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LEG Edizioni: Confine orientale

14,00 13,30

Porzûs. «Guerra totale» e Resistenza nel Nord-Est

Fabio Vander

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 136

L'eccidio di Porzûs consistette nell'uccisione, fra il 7 e il 18 febbraio 1945, di diciassette partigiani (tra cui una donna, loro ex prigioniera, Francesco De Gregori, zio del cantautore, e Guido Pasolini, fratello di Pierpaolo) della Brigata Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista, da parte di un gruppo di partigiani - in prevalenza gappisti - appartenenti al Partito Comunista Italiano. L'evento - considerato uno dei più tragici e controversi della Resistenza italiana - fu ed è tuttora fonte di numerose polemiche in ordine ai mandanti dell'eccidio e alle sue motivazioni. Le vicende legate a Porzûs hanno travalicato il loro contesto locale fin dagli anni in cui si svolsero, entrando a far parte di una più ampia discussione storiografica, giornalistica e politica sulla natura e gli obiettivi immediati e prospettici del PCI in quegli anni, nonché sui suoi rapporti con i comunisti jugoslavi e con l'Unione Sovietica.
10,00 9,50

Dietro gli scogli di Zara

Nicolò Luxardo De Franchi

Libro

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 173

Il tenue filo della speranza che si alterna al disinganno percorre il racconto del dramma dei fratelli Nicolò e Pietro Luxardo, prestigiosi imprenditori ed esportatori di spicco della vita politica e civile di Zara, vittime degli avvenimenti che seguirono all'occupazione jugoslava dei territori dalmati nel 1944. Sullo sfondo di una città martoriata dalla guerra, i destini dei due protagonisti si sviluppano secondo un imperscrutabile disegno, che culminerà nell'assassinio di Nicolò e della consorte Bianca per mano di ignoti partigiani jugoslavi e nella misteriosa scomparsa di Pietro. È il filo della speranza a guidare gli sforzi che per lunghi anni la famiglia Luxardo compie per conoscere la verità sulla sorte dei propri cari, vagliando pazientemente ogni risposta ufficiale delle autorità interpellate. Nel labirinto di ipotesi che viene così costruendosi, il lettore è poco a poco coinvolto e spinto - quasi come in un giallo - ad abbracciare la più verosimile, aderendo al destino di uomini che la narrazione trasforma via via in figure corali, specchi di eventi condivisi da una moltitudine silenziosa. Una storia più vasta fa eco a quello del "signor Piero" e del "signor Nicolò": è quella di un'intera città, che si stringe attorno all'austero palazzo del Barcagno, dietro quegli scogli che raccontano il dolore di un'intera popolazione.
11,00 10,45

La Domenica delle scope. Gorizia, 13 agosto 1950

La Domenica delle scope. Gorizia, 13 agosto 1950

Roberto Covaz

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2018

pagine: 101

A ridosso dell'impenetrabile confine tra Gorizia e la neonata Nova Gorica, domenica 13 agosto 1950, accade un evento straordinario. A migliaia, i goriziani rimasti in Jugoslavia dopo il 17 settembre 1947 superano il confine per tornare ad abbracciare amici, parenti e fidanzate, incuranti dei fucili dei soldati jugoslavi, i "graniciari", ferrei controllori della frontiera tra l'Occidente democratico e la repubblica di Tito, avamposto dell'Est europeo. Durante la loro permanenza a Gorizia, questi suoi ex cittadini si disperdono nei caffè, nelle osterie e nei negozi, rimasti aperti nell'imminenza del Ferragosto. È una giornata di festa interminabile, vissuta all'insegna dell'eccesso e degli acquisti. Gli empori vengono letteralmente vuotati perché al di là della frontiera, in una Nova Gorica ancora in fase di costruzione e nei paesi limitrofi, c'è poco o nulla da comprare. Nemmeno una semplice scopa di saggina, l'articolo che più di tutti verrà acquistato fino a divenire il simbolo di quel memorabile giorno. In questo libro lo sguardo partecipe di Roberto Covaz si posa con leggerezza su una molteplicità di personaggi e vicende, ora curiose ora amare, che compongono un racconto-mosaico in grado di condurci all'essenza dell'idea di confine.
10,00

