pesantemente le vicende; infine, che si è lasciato trascinare e devastare in un roveto malefico di intrighi, complotti, poteri deviati, politici corrotti, malaffare diffuso, abissali divari e squilibri economici, ingiustizia sociale, trame nere e rosse, ingerenze straniere, connivenze ad altissimo livello, stragismo di Stato e criminalità comune. Un incubo nel quale forze destabilizzanti e pulsioni autoritarie hanno avuto buon gioco di infiltrarsi.
19,00

Peter Del Monte. Un regista controvento

Peter Del Monte. Un regista controvento

Ignazio Senatore

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2017

pagine: 190

«Un regista domani dovrà trovare il modo di vivere d'altro, così come gli scrittori. Sono pochi i letterati che vivono di libri; chi fa l'impiegato, il medico, chi l'insegnante... e così sarà per chi fa il regista. Non si vive e non si vivrà più di cinema, per chi fa l'autore, eccetto rari casi. Quando ero giovane io, ci si poteva ancora campare. E non è stato necessariamente un bene, ha creato in molti illusione, attesa, per me per esempio causa di conflitto e sofferenza, perché confidando nel cinema come mezzo di sussistenza, mi ha spesso tolto libertà di scelta. Gli autori duri e puri o fanno il botto al primo film e poi vivono di rendita, o nascono ricchi di famiglia. Ovvero giovani borghesi, provenienti da famiglie agiate. Quelli che nascono senza il culo coperto si contano sulle dita di una mano. Da qui il rischio di un forte limite, di un cinema omologato, non variegato, borghese, educato, corretto, nella migliore delle ipotesi "sensibile". Un cinema con il senso di colpa, che non alza la voce, debole, timido e impaurito». (Dall'intervista inedita a Peter Del Monte contenuta nel libro).
20,00

Nonsolopierino

Nonsolopierino

Alvaro Vitali

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2020

pagine: 184

«... Pensai di tornare a lavorare in quel negozio di elettricista, ma il proprietario mi licenziò... aveva bisogno di un dipendente sempre presente. Quando Fellini mi chiamò per il film successivo Roma, gli dissi che il cinema mi piaceva ma che per questa passione mi ero trovato senza un lavoro. Federico fu molto contrariato e mi disse che sarebbe andato personalmente a parlare con il mio ex principale. Secondo lui doveva riprendermi a lavorare, dal momento che ero stato impegnato sul set solo per una settimana. Gli consigliai di lasciar perdere, anche perché il mio ex principale aveva già assunto un altro dipendente. Federico aveva preso a cuore la mia condizione. Andava a cena ogni sera al ristorante “Il Fontanone”, sulla Cristoforo Colombo, dove aveva sempre un tavolo riservato per lui. Una sera no e una sì mi chiamava e mi diceva: “Alvaro, vieni al ristorante? Voglio stare un po’ con te”. Qualche volta c’erano anche l’aiuto regista, il direttore di produzione o altri della troupe, ma restavano poco tempo con lui e poi andavano via. Io, invece, gli facevo compagnia, gli raccontavo barzellette... lui rideva come un pazzo, anche perché gli piaceva quel mio modo di parlare trasteverino. Mi diceva che avevo i tempi comici. Mi invitava a cena, secondo me, perché gli facevo un po’ pena... ma anche perché eravamo diventati un po’ come padre e figlio. Ogni tanto voleva sapere se avevo capito il suo film e io gli rispondevo sempre: “A Federì, non c’ho capito un cazzo!”. Così cominciò a farmi lavorare di più e mi mandò a imparare a ballare il tip tap da Gino Landi...»
15,00

