Franco Angeli: Storia-Studi e ricerche
Una nuova frontiera al centro dell'Europa. Le Alpi e la dorsale cattolica (sec. XV-XVII)
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Si deve a René Taveneaux aver richiamato l’attenzione degli studiosi sulla nuova frontiera che, con l’assestarsi degli sconvolgimenti provocati dalla Riforma protestante, venne a tagliare l’Europa a partire dal Cinquecento, frontiera caratterizzata da un cattolicesimo di confine dai marcati tratti comuni che ha spinto a parlare di dorsale cattolica. Il presente volume raccoglie lo stimolo di Taveneaux, concentrando però l’analisi su una sezione specifica di quella nuova area di frontiera: le Alpi. Non si tratta di una ricerca innovativa solo da un mero punto di vista geografico: essa fissa infatti lo sguardo su un periodo (suppergiù dal Quattrocento alla pace di Vestfalia) precedente a quella “crisi giansenista” che è stata l’oggetto principale d’indagine di chi s’è occupato sinora della dorsale cattolica. Sono del resto soprattutto le spiccate specificità di una zona di montagna posta al crocevia di mondi assai differenti che invitano a riflettere sull’effettivo impatto del cattolicesimo controriformistico e non piuttosto sull’importanza di peculiarità già evidenziatesi in quello tardo-medievale.
Gli scritti di una stagione. Libri e autori dell'età rivoluzionaria e napoleonica in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Il periodo francese ha costituito un momento di eccezionale rinnovamento sociale e istituzionale per l’intera Penisola, favorendo la nascita di una cultura politica nuova, ispirata dall’esperienza rivoluzionaria, ma allo stesso tempo in grado di fondersi in maniera originale con l’eredità illuministica. Si sono così create le condizioni per l’inizio di pratiche di governo e di apprentissage democratico della Nazione per la prima volta sovrana, dove il crollo delle antiche forme di regime è stato accompagnato da una catarsi culturale, che ha costituito e legittimato il successivo e conseguente mutamento delle strutture sociali. Il volume che qui si pubblica intende avviare, attraverso le attività promosse dal “Centro interuniversitario per lo studio dell’età rivoluzionaria e napoleonica in Italia”, una riflessione sulla cultura politica dell’epoca napoleonica che coniughi insieme l’attenzione verso la produzione testuale (influenze, propositi dell’autore, strategie di scrittura e aspetti performativi del linguaggio) con gli aspetti editoriali e materiali dei testi (supporto, tiratura, politiche editoriali) e i loro canali di diffusione.
Il governo della salute nell'Italia liberale. Stato, igiene e politiche sanitarie
Roberto Cea
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 294
Il dibattito sul governo della salute pubblica accompagnò la costruzione dello Stato liberale lungo tutto l’Ottocento. Se nella prima metà del secolo fu la polizia medica ad assumere un ruolo centrale, nell’Italia liberale fu l’igiene a costituirsi quale vero e proprio paradigma delle politiche sanitarie. A fronte della fragilità scientifica dei saperi medici, il programma igienista proponeva una strategia di intervento preventiva, incentrata sull’ambiente, e volta a preservare e promuovere la salute della totalità della popolazione. Un approccio che corrispondeva ai desideri dei governi unitari di accrescere i margini di normazione e controllo sanitario della società senza fuoriuscire dalla cornice liberale qualificante il nuovo Stato. Sebbene l’igiene godesse di un diffuso e ampio consenso, nell’ultimo ventennio del XIX secolo appariva tuttavia ancora incerta la determinazione dei suoi contenuti disciplinari, dei suoi confini scientifici ed epistemologici, nonché la definizione delle competenze e dei poteri da attribuire ai funzionari incaricati di amministrare la sanità. Conflitti e antagonismi segnarono quindi i rapporti tra i diversi attori interessati a progettare e dirigere il governo della salute della popolazione. Ricorrendo a un’ampia mole documentaria, il volume ricostruisce la storia delle politiche sanitarie in età liberale, sviluppando diversi piani d’analisi: i mutamenti istituzionali, la professionalizzazione dei funzionari, i conflitti tra scuole accademiche, il movimento associativo, le innovazioni scientifiche. Quello che emerge è che nel processo di state building dell’Italia postunitaria, le politiche igieniste furono in grado di realizzare uno specifico modello sanitario, distinto sia dalle precedenti esperienze di antico regime, sia dal successivo welfare novecentesco.
