Longo Angelo: L'interprete
Da Leopardi ad Artaud. Una costellazione di letteratura assoluta
Rolando Damiani
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2021
pagine: 197
Se la letteratura assoluta è un sapere fondato in se stesso, che «si assimila alla ricerca di un assoluto» e ha un che di absolutum, sciolto dalla catena di errori popolari divenuti cultura e dall'annosa funzione di utilità sociale, questo volume esplora un possibile percorso lungo il quale si è manifestata in opere e poeti o scrittori che l'hanno incarnata, al tempo in cui essa è stata scoperta o si è palesata, tra la fine del Settecento e il presente. Nel titolo Rolando Damiani, studioso e biografo di Leopardi e curatore dell'edizione italiana degli scritti di Antonin Artaud nella sua clausura manicomiale, cercatori entrambi di assoluto e uomini a sé stanti, ha scelto queste due stelle come orientamento nell'osservazione spaziale di una costellazione che ha un'estrema varietà di punti luminosi o fonti di luce, per non dire corpi celesti. Nella mappa parziale qui tracciata in capitoli, il loro ordine è talora cronologico; tuttavia la sequenza e ugualmente la selezione degli autori vogliono ubbidire alla sola legge o forza di analogia, che nell'universo del pensabile sovrasta quella di gravità. Vi si trovano dunque grandezze affini ma disuguali se non opposte, Tolstoj e Irène Némirovsky, d'Annunzio nel dorato romitaggio finale e Comisso nell'avventura della Grande Guerra, René Daumal e Cioran, Etty Hillesum e Simone Weil, Parise e Ceronetti, Roberto Calasso teorico e scrittore di letteratura assoluta e Bobi Bazlen "scrittore di nessun libro", alle cui sparse pagine edite si può accostare la breve raccolta d'aforismi rielaborata per decenni e per «spirito di perfezione» da Georges Roditi, scrittore di un solo libro.
I «Passaggi obbligati» di Italo Calvino. Autobiografia, memoria, identità
Luca Cottini
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2017
pagine: 134
Il volume prende in esame la collezione di racconti autobiografici di Italo Calvino "Passaggi obbligati", edita postuma nel 1990 come La strada di San Giovanni. Pur rimasta incompiuta, la raccolta costituisce un unicum nella narrativa calviniana: per il suo genere sperimentale, a metà tra testimonianza e saggistica, per il suo metodo, dei cosiddetti "esercizi di memoria", e per la sua aspirazione a realizzare un'autobiografia impossibile di un sé presente e di un sé assente. La ricostruzione critica dell'unità originaria e della struttura concettuale dell'opera ambisce a collocarne i testi, pubblicati come entità separate, nell'ambito di una più ampia e organica ricerca di Calvino sulla memoria e sull'identità. Allo stesso tempo, l'analisi dei racconti di "Passaggi obbligati" ("La strada di San Giovanni", "Autobiografia di uno spettatore", "Ricordo di una battaglia", "La poubelle agréée" e "Dall'opaco") offre - nel loro contatto con fenomeni coevi come la cinematografia di Fellini, la narrativa resistenziale o la sperimentazione postmoderna - un originale contributo alla lettura della cultura italiana del secondo dopoguerra.
L'ordine dei fati e altri argomenti della «religione» di Leopardi
Rolando Damiani
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2014
pagine: 144
In difesa di Leopardi, bersaglio a tre anni dalla morte di polemiche e accuse di empietà accoppiate alla gesuitica leggenda di un finale pentimento, l'amico Giordani testimoniò nel 1840 che "la sua religione, come la sua letteratura" era non sacrilega bensì "diversa" da quella dei suoi avversari. "L'ordine dei fati e altri argomenti della 'religione' di Leopardi" indaga tale diversità intorno alla quale si osteggiarono, anche per assoggettarla ai loro propositi, classicisti e romantici od opposte schiere confessionali e laiche. Dopo un lungo percorso di studi leopardiani (e una biografia del poeta che ha avuto echi all'estero) Rolando Damiani tratta con un taglio originale la questione, divenuta spesso una pietra d'inciampo per gli interpreti, dell'abbandono della dogmatica cattolica, preliminare nel giovane erudito recanatese, per una "conversione" non solo alla filosofia e alla poesia, ma anche a una sapienza vivificata da idee basilari della tradizione classica e cristiana. I capitoli del libro ne tracciano una mappa, indagando il potere del fato su dei e uomini, narrato come mito genesiaco nella "Storia del genere umano", o l'annuncio del "mondo nemico del bene" portato dal Cristo, al centro di due note del 1820-21 rifluite nella raccolta dei "Pensieri" allestita dal poeta sul finire della vita, o la sua inesausta esegesi della noia quale "vuoto dell'anima", o ancora il particolare culto della Luna instaurato in Canti e Operette quando ormai i culti svanivano.
