Kurumuny: Esplorazioni
Gruppo primario, scuola, desideri
William I. Thomas
Libro
editore: Kurumuny
anno edizione: 2020
pagine: 96
La divisione del lavoro sociale di Durkheim
Robert K. Merton
Libro: Libro rilegato
editore: Kurumuny
anno edizione: 2019
pagine: 60
“Durkheim’s Division of Labor in Society” esce nel 1934 nell’«American Journal of Sociology» e, assieme a “Recent French Sociology”, apparso in «Social Forces» sempre nello stesso anno, è tra i primissimi scritti di Robert K. Merton. Dietro richiesta di P. Sorokin, all’epoca tra i suoi maestri ad Harvard, il giovane e brillante sociologo si cimenta in un confronto serrato con "La divisione del lavoro sociale" di É. Durkheim. Da questo incontro nasce il saggio qui tradotto per la prima volta in italiano, con il quale Merton inizia a porre le fondamenta di una relazione teorica e pratica con i concetti del sociologo francese che lo accompagnerà per il resto della sua ricerca.
Scopo e metodo della psicologia popolare
William I. Thomas
Libro: Libro rilegato
editore: Kurumuny
anno edizione: 2019
pagine: 42
"Scopo e metodo della psicologia popolare", pubblicato in uno dei primi numeri dell’"American Journal of Sociology", non ha mai ricevuto adeguata attenzione e riflessione da parte degli studiosi delle scienze sociali. Thomas individua in questo saggio, con lo stesso metodo di Franz Boas, la prospettiva storica come metodo della ricerca sociale. Storicamente i pensieri e le azioni dell’uomo civilizzato e presenti nelle forme della società di tipo primitivo provocano, nei vari gruppi umani, una sostanziale differenza nella risposta a uno stimolo apparentemente analogo. In altri termini Thomas si rifà all’idea che l’organizzazione della mente può essere definita come gruppo di leggi che determina il pensiero e l’azione indipendentemente dal soggetto che la compie. A partire da questo saggio Thomas evidenzia come la storia collettiva ricomprenda la storia sia biologica sia culturale di un popolo. Pertanto la dimensione psico-fisica di un individuo non è data solo da fattori biologici, ma anche dai caratteri genetici, fisiologici, e dal risultato di altre variabili ambientali, storiche, politiche e sociali.
La distanza sociale
Emory Stephen Bogardus
Libro: Libro rilegato
editore: Kurumuny
anno edizione: 2019
pagine: 170
Il volume di E.S. Bogardus sulla Distanza sociale e il suo interesse scientifico per la relativa Scala di misurazione sono chiaramente influenzati dal contesto storico-sociale dell’America di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Dopo alcuni anni di lavoro all’Università di Chicago, rimane in contatto con i suoi maggiori esponenti, in particolare W.I. Thomas, R. Park e W. Ogburn. Con questi studiosi condivide l’interesse per le questioni concernenti la razza e i rapporti razziali con la società americana e sviluppa tecniche quantitative e qualitative per misurare sia gli atteggiamenti sociali in generale, sia verso gruppi razziali ed etnici in particolare. La "Social Distance Scale" di Bogardus costituisce uno dei punti di riferimento nella storia della misurazione della distanza sociale, è utilizzata da molti decenni in diverse discipline ed è stata utilizzata in indagini condotte in diversi paesi di tutti i continenti.
L'interazione sociale. Il problema dell'individuo e del gruppo
Louis Wirth
Libro: Libro rilegato
editore: Kurumuny
anno edizione: 2018
pagine: 60
"Social interaction: the problem of the individual and the group" (1939) saggio che analizza il lavoro svolto durante il Simposio dell’«American Journal of Sociology» su “L’individuo e il gruppo” evidenziando in più modi il problema centrale della teoria sociologica. Il lavoro di Wirth, relativo all'interazione sociale, ha teso a cogliere il suo interesse per come la gente sviluppa coinvolgimenti relazionali con altre persone e/o influenza gli altri o ne è influenzata, in rapporto a una identità che non è data una volta per tutte e che si costruisce e ricostruisce. Wirth non riduce il simposio a delle conclusioni traendo una definizione di interazione sociale univoca e definitiva. Il lettore può invece notare come in tutte le relazioni, siano esse di antropologi, psicologi o altri scienziati, la dimensione della relazione non può essere avulsa dall'incontro dell’io con il gruppo e di questi due attori con il contesto sociale e culturale di riferimento. Il contesto è costruzione organizzata di valori, norme e sanzioni che consentono all'individuo di riconoscersi in un gruppo e in quel contesto relazionale, senza il quale non ci sarebbe interazione, reciprocità, e relazione.
Capitale sociale
Alejandro Portes
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2013
pagine: 92
Gli atteggiamenti si possono misurare
Paolo Diana
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2008
pagine: 106
Alla fine degli anni '20, si faceva strada l'idea che anche le proprietà psichiche quali i valori, le opinioni e gli atteggiamenti potevano essere concepite come dei continua, lungo i quali ogni individuo poteva occupare una precisa posizione, rilevabile attraverso una serie di stimoli-domande. In questo saggio l'Autore si sofferma non solo sulla proposta di strumenti di rilevazione e di "misurazione" degli atteggiamenti (tecniche di scaling), ma anche sullo stesso concetto di atteggiamento, differenziandolo soprattutto dalla opinione. Le considerazioni di Thurstone sul concetto di atteggiamento rivestono un ruolo fondamentale nella storia delle scienze sociali, punto d'incontro tra psicoanalisi, psicologia e sociologia. I suoi contributi sono rilevanti nell'ambito della psicometria e delle tecniche di misurazione degli atteggiamenti, dell'analisi statistica dei dati, si considerino i suoi lavori sull'analisi fattoriale.