Torino fuorilegge. Criminalità, ordine pubblico e giustizia nel Risorgimento
Andrea Bosio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 450
Attraverso un ampio scavo tra le carte degli archivi del capoluogo torinese, l’autore ricostruisce le trasformazioni delle politiche giudiziarie e di gestione dell’ordine pubblico del Regno di Sardegna a partire dal ritorno dei Savoia in Piemonte nel 1814. Con la Restaurazione inizia infatti a delinearsi un processo di modernizzazione del sistema repressivo dello Stato sabaudo ispirato agli esempi istituzionali di origine napoleonica e volto a superare gli obsoleti modelli di Antico Regime: un processo lento e faticoso al quale la classe dirigente piemontese si adeguò con difficoltà e non senza ripensamenti, che, tuttavia, all’alba dell’Unità, portò alla creazione di organismi di polizia e di istituzioni giudiziarie pronte a essere estese al neonato stato pur con molti limiti e problematiche. Proprio nella capitale sabauda, oggetto di un’impetuosa crescita demografica durante tutta la prima metà dell’Ottocento, lo Stato sabaudo poté saggiare l’efficienza delle nuove istituzioni e delle sue politiche di controllo intervenendo contro quella “Torino fuorilegge” che, oltre alle classiche forme di emarginazione d’Antico Regime, incominciava a mostrare inquietanti segnali di evoluzione. Se ne è tratta così una storia delle istituzioni repressive del Regno di Sardegna e, allo stesso tempo, una storia della società torinese del Risorgimento, studiata attraverso le sue ricche fonti criminali.
Una nazione in commercio. Ebrei di Ancona, traffici adriatici e pratiche mercantili in età moderna
Luca Andreoni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 344
Al centro di questo libro sono gli ebrei di Ancona. Le pagine che seguono si interrogano sulle forme di giustificazione e di realizzazione della presenza di questa minoranza in una città portuale di antico regime, nella più ampia cornice dello Stato dei papi. L’arco cronologico di riferimento va dalla metà del Seicento alla prima metà del Settecento. Tuttavia, gli aspetti peculiari dell’organizzazione economica ebraica nella città, laddove pertinente, sono indagati con uno sguardo di più lunga lena, che abbraccia l’età moderna. All’analisi dei rapporti istituzionali e alle forme di collaborazione interna ed esterna al nucleo ebraico viene affiancata la focalizzazione di alcuni casi specifici, di alcune storie individuali o familiari, al fine di comprendere più intimamente la sovrapposizione dei fattori culturali, religiosi e più latamente sociali che sottostavano alle scelte degli uomini e delle donne del passato, anche in campo economico. Lo studio si situa all’interno di un dibattito storiografico molto vivace, quasi febbrile, sul ruolo economico delle minoranze nella formazione dei moderni spazi di mercato. Scala locale di analisi e scala macro sono alternate e intersecate per dare maggiore risalto alle peculiarità prese in considerazione e per contribuire a spiegare il funzionamento articolato delle relazioni economiche fra periferie e centro dei commerci. Se i riferimenti alle vicende del più ampio Mediterraneo costituiscono un cardine, è nel quadrante geografico del medio Adriatico che le storie che qui vengono seguite trovano la loro esplicazione più completa. Prefazione di Ercole Sori.