La questione di Osimo. Storia di un trattato 1945-1975

Giuseppina Mellace

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 200

La genesi del Trattato di Osimo risale agli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, quando l’Italia fascista si era legata al Reich, e alla Pace di Parigi, che nel 1947 portò il paese sul banco degli imputati da punire duramente. Il confine orientale ne pagò le spese con profonde mutilazioni territoriali e lo svolgersi del drammatico esodo giuliano-dalmata, mentre il mondo si risollevava dalle macerie della guerra. Nella Venezia Giulia si continuò a combattere una battaglia sottaciuta, nell’assordante silenzio imposto dalla cultura ufficiale del tempo. Con il Memorandum di Londra (1954) e il fallimento degli incontri fra Italia e Jugoslavia, si giunse nel 1975 al Trattato di Osimo, che cristallizzò in confine definitivo la vecchia linea di demarcazione segnata provvisoriamente. Con una ricca analisi suffragata da ricerca archivistica, l’Autrice si sofferma sui retroscena dei vari documenti ufficiali e sulla preparazione del Trattato, nonché sulle conseguenze per Trieste, la Venezia Giulia, e il più ampio Confine orientale.
18,00 17,10

1511. La «crudel zobia grassa». Rivolte contadine e faide nobiliari nel Friuli tra '400 e '500

Furio Bianco

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 216

Il giovedì grasso del 1511 i contadini, inquadrati nelle milizie paesane al comando di Antonio Savorgnan, entrarono a Udine. Uniti ai popolani e agli abitanti del contado, quasi rispettando un segnale convenuto, diedero in massa l’assalto ai palazzi e alle torri dove la nobiltà feudataria si era rinserrata con seguaci e armigeri. Seguirono fasi concitate, scontri sanguinosi e, infine, in una scenografia spettrale e sinistra, tra i bagliori delle fiamme, i lamenti delle vittime, le urla aggressive e derisorie dei rivoltosi, iniziarono i massacri con una lunga sequela di brutali linciaggi e di episodi feroci e truculenti. Nei giorni seguenti le mascherate grottesche, i momenti di follia ludica, con le schermaglie verbali, le parate, le farse e gli sbeffeggiamenti, sembravano rappresentare il proseguimento della rivolta, l’epilogo rituale e simbolico delle violenze, facendo quasi temere che per davvero «’l fusse riversato il mondo». Dalla città la rivolta si propagò nelle campagne friulane. Migliaia di contadini in pochi giorni misero a ferro e a fuoco decine di castelli, di rocche e di palazzi, soprattutto in quei comprensori dove più fitto era l’intrico delle giurisdizioni feudali e più estesi i possessi signorili. Con felice ispirazione narrativa e sulla base di un’imponente documentazione archivistica, il libro racconta la più vasta rivolta contadina dell’Italia rinascimentale, le faide e le vendette che sconvolsero il Friuli, terra di ribellismo quasi endemico, tra guerra guerreggiata, invasioni turche e lotte tra signori e sudditi.
16,00 15,20

La Domenica delle scope. Gorizia, 13 agosto 1950

Roberto Covaz

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 112

A ridosso dell'impenetrabile confine tra Gorizia e la neonata Nova Gorica, domenica 13 agosto 1950, accade un evento straordinario. A migliaia, i goriziani rimasti in Jugoslavia dopo il 17 settembre 1947 superano il confine per tornare ad abbracciare amici, parenti e fidanzate, incuranti dei fucili dei soldati jugoslavi, i "graniciari", ferrei controllori della frontiera tra l'Occidente democratico e la repubblica di Tito, avamposto dell'Est europeo. Durante la loro permanenza a Gorizia, questi suoi ex cittadini si disperdono nei caffè, nelle osterie e nei negozi, rimasti aperti nell'imminenza del Ferragosto. È una giornata di festa interminabile, vissuta all'insegna dell'eccesso e degli acquisti. Gli empori vengono letteralmente vuotati perché al di là della frontiera, in una Nova Gorica ancora in fase di costruzione e nei paesi limitrofi, c'è poco o nulla da comprare. Nemmeno una semplice scopa di saggina, l'articolo che più di tutti verrà acquistato fino a divenire il simbolo di quel memorabile giorno. In questo libro lo sguardo partecipe di Roberto Covaz si posa con leggerezza su una molteplicità di personaggi e vicende, ora curiose ora amare, che compongono un racconto-mosaico in grado di condurci all'essenza dell'idea di confine.
12,00 11,40

