Laterza: Quadrante Laterza
L'Italia giovane. Dall'Unità al fascismo
Catia Papa
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2013
pagine: 239
Nel 1914-15 la gioventù colta volle la guerra, si riversò nelle piazze d'Italia per forzare gli equilibri politico-istituzionali e trascinare il paese nel conflitto mondiale. L'immagine di una 'rivoluzione giovanile' agita in odio al materialismo borghese informò la propaganda politica ben oltre la guerra. Si trattò davvero di una rivolta? Se lo fu, si compì nel segno di una cultura nazionalista respirata sui banchi di scuola e nelle pratiche del tempo libero dei giovani borghesi negli anni precedenti. Creare un circolo studentesco e mobilitarsi in favore dei 'fratelli irredenti', provarsi in ascensioni alpine alle frontiere del Regno o vogare sul Tevere, frequentare il tiro a segno o fondare un battaglione studentesco: questi i moderni esercizi di responsabilizzazione sociale e nazionale di quella gioventù. Alla prova della guerra i giovani mostrarono di aver appreso il lessico della nazione in armi, concedendosi all'uso della violenza di piazza per affermare il proprio diritto a determinare il destino nazionale. La guerra restituì infine all'ammirazione dei più giovani una schiera di reduci-studenti ormai decisi a proseguire la lotta anche sul fronte interno.
Lo strano illuminismo di Joseph Ratzinger. Chiesa, modernità e diritti dell'uomo
Vincenzo Ferrone
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2013
pagine: 116
Perché dopo secoli di demonizzazione l'attuale papa ha deciso di "cristianizzare" l'Illuminismo? Qual è il vero rapporto della Chiesa con questioni cruciali come la storia della libertà e dei diritti dell'uomo? Vincenzo Ferrone contesta l'uso e l'abuso di tesi storiografiche che teologicamente declinate rivendicano alla cultura cristiana le origini della modernità in Occidente, nonché la difesa dell'essere umano nel mondo post-moderno. "Forse bisognerà davvero attendere un nuovo papa, meno teologo, meno competente nella raffinata 'dialettica dell'Illuminismo', per sperare di veder finalmente rispettato per intero spazio valoriale dei non credenti, la loro autonomia morale, bisogno esistenziale, il significato profondamente umano e quindi sacro della verità storica, indispensabile anche, e soprattutto, per i cattolici riformatori".
La mafia dei giardini. Storia delle cosche della Piana dei Colli
Vittorio Coco
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2013
pagine: 179
Fin dalla seconda metà dell'Ottocento, nei dintorni di Palermo operava la mafia cosiddetta 'dei giardini', dedita allo sfruttamento di ricche aziende agricole e all'intermediazione commerciale dei loro prodotti. La Piana dei Colli era uno dei suoi luoghi d'elezione. Qui i gruppi mafiosi, oltre ad accedere a ingenti risorse, potevano attivare relazioni con i più diversi strati sociali, tra cui le classi dirigenti cittadine. Si trattava infatti di un ambiente composito, in cui le splendide residenze dell'aristocrazia convivevano con le case di borgata. La trasformazione da esso subita nel corso del Novecento, quando è diventato parte integrante della città, non ha intaccato il ruolo di primo piano della mafia della Piana dei Colli. Sulla base di un'esaustiva e originale lettura di diverse fonti archivistiche e giudiziarie, Vittorio Coco ricostruisce le ultracentenarie vicende di gruppi mafiosi che hanno dimostrato grandi capacità di adattamento a un così radicale mutamento del contesto.
