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Franco Angeli: Storia-Studi e ricerche

Commercio, passioni e mercato. Napoli nell'Europa del Settecento

Koen Stapelbroek

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 228

Il volume racconta la genesi di un clamoroso libretto, intitolato Della moneta, pubblicato nella Napoli del Settecento da Ferdinando Galiani, brillante scrittore, diplomatico ed economista destinato a una notevole fortuna in Francia. Geniale nell’impostazione e provocatorio nei contenuti, il libretto offriva una riflessione filosofica sul commercio, i suoi sviluppi e l’eco internazionale, spiegando come le ragioni di questa fortuna vadano rintracciate nell’idea che l’uso della moneta e persino la sua svalutazione fossero di per sé non solo naturali ma persino morali. Nell’Europa del Settecento, attraversata da guerre e carestie che segnavano la crisi dell’Antico Regime e posta drammaticamente dinanzi alla necessità di profonde riforme economiche e politiche, molti cominciarono a interrogarsi sulle soluzioni migliori per conciliare la nascita di un “mercato globale” con i problemi posti dalla libertà dei commerci, dalle politiche monetarie e dalle nuove disuguaglianze sociali. A Napoli, una delle capitali europee e centro di importanti dibattiti culturali e politici, Ferdinando Galiani, brillante scrittore, diplomatico ed economista destinato a una notevole fortuna in Francia, pubblicò un clamoroso libretto intitolato Della moneta, tanto geniale nell’impostazione quanto provocatorio nei contenuti. Il libro racconta la genesi della riflessione filosofica sul commercio, i suoi sviluppi e l’eco internazionale, spiegando come le ragioni di questa fortuna vadano rintracciate nell’idea che l’uso della moneta, e persino la sua svalutazione, fossero di per sé non solo naturali ma anche morali, nel quadro di un sistema internazionale basato sulla pace e sullo sviluppo dei commerci al servizio dell’uomo.
28,00 26,60

Don Juan Vivas de Cañamas. Da ambasciatore spagnolo in Genova a viceré del Regno di Sardegna

Antonello Mattone

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

Quella del nobile valenzano Juan Vivas de Cañamás (1581-1625) è una biografia emblematica di quello che Cervantes definiva il «secolo di ferro». Ricoprì la carica di ambasciatore spagnolo presso la Repubblica di Genova (1600-1623), allora vero e proprio crocevia della politica europea, dove seguì tutte le complesse operazioni finanziarie delle banche liguri sul debito pubblico spagnolo, e si adoperò per scongiurare l’alleanza tra il duca di Savoia e la Francia e per reprimere i moti antispagnoli genovesi. Allo scoppio della Guerra dei Trent’anni seguì le fasi dell’occupazione spagnola della Valtellina, camino decisivo per i collegamenti tra l’Italia e le Fiandre. Nel 1622 chiese la nomina a viceré del Regno di Sardegna: la sua carica si innestava nel nuovo corso del conte-duca di Olivares. A Cagliari si mostrò un fedele esecutore di quella politica “assolutista” tesa a comprimere le istanze particolaristiche locali. Lo scontro tra il viceré e i ceti privilegiati sardi si verificò nel Parlamento del 1624, quando Vivas in contrasto con gli ordini cetuali volle far approvare l’istituzione della flotta delle galere e dei provvedimenti antibaronali nell’agricoltura. La nobiltà cagliaritana inviò a Madrid numerosi memoriali tesi a screditare la politica autoritaria del viceré. Egli tuttavia, utilizzando le contrapposizioni campanilistiche, riuscì a far approvare i provvedimenti. Le inchieste amministrative a suo carico lo scagionarono da ogni addebito, ma solo dopo la morte di Vivas avvenuta a Sassari nel 1625. Negli ultimi mesi del suo viceregno predispose un piano di difesa militare della Sardegna da un possibile attacco della flotta francese.
53,00 50,35

Italia matrigna. Trieste di fronte alla chiusura del cantiere navale San Marco (1965-1975)