Ricettario mitteleuropeo. Sapori dal centro Europa

Suor Antonija

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 272

ll “Ricettario Mitteleuropeo” di Suor Antonija, Orsolina, raccoglie 801 ricette che intrecciano tradizioni e culture dell’area centro-europea. Concepito non come manuale di cucina, bensì nella forma di una articolata raccolta di ricette, il manoscritto fu custodito prima in un convento sloveno e quindi in un monastero italiano, in tempi in cui era la cortina di ferro a dividere i due mondi. A Gorizia, il manoscritto del Ricettario Mitteleuropeo era stato portato dalla sua autrice. Valeria Kraker nasceva il 1° marzo 1905 in una famiglia slovena, entrava nell’ordine delle Orsoline dell’Unione Romana con il nome di madre Maria Antonia, Antonija come è indicato sull’etichetta apposta sulla copertina del quaderno da cui è tratto il ricettario. Nel convento delle Orsoline a Skofja Loka in Slovenia, nel bel castello che ospitava una scuola femminile, Suor Antonija fu insegnante di economia domestica e contribuì alla formazione di un ampio numero di giovani. Risale a quegli anni, nella quiete del monastero sloveno, l’attenta opera di raccolta delle ricette confluite poi nel volume: un lavoro che Suor Antonija svolse con cura e dedizione sottraendo il ricco patrimonio alla dispersione. Nel 1947, in seguito alle continue pressioni del governo di Tito, le suore furono forzatamente costrette a lasciare il convento. Alcune religiose rientrarono in famiglia, altre si trasferirono a Roma, altre ancora si fermarono a Gorizia nel convento delle Madri Orsoline. Tra queste, c’era Suor Antonija, che presto avrebbe imparato l’italiano. Slovena di madrelingua, con un’ottima conoscenza del tedesco, Suor Antonija si vide allora affidati l’insegnamento della lingua tedesca e la conduzione del doposcuola pomeridiano. Negli anni Sessanta, quando il clima politico si fece un poco più disteso, alcune suore Orsoline si ritrovarono a Sveti Duh in Slovenia e, vivendo di carità, ricostruirono la comunità. Suor Antonija, da Gorizia, le sostenne e fece loro spesso visita: si ricongiungerà definitivamente alle sue consorelle negli anni Ottanta e a Sveti Duh si spegnerà il 18 gennaio 1987. Suor Antonija riposa nel cimitero del convento di Sveti Duh. Il manoscritto del Ricettario Mitteleuropeo rimase custodito nell’archivio storico del monastero di Sant’Orsola a Gorizia ed è ora a disposizione degli appassionati di cucina.
11,00 10,45

La cucina della tradizione triestina

Giuliana Fabricio

Libro: Copertina morbida

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2018

pagine: 77

Trieste, crogiolo di etnie e punto di convergenza di differenti flussi culturali, presenta ai primi del Novecento una tradizione gastronomica immensamente ricca e varia. Antichi quaderni delle famiglie triestine hanno consentito di raccogliere e riproporre una selezione di ricette che sono vere sinfonie gastronomiche, si parli del pesce "in busara" o degli gnocchi "de susini", della jota o dei mille "rebechini" d'obbligo per le merende di pescatori e commercianti. Gusti e sapori di una terra complessa, tra contaminazioni mediterranee e radici mitteleuropee, che ancora oggi sanno evocare il piacere della tavola imbandita e il ricordo di un passato affascinante.
10,00 9,50