Soldati senza causa. Memorie della guerra d'Algeria
Andrea Brazzoduro
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 307
Mercoledì 5 dicembre 2002, il presidente della Repubblica Jacques Chirac, accompagnato dal primo ministro Raffarin, dal ministro della Difesa e dal segretario di Stato per gli ex combattenti Mékachéra, inaugura a Parigi il "Memoriale nazionale della guerra d'Algeria e dei combattimenti in Marocco e in Tunisia, 1952-1962". Sono passati quarant'anni da quando la Francia ha mandato 1.200.000 soldati di leva (su 44 milioni di abitanti) al di là del Mediterraneo, a combattere contro gli indipendentisti del fronte di liberazione nazionale algerino. Tra le fila francesi i morti sono stati 26.000 e 300.000 i feriti; almeno dieci volte di più furono quelli algerini. Comparata alla guerra americana in Vietnam, la guerra d'Algeria (che è durata lo stesso numero di anni) mobilita un numero maggiore di truppe in rapporto alla popolazione con una mortalità cinque volte superiore. Ma è stata una "guerra senza nome", dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali "pacificazione" o "mantenimento dell'ordine". Alla fine del conflitto i soldati francesi sono rifiutati da un Paese che entrava di volata nel "trentennio glorioso" con la voglia di lasciarsi il passato coloniale alle spalle, di consumare e divertirsi. Solo nel 1999 lo Stato ha riconosciuto di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962 e "dal 2007 a oggi, sollecitati a raccontare la propria esperienza della guerra nell'ambito di una ricerca universitaria, i veterani d'Algeria parlano".
Contro il massacro. Gli interventi umanitari nella politica europea 1815-1914
Davide Rodogno
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 406
Davide Rodogno esamina l'emergenza di una pratica d'intervento nei conflitti, chiamata intervento d'umanità o intervento umanitario a livello internazionale, dalla caduta di Napoleone sino alla prima guerra mondiale. Contrariamente al luogo comune che vuole che gli interventi umanitari siano un'invenzione recente, Rodogno dimostra che la loro storia risale ad almeno due secoli fa quando, sotto l'egida di un sistema internazionale chiamato il "Concerto europeo", le grandi potenze europee si sono arrogate il diritto morale e la legittimità politica di intervenire per salvare popolazioni straniere vittime di massacro, atrocità e sterminio. I casi di intervento riguardano specificamente popolazioni cristiane vittime di violenze commesse da regimi "barbari", come quello turco, che violavano gravemente "il diritto alla vita". Rodogno esplora la percezione politica, legale e morale che gli europei svilupparono dell'impero ottomano e le ragioni per le quali quest'impero fu escluso dalla cosiddetta "famiglia delle nazioni". Un'analisi storica inedita di questa pratica internazionale controversa e delle sue conseguenze sulle popolazioni civili.
Le crisi economiche in Italia. Dall'Ottocento a oggi
Paolo Frascani
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 284
L'attuale crisi economica pone l'esigenza, finora poco avvertita, di interrogarsi sul modo in cui eventi simili siano stati, in passato, affrontati e percepiti. Il libro analizza tre momenti salienti della storia economica dell'Italia contemporanea: la depressione di fine Ottocento, la recessione tra le due guerre mondiali e quella causata dagli shock petroliferi degli anni Settanta del secolo scorso. Tre fasi destinate a influenzare profondamente la storia sociale e politica oltre che gli assetti finanziari e produttivi dell'Italia. Paolo Frascani analizza gli esiti economico-istituzionali, senza tralasciare i mutamenti della sensibilità collettiva e del clima culturale. In tutti e tre i momenti, emerge che dalle crisi si può uscire cambiando il modo di governare l'economia: la crisi bancaria di fine Ottocento o quella degli anni Trenta del secolo scorso, sono state superate modificando il sistema delle regole che fino ad allora avevano governato l'erogazione delle risorse e i rapporti di forza tra Stato e capitalismo privato; mentre dalla crisi degli anni Settanta scaturisce una nuova percezione delle piccole realtà produttive del Paese. La ricerca di Paolo Frascani rileva gli strumenti messi in campo dalla classe politica liberale, dalla tecnocrazia fascista e dall.Italia del compromesso storico per riavviare il meccanismo dell.economia e quali effetti hanno prodotto le crisi sugli assetti sociali, le mentalità e i saperi.