Fragole e sangue. C'era una volta... La nuova Hollywood 1969-1979

Patrizia Pistagnesi, Claver Salizzato

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2025

pagine: 180

Esattamente 45 anni fa, dal 14 al 22 giugno 1979, aveva luogo a Pesaro, nel corso della XV edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Lino Miccichè e Bruno Torri, una storica rassegna sul Nuovo Cinema Americano, intitolata “Hollywood 1969-1979”. Questo libro di ricordi, memorie, ricostruzioni critiche, di film e autori, da parte di chi quei giorni lontani li ha vissuti in prima persona (e vi ha avuto parte attiva come Adriano Aprà e Patrizia Pistagnesi), intende essere una rievocazione e una testimonianza di quegli anni e di quell'evento. Patrizia Pistagnesi è critica e storica del cinema, oltre che scrittrice, sceneggiatrice e regista. Ha collaborato con le più importanti istituzioni nazionali e internazionali, quali la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Per la Rai è stata “inviato speciale” per la rubrica televisiva “Variety” e poi ideatrice e curatrice del format “Movie Movie”. Fra i suoi numerosissimi saggi I favolosi anni Trenta (Electa), Comedy Italian Style (ERI), Il cinema di Marco Bellocchio e la psicoanalisi (Marsilio). Come sceneggiatrice ha scritto per registi come Giuseppe Ferrara, Luigi Comencini ed Edith Bruck. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo (con Silvana Mazzucchi), L'amore crudele. Dal 2011 svolge attività di docente di sceneggiatura presso la Scuola d'Arte Cinematografica “Gian Maria Volontè” di Roma. Claver Salizzato (1952) e? regista, saggista e sceneggiatore. Ha collaborato con Lucio Gaudino, Pupi Avati e Sergio Leone. Come autore, regista o coautore ha firmato i documentari Alessandro Blasetti (1991) e Sentieri selvaggi. Scene segrete di Sergio Leone (1996). Autore di numerosi saggi, ha esordito nel 2001 alla regia con I giorni dell'amore e dell'odio. Il suo lavoro più recente è I fiori del male (2015). Per Falsopiano ha pubblicato I gattopardi e le iene (2012) il romanzo Ultima notte a Venezia (2017) e Sergio Leone (2022). Prefazione di Adriano Aprà.
20,00 19,00

Una madre senza

Stefania Micheli

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 200

Un suggestivo diario a due voci, un'odissea minima fra grandi amori e piccoli tradimenti. Piera è una donna libera ed egocentrica, una creatura vulnerabile che definisce la sua identità attraverso il lavoro e le relazioni affettive, non sempre appaganti. Incarna un modello di donna in anticipo sui tempi: già negli anni Cinquanta è pronta a mettersi in gioco, a superare i propri limiti, a cercare ossessivamente il successo. Una figura di donna emancipata a noi molto familiare. Ma molte delle sue scelte di vita non sono accettabili nemmeno oggi: può una madre decidere di non sacrificarsi per i figli? Può abbandonare tre bambini in balia di un padre autoritario e anaffettivo? La figlia maggiore diventa a poco a poco un'antagonista traumatizzata, il bersaglio inconsapevole e perdente della madre. Una madre senza…
18,00 17,10

22,00 20,90

Giuliano Gemma. Angel face

Giuliano Gemma. Angel face

Massimo Moscati

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 188

Giuliano Gemma è stato uno degli attori più popolari e affascinanti del panorama cinematografico italiano. Incarnazione di personaggi eroici e senza tempo, Gemma nacque a Roma e fin da ragazzo fu un grande appassionato di cinema. Esordì a fianco di Alberto Sordi nel film Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi ed ebbe ruoli in titoli memorabili come Ben-Hur (1959) e Il gattopardo (1963) prima di incontrare Duccio Tessari, il regista a cui deve la sua fama. Da quel momento, Gemma si fece conoscere al grande pubblico grazie ai peplum storico-mitologici, alla fantascienza, al comico-parodistico, alla spy story ma soprattutto agli “spaghetti western” di cui egli fu protagonista indiscusso. Con gli anni Settanta, Giuliano Gemma diventò un sex symbol che colpì il pubblico femminile in numerosi film, come Il maschio ruspante (1973) e Quando le donne avevano la coda (1974), e sempre negli anni Settanta il suo carisma andò incontro al riconoscimento della critica, con il David di Donatello Speciale per il ruolo di Mathis ne Il Deserto dei Tartari (1976) di Valerio Zurlini, fino ai ruoli intensi in titoli quali Il prefetto di ferro (1977) e Claretta (1984). L'impegno, l'arte e i volti di Giuliano Gemma sono raccontati con stile in questo libro appassionante che scava nei ruoli enigmatici e memorabili di un attore che seppe portare sullo schermo il fascino del mistero, talvolta anche in incursioni thriller per gli amati Dario Argento, Lucio Fulci e Umberto Lenzi. La sua “iconicità” fu omaggiata dal film Tex Willer e il Signore degli Abissi (1985) di Duccio Tessari, ma anche dal film di Mario Monicelli Speriamo che sia femmina (1986).
20,00