Paolo Fragiacomo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

pagine: 276

Il piano di riorganizzazione dell’industria cantieristica italiana elaborato nel 1966 dal governo e dall’Iri ha conseguenze profonde a Trieste e nella Venezia Giulia: modifica radicalmente l’assetto di uno dei settori portanti dell’economia locale, ma spacca anche le forze politiche e i sindacati, provoca le più gravi violenze di piazza del secondo dopoguerra, lascia nell’opinione pubblica un deposito velenoso di pregiudizi e risentimenti nei confronti dell’Italia. Ricostruita per la prima volta sulla base di un ampio scavo documentario, in particolare l’Archivio storico dell’Iri, questa vicenda si configura come una sorta di “rivelazione” di tutti i nodi della tardiva e difficile reintegrazione di Trieste nel Paese dopo gli anni dell’amministrazione anglo-americana: i caratteri di un’economia asfittica e assistita, i conflitti politici, i rapporti della classe dirigente triestina con Roma, lo spirito pubblico. Ma è una vicenda che anticipa anche in modo paradigmatico la degenerazione delle partecipazioni statali. L’esito del piano è infatti fallimentare: i pesanti condizionamenti politici finiscono per perpetuare e anzi rafforzare la funzione assistenziale dell’Iri a Trieste.
34,00 32,30

Luigi Einaudi tra libertà e autonomia

Davide Cadeddu

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 164

Il pensiero e l’azione politica di Luigi Einaudi, lungo un arco temporale di oltre mezzo secolo, sono caratterizzati singolarmente da una forte continuità. Tutto sembra ruotare sempre intorno a una certa idea di libertà, che considera la lotta tra gli individui e lo Stato – garante delle regole di questa stessa lotta – i due elementi determinanti del progresso sociale. Individuo e Stato, dunque, sono i due fuochi della sua visione liberale della libertà, che trova inveramento istituzionale attraverso il concetto di autonomia politica. Se «Via il Prefetto!» è la parola d’ordine più efficace e celebre per illustrare questa sintesi teorica, riflettere sull’invito di Luigi Einaudi a un «Self-Government in Italy», espresso durante la seconda guerra mondiale, può chiarire meglio l’ispirazione e la radicalità di una posizione autonomista – perlopiù trascurata dalla storiografia – che integra coerentemente la sua più ampia e più nota prospettiva europeista.
20,00 19,00

Il potere dell'evoluzione. Il dibattito sulla variabilità delle specie nella Torino dell'Ottocento

Fabio Forgione

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 482

Nel corso del XIX secolo Torino fu la principale sede di elaborazione e discussione delle teorie evoluzionistiche in Italia, proprio negli stessi decenni in cui la città fu il fulcro di eventi decisivi per la storia del nostro paese. A partire da tale duplice centralità, questo studio ricostruisce le vicende dell'evoluzionismo torinese mettendo in evidenza le interferenze tra gli indirizzi di ricerca dei naturalisti e le fasi della trasformazione politico-sociale. Nel quadro di una lunga continuità di studi, dapprima orientati dal trasformismo di Lamarck e poi approdati al paradigma darwiniano, si distinguono le figure di Franco Andrea Bonelli, Filippo De Filippi e Michele Lessona. I tre zoologi, autorevoli sostenitori dell'evoluzionismo, furono protagonisti dei momenti chiave della sua affermazione e lo promossero anche al di fuori della cerchia accademica. Attraverso l'analisi di fonti manoscritte e a stampa, l'Autore esplora la produzione e l'uso delle tesi sulla variabilità delle specie alla luce dei contemporanei orientamenti politici e religiosi. La tradizione di pensiero torinese si rivela così un significativo esempio degli scontri e delle alleanze tra ricerca scientifica e potere, che furono determinanti nella storia delle dottrine evoluzionistiche.
51,00 48,45

Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle Sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie 1800-1817

Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle Sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie 1800-1817

Rosa Maria Delli Quadri

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 224

L'Eptaneso ionio è formato dalle isole di Corfù, Cefalonia, Zante, Itaca, Santa Maura, Cerigo e Paxò, nel Mediterraneo levantino. Dal trattato di Costantinopoli del 1800, che dà vita alla Repubblica delle Sette Isole Unite, al Congresso di Vienna del 1815 quando, sotto il protettorato britannico, nascono gli Stati Uniti delle Isole Ionie, per circa un ventennio l'arcipelago costituisce uno spazio intorno al quale gravitano tutte le Potenze euromediterranee, il pomo della discordia, un crocevia di interessi contrapposti. Un luogo che, grazie alla Costituzione del 1803, rappresenta il primo nucleo di formazione di uno Stato autonomo, anche se posto sotto la protezione russo-ottomana; essenzialmente il primo Stato greco e il primo laboratorio costituzionale non solo dell'area levantina, ma di tutto il mare Interno di inizio Ottocento. Il libro ripercorre le vicende politiche delle sette isole alla luce delle trasformazioni dovute all'arrivo dei francesi dopo la caduta di Venezia nel 1797 e, in seguito, degli inglesi, fino alla Costituzione del 1817. La nuova Carta, pensata e plasmata dal lord alto commissario Thomas Maitland, che in sette capitoli concentra i suoi principi, priorità e intenzioni, pone tutti i poteri nelle mani del governo britannico e dello stesso alto funzionario, costringendo l'Eptaneso a un evidente passo indietro rispetto al documento del 1803.
29,00

