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Marsilio: I nodi

La natura sottomessa. Ascesa e declino di un'idea

Philipp Blom

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2023

pagine: 352

Prona al volere dello spietato dominatore o grembo materno di cui l’essere umano non è che uno dei figli: qual è il vero volto della natura? E gli sconvolgimenti che stiamo vivendo rappresentano una seconda cacciata dal Paradiso o possono essere un’occasione per liberarci da ideologie e falsi miti che ci hanno condotti alla situazione attuale? Tra scienza e filosofia, Philipp Blom risale alle origini delle grandi narrazioni e creazioni artistiche che hanno modellato la nostra visione del mondo, mostrando come «ogni volta che distinguiamo tra cultura e natura, economia ed ecologia, ogni volta che la virtù sembra coincidere magicamente con il proprio tornaconto e i privilegi appaiono giustificabili è all’opera un pensiero di matrice teologica». Dalla convinzione che esistano gerarchie naturali sono scaturite infatti forme sempre nuove di sottomissione: dell’uomo sulla donna, di una nazione sulle altre, della cultura occidentale su immaginari e tradizioni differenti. Se gli illuministi hanno elevato il dominio a vocazione suprema del genere umano, tanto il capitalismo quanto il comunismo hanno dichiarato guerra alla natura, confondendo la sopraffazione con la ragion di Stato. Ripercorrendo gli snodi fondamentali che hanno segnato il nostro rapporto con il pianeta, Philipp Blom rimette in questione riti e rappresentazioni simboliche, dalle pitture rupestri ai dipinti di William Turner, dalle temerarie interpretazioni del volo di Icaro alle rivoluzionarie intuizioni di Alexander von Humboldt. In questa indagine universale sulle tracce di un’idea, l’invito ad andare oltre il catastrofismo e a usare l’immaginazione per «rendere il mondo nuovamente abitabile, anche in senso filosofico».
22,00 20,90

La Cina dopo Mao. Nascita di una superpotenza

Frank Dikötter

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 416

«Per decenni ci hanno raccontato che la Cina ha imboccato la strada che la porterà a diventare addirittura una democrazia compiuta, che le riforme politiche seguiranno quelle economiche». Crescita in declino, esplosione del debito, crisi del mercato immobiliare, per non parlare della politica «zero Covid», raccontano invece un'altra storia. Forte di una conoscenza diretta fondata su decenni di studi e grazie all'accesso a una sterminata mole di documenti provenienti da archivi interni e ai diari segreti di un dissidente per anni a stretto contatto con i vertici del Partito, Frank Dikötter offre un resoconto dettagliato del corso irregolare e talvolta caotico delle strategie economiche e sociali nella Repubblica Popolare. Descrive le brusche svolte da una crescita frenetica al ridimensionamento, dalle riforme dei primi anni ottanta alla feroce repressione, fino alle tante contraddizioni di un paese in cui «l'economia oggi si basa tutta sulla speculazione», con i rischi che questo comporta per il precario equilibrio internazionale. Esaminando il fallimento di scelte come la politica del figlio unico e il ruolo della Cina nel crollo finanziario del 2008, l'autore passa al vaglio le tante manifestazioni di una dittatura sempre più radicata, con appelli alla popolazione a respingere le «idee occidentali» di Stato di diritto e separazione dei poteri, un apparato di sorveglianza tentacolare e il sistema di controllo sui media più sofisticato al mondo. Una sfida non da poco, scrive Dikötter, «attende il Partito comunista: affrontare i problemi strutturali di lunga data, che lui stesso ha creato, senza cedere il monopolio del potere e il controllo dei mezzi di produzione. Somiglia molto a un vicolo cieco».
25,00 23,75

La fiera dell'autenticità

Gilles Lipovetsky

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 400

«Sii te stesso» è il mantra della contemporaneità, il comandamento che domina incontrastato nella nostra epoca. L’etica dell’autenticità è dilagata nei consumi, nella politica, nella sessualità, nel rapporto con la famiglia, il lavoro e la religione, persino nel turismo, nel cibo, nella moda e nella cosmesi. Essere se stessi non è più un dovere morale, ma un diritto, un valore di culto, la maggiore aspirazione nella «modernità democratica». L’autenticità sembra essere il rimedio a tutti i nostri mali, ma può davvero plasmare il destino dell’umanità? Nel descrivere l’evoluzione di questa ideologia dall’Illuminismo ai giorni nostri, il filosofo e sociologo francese Gilles Lipovetsky indaga gli effetti antropologici scaturiti dall’imperativo di essere se stessi e ripercorre le tappe della sua secolare odissea – la fase eroica, dalla seconda metà del xviii secolo agli anni cinquanta, libertaria, negli anni sessanta e settanta, fino a quella iperbolica attuale, in cui l’autenticità è generalizzata e normalizzata, simbolo e strumento di una rivoluzione che l’ha vista trasformarsi in un feticcio. Spogliata dell’aura filosofica e intellettuale di cui pensatori come Rousseau, Kierkegaard, Nietzsche e Sartre l’avevano ammantata, addirittura rinnegata dalla cancel culture e dall’ondata woke, nella vita quotidiana, avida di identità e realizzazione personale, non incontra più ostacoli. Ma per conservare la sua legittimità deve forse smettere di presentarsi come un modello esclusivo, da applicare a priori, perché «ciò che è autentico non è necessariamente buono, e l’inautentico non è necessariamente da scartare».
20,00 19,00

