Feltrinelli: Campi del sapere
Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione
Richard Sennett
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 336
La collaborazione è una qualità innata dell'uomo, che fin da neonato è in grado di cooperare con la madre. La collaborazione è essenzialmente un'arte, un'abilità sociale, e richiede un suo rituale, che va dal semplice dire grazie alle più sofisticate forme di diplomazia. È necessaria per operare con persone che non ci somigliano, non conosciamo, magari non ci piacciono e possono avere interessi in conflitto con i nostri. È quindi un'abilità fondamentale per affrontare la più urgente delle sfide dell'oggi, ossia vivere con gente differente nel mondo globalizzato. Nonostante ciò è poco considerata nella società occidentale che le preferisce il modello della competizione individualistica o quello della chiusura di tipo tribale. Richard Sennett discute del perché ciò accada e che cosa si possa fare per porvi rimedio, visto che per prosperare le società hanno bisogno di quello scambio da cui si può trarre beneficio reciproco e mutuo soccorso. In un'indagine di ampio respiro, insieme antropologica, sociologica, storica e politica, mostra che cosa si intenda per collaborazione, spaziando dalle gilde medioevali al social networking; quali fattori ne abbiano determinato la crisi, nell'educazione e sul lavoro, con le conseguenti ricadute sul piano psicologico; in che modo la si possa ristabilire, a partire dalla pratica, dall'abilità di fare e riparare le cose, e dalle motivazioni che spingono l'uomo a cooperare con i propri simili, traendone soddisfazione e piacere.
Verità, bellezza, bontà. Educare alle virtù nel ventunesimo secolo
Howard Gardner
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 222
Fin dall'antichità, filosofi, teologi e artisti hanno tentato di descrivere e classificare le virtù che definiscono la civiltà. In "Verità, bellezza, bontà", Howard Gardner esplora il significato di queste tre virtù in un'epoca in cui il progresso tecnologico e un diffuso atteggiamento scettico nei confronti della natura umana hanno profondamente scosso la nostra visione morale. La sua analisi mostra che sebbene questi concetti stiano cambiando più velocemente di quanto abbiano mai fatto finora, essi sono, e rimarranno, pietre angolari della società. Per molto tempo si è parlato di morte delle virtù: il vero, il bello, il giusto si sono dissolti in una molteplicità infinita di modi di pensarli e interpretarli. Ma la tendenza sta cambiando e ci si è accorti che occorre qualche criterio per discriminare tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò che è arte e ciò che non lo è. Questo senza dimenticare che l'epoca in cui viviamo e il futuro che ci attende impongono di saper conciliare e confrontare idee di verità, bellezza e bontà provenienti da diverse culture e diversi contesti, di rispettare percezioni differenti delle cose. Il libro di Gardner è una proposta seria e argomentata di come immaginare il futuro e di come preparare i giovani e i giovanissimi ad affrontarlo, di come (forse) sarà possibile arrivare a principi condivisi, che evitino i conflitti e gli stridori in una sempre crescente interconnessione tra le culture.
Il coraggio della verità. Il governo di sé e degli altri II. Corso al Collège de France (1984)
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 368
Quello del 1984 è l'ultimo corso tenuto da Michel Foucault al Collège de France. Già malato, comincia le lezioni solo a febbraio per terminarle alla fine di marzo. Muore pochi mesi dopo, il 25 giugno. Queste circostanze gettano una luce particolare sul corso, che si è portati a leggere come una sorta di testamento spirituale, dove il tema della morte ricorre frequentemente. Il corso prosegue e radicalizza le analisi condotte l'anno precedente. Anche qui, la domanda centrale ruota intorno alla funzione del "dire-il-vero" e al ruolo che la verità riveste nell'ambito della politica e dei rapporti di potere. Si tratta in sostanza di stabilire, nell'ambito della democrazia, un certo numero di condizioni etiche che sono irriducibili alle regole formali del consenso ma che fanno appello alla dimensione morale individuale: il coraggio di fronte al pericolo e la coerenza. Foucault ritorna alle radici della filosofia greca, rivalutandone l'idea di democrazia contrapposta a ogni forma di tirannia, antica e moderna. Nella morte di Socrate non emerge la paura di morire, ma l'angoscia di non poter portare a compimento la propria "missione essenziale", il compito che dà senso a una vita. Attraverso una rivalutazione del pensiero dei cinici viene sottolineata sia l'importanza di un radicale ritorno all'elementarità dell'esistenza sia lo "scandalo della vita vera": al tempo stesso provocazione pubblica e pratica filosofica, che comporta un accoglimento dell'essenzialità delle cose.