Medio Oriente. Una storia dal 1991 a oggi
Marcella Emiliani
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: IX-328
In questo volume, che fa seguito al precedente "Medio Oriente. Una storia dal 1918 al 1991", Marcella Emiliani ripercorre le tappe dei tentativi fatti in Medio Oriente per concretizzare una proposta politica alternativa all'Islam, prima dell'11 settembre e soprattutto dopo, quando con la lotta globale al terrorismo si è riproposta una contrapposizione netta tra "noi" e "loro", uno scontro tra realtà apparentemente inconciliabili cui si è tentato di dare un nome nuovo, il ben noto "scontro di civiltà". Marcella Emiliani analizza in particolare i processi democratici "drogati", le opposizioni islamiste all'attacco dei regimi in carica, i giochi elettorali in Algeria, Libano o nell'autorità nazionale palestinese, gli episodi fondamentali della lotta globale al terrorismo con l'operazione Enduring Freedom in Afghanistan del 2001 e "Iraqi Freedom" in Iraq del 2003. Un'attenzione particolare è rivolta al fallimento epocale dell'unico serio tentativo di negoziare la pace nel vecchio conflitto arabo-israeliano-palestinese, cioè gli accordi di Oslo, un esempio illuminante dei limiti e delle contraddizioni di come in questa area del Mediterraneo si sia perseguito uno sviluppo politico ed economico distorto, con la crescita di gravi disuguaglianze e conflitti sociali tali da far scoppiare le rivolte della primavera araba ancora in corso.
Storia intima dei ceti medi. Una capitale e una periferia nell'Italia del miracolo economico
Enrica Asquer
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 227
Enrica Asquer compie un viaggio storico ed etnografico dentro le case dei ceti medi italiani anni Sessanta, alla scoperta delle memorie e dei valori, dei vezzi e dei gusti di chi ha costruito, nel bene e nel male, il volto del Paese all'ombra del miracolo economico. Una storia orale, intima e minuta, che si intreccia con la più ampia vicenda dell'Italia repubblicana, toccando una delle corde profonde della sua storia culturale. Principali beneficiari di un'Italia dai crescenti consumi privati e dalla certo più debole etica pubblica, i ceti medi urbani sono stati protagonisti ed emblemi di quel profondo rivolgimento sociale e culturale che ha segnato l'Italia contemporanea. Da Milano, capitale del miracolo, e da Cagliari, lembo estremo e imprevisto di una periferia affascinata dallo sviluppo, questo libro ricostruisce il profilo di un aggregato sociale sfuggente ma cruciale, raccogliendo le sue voci e interrogando le sue memorie. Quella che emerge è una parte d'Italia in bilico tra innovazione e conservazione, tra piccole virtù private e indifferenza al bene comune. Un'Italia che diventa più moderna nei gesti e nelle abitudini quotidiane, negli spazi e nei tempi delle sue giornate, ma che non supera alcuni suoi tabù, nella vita familiare, nella relazione tra i generi, nel rapporto con la sfera pubblica.
Cattolici a sinistra. Dal modernismo ai giorni nostri
Daniela Saresella
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 285
Un mondo variegato e percorso da tante correnti di pensiero, quello dei cattolici legati ai temi della sinistra. Spiccano innanzi tutto le figure di quei credenti che in entrambe le culture ritenevano vi fosse un forte interesse per i poveri e che si potessero trovare elementi comuni tra le idee della tradizione cristiana e l'utopia marxista. Fra questi ci sono don Primo Mazzolati, David Maria Turoldo e Camillo De Piaz, Ernesto Balducci, oltre a Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira. Altri credenti maturarono la convinzione che fosse possibile dividere la sfera religiosa da quella politica e dunque essere cattolici ossequienti alle direttive dell'Istituzione romana e insieme comunisti: professare una dottrina religiosa 'tradizionale' non poteva insomma precludere l'adesione al partito dei lavoratori. Poi ci sono stati i cattolici moderati che, in condizioni particolari (ad esempio negli anni delle violenze fasciste), ipotizzarono collaborazioni politiche con la sinistra e altri ancora erano convinti invece che l'associazionismo cattolico dovesse abbandonare la sua dimensione militante e spesso politica. Di tutti i nodi e i temi che Saresella indaga, uno dei più importanti è la questione dell'unità politica dei cattolici che, auspicata per molti decenni, andò scomparendo con la fine del ruolo di coagulo dei voti moderati e anticomunisti assunto dalla Dc nella Prima Repubblica. Infine, elemento di discussione che tornò in più occasioni fu quello del confronto teorico tra marxismo e cristianesimo.
