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Franco Angeli: Per la storia della filosofia politica

Reinventare la democrazia. Dal popolo sovrano all'agire politico dei cittadini

Giuseppe Duso

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2022

pagine: 340

La crisi della democrazia affonda le sue radici nelle aporie che caratterizzano quella logica della sovranità che tutt’ora nelle costituzioni democratiche sta alla base della legittimazione del potere. Una tale consapevolezza comporta inevitabilmente il compito di ripensare la democrazia – per quanto riguarda sia le categorie che la caratterizzano, sia l’assetto costituzionale – oltre i concetti di sovranità del popolo e di rappresentanza politica, che, paradossalmente, hanno come effetto la spoliticizzazione dei cittadini. In relazione a tale compito, la presente ricerca mira ad evidenziare le aporie della democrazia concepita nell’orizzonte della sovranità e a pensare l’unità politica – in modo federale – come strutturalmente plurale, cosa questa che risulta oggi urgente, non solo in relazione a realtà sovranazionali come l’Europa, ma anche a quelle che si sono organizzate mediante la forma-Stato. In una tale concezione la partecipazione politica non consisterebbe tanto nell’espressione di opinioni, come avviene nelle elezioni, quanto, piuttosto, nel ruolo che i bisogni, le esperienze e le competenze dei cittadini hanno nel complessivo processo di governo.
46,00 43,70

La forza della consuetudine. Costumi, costituzione, governo in Montaigne e Montesquieu

La forza della consuetudine. Costumi, costituzione, governo in Montaigne e Montesquieu

Paolo Slongo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 236

I temi intorno ai quali ruota la lettura di questi due classici del pensiero politico moderno sono le leggi, i costumi, le maniere di vivere, sempre al plurale, per Montaigne come per Montesquieu, e poi la costituzione e il governo. Le leggi sono stabilite, dice Montesquieu, esse sono istituzioni particolari, mentre i costumi hanno a che fare con l’esprit generale di una nazione, sono gli usi acquisiti, quelle usanze che per Montaigne sono le briglie necessarie dell’esprit, esteriori ma non istituite dalle leggi o dalla volontà del legislatore. Pratiche sociali collettive nelle quali l’individuo assume una certa piega nella rete dei rapporti in cui è preso. Negli intrichi della composizione sociale si mescolano una quantità di cose sottili e impenetrabili che producono un tessuto di rapporti grazie ai quali esso si tiene insieme. L’ordine più profondo, quello che per Montaigne è espresso dalla forza della consuetudine, è fatto anche per Montesquieu di relazioni plurali, di modi di fare e di essere che compongono nel tempo della lunga durata la costituzione di una società, lo ‘spirito’ delle sue leggi e il principio del governo. Così, pensare insieme Montaigne e Montesquieu fa emergere l’attualità di una linea genealogica di regolazione e di istituzionalizzazione delle pratiche sociali irriducibile al formalismo e all’astrazione delle moderne categorie del diritto e della sovranità.
30,00

Il governo della madre. Percorsi e alternative del potere in Rousseau

Lorenzo Rustighi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 362

Che cosa significa governare? In un confronto serrato con l'opera di Rousseau, questo libro prende sul serio l'ipotesi foucaultiana secondo la quale lo Stato non sarebbe che una peripezia delle arti di governo. Si tratta quindi di seguire le tracce del filosofo di Ginevra per comprendere in che modo e perché abbia articolato questo percorso, mettendone alla prova la coerenza ma anche le alternative e le aporie. A partire dalla questione della democrazia, orizzonte ad un tempo necessario ed impossibile del progetto politico rousseauiano, sempre messo sotto scacco dall'eccedenza del governo degli uomini sulla forma politica e tuttavia sempre rilanciato attraverso strategie dentro le quali la logica del potere sovrano appare, in trasparenza, intimamente fragile e composita. La più significativa di queste strategie è quella della sessuazione. Il "governo della madre" è assunto qui come prisma attraverso cui leggere l'investimento filosofico di Rousseau e la sua ontologia politica. Il corpo materno è infatti il campo di battaglia in cui si decidono i conflitti tra una serie di Ragioni di Stato in competizione, rimettendo continuamente in gioco la tensione tra dispositivi di legittimazione politica e dispositivi di governamentalità.
42,00 39,90

Il «prisma» Rousseau. Lo sguardo di Fichte sulla politica tra Staatsrecht e Rivoluzione francese

Il «prisma» Rousseau. Lo sguardo di Fichte sulla politica tra Staatsrecht e Rivoluzione francese