Sulla paura. Fragilità, aggressività, potere
Danilo Zolo
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 128
"Ho scritto questo libro perché mi sentivo come un granello di sabbia in balia del vento. Alla mia età, avevo paura di non resistere. Ma prima di cedere volevo capire perché spesso nella mia vita avevo avuto paura. E volevo capire le ragioni non solo della mia paura, ma anche della paura degli altri. E desideravo infine comprendere perché così spesso la paura mi rendeva aggressivo e perché l'aggressività mia e la prepotenza degli altri erano strettamente intrecciate. Mi domandavo, in sostanza, qual era il rapporto fra la paura, l'aggressività e la violenza scatenata dai miei simili nel corso dei millenni." Un libro scritto da Danilo Zolo per capire dove e quando nasce la paura, se la lotta per l'esistenza comporta sempre e comunque scontro e conflittualità, qual è il posto occupato dalla politica nella gestione della paura e dell'insicurezza degli uomini, e infine il ruolo della paura nel mondo globalizzato, con le sue guerre e la diffusione in ogni angolo della terra di una crescente precarietà e della sopraffazione dei ricchi e potenti sui poveri e deboli. Ma lo sguardo di Zolo non è di rassegnazione, di resa, bensì di "pessimismo attivo": ci insegna che fino all'ultimo non bisogna rinunciare a lottare contro l'universo sconfinato della follia umana.
I conti con il passato. Vendetta, amnistia, giustizia
Pier Paolo Portinaro
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 219
La ricerca di una via d'uscita negoziata dai regimi oppressivi o dalle guerre civili del passato è diventata una delle preoccupazioni prioritarie della politica, interna e internazionale, in età contemporanea. Non è sempre stato così. Di norma, nella storia, alla fine di periodi di convulsione erano parse percorribili solo due strade opposte: la brutale resa dei conti, cioè la vendetta, oppure l'oblio e l'amnistia, vale a dire la clemenza. Ai quattro angoli del mondo le ultime generazioni hanno sempre più spesso fatto esperienza di altre modalità di chiusura dei conti con il passato: quella della via giudiziaria dei processi penali internazionali, indirizzati a punire i maggiori responsabili di crimini e violenze indiscriminate, e quella delle commissioni verità e riconciliazione, che, facendo luce sulle varie forme di "macrocriminalità di stato", dovrebbero creare le condizioni per il ristabilimento di quel minimo di reciproca fiducia necessaria alla convivenza civile. L'alternativa tra il chiudere i conti con il passato senza averli fatti e il fare i conti con il passato senza mai chiuderli incombe così sempre sui processi di transizione, alimentando tanto l'assunzione morale di responsabilità collettive quanto la politicizzazione della memoria.
Rinascimento in Lombardia. Foppa, Zenale, Leonardo, Bramantino
Giovanni Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 264
Foppa, Leonardo e Bramantino sono i protagonisti del Rinascimento lombardo, dall'insediamento del duca Francesco Sforza e dalla Pace di Lodi (1454) alla definitiva scomparsa del ducato sforzesco con la morte di Francesco II Sforza (1535). Questo libro segue i momenti più significativi della loro presenza milanese, ma si impegna a ricomporre anche il fitto contesto di presenze figurative e di intrecci culturali che caratterizzano uno dei momenti più alti e ricchi di futuro della storia dell'arte lombarda. Sfilano sotto gli occhi del lettore lo sfolgorante itinerario formativo di Vincenzo Foppa, dalla Padova di Mantegna alla cappella di Pigello Portinari in Sant'Eustorgio; l'affermazione umanistica di Bramante e di Bernardo Zenale, architetti e pittori, in una Milano che forgia un suo particolare Rinascimento "senza Roma", fantastico e iperdecorato; Leonardo che crea l'Ultima cena delle Grazie, primo capolavoro della "maniera moderna", sotto lo sguardo stupefatto dei colleghi lombardi, legati a una diversa tradizione figurativa, che in parte saranno travolti, ma in parte sapranno appropriarsi delle novità leonardesche distillandone un prezioso cromatismo e una sofisticata eleganza disegnativa (dal Maestro della Pala Sforza a Luini); Bramantino, a chiusura, che inventa un suo peculiare canone umano, di geometrica e lunare potenza, che suggestionerà tanta parte della pittura nell'Italia settentrionale, dal Veneto di Lorenzo Lotto al Piemonte di Gaudenzio Ferrari.