Fanteria all'attacco a Caporetto. Ottobre 1917

Erwin Rommel

Libro: Copertina morbida

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 211

Erwin Rommel, la "Volpe del Deserto" della Seconda guerra mondiale, comincia la sua ascesa ai vertici militari tedeschi già durante la Grande Guerra. In queste pagine, egli stesso ripercorre la sua partecipazione alla battaglia di Caporetto come tenente: "In questo libro non si spiega la catastrofe di Caporetto: innanzi tutto perché, per chi lo ha scritto, non si è trattato di una catastrofe, bensì di un successo, e poi perché a Rommel non interessavano le spiegazioni strategiche né la filosofia della guerra, come a uno storico o a un polemologo. Quel che, evidentemente, spinse Rommel a scrivere questo libro fu 11 desiderio di mantenere vivo il ricordo di una grande impresa: cristallizzarlo e, soprattutto, renderlo esemplare, farne uno strumento di emulazione e di apprendimento. Non bisogna mai dimenticare che, nel 1937, anno in cui vide la luce la prima edizione di "Fanteria all'attacco", Rommel insegnava alla scuola di guerra di Potsdam: la cattedrale del prussianesimo. Egli era una sorta di leggenda per i giovani ufficiali: a sua volta il più giovane premiato 'Pour le Mèrite' della fanteria tedesca nella Grande Guerra. Va da sé che il suo libro fosse visto come una sorta di vangelo laico per i futuri eroi della Germania. In più Rommel non scrisse "Fanteria all'attacco" da reduce, visto che la sua carriera militare era tutt'altro che conclusa e, anzi, stava per decollare clamorosamente: il libro non si colloca nella memorialistica reducistica, guanto piuttosto nella letteratura didattico-storica. È una sorta di Baedeker per le nuove generazioni di ufficiali: una specie di guida pratica alla conduzione di un reparto di fanteria".
11,00 10,45

Gorizia nella Grande Guerra

Gorizia nella Grande Guerra

Roberto Covaz

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 167

“Se sarà femmina si chiamerà Piera, la figlia della guerra”. Primi di novembre del 1918; dopo quattro anni di sofferenze inaudite il ritorno in città del Regio esercito italiano pone fine alla prima guerra mondiale che ha maciullato, oltre a centinaia di migliaia di giovani vite lungo il fronte dell’Isonzo, il cuore dei goriziani sopravvissuti ai bombardamenti italiani e austroungarici. Di quella che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento era stata l’elegante e raffinata Nizza austriaca non restano che macerie. Tra mura sbrecciate, strade disastrate dalle artiglierie e in un’aria ammorbata dall’odore di morte, si aggirano Damijan e Maddalena. Hanno deciso che la loro creatura avrà lo stesso nome di Piero, amico goriziano di infanzia di Damijan, arruolato giovanissimo nell’esercito imperiale allo scoppio della guerra, nel luglio del 1914, e rimasto ferito in modo irreversibile durante una battaglia sul fronte orientale. Damijan, Maddalena, Piero e altri personaggi popolano questa sorta di saggio in forma di racconto che intende essere omaggio a quei goriziani che un secolo fa hanno sopportato l’orrore della guerra. Nelle pagine del libro si intrecciano i drammi dei protagonisti, la precaria quotidianità della Gorizia in guerra, le grandi battaglie che si sono combattute attorno e gli avvenimenti che hanno sconvolto l’esistenza di una città che è stata una delle più grandi e tragiche capitali della prima guerra mondiale.
12,00

La guerra del Friuli 1615-1617

La guerra del Friuli 1615-1617

Riccardo Caimmi

Libro: Copertina morbida

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 253

Dal 1615 al 1617 l'esercito della Repubblica di Venezia e quello dell'arciduca Ferdinando d'Austria si affrontarono sul territorio che dalla Val Canale giungeva a Monfalcone, sull'Adriatico, insistendo per un lungo tratto lungo il fiume Isonzo. Trecento anni dopo, sui medesimi luoghi, si sarebbero scontrati nel corso della Prima guerra mondiale italiani e austriaci. Nel corso di questa guerra, combattuta anche in Istria e Dalmazia, Venezia lottò per mantenere il dominio del Golfo e per riconquistare i territori perduti durante la guerra contro la lega di Cambrai, mentre gli arciducali miravano a difendere il Sadland isontino e ad affermare le proprie aspirazioni sull'Adriatico. In questo aspro conflitto, caratterizzato da scorrerie, assedi, combattimenti e colpi di mano, più che da vere e proprie battaglie campali, si distinsero alcuni tra i più brillanti condottieri del secolo, tra i quali Wallenstein; gli stessi Generali comandanti delle contrapposte armate, Pompeo Giustiniani ed Adamo di Trautmannsdorf, trovarono una gloriosa morte sul campo. Dopo le cronache di pochi autori seicenteschi ed alcuni successivi contributi, per lo più ispirati ai loro scritti, questo lavoro basato su ricerche d'archivio traccia un chiaro, equilibrato ed esaustivo quadro degli eventi, ponendo inoltre all'attenzione del lettore aspetti rimasti sino ad oggi ignoti.
12,00

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