Marco Rampazzo Bazzan

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 372

Nell'opera di Fichte il nome "Rousseau" diviene un prisma. Tra il 1792 e il 1799 le sue presenze illuminano i piani che il filosofo tedesco articola con l'ambizione di formare un nuovo sguardo su diritto e politica, sovvertendo l'immaginario meccanicistico veicolato dalle scienze camerali e dal giusnaturalismo prussiano, alla luce della svolta critica kantiana e dell'impatto della Rivoluzione francese (e della sua evoluzione storica). Sotto il nome "Rousseau" si celano personaggi diversi a seconda di come Fichte lo convoca, difende o critica facendoli giocare talvolta l'uno contro l'altro: dall'autore del Contrat social, dei Discours, dell'Émile o delle Confessions a precise immagini più o meno stereotipate diffuse sul suo conto tra il pubblico tedesco prima e dopo il 1789. Se poi l'ottica e i suoi effetti di distorsione sono al cuore degli artifici della scienza politica moderna, lo specchiarsi di Fichte in "Rousseau" (per differenziarsene) ci permette di interrogare, sul piano della loro genesi storica e concettuale, metafore, miti e categorie che ancora informano i nostri modi di pensare la politica e di concepire i fondamenti della civiltà o (dis-)ordine occidentale.
42,00

Il problema della contingenza. Logica e politica in Hegel

Il problema della contingenza. Logica e politica in Hegel

Nicolò Fazioni

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 320

Il presente lavoro indaga la dimensione della contingenza come uno dei nodi problematici che attraversano la filosofia di Hegel, permettendoci di abbandonare il piano della rappresentazione del sistema e di collocarci su quello più ricco e più complesso della sua Darstellung. Andando contro ad alcune delle interpretazioni più radicate del pensiero hegeliano, questo testo si propone di dimostrare come l'accordo del reale e del razionale non conduca all'espunzione della contingenza a favore dell'affermazione univoca della più cieca necessità. Affrontando questo tema all'interno della Scienza della logica e dei Lineamenti affermeremo una lettura originale della filosofia di Hegel tesa a dimostrare come il problema della contingenza agisca a livello dell'architettura stessa del sistema, offrendoci un prezioso strumento per capirne la dimensione logica, quella politica e per leggere la fondamentale articolazione che unisce queste ultime.
36,00

Figure della guerra. La riflessione su pace, dissidio e giustizia tra Medioevo e la prima età moderna
25,00

Il pensiero politico e i volti del male. Dalla «stasis» al totalitarismo

Il pensiero politico e i volti del male. Dalla «stasis» al totalitarismo

Domenico Taranto

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 352

Partendo da uno degli atti fondativi del discorso politico, quello del Protagora, che ad esso attribuiva la capacità di salvare l'umanità dallo stato di dispersione ferina in cui si trovava prima di ricevere i doni di Zeus, il volume interroga le modalità attraverso cui le speranze redentive sono state via via deluse, facendo emergere i rischi che hanno accompagnato l'opera d'istituzionalizzazione del potere. Guardando la politica dal suo interno e avvicinandosi non genericamente al male, ma ai suoi specifici mali, quelli che essa istituzionalmente produceva o lasciava sussistere nella sfera del sociale, il volume offre un racconto di ciò che, di volta in volta, è stato considerato come il pericolo più urgente, scaturente dalla logica del funzionamento delle istituzioni o dalla lotta per l'acquisizione del potere, visto come categoria del politico e insieme come sua più alta posta in gioco. Organizzato non secondo una logica tipologica, ma secondo l'emergenza storicamente determinata della percezione del negativo, nella pluralità dei modi del suo darsi, il volume prende in esame il male degli antichi, tanto in Grecia che a Roma, per giungere, attraverso il Medioevo e la modernità, fino all'estremo, in cui il rovesciamento distopico del "principio speranza" si salda con la fabbrica della morte nella tragedia dei totalitarismi, e con la stessa possibilità della fine della storia.
44,00

Platone e la conoscenza di sé

Platone e la conoscenza di sé

Alessandro Biral

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2013

pagine: 232

Un libro singolare, in cui i Dialoghi di Platone non sono considerati come un modo di trasmettere una dottrina o una verità posseduta, ma - a causa della stessa natura del dialogo - come un'interrogazione su di sé che coinvolge l'Autore e non può non coinvolgere i lettori. Ed è proprio il dialogo in quanto tale a essere politico, come mostra Socrate che costringe i suoi concittadini a dare, insieme a lui, ragione della loro vita e del loro operare. Un corpo a corpo dunque con i Dialoghi, in un libro che non è solo su Platone, ma anche con Platone. Esso infatti, a seguito di un lungo tragitto attraverso i concetti della scienza politica moderna, pone, attraverso Platone, il problema di un sapere politico che non sia incentrato sul potere, ma coincida con il prendersi cura di sé. Un lavoro dunque per la storia della filosofia politica, e insieme un esercizio di filosofia che concerne noi stessi e il nostro presente e ci costringe a interrogarci, al di là di ciò che appare ovvio, su cosa sia la politica.
29,00