La solitudine dell'anima
Eugenio Borgna
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 194
"La solitudine è una condizione ineliminabile dalla vita: e in essa si riflettono desideri di riflessione e di contemplazione, di tristezza e di angoscia, di silenzio e di preghiera, di attesa e di speranza." La solitudine interiore, la solitudine creatrice, e la solitudine dolorosa, la solitudine-isolamento, sono i due aspetti tematici con cui si manifesta nella nostra vita l'esperienza radicale della solitudine. Questo libro si confronta con i modi con cui l'una e l'altra forma di solitudine si intrecciano, e si separano, nella vita di ogni giorno, nelle esperienze del dolore e della paura, della felicità perduta e della vita mistica; ma anche nelle aree delle esperienze poetiche, della sofferenza psichica, della malattia e del mistero del vivere, e del morire.
La letteratura degli italiani. Perché molti la celebrano e pochi la amano
Franco Brevini
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 166
Tra i pilastri dell'identità italiana un posto decisamente strategico spetta alla lingua e alla letteratura, per secoli unico cemento di quella strana nazione senza stato che è stata l'Italia. Il volume percorre le vicende della nostra letteratura, denunciandone gli elementi di stranezza, le anomalie, i tratti perfino paradossali dovuti al suo precocissimo fissarsi nella norma toscana, all'aver costretto i propri narratori e poeti a esprimersi in una lingua acquisita per lo più solo sui libri. Il prezzo pagato per questa scelta da un paese che spicca proprio per la ricchezza e la varietà delle sue culture è stato la perdita delle esperienze più vive. Dopo aver passato in rassegna le vicende sociolinguistiche che hanno costituito lo sfondo della nostra tradizione letteraria, l'autore affronta nel suo sviluppo secolare la contrapposizione tra "toschi modi" e "sermon natio". Fissa quindi i caratteri di fondo della letteratura italiana: metastoricità, registro illustre, selettività tematica, fruizione ipercolta, ripetizione manieristica, culto della forma ecc. Mettendo a frutto il ventennale lavoro di ricerca sulle tradizioni del dialetto, Brevini documenta secolo dopo secolo l'autoreferenzialità della letteratura scritta in quell'astratto esperanto che è stato il toscano letterario, dimostrando come essa abbia sostanzialmente eluso le drammatiche vicende della nostra storia.
Violenze collettive. Saggio di psicologia geopolitica clinica
Françoise Sironi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 218
Le violenze della storia collettiva hanno un grande impatto sulla psicologia dei singoli individui. Inscrivere la psicologia nel campo politico, culturale e storico contemporaneo: questo è l'obiettivo del nuovo approccio della psicologia geopolitica clinica. Noi produciamo storia collettiva e dalla storia collettiva siamo modellati, spesso a nostra insaputa. Guerre, conflitti interculturali, ma anche le grandi trasformazioni territoriali e tecnologiche degli ultimi decenni producono dolore, spaesamento, incertezza che possono sfociare in veri e propri disturbi psichiatrici. Françoise Sironi, allieva di Tobie Nathan e iniziatrice di un nuovo orientamento psichiatrico che pone al centro della cura la dimensione politica dei traumi intenzionali, racconta come è giunta a elaborare i principi e il metodo che le consentono di alleviare e curare le patologie provocate dagli scontri tra etnie, culture e civiltà. Allo psicologo si pone oggi il compito di costruire fluidità interculturali che non neghino nessuno dei mondi interessati, ma che li sappiano convocare per negoziare soluzioni accettabili prima che si verifichino insanabili fratture: azioni terroristiche, guerre geopolitiche, strumentalizzazione degli odi antioccidentali, violenze urbane. Quella proposta in questo libro è una pratica clinica che raccoglie questa sfida e agisce nei luoghi di interfaccia fra i mondi economici, culturali, religiosi, politici, sociali, in Occidente e altrove.