Otto vite italiane

Otto vite italiane

Ernesto Galli Della Loggia

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 240

In un passato ormai lontano donne e uomini straordinari si sono impegnati per far valere idee e sogni nei luoghi in cui stavano prendendo forma tempi nuovi. Rileggendone le vite Ernesto Galli della Loggia riporta alla luce figure ed episodi decisivi e trascurati della nostra storia. Come nel caso dei fratelli Bandiera e di don Tazzoli, sottratti alla «naftalina del patriottismo convenzionale» per ripercorrere quel Risorgimento nascosto «poco o nulla liberale e tanto meno democratico». Conseguenze del risveglio politico furono la volontà e la capacità di agire sulla scena del mondo, animando istituzioni quali il Metropolitan Museum di New York, il cui primo direttore divenne l’avventuriero Luigi Palma di Cesnola. Una formidabile passione ideale spinse Anna Kuliscioff, giunta dalla Russia, «a farsi italiana e fin milanese», tenendo a battesimo il socialismo nostrano. La fiamma libertaria ardeva anche in Andrea Caffi, bohémien per vocazione, tra i pochi intellettuali italiani davvero «cosmopoliti», la cui fama fu oscurata da quella di altre figure coeve. E ancora, Pietro Quaroni, ambasciatore alle prese con l’Impero britannico dopo l’armistizio, sospeso tra la vecchia diplomazia e una classe politica inesperta con in mano le sorti dell’Italia considerata ormai sotto l’egida degli anglo-americani. L’ambiguità del Novecento fa da sfondo a quell’itinerario di emancipazione che fu l’esistenza di Edda Ciano, consegnata al destino amaro degli sconfitti dopo che l’ascesa del fascismo l’aveva resa libera senza pagare alcun prezzo; un percorso opposto a quello di Filomena Nitti, la cui vicenda rispecchia uno dei drammi più dolorosi dell’antifascismo liberale. Italiani non comuni, su cui vale la pena interrogarci, perché «posare lo sguardo su queste vite e queste morti serve forse a risospingerci verso il futuro».
18,00

Imprese private e pubbliche virtù. Progetti e visioni in dialogo sul bene comune

Simone Bemporad, Renata Codello

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 224

Acceso e controverso, il dibattito sul rapporto fra pubblico e privato sembra una sorta di torre di Babele, una dialettica scandita dall'alternanza di corsi e ricorsi, da schermaglie e forme di collaborazione. Ma imprese e istituzioni pubbliche sono davvero inconciliabili o è possibile tracciare una strada comune in nome di quell'interesse collettivo considerato fin dall'antichità il fondamento della res publica? A questa domanda, e a tante altre che ne derivano, hanno provato a rispondere Simone Bemporad, con una lunga esperienza di comunicatore in grandi aziende, e Renata Codello, alfiere della gestione pubblica del patrimonio culturale, avvalendosi del contributo della rappresentante di un'organizzazione internazionale, di un economista, una dirigente d'azienda, un imprenditore. In un dialogo che si sviluppa sullo sfondo di Venezia, osservatorio d'eccezione «su quanto accade nel mondo», gli autori fanno luce sui molteplici punti di vista che i due termini della dicotomia chiamano in causa e analizzano teorie e progetti passati e presenti, interrogandosi sugli scenari futuri. Sfila così sotto i nostri occhi una serie di luoghi - dalle Procuratie vecchie al negozio Olivetti, da Punta della Dogana all'isola di San Giorgio -, tappe di un percorso «che procede a zigzag» fra i concetti di comunità, benessere individuale, scopo e profitto, competenze tecniche e pensiero umanistico. Un cammino che conduce al proposito ambizioso di dar vita a «un sistema interconnesso» fra nazioni, cittadini e imprese, in cui un approccio realistico alle sfide dell'ambiente e alla dimensione sociale del futuro si accompagni a una «visione olistica, onnicomprensiva» del mondo.
18,00 17,10

La costruzione dello Stato nuovo. Scritti e discorsi di Benito Mussolini 1921-1932