Storia dei concetti e filosofia politica

Storia dei concetti e filosofia politica

Sandro Chignola, Giuseppe Duso

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2012

pagine: 336

Una nuova introduzione alla filosofia politica che supera la dicotomia tra discipline storiche e discipline teoriche e mostra come in una storia dei concetti non possano che andare insieme riflessione filosofica, quadro di orientamento storico e alcuni strumenti indispensabili per una proficua lettura dei classici. Vengono qui presentate alcune delle più importanti riflessioni "metodologiche" nel campo della storia del pensiero e della filosofia politica: quella di Quentin Skinner, quella di John G.A. Pocock, quella della "Begriffsgeschichte", da Otto Brunner a Reinhart Koselleck. Il volume discute queste linee metodologiche e sviluppa, in relazione a esse, una posizione autonoma, nella quale è cruciale l'attraversamento dei classici della filosofia politica, come pure l'atteggiamento filosofico di chi li accosta. Alla base di questa concezione della storia concettuale sta un lavoro di ricerca di lungo periodo, che evidenzia la genesi e la logica dei concetti che costituiscono il dispositivo della scienza politica moderna, ma anche le loro aporie e la rilevanza filosofica di altre modalità di pensare la prassi e il comune.
37,00

Michel Foucault, la politica presa a rovescio. La pratica antica della verità, nei corsi al Collège de France

Stefania Ferrando

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2012

pagine: 272

C'è qualcosa su cui la politica non riesce ad avere presa. In alcuni luoghi di esperienza, come il crimine, la follia o i rapporti tra i sessi, prendono forma delle questioni cui la politica è chiamata a rispondere, senza però poterlo fare mai del tutto. Sono problemi che le restano inassimilabili e che aprono, forse, la possibilità di una diversa vita politica. È attorno a queste esperienze che ruota la pratica di pensiero di Michel Foucault, così com'è ricostruita e interrogata in questo volume, sulla base dei Corsi al Collège de France, dei Detti e scritti e di altri materiali, inediti. Deciso a fuoriuscire da una filosofia che vuole dettare la sua legge alla realtà, Foucault cerca un nuovo modo di rapportare pensiero, discorso e prassi, e si rivolge ora alla pratica della critica, ora a quella del dir vero dicendolo tutto o, ancora, alla filosofia antica. La posta in gioco è pensare "una politica intesa come un'etica": ma quali sono le sue condizioni, le sue potenzialità e i suoi limiti? Ecco le domande che il libro affronta in un corpo a corpo con l'opera foucaultiana.
34,00 32,30

Governo della vita e ordine politico in Montaigne

Paolo Slongo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2010

pagine: 256

Che cos'è il politico per Montaigne? Quale la natura del governo e quale il suo rapporto con le relazioni nelle quali si esercita? Una lunga tradizione critica ci ha consegnato un Montaigne ora schiacciato sul modello della ragion di Stato, ora fautore del partito dei Politiques, sostenitore cioè dell'avvenuta e irreversibile dissociazione del "privato" dal "pubblico" e, quindi, del necessario ripiegamento sul sé individuale come unica condizione possibile al dispiegarsi della funzione pacificatrice e neutralizzante del potere politico. Il volume ci invita ad uscire da questa traccia di lettura: mira a mettere in luce come il pensiero del filosofo di Bordeaux coinvolga la tematica relativa all'ordine sociale e alle azioni che se ne prefiggono la cura all'interno di una logica che procede dalla centralità delle idee di movimento e mutamento. La ricerca connette così due linee di discorso distinte attraverso le quali è possibile declinare un'interrogazione circa la rilevanza che il pensiero che si manifesta nei Saggi viene a rivestire per la riflessione sui temi dell'ordine nelle relazioni fra uomini e, in definitiva, della politica.
33,50 31,83

Le favole della filosofia. Saggio su Bernard Mandeville

Le favole della filosofia. Saggio su Bernard Mandeville

Mauro Simonazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2008

pagine: 400

Vizi privati, pubblici benefici non è solo il celebre sottotitolo che diede notorietà alla Favola delle api e al suo autore, ma costituisce ancora oggi una di quelle massime che disturba il lettore, perché pone in antitesi economia e morale in una società di mercato. Mandeville coglie con grande perspicacia la contraddizione di fondo tra i valori del cristianesimo e dell'etica rigorista (generosità, altruismo e dispendio di sé) e quelli del nascente capitalismo (desiderio di acquisizione, egoismo e interesse). In questo libro si ricostruisce in maniera unitaria il pensiero di Bernard Mandeville: dalle opere mediche agli interventi letterari, dalle riflessioni filosofiche ai saggi di analisi sociale e politica. Si mostra come la formazione medica abbia influito sulla elaborazione di una teoria della società e degli scambi economici basata sulla centralità dell'amor proprio e sulla formulazione di una concezione impersonale del potere, in cui il rapporto tra sapere, potere e linguaggio assume un'importanza fondamentale.
28,50

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