Marino: L'Italia che vorrei

Basta una semplice gita con un motore d'epoca per assaporare un poco di queste nostre, carissime, terre ed è il pretesto ideale di due giovani che si apprestano a diventare adulti per mettere in chiaro i propri desideri e sentimenti; un viaggio in cima al Tetto del Mondo che lascerà loro quell'unico ricordo d'estate.

Salvatore non conosce cosa l’Italia. Per lui il nome Italia ha il sapore del niente. Conosce, però, due regni dei nessun altro, non coscientemente, sa l’esistenza. Il suo regno, il regno dove crescono gli aranci, e il regno non suo, il regno dove si innalzano palazzi e fabbriche. Salvatore ama il suo regno, ma qualcosa dell’altro innegabilmente lo affascina. Sogna di far parte di quel regno. Ma si sarebbe aspettato, però, che un dramma familiare potesse rendere questo suo sogno realtà, ma non la realtà che si prefigurava. Una realtà cruda, acerba come le arance appena nate. Una realtà che, si convince, vuole cambiare e su cui vuole costruire la sua Italia.

In un mondo in cui gli smartphone divengono scudi e i “like” determinano l’autostima e l’identificazione dei ragazzi, i giovani protagonisti, Velia e Riccardo, escogitano un piano per porre fine ad uno dei problemi più ricorrenti legati al mondo dei social: il cyberbullismo. Inizialmente sembrerà un’impresa ardua, ma con il passare del tempo si trasformerà in un progetto di grande efficacia, grazie all’aiuto di sei ragazzi, sempre al fianco dei due protagonisti. Saranno valori come l’altruismo, il rispetto, l’amore e il senso d’appartenenza verso il proprio Liceo a incoraggiarli nella difesa dei più deboli. Un ruolo importante sarà giocato dalla Preside e dai docenti. Sostenendo i propri allievi sin dal primo istante, troveranno il modo di diffondere l’iniziativa nelle altre scuole d’Italia, nella speranza che la loro storia serva da lezione di vita per tutti i giovani del nostro Paese che ancora non hanno ben compreso quali siano i rischi e i benefici di quella grande rete di telecomunicazione, da noi conosciuta come Internet.

Un medico affermato decide di placare la sua ossessione per la violenza assumendo uno speciale stupefacente. La droga in questione lo porta a rivivere i ricordi dei suoi antenati, anch’essi medici, impegnati sui campi di battaglia dall’antica Grecia sino al penultimo conflitto mondiale. Ma quello che trova, non è ciò che si era figurato. Attraverso il turbamento e la decostruzione delle sue più profonde convinzioni la brutalità della guerra sarà per lui più efficace di qualunque farmaco.

Il risveglio dal coma rappresenta per la giovane Nicoletta anche il risveglio della propria coscienza. I lunghi giorni in compagnia di strani sogni simbolici le hanno regalato nuovi valori e la consapevolezza di quanto sia importante il contributo di ciascuno nella costruzione del “futuro migliore” a cui tutti ambiscono. Dopo essersi domandata che cosa possa fare una ragazza come lei per migliorare il proprio Paese, mette in campo tutte le sue risorse per apportare concretamente questo cambiamento positivo. La grande intuizione di Nicoletta, con l’aiuto dell’inseparabile amica Sofia, consiste nel poter permettere a persone vicine e lontane di condividere le proprie esperienze e le proprie speranze per la costruzione di un mondo migliore.

Un artista, amante dell'arte e della patria, si reca a Roma per cercare la persona che l'ha ispirato, ma la sua ricerca avrà un epilogo tragico. Una storia di sentimenti in cui trovano posto anche spunti di riflessione celati in ogni dettaglio del libro, dai nomi dei personaggi, alle opere presentate nella vicenda, il tutto funzionale al racconto di un'Italia morente ma ancora forte

Bologna, 1944. La città è sotto il regime nazista e la resistenza si sta indebolendo sempre di più. La storia vera del comando Temporale della resistenza Bolognese che, contro ogni probabilità, decide di inscenare un dei più grossi attentati ai tedeschi che la città abbia mai visto; quello avvenuto all'Hotel Baglioni. Otto scappati di casa in una lotta al tempo, agli armamenti e alla moralità dell'omicidio. Una lotta vera, una resistenza.

Se Giuseppe Garibaldi potesse tornare a vivere ai giorni nostri che cosa direbbe della sua Italia? L'abitudinaria giornata di lavoro di Dario e Alberto, due burberi pescatori genovesi, prenderà un'altra piega e si ritroveranno a narrare, a modo loro, la storia d'Italia all'eroe dei due mondi in carne e ossa! L'Italia e le sue piaghe... L'Italia e i suoi grandi motivi di vanto. Riusciranno i due pescatori a rincuorare il povero uomo di altri tempi?

Andy Miller è stanco, non riesce più ad andare avanti. Ha vissuto una vita difficile, è stato con le persone sbagliate e alla fine ha abbandonato tutto. Il sole sta tramontando. Miller è deciso ad andarsene. Riuscirà la sua coscienza, che lo tormenta da anni, ad impedirglielo? Note: Andy Miller. Uomo imperfetto come tutti. In lui ho trasferito tutto il male degli uomini. È il capro espiatorio che ho inventato e che tutti cerchiamo, purtroppo invano. Miller pone fine alla sua vita perché esasperato, è stato, infatti, dalla sua coscienza, spremuto come un limone, tormentato. Miller non riesce a migliorare. Noi possiamo? Interrogativo al quale, non riusciremo mai a dare una risposta.

In Italia niente è più com'era una volta: la religione è stata bandita e la società viene controllata attraverso una rigida gerarchia da un'intelligenza artificiale avanzata. Addestrato nell'unico monastero rimasto, un giovane frate ha il compito di infiltrarsi nel cuore decisionale della città e ripristinare il credo.

Il testo di Sonia si sviluppa partendo da una famosa quanto significativa canzone di Laura Pausini: Il mondo che vorrei. Partendo da esperienze diretta dell’autrice e dal suo percorso culturale, prendendo spunto da letture più o meno contemporanee, si arriva alla conclusione che “ogni persona per cambiare un sistema di tante persone deve iniziare da se stessa. Ed è l’io personale al centro del cambiamento, seppur immerso nella massa, è necessario che l’individuo esca dal “gregge” caricandosi di pensieri positivi e dare più retta al cuore ai buoni sentimenti senza lasciarsi trascinare nel vortice della superficialità.

Racconto ambientato in due diverse città, narrato in prima persona dalla protagonista Domenica, ragazza pugliese di giovane età, che per proseguire i suoi studi decide di lasciare la sua amata Regione e con essa tutti i suoi affetti, per trasferirsi a Firenze, città d’arte e di grande patrimonio culturale. Lungo il cammino, fatto di alti e bassi e caratterizzato da sentimenti ambivalenti in contrasto fra loro, l’incontro con un giovane ragazzo che ben presto diviene il suo compagno, una brutta esperienza da lei vissuta e un talento fino ad allora sconosciuto, la porterà ad imbattersi in una scelta che le farà realizzare un sogno tanto atteso, che si manifesterà in modo completamente differente da come lo avesse immaginato. Nel finale della storia sarà proprio la lotta per le proprie passioni, la forza interiore con cui decide di rialzarsi e la voglia a non desistere, a far di lei una ragazza coraggiosa e speranzosa che la vedrà protagonista di un futuro migliore.