Abiti di pietra. Riflessioni sulla letteratura italiana da Manzoni a Paola Capriolo
Marinella Cantelmo
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2014
pagine: 212
Dal convento di Gertrude all'albergo in cui è ambientato "Il doppio regno" di Paola Capriolo, i fondali narrativi assumono spesso una funzione determinante, interagendo attivamente con i protagonisti di romanzi e racconti, e balzano con piena evidenza in primo piano. Strutture architettoniche, paesaggi urbani o naturali, panorami d'ogni sorta, reali o immaginari si incaricano in ultima analisi di avvincere il lettore e di condurlo passo dopo passo nel cuore della storia. Autori e testi difformi "vengono parlati" tutti indistintamente dal linguaggio delle strutture spaziali, ciascuno secondo le proprie specificità. A volte imponenti abiti di pietra si modellano su misura addosso a coloro che vi dimorano, potenziandone in tal modo la visibilità e amplificandone tratti, gesti, ruoli; altri personaggi al contrario sono costretti a vivere entro contenitori rigidi così potenti da "liquefare" caratteri e vicende al proprio interno e modellarne la forma come in uno stampo. Ogni testo narrativo insomma si presenta come uno spazio strutturato, come un territorio disegnato su una mappa con strade e case, percorsi e frontiere, ambienti chiusi e/o scenari en plein air: su tali planimetrie, figure itineranti si contrappongono ad altre stanziali, ricoverate in luoghi chiusi: rifugi che diventano prigioni e viceversa.
Anna Maria Ortese. Un avventuroso realismo
Cosetta Seno
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2013
pagine: 165
Anna Maria Ortese è riuscita con la sola forza della parola a darci una diversa visione del mondo, a farcene percepire le mancanze, le assenze, le ipocrisie, ma anche le possibilità e i miracoli. Attraverso il realismo magico e il fantastico per arrivare poi ad una forma di realismo "emancipato" rispetto alla tradizione letteraria, Ortese rivisita e trasforma, nel suo percorso poetico, tutti i generi letterari. Il reportage diventa visione senza perdere l'effetto dirompente della denuncia; la fiaba si muta in pretesto per fare letteratura ecologico/femminista ante luterani. L'autobiografia si trasforma apertamente in invenzione e si ricostruisce continuamente in direzione della vita che si vorrebbe e si ha diritto a vivere; il romanzo giallo rompe gli schemi e, rinunciando a trovare il colpevole, diviene riflessione etico-filosofica che si apre ai temi della politica, della violenza e del terrorismo. Il ribrezzo per la "scoria" della realtà si trasforma sempre, in Ortese, in desiderio di pervenire all'autentica essenza del reale: questa l'eredità che la scrittrice ci ha lasciato e che, alla vigilia del centenario della sua nascita (14 giugno 1914), è necessario riconoscere.