La società delle devianze
Patricia A. Adler, Peter Adler
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2011
"Senza una deviazione dalla norma non è possibile il progresso", diceva Frank Zappa, icona culturale degli anni '60, con una frase che, come ricordano gli Adler, "parla al cuore dell'impresa sociologica" e ribadisce che ogni società ha storicamente modificato le definizioni di devianza e le reazioni ai comportamenti devianti nei percorsi del proprio controllo sociale. Il testo traduce un articolo dedicato alle prospettive teoriche della devianza vista attraverso le lenti e l'insediamento sociale della società statunitense. Il testo, pubblicato dai due autori nel 2007, viene tradotto e presentato con l'aggiunta di una postfazione attuale, appositamente scritta dagli stessi autori nel 2011 su richiesta della curatrice della collana. La sociologia della devianza è disciplina al centro dell'attenzione sociale ed istituzionale, nella sua capacità tramite la categoria di devianza, di comprendere i meccanismi attraverso i quali opera una società e i processi di etichettamento che decide di volta in volta di attribuire o quelli di panico morale che mette in atto.
Il ruolo dello straniero nella ricerca sociologica
Paul Goalby Cressey
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2025
pagine: 80
Il testo propone la traduzione di un articolo di Paul Goalby Cressey, dal titolo «A Comparison of the Roles of the “Sociological Stranger” and the “Anonymous Stranger” in Field Research» pubblicato postumo nel 1983 da Martin Bulmer. Cressey è noto per aver posto attenzione a un filone noir della ricerca sociale attraverso lo studio delle "taxi dance hall". L’autore è meno noto per il suo apporto alla metodologia della ricerca sociale che invece è molto importante perché, utilizzando il paradigma dello straniero ispirato da Simmel e Sombart, sviscera una questione epistemologica e metodologica che ha caratterizzato un passaggio d’epoca e che possiamo rinvenire nei seguenti elementi: l’attenzione alla relazione tra ricercatore e (s)oggetto studiato; le caratteristiche di questa relazione sulla base delle quali possono cambiare le modalità di accesso e di permanenza nel contesto studiato; la natura delle informazioni prodotte che può inevitabilmente cambiare in base ai termini della relazione posta in essere nel campo d’indagine.
L'impegno per la giustizia sociale
Florence Kelley
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2025
pagine: 108
Florence Kelley è stata ricercatrice instancabile nel combattere le ingiustizie derivanti dallo sfruttamento lavorativo, soprattutto delle donne e dei bambini, durante il periodo dell’espansione industriale tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. Nella selezione di scritti proposti, estratti da "Some Ethical Gains Through Legislation" (1905) e "Our Toiling Children" (1889), emerge con forza la sua visione etica, che vedeva nella legislazione uno strumento indispensabile per il cambiamento sociale. Kelley credeva fermamente che il benessere economico non potesse prescindere dalla dignità dei lavoratori e dalla protezione delle fasce più vulnerabili della società. La vita e le idee di Florence Kelley non solo hanno contribuito al cambiamento di riforme decisive come la regolamentazione del lavoro minorile, ma hanno evidenziato il legame inscindibile tra povertà, istruzione e giustizia sociale, e il ruolo essenziale della partecipazione femminile alla vita politica e sociale.
L'«inchiesta operaia» di Karl Marx
Hilde Weiss
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2025
pagine: 96
Nel 1936, sul numero V della prestigiosa rivista dell’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte (Zeitschrift für Sozialforschung), viene pubblicato l’articolo di Hilde Weiss, dal titolo “Die ‘Enquêtte Ouvrière’ von Karl Marx”, basato sul ritrovamento del questionario marxiano nel corso delle sue ricerche d’archivio sulle condizioni sociali dei lavoratori in Francia. Dopo essersi laureata in sociologia ed economia presso l’Università di Berlino con Werner Sombart e aver conseguito il dottorato presso l’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, con una tesi dal titolo "Abbe und Ford: Pläne für die Errichtung Sozialer Betriebe", Weiss si dedica, insieme a Erich Fromm, a ricerche pionieristiche sulla dimensione politica e psicologica dei lavoratori tedeschi durante il periodo di Weimar. Buona parte di questi studi sono stati incorporati nel libro Studi sull’autorità e la famiglia, di Horkheimer, Fromm e Marcuse. Nonostante il suo rilevante apporto alla costruzione della teoria critica, Hilde Weiss resta ancora oggi una delle figure più trascurate della Scuola di Francoforte. Questa pubblicazione vuole contribuire a strapparla dall’oblio.
Origini del lavoro minorile in America
Giuseppina Cersosimo
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2024
pagine: 82
Con l'introduzione dei macchinari e l'apertura di nuove e grandi possibilità per le industrie manifatturiere, l'impiego dei bambini divenne sempre più redditizio per cui il loro lavoro è sempre stato considerato una risorsa preziosa con la quale far fronte alla carenza e agli alti costi della manodopera maschile […]. Molti ragazzi, abituati a sopportare il peso della loro giovinezza, disposti a portare parte del fardello dei loro genitori, furono così oppressi dai lavori pesanti che, sebbene le loro menti fossero libere e piene di voglia di fare, si piegarono sotto quel peso diventando vecchi nella loro prima giovinezza […]. La storia dell'occupazione infantile nell'industria è un capitolo interessante nel percorso del nostro sviluppo economico. In questa prospettiva, il nostro problema moderno del lavoro minorile sembra ereditato dalla vita industriale e sociale delle colonie, così come dalla rivoluzione industriale e dall'instaurazione del sistema di fabbrica.