Mario Berlinguer. Avvocato, magistrato e politico nell'Italia del Novecento

Massimiliano Paniga

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 420

Seppur meno noto dei figli Giovanni e soprattutto Enrico, storico segretario del Partito comunista italiano, Mario Berlinguer è stata una figura importante nella storia d'Italia e, ancor di più, della Sardegna del secolo scorso. Nato a Sassari nel 1891, Berlinguer ha attraversato, da avvocato e uomo politico, alcuni dei momenti cruciali del lungo periodo intercorso tra la fase finale dell'età liberale e il primo ventennio della repubblica. Una storia cominciata negli anni Dieci nella cosiddetta “democrazia sassarese” e conclusasi, mezzo secolo dopo, nelle file del Partito socialista. La sua biografia, ricostruita tramite una considerevole mole di fonti archivistiche e a stampa, ci proietta direttamente nelle drammaticità della Grande guerra e dell'ascesa al potere del fascismo, affrontato con estrema convinzione a fianco di Amendola, Turati, Cianca ed altri durante la battaglia aventiniana, nello slancio ideale della Resistenza e negli anni che dalla ricostruzione, caratterizzata da uno scontro acceso tra la Democrazia cristiana e le sinistre, condussero sino al centro-sinistra. Nel mezzo, l'esperienza probabilmente più significativa della propria carriera politica e professionale: la carica di alto commissario aggiunto per la punizione dei delitti fascisti, ricoperta dal maggio 1944 al luglio 1945. L'attività presso la struttura capeggiata da Carlo Sforza fu contrassegnata da un'altalena di sentimenti, molteplici resistenze e difficoltà, che portarono in più d'un occasione Berlinguer vicino alle dimissioni. L'anno trascorso al Viminale fu comunque un periodo molto importante, che gli consentì di allargare il cerchio delle amicizie, di stringere relazioni e di frequentare ambienti diventati poi determinanti nell'ascesa nazionale della sua persona. Mario Berlinguer morì a Roma nel luglio 1969, pochi mesi dopo l'elezione del figlio Enrico alla vicepresidenza del Partito comunista.
40,00 38,00

Il ritorno del giglio. L'esilio dei Borbone tra diplomazia e guerra civile 1861-1870

Alessia Facineroso

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 250

Attraverso l'intreccio di una vasta documentazione archivistica, il volume ricostruisce le strategie operative messe in atto dal governo borbonico in esilio, una compagine ministeriale presieduta dal re Francesco II, che ha sede a Roma e che si avvale di un'estesa rete diplomatica ancora fedele alla dinastia e di numerosi contatti con i comitati antiunitari creati all'indomani del 1860 sia in Italia (soprattutto nel Mezzogiorno continentale e in Sicilia) sia in Europa (tra i più importanti quelli di Malta, Marsiglia, Parigi, Londra, Vienna, Barcellona). A lungo trascurate – o comunque sottovalutate – dalla storiografia “risorgimentista”, le trame cospirative dei Borbone dopo l'Unità rappresentano una prospettiva eloquente attraverso cui leggere il difficile processo di State e Nation building italiano e il controverso incontro tra il Nord e il Sud della penisola: al di là degli esiti fallimentari dei tentativi di revanche della dinastia decaduta, gli strumenti di cui essa si avvale riescono a toccare i punti deboli dell'unificazione, facendo leva sulle istanze frustrate che promanano dal Mezzogiorno e contribuendo a creare un “discorso pubblico” di opposizione alla Destra storica, che di lì a qualche anno, sfrondato delle sue connotazione eversive, darà corpo alla spinosa Questione Meridionale.
33,00 31,35

Risorgimento cosmopolita. Esuli in Spagna tra rivoluzione e controrivoluzione 1833-1839