Aaron Sorkin. Il potere della parola

Umberto Mentana

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 223

«Aaron Sorkin è stato molte cose durante la sua pluridecennale carriera di scrittore. Negli Stati Uniti, Mr. Sorkin è venerato dai suoi fan per via del suo storytelling brillante, audace. Allo stesso tempo, Sorkin viene deriso dai suoi detrattori che presumono che qualsiasi cosa Sorkin scriva presenti un punto di vista estremamente liberale e "woke", denunciando che lui sia esclusivamente un attivista politico e un ideologo, additandolo come un "limousine liberal", un elitario o addirittura come la personificazione stessa del "privilegio dell'uomo bianco", insistendo soprattutto sul fatto che lui scelga progetti che premono su temi controversi, in modo da poter polemizzare. Per favore, non sparate sul prefatore, ma avendo ricercato, scritto su, e apprezzato il suo straordinario corpus di opere, la mia opinione su Aaron Sorkin è che lui è decisamente qualcosa di più che un artista incompreso». (dalla Prefazione di Neil Landau)
20,00 19,00

Kathryn Bigelow. L'arte del dinamismo plastico

Kathryn Bigelow. L'arte del dinamismo plastico

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 208

Se ogni cineasta propone uno specifico sguardo sul mondo, allora qual è la logica e la natura dell’occhio di una regista come Kathryn Bigelow? "Kathryn Bigelow. L’arte del dinamismo plastico" connette la poetica dell’autrice di Blue Steel, Point Break, Strange Days, The Hurt Locker, Zero Dark Thirty e Detroit con la sua immaginazione visiva, analizza esempi, narrazioni filmiche e suggestioni, fornendo al lettore gli strumenti conoscitivi su di un cinema in grado di interfacciarsi con varie espressioni artistiche, con il magma ideologico, con le innovazioni dell’era digitale e con la narratologia classica, moderna e postmoderna. Uno sguardo matematico, ipertecnologico, estetizzante ma anche radicalmente incline all’umanesimo quello della regista, di cui nessuna Intelligenza artificiale del Terzo Millennio potrà mai replicare la specificità totalizzante. Il volume comprende saggi di Aurora Auteri, Fabio Cassano, Giuseppe Gangi, Roberto Lasagna, Antonio Maiorino, Massimiliano Martiradonna, Marcello Perucca, Antonio Pettierre, Mario A. Rumor, Mariangela Sansone, Elisa Torsiello, Fabio Zanello e Matteo Zucchi.
20,00

Sorprese di una grande stagione. Cinema, storie e miti tra Cinecittà e Hollywood

Sorprese di una grande stagione. Cinema, storie e miti tra Cinecittà e Hollywood

Orio Caldiron

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 292

Storie e personaggi della grande stagione dal Neorealismo alla svolta degli anni Sessanta sono al centro del libro, mentre il rapporto con il cinema americano, modello privilegiato di più di una generazione, lascia intravedere in controluce l'officina segreta del cinema in fieri, dove i protagonisti si danno appuntamento all'ombra dei miti, animando l'affascinante romanzo critico del cinema italiano.
22,00

Storie scellerate. Il cinema di Sergio Citti

Roberto Baldassarre

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 336

“Storie scellerate non è un film sulla vita delle borgate, ma rappresenta, in un certo senso, lo sforzo culturale compiuto da un esponente del sottoproletariato romano per risalire verso il mondo dei suoi padri e dei suoi nonni (con l’aiuto del Belli, evidentemente)”. Questo è quanto scrisse Padre Virgilio Fantuzzi, uno dei pochi saggisti a seguire con attenzione l’opera di Sergio Citti, recensendo Storie scellerate. Secondo lungometraggio del “Pittoretto della Maranella”, la pellicola a suo tempo fu erroneamente catalogata tra i decamerotici. Fu un grave equivoco, perché il film, inizialmente pensato come un Decameron numero 2 nelle mani di Citti, coadiuvato in sceneggiatura da Pier Paolo Pasolini, è diventato un personale novelliere che mescola la cultura alta (Bandello, Belli, Boccaccio), con quella bassa (letteratura orale, stornelli, proverbi e fattacci). E finanche diviene un’antologia che raccoglie i temi principali del cinema dell’autore capitolino. Con una prefazione di Paolo Micalizzi.
22,00 20,90

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