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 352

Il 21 giugno 1921 Mussolini pronuncia alla Camera dei deputati il suo primo discorso parlamentare, un esordio che segna un «punto di svolta nella sua carriera politica». Da «agitatore, giornalista e tribuno» si accinge a trasformarsi in uomo di governo che «traduce quotidianamente i termini della disputa in indicazioni di carattere generale», che a loro volta diventano i capisaldi della costruzione di uno Stato nuovo. Con un approccio storico-critico rigoroso, Fabio Frosini raccoglie gli interventi che racchiudono i temi essenziali alla comprensione di questo progetto nel suo primo decennio, fino a quel 1932, anniversario della marcia su Roma, che ne sancirà la piena stabilizzazione ma anche l'inizio della crisi. Se la storiografia dell'ultimo cinquantennio si è occupata ampiamente della personalità e delle prese di posizione di Mussolini e ha dedicato invece poca attenzione ai suoi testi, questo volume sottrae articoli, saggi, interviste e discorsi al «raggio dell'eredità storica del fascismo» in cui sono stati quasi per intero confinati. Dall'analisi delle dinamiche sottese alla genesi di un «regime che provvede e prevede» - il rapporto fra politica e cultura, fra tecniche di gestione e governo, e fra Stato ed economia, il mito della rivoluzione, il capitalismo nascente, l'ideologia post liberale - emerge il ruolo chiave svolto dal corporativismo nel fare del popolo, adeguatamente disciplinato, lo strumento della potenza della nazione. Considerato in quel momento da buona parte dell'opinione pubblica «tutt'altro che una disgrazia», il fascismo degli anni venti è apparso, persino a Benedetto Croce e Antonio Gramsci, come la forza che ha traghettato l'Italia fuori dalla crisi d'autorità in cui era precipitata dopo la guerra e come il mezzo che, di fatto, ne ha unificato il «tessuto» morale e sociale.
25,00 23,75

Molte riforme per nulla. Una controstoria economica della seconda repubblica

Alberto Saravalle, Carlo Stagnaro

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 256

Negli ultimi trent'anni, a prescindere dal colore politico della maggioranza e dall'orientamento dei partiti al potere, tutti i governi hanno sostenuto a gran voce la necessità di «fare le riforme». Roboanti promesse di «semplificazioni, liberalizzazioni, privatizzazioni», stravolgimenti in materia di lavoro, pubblica amministrazione, fisco, industria, pensioni e giustizia civile sono riecheggiati nei programmi dei ministri di turno, eppure, alla resa dei conti, l'Italia ha «pedalato a vuoto o, meglio, camminato in tondo». Sfatando i luoghi comuni di un dibattito che suona ormai come uno stanco ritornello, Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro ricostruiscono la storia delle riforme in ambito economico, dall'avvento della seconda repubblica a oggi. False partenze, cadute rovinose, ritardi ingiustificati hanno rallentato la macchina dello Stato, rendendoci la nazione meno attrattiva per gli investimenti. Per contrastare la sterile «bulimia legislativa» che ci affligge – un frastornante susseguirsi di riforme «tentate, fatte, disfatte, mancate, abrogate» – serve un cambio di passo. Occorre una leadership forte e inclusiva, capace di presentare le riforme come «lo strumento per trasformare l'Italia», e non come misure imposte dall'Europa, da adottare controvoglia. Se la politica, l'informazione e l'opinione pubblica hanno una colpa, è quella di averle ridotte a mero fatto tecnico. Sono, invece, scelte valoriali. Ora abbiamo un'occasione preziosa per recuperare il tempo perduto. I fondi del Next Generation Eu e il Pnrr non sono l'ultima chance, ma costituiscono l'opportunità più seria da anni. È in gioco il nostro futuro.
18,00 17,10

La cappa. Per una critica del presente

Marcello Veneziani

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 208

«Ma in che mondo viviamo? Abbiamo perso il senso del presente e non riusciamo più ad avere una visione generale della realtà. È come se fossimo sotto una cappa. Ne avverti il peso, anche se non ha fattezze e non ha confini, è ineffabile e avvolgente. La Cappa occulta la bellezza, la grandezza, il simbolo, il mito, il sacro, il mondo reale». Proseguendo nella sua indagine sulle radici del nostro vivere, Marcello Veneziani si interroga sulla scomparsa della realtà, della tradizione, della natura. Ci invita a prendere coscienza di un’adesione automatica al canone dominante, tra divieti, obblighi e cancellazioni veicolati da media e poteri. «Tutto perde contorno, consistenza, memoria e visione», scrive l’autore. «I sessi sconfinano e mutano, le differenze scolorano e si uniformano, la natura è abolita, la realtà è revocata; la nuova inquisizione censura e corregge, il regime di