Chiara Maria Pulvirenti

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 260

Quando si parla di guerra civile spagnola e di brigate internazionali, il pensiero corre al periodo tra il 1936 e il 1939. Ma già un secolo prima, dal 1833 al 1839, rivoluzionari e controrivoluzionari da tutta Europa si erano mobilitati per accorrere nella penisola iberica a sostegno della successione al trono della regina Isabella o del pretendente Carlo. Erano gli anni della prima guerra carlista, un conflitto dinastico che presto si era trasformato in uno scontro ideologico su scala continentale tra liberalismo e legittimismo. Nel solco dei più recenti studi sulla storia del Mediterraneo e attraverso la comparazione di fonti conservate presso diversi archivi europei, il volume racconta la vicenda della guerra de los Siete Años da una prospettiva transnazionale, mettendo in luce i suoi effetti sulla circolazione delle pratiche e dei linguaggi della nuova politica nel Mare Nostrum e sul processo di definizione delle identità europee nella prima metà del XIX secolo.
32,00 30,40

Legittimazione e credito tra Medioevo e Ottocento. Notai e ceto notarile tra ruoli pubblici e vita privata

Legittimazione e credito tra Medioevo e Ottocento. Notai e ceto notarile tra ruoli pubblici e vita privata

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 274

Se la documentazione notarile è stata oggetto di numerosi convegni e studi e l'attività professionale del notaio ha attirato l'attenzione di non pochi storici del diritto, quello che non è ancora stato debitamente indagato nella storiografia italiana è un approccio alla figura del notaio capace di coglierne le molteplici attività e i suoi svariati ruoli in quanto figura in cui convergono funzioni di mediazione sociale ed economica; in breve di svelarne la centralità sociale, tanto nelle comunità rurali che in quelle urbane. Tra i soggetti e le questioni affrontate in questo volume hanno trovato spazio: la partecipazione dei notai alla vita politica locale e regionale e il loro ruolo di mediazione e difesa di interessi particolaristici; i processi formativi e le traiettorie professionali dei notai all'interno delle dinamiche della mobilità sociale; le interazioni tra i processi di legittimazione professionale e di riconoscimento sociale; le dinamiche riproduttive del “ceto notarile” e le sue strategie economiche. Attraverso l'indagine di questi temi, si è proposto di mettere a confronto e far dialogare le ricerche condotte su alcune realtà “italiane” con la storiografia di altri Stati europei, che al tema hanno dedicato maggiore attenzione, in particolar modo quella francese.
34,00

Storia economica e storia degli ebrei. Istitutuzioni, capitale sociale e stereotipi (Sec. XV-XVIII)

Storia economica e storia degli ebrei. Istitutuzioni, capitale sociale e stereotipi (Sec. XV-XVIII)

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 248

Per la popolazione mosaica di Antico regime la discriminazione istituzionalizzata rappresenta l’appendice di un edificio stereotipico eretto a partire da considerazioni teologico-religiose per estendersi ad ambiti più vasti. In quanto tale esso costituisce un elemento essenziale per leggere la storia degli ebrei, ma permette di illuminare prevalentemente la parte ‘ossificata’ di un rapporto interculturale complesso dove elementi di separazione si fondono a spazi di condivisione. Al centro dei contributi interdisciplinari proposti in questa sede è lo scottante tema del confronto/scontro interculturale. In tutti i saggi l’approccio metodologico adottato è proteso a scandagliare il doppio bordo di tale confine nel tentativo di ricostruire un tessuto di relazioni in divenire dove il “discorso” imbastito tra gli ebraismi e la società maggioritaria si scioglie, nel bene e nel male, nel più ampio respiro della Storia nazionale.
32,00

Giovanni Tamassia, «patriota energico». Dal Triennio rivoluzionario alla caduta di Napoleone (1796-1814)

Cecilia Carnino

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 244

Nei magmatici anni che vanno dall’arrivo dei francesi in Italia alla caduta di Napoleone, tra l’esperienza repubblicana e l’avvento dell’Impero, il mantovano Giovanni Tamassia ha proposto una riflessione tra economia e politica, passando dall’iniziale entusiasmo rivoluzionario all’accettazione delle strutture di governo napoleoniche, entro le quali si mosse da funzionario attento. La sua esperienza biografica e politica esemplifica così l’itinerario della generazione che visse il passaggio dal triennio al momento napoleonico, tra mutamenti istituzionali e continuità intellettuali, fratture ideali e permanenze culturali, aggiungendo un tassello inedito ma rilevante alla ricostruzione delle complesse dinamiche di questa cruciale fase di transizione. Ne emerge la figura di un patriota energico, il cui itinerario sottolinea la frattura con l’ancien régime segnata dalle elaborazioni politiche e filosofiche della rivoluzione repubblicana, mentre la sua riflessione intorno al ruolo assunto dal discorso economico nel quadro del progressivo palesarsi dell’autoritarismo napoleonico suggerisce una cruciale rivalutazione dei nessi tra la rivoluzione stessa e il bonapartismo.
28,00 26,60

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