Voci, gossip e false dicerie. Come si diffondono, perché ci crediamo, come possiamo difenderci
Cass R. Sunstein
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 112
Questo piccolo libro si propone l'obiettivo di rispondere a due ordini di domande. Il primo: perché i comuni esseri umani prestano credito alle dicerie, anche a quelle false, distruttive o bizzarre? Perché alcuni gruppi, e perfino alcune nazioni, accettano voci che altri gruppi e nazioni giudicano insensate? E il secondo: cosa possiamo fare per proteggerci dagli effetti nocivi delle false dicerie? Una "voce", una diceria, è grossomodo un'affermazione di cui non è dimostrata la veridicità, ma che passa di bocca in bocca e acquista credibilità solo perché altri sembrano credervi. Ma ci sono altri motivi che spingono a prendere per vera una voce priva di prove dirette: per esempio se va incontro alla paura o alla speranza della gente o se fa riferimento a una "teoria del complotto". Le voci si diffondono perché ciascuno di noi tende a basarsi su ciò che fanno e pensano gli altri, soprattutto quelli a noi più vicini. In mancanza di informazioni di prima mano accettiamo le loro opinioni. E, se apparteniamo a un certo gruppo o partito, si assisterà a una polarizzazione tra le nostre opinioni e quelle di gruppi rivali. Più il nostro gruppo crede a una diceria, più noi butteremo alle ortiche le nostre titubanze. Più il gruppo rivale crede a una diceria, più noi ci convinceremo della sua falsità. Sono questi i meccanismi che Sunstein ci aiuta a smontare, a "raffreddare", dedicando particolare attenzione all'enorme propagazione di notizie incontrollate attraverso Internet e ai possibili rimedi.
Giustizia. Il nostro bene comune
Michael J. Sandel
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2009
pagine: 336
Ogni anno, da più di vent'anni, centinaia di studenti affollano il teatro del campus di Harvard per seguire il corso di Introduzione alla filosofia politica e morale di Michael Sandel. Il segreto di questo successo sta nella straordinaria capacità di Sandel di collegare i grandi interrogativi della filosofia politica alle questioni più scottanti del nostro tempo. Il libro nasce di lì, da queste leggendarie lezioni. È una ampia e appassionata esplorazione del ruolo e del significato della giustizia nella società contemporanea e un invito ai lettori di qualunque convinzione politica a ragionare sulle controversie e sui dilemmi etici del nostro tempo mettendosi in gioco, considerandole parte di un rinnovato impegno civile. Sandel ci chiede di mettere sotto esame le nostre convinzioni e di trovare risposte "nostre" alle scelte cui siamo chiamati come membri di una comunità Quali obblighi abbiamo l'uno verso l'altro come cittadini? È giusto che il governo tassi i ricchi e aiuti i poveri? Il libero mercato è equo? Esistono situazioni in cui dire la verità è sbagliato? Esiste una circostanza in cui uccidere sia giusto? Possiamo accettare che uno stato legiferi in tema di moralità? I diritti del singolo possono essere in conflitto con quelli del bene comune? E ancora: aborto, suicidio assistito, matrimonio tra persone dello stesso sesso, dissenso, servizio militare.
Il governo di sé e degli altri. Corso al Collège de France (1982-1983)
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2009
pagine: 400
Nel corso che tiene nel 1983, Michel Foucault, già malato, continua la sua rilettura della filosofia antica e inaugura la ricerca sulla nozione di parresia (dire la verità, parlar franco). L'attività della parresia si configura come pratica di libertà, collocata in uno spazio di "esteriorità" rispetto alle istanze di potere. Attraverso lo studio di questa nozione, Foucault torna a interrogarsi sul significato di cittadinanza nella Grecia antica e mostra come il "coraggio della verità" - assolutamente evidente nella posizione antagonista dei cinici - costituisca il fondamento etico dimenticato della democrazia greca. Con la decadenza della polis, il coraggio della verità si trasforma e diventa il modo con cui il filosofo esercita la sua direzione sulla formazione dell'anima del principe e quindi sul governo degli altri. Nel rileggere i pensatori greci, Foucault costruisce una figura di filosofo in cui si riconosce: ciò che va definendo è la propria appartenenza alla modernità, il proprio ruolo di filosofo, il proprio modo di pensare e di essere.