Per Leopardi. Documenti, proposte, disattribuzioni
Pantaleo Palmieri
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2013
pagine: 168
Chi erano Antonio Strozzi e Luigi Leoni che Leopardi conobbe a Bologna e frequentò poi a Firenze? Chi era il Camerlengo che gli negò la nomina a segretario dell'Accademia bolognese di Belle Arti? Chi il legista che consultò per conto dello Stella? Chi il cardinale bolognese cui non volle portare i saluti raccomandatigli dal conte Monaldo? Durante il soggiorno romano dell'inverno 1831-32 lui e l'amico Ranieri vissero quasi clandestinamente, o scelsero di non frequentare i circoli letterari, dove imperversavano gli antiquari, e frequentarono invece un salotto di gentildonne dilettanti di canto? Nei primi sette capitoli Pantaleo Palmieri, rispondendo a queste e a simili domande, restituisce un volto e una storia a tanti che sembrano semplici comparse nell'Epistolario o nella biografia del Recanatese, e che invece furono tutti segnati dalla sua intelligenza. Ma al centro resta lui, Leopardi, non solitario ma aperto all'amicizia, generoso verso i più giovani, fermo nei suoi convincimenti. Nei rimanenti tre capitoli, messo sull'avviso da un inedito scambio epistolare, Palmieri propone, sostenendola con argomenti di ordine stilistico e tematico, la disattribuzione di due lettere al Manuzzi, e ripropone, rafforzati da evidenze documentarie, i dubbi del Giordani sull'autenticità dell'Epigrafe a Raffaello.
Naso d'autore. L'odorato nella cultura e nella storia letteraria italiana
Chiara Fabbian
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2011
pagine: 212
Come interagiscono i segni e i significati letterari con i codici antropologici, politici e culturali dell'odorato? Qual è il legame tra le rappresentazioni letterarie dell'olfatto e degli odori e la percezione della società e dell'Altro a livello politico, razziale e sessuale? "Naso d'autore" delinea il codice igienico e morale di un'intera cultura, dal '700 ai giorni nostri, seguendo le tracce olfattive nell'opera di alcuni autori esemplari. La miscela di aromi, macabri fetori e puzze cittadine nell'opera di Parini rivela così un nuovo modo di percepire i termini di un antico dibattito sul corretto uso dei sensi. Gli odori che circondano il mondo femminile, in Matilde Serao, suggeriscono una visione disincantata e problematica della condizione della donna, mentre modernità e antiche tradizioni misogine sul lezzo femminile danno voce, in D'Annunzio, a ossessioni personali e collettive. Primo Levi testimonia dolorosamente la relazione tra il concetto di purezza e il genocidio ebraico, e alcuni testi della recente letteratura della migrazione illustrano il rapporto tra 'sporco' e 'sistema.' In un mondo che, dimenticando la materia, rischia di dimenticare lo spirito, il 'naso ribelle' di Pasolini e le meditazioni di Manganelli, con una sensibilità già postmoderna, rivendicano la forza ancestrale dell'impurezza.
Giganti e cavalieri di strada. Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli
Monica Lanzillotta
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2011
pagine: 220
"Giganti e cavalieri di strada. Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli" è un saggio che pone al centro dell'indagine critica il libro d'esordio di Tondelli. Dopo aver ricostruito lo scenario di "Altri libertini" (la provincia emiliana), l'autrice si è soffermata a indagare la tenuta della tramatura originaria del romanzo nei racconti, il gioco di rimandi intra ed extratestuali e l'epica degradata, o meglio l'epos della strada, che costituisce la marca più significativa dei testi. I libertini che si aggirano nei racconti sembrano incarnare molti tratti dei gaudenti clerici vagantes, rappresentanti della cultura carnevalesca popolare: l'autrice ha cercato di dimostrare come Tondelli, attraverso richiami indiretti e citazioni esplicite, palesi la genealogia dei suoi racconti, il suo essere epigono moderno di romanzi cavallereschi come il "Morgante" di Pulci e il "Don Chisciotte" di Cervantes e come i suoi libertini siano apparentabili agli eroi grotteschi celebrati nel "Bertoldo" di Croce e nel "Gargantua e Pantagruele" di Rabelais, tutte opere ed eroi su cui hanno scritto e tenuto corsi i docenti dell'ateneo bolognese negli anni in cui lo scrittore correggese vi studia, in particolare Ezio Raimondi, Piero Camporesi e Gianni Celati, che perciò sono diventati anche punti di riferimento del suo saggio.