Una città, due imperi. Amministrazione pubblica e decurionato a Lodi tra Spagna e Austria (secoli XVI-XVIII)
Sangalli Maurizio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 274
Una piccola città del Ducato di Milano, ma con un contado ricco di acque e di campi ubertosi: Lodi, con un ceto di aristocratici di antico e nuovo lignaggio e di professionisti aspiranti nobili, è il “microcosmo” al centro di questo studio. Attraverso un profondo scavo tra le carte degli archivi locali e di quelli del capoluogo lombardo, l'Autore ricostruisce lo scenario dell'amministrazione pubblica lodigiana sia nei rapporti, conflittuali ma anche solidali, all'interno del ceto decurionale che governa città e contado, sia nelle relazioni con Milano e con le più lontane capitali delle dominazioni che, in età moderna, si sono succedute sul territorio del Ducato. Madrid prima e Vienna poi restano sullo sfondo, ma sempre in dialogo, a volte non conciliante, con le autorità cittadine. Una politica spagnola che, alla luce delle rivisitazioni storiografiche degli ultimi decenni, riesce ad innovare e ad ottenere risultati, pur all'insegna del compromesso; e una austriaca che tenta di operare profondi cambiamenti, imponendo però, più che altro, una svolta facilitata da un ceto decurionale ormai estenuato demograficamente ed economicamente meno agguerrito.
Terre di libertà. Padroni e schiavi nelle istituzioni politiche di Antico Regime (1685-1848)
Massimiliano Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 224
La ricerca, in corso da oltre vent’anni, di cui questo saggio costituisce l’ultimo e più aggiornato tassello, si snoda su tre assi cruciali: il potere, le istituzioni coloniali, le dottrine politiche. Il tutto all’interno di un quadro tematico che investe uno dei problemi decisivi della storia mondiale: il rapporto di eguaglianza tra gli uomini. I protagonisti di questa storia sono i coloni bianchi e gli schiavi neri. Inseguendo il filo rosso di un legame sottile che collega gli uni e gli altri a interessi economici, istituzioni, movimenti abolizionisti e ideologie rivoluzionarie ci s’imbatte in navi negriere, piantagioni, città coloniali, avvocati, magistrati, filosofi, tutti impegnati ad agevolare la schiavitù o a contrastarla, nelle lontane isole dei Caraibi. In queste terre si gioca, nel Settecento, una partita senza esclusione di colpi per mantenere la schiavitù e le immense ricchezze che questa produce, o per abolirla in nome dei diritti dell’uomo e della libertà universale. Queste stesse terre di schiavitù e di libertà diverranno, durante la Rivoluzione Francese, il teatro per la più grande rivolta di schiavi della storia. Ricostruire queste vicende non ha solo un valore storiografico: è anche un atto dovuto ai milioni di esseri umani che, ancora oggi, sono costretti al lavoro forzato e privati di quella libertà naturale di cui troppo spesso, per assuefazione, dimentichiamo l’immenso valore.
Napoli 1848. Il movimento radicale e la rivoluzione
Viviana Mellone
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 308
La rivoluzione napoletana del 1848 è stata una tappa cruciale nello sviluppo delle forme della politica moderna nel Regno delle Due Sicilie e nella definizione delle correnti politiche del Risorgimento. L'autrice si concentra sulla mobilitazione a Napoli durante la rivoluzione, discutendo il topos storiografico di un Mezzogiorno d'Italia marginale nelle rivoluzioni europee ottocentesche. Il fenomeno è indagato, attraverso una estesa ricerca archivistica, nei suoi aspetti minuti: le manifestazioni e le feste costituzionali, le aggressioni agli uomini delle istituzioni, i conflitti nelle amministrazioni, e, ancora, la socialità di strada insieme ai personaggi che la animarono. Dal libro emerge l'affresco di un momento di intensa partecipazione popolare, nel quale lo scontro ideologico si intrecciò alle lotte di fazione. Affiora, al contempo, la formazione di un gruppo democratico «forte», che diede priorità a riformare le istituzioni del Regno delle Due Sicilie rispetto alla battaglia per l'indipendenza e l'unificazione italiana.