La storia a sinistra. Ricerca e impegno politico dopo il fascismo
Gilda Zazzara
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: VIII-195
Gilda Zazzara ricostruisce il profilo di una leva di studiosi di storia che, nel secondo dopoguerra, ha introdotto in ambito universitario nuovi settori di ricerca di argomento otto-novecentesco, in particolare la storia del movimento operaio e della Resistenza. Lavorando tra università, mercato culturale e centri di ricerca 'militanti' (sostenuti da partiti e circuiti politici socialisti, comunisti e azionisti) questa generazione di storici è stata mossa da una parte dallo sforzo di legittimare la storia contemporanea come disciplina scientifica a pieno titolo e dall'altra dalla convinzione che la conoscenza del passato prossimo fosse un elemento imprescindibile della rialfabetizzazione democratica degli italiani. Il libro presenta gli storici di quella generazione - giovani intellettuali cresciuti sotto il Regime, spesso allievi prediletti dei più prestigiosi accademici degli anni Trenta per poi passare a esaminare alcuni centri di ricerca (Biblioteca Feltrinelli e Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione di Milano; Fondazione Granisci di Roma) dove era possibile avere un costante confronto con dirigenti politici e testimoni degli eventi recenti e soprattutto era possibile accedere alle prime raccolte documentarie. Dopo l'analisi di decenni importanti per la ricerca e il consolidamento istituzionale e di rinnovamento metodologico della disciplina, si arriva agli anni Settanta quando gli intellettuali italiani devono confrontarsi con la contestazione giovanile.
Il Quirinale. Storia politica e istituzionale da De Nicola a Napolitano
Giuseppe Mammarella, Paolo Cacace
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 327
In politica le istituzioni assumono spesso l'impronta di chi le rappresenta. Questo è tanto più vero per la Presidenza della Repubblica così come è regolata nella Costituzione italiana. Il ruolo che i costituenti assegnarono al capo dello Stato nel nuovo sistema politico non è privo nella sua indeterminatezza di qualche ambiguità, ma proprio grazie a essa chi è stato investito dell'alta carica ha potuto esercitarla secondo la sua interpretazione della necessità degli interessi talvolta mutevoli del paese. In questo volume, un'analisi approfondita delle personalità di coloro che sono stati chiamati di volta in volta a occupare la massima carica dello Stato e della loro attività nell'arco dei rispettivi mandati, ma anche un'indagine e una riflessione sulle forze e sulle istituzioni che sono state o sono al centro delle vicende politiche del paese, giudicate dall'angolo visuale del Quirinale. Attraverso documenti d'archivio spesso inediti, memoriali e testimonianze dei protagonisti si ripercorrono tutte le tappe salienti delle varie presidenze: dalle "prediche inutili" di Einaudi agli anni di Gronchi e della crisi Tambroni; dal "mandato breve" di Segni e dai retroscena del "piano Solo" alle clamorose dimissioni di Leone; dalle esternazioni irrituali di Pertini ai misteri del settennato di Cossiga; dalle aspre polemiche degli anni di Scalfaro fino al delicato e complesso settennato di Napolitano.
Risorgimento in esilio. L'internazionale liberale e l'età delle rivoluzioni
Maurizio Isabella
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: X-382
L'esilio rappresentò un'esperienza comune durante il Risorgimento, e fu parte integrante nella costituzione dell'identità nazionale italiana. Maurizio Isabella esplora il contributo al patriottismo italiano di numerosi rivoluzionari italiani che dovettero abbandonare la penisola all'inizio della restaurazione, a seguito del fallimento delle cospirazioni e dei moti del 1820-21. A Londra, Parigi o a Città del Messico, esuli noti come Ugo Foscolo o Santorre di Santarosa, e altri meno conosciuti, entrarono in contatto con patrioti e intellettuali stranieri e discussero questioni politiche che influenzarono la loro cultura e il loro modo di concepire la questione italiana. Il coinvolgimento degli emigrati italiani in dibattiti con intellettuali britannici, francesi e ispano-americani dimostra quanto liberalismo e romanticismo politico fossero ideologie internazionali condivise da una comunità di patrioti che si estendeva dall'Europa alle Americhe. Il volume rappresenta il primo tentativo di inserire il patriottismo italiano in un ampio contesto internazionale. Facendo suoi gli strumenti e le metodologie della world history, e della storia intellettuale internazionale, Maurizio Isabella rivela l'importanza e l'originalità del contributo italiano a dibattiti transatlantici sul federalismo democratico. Risorgimento in esilio ha ricevuto il secondo premio per il miglior libro di storia non britannica di storico esordiente per il 2009 dalla Royal Historical Society...