Italic: Rive
Tra i quieti rumori
Melina Barbati
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 75
«Il proficuo e fertile connubio tra un'anima profondamente lirica con una sensibilità attenta e partecipe ci dona questa mirabile silloge dal titolo enigmatico e suadente "Tra i quieti rumori", frutto della straordinaria vena versificatoria della poeta Melina Barbati, la quale conferma ancora una volta di più le sue doti di interprete delle sofferenze e dei disincanti che affliggono la vita delle donne. [...]» (dalla Prefazione di Antonella Cagnolati)
Appunti di viaggio
Giuseppe Sangregorio
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 60
"Solo questo voglio che resti di me in eredità: l'urlo di uomo libero. E tu la libertà non cercarla in questo mondo ipocrita, ma nel giovane cuore che non conosce ancora l'inganno."
Ottave
Guido Diamanti
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 80
"Basta appena un bel bocciolo di rosa per farti dimenticare il tramonto, per indurti a confidare in qualcosa, a credere in un sogno, in un racconto, in una fiaba breve e fascinosa, in un amore che non ha confronto. Forse perché il canto è un'illusione, che serve a dare al nulla una ragione!"
La terra del rimorso
Stefano Modeo
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 56
"Ricordava un autore come Auden che ogni qualvolta in poesia tornano ad agitarsi gli 'irati flutti', vuol dire che la società, non solo il singolo, è scossa da pesanti perturbazioni. Il mare è la scenografia prediletta dalle allegorie sociali, dai grandi quadri; come quello che di testo in testo il giovane poeta de La terra del rimorso ha cercato di mettere insieme, mostrando una padronanza espressiva che lo colloca su ben altro piano di maturità da quello della sua anagrafe. Così la 'terra del rimorso' si attesta anche come la terra del disagio, del rifiuto, dell'inadempienza; il disagio che mette a confronto, in una guerra tristissima, i poveri coi poveri; il rifiuto di una tradizione non ancora portata a compimento ma cristallizzata in una vetrina ludica altrettanto triste; l'inadempienza verso quanto si sarebbe potuto fare e ancora è ben lungi dall'essere fatto." (Dalla prefazione di Roberto Deidier)
Nella prefazione d'una battaglia. Degli esercizi di una «labirintica Bestia», o, quantomeno, di qualcuno che potrebbe non esserle troppo dissimile
Francesco Deotto
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 50
"Nella prefazione d'una battaglia" si sviluppa attraverso un dialogo quanto mai libero con uno dei capolavori di Giorgio Caproni, "Il Conte di Kevenhüller" (1986), da cui viene ripresa in particolare la figura della misteriosa "Bestia" contro la quale il 14 luglio del 1792 le autorità del Ducato di Milano indissero una caccia. A partire da un'interrogazione su quello che avrebbe potuto essere il punto di vista di tale "Bestia" - la cui effettiva esistenza sia nella realtà storica che nella prospettiva di Caproni è tutt'altro che certa -, questo volume intende anche indagare diverse questioni, al tempo stesso filosofiche, linguistiche e politiche, implicite nell'uso del pronome "noi" e della prima persona plurale.
Lo scioglimento dell'ego
Valentino Bellucci
Libro
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 96
Raccolta di poesie.
La vita semplice
Massimiliano Piccolo
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 173
Viaggiare per ricercare. Lasciare andare per ritrovarsi. Questi sono i grandi temi che accompagnano queste due raccolte di poesia. L'Asia e il bosco, l'esplorazione e la città da dimenticare. Il tutto per ambire al titolo che le racchiude: la vita semplice.
Squarci di buio
Sara Rosati
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 37
"Eppure io sarei uno di quelli/ che lanciano l'ultimo sguardo/ obliquo, tremante di sdegno,/ d'amore, al plotone, alla piazza;/ ma resto un minore."
Il sapore della terra
Francesco Nicotera
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 62
Perché l'autore ha deciso di pubblicare questo manoscritto dopo circa 20 anni dalla sua composizione? Ed ancora, perché afferma di non essere interessato a quale genere letterario appartenga la sua opera? Difficile rispondere alla prima domanda... Ma per la seconda, un suggerimento sembra volercelo indicare lui stesso: è il come a fare il cosa. Il modo col quale osserviamo le cose, le rende quelle che per noi sono. Non una forma definita dunque, non una realtà esistente in sé: ma una continua creazione, un continuo cambiamento dettato dai processi che avvengono all'interno dell'individuo. Una realtà soggettiva (e allo stesso tempo totale) nella quale il linguaggio rappresenta lo strumento di formazione e distruzione della stessa. Un potere creativo di cui l'autore vuole rendere partecipe anche, soprattutto, il suo pubblico: il come di ogni lettore renderà l'opera ciò che egli stesso desidera.
Limerick
Guido Diamanti
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 168
"C'era una volta una donna di Ascoli Piceno che teneva una bella serpe nel proprio seno: aveva un cuore al veleno, senza sentimento, che impallidiva il sole e l'intero firmamento. Oh, stregaccia sulla scopa, senza alcun freno!"
Le strade, gli inferi, la madre, il cane
Ada Sirente
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 67
Terza silloge poetica di Ada Sirente.
Superfici di passaggio
Giovanni Fantasia
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 56
Le sue 'Superfici di passaggio', Fantasia le chiama inclinazioni. C'è l'orizzontalità della strada, un richiamo allo spazio fisico, ai significati sfuggenti che si suppone dovrebbe comunicare e alle conseguenze dell'abitarlo per un'umanità appesantita dalla carne, consegnata in esclusiva a gesti abitudinari, ovvero che tanto più urgono quanto più sono ormai inspiegabili. C'è poi la verticalità, declinata in questo caso nel formato di uno schermo, l'unico piano di realtà condiviso dove gli individui possono farsi, anche se magari per il solo breve spazio di un servizio televisivo, comunità. Qui Fantasia si gioca il piano del tempo e della storia: una sequenza di eventi di forte impatto sull'immaginario collettivo letti attraverso il filtro di filmati virali trasmessi dalla televisione o diffusi in rete. Piccoli correlativi oggettivi audiovisivi che raccontano frammenti di animo umano quanto e forse più dei macro-eventi cui sono riferiti. C'è poi un terzo asse, ed è quello della parte finale di Superfici di passaggio. Le Piattaforme - questo il titolo - sono forse dei trampolini per lanciarsi dentro, letteralmente, l'esplorazione delle superfici, varcarle, penetrarle. In questa parte di sintesi finale, Fantasia sceglie la dimensione della profondità sia per sviluppare nel dettaglio la sua lettura delle cose, sia per sprofondare di tanto in tanto in una condizione più intima, interiore, e fare i conti con la comprensione sempre per forza parziale che si può raggiungere attraverso la scrittura. (dalla Postfazione di Marco Bini)