La «Spagnola» in Italia. Storia dell'influenza che fece temere la fine del mondo (1918-1919)
Eugenia Tognotti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 192
Questa nuova versione - riveduta e ampliata - si propone di offrire un contributo, aggiornato con nuovi risultati di ricerca, alla conoscenza della "Spagnola", la più tremenda epidemia d'influenza della storia. Mentre l'attenzione è concentrata sull'emergere di virus influenzali (2003 H3N2 virus, 2009 H1N1 virus, 2013 H7N9), percepiti come minacce e capaci di svelare la vulnerabilità del mondo globale, la porta aperta dalle nuove conoscenze scientifiche di questi anni propone una nuova sfida che impegna anche la ricerca storica, in grado di aggiungere nuovi tasselli al puzzle del mistero della pandemia influenzale del 1918, la "madre genetica di tutte le pandemie". "Libri come questo della Tognotti, che ricordano quali sofferenze la pandemia del 1918-19 portò con sé - ha scritto Gilberto Corbellini nella Presentazione - servono anche a costruire, proponendo implicitamente una comparazione con la situazione presente, un clima di consapevolezza culturale circa le conquiste di sicurezza e civiltà che le scienze mediche hanno recato a buona parte dell'umanità".
Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato
Giuseppe Casarrubea
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 320
Tina Modotti. Fra arte e rivoluzione
Letizia Argentieri
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 320
Il percorso umano e conoscitivo di Tina Modotti (1896-1942), fotografa e militante politica, si articola in fasi ben distinte, nel corso delle quali la protagonista acquista dimensioni drammatiche sino ad assumere un ruolo quasi di vittima degli eventi storici. Attingendo a fonti mai utilizzate prima - la stampa degli emigrati italiani della costa americana occidentale, i documenti della Fondazione Istituto Gramsci e della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, e gli archivi della Hoover Istitution, della Fondazione J. Paul Getty e della Geisel Library della UCSD (University of California in San Diego) - l'autrice separa il mito dalla realtà, sviluppando l'intreccio di una vita vissuta intensamente fra arte e rivoluzione.
La strada per Selma. La mobilitazione afroamericana e il Voting Rights Act del 1965
Nadia Venturini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 212
Il 6 agosto 1965, il Presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson firmò il Voting Rights Act. Dopo il Civil Rights Act del 1964, questa legge completava l'iter legislativo che coronava decenni di lotte per i diritti civili, rimuovendo gli ostacoli posti negli stati del Sud al pieno esercizio del diritto di voto da parte degli afroamericani. Per quasi un secolo, i legislatori sudisti avevano studiato metodi ingegnosi per impedire ai neri di esercitare il diritto di voto sancito dal XV Emendamento; quando i metodi legali non erano sufficienti, si ricorreva all'intimidazione e alla violenza. Ancora nel 1964, dei dodici milioni di afroamericani che vivevano nel Sud, solo il dieci per cento poteva esercitare il diritto di voto. Il libro ricostruisce le mobilitazioni afroamericane per ottenere questo diritto, culminate con le celebri dimostrazioni a Selma, e presenta un'analisi dettagliata del VRA. Infine esamina gli attacchi legali al Voting Rights Act, culminati in una sentenza della Corte Suprema del 2013 che ha depotenziato questa legge fondamentale. Il testo esamina altre campagne per il diritto di voto, condotte nel corso di decenni dai lavoratori per dimostrare l'interrelazione fra diritti civili e giustizia sociale, arrivando al 1968, quando lo sciopero dei netturbini di Memphis fu segnato dall'assassinio del Dr. King. Infine esamina la mobilitazione delle donne, approfondendo le citizenship schools sviluppate sulle Sea Islands nel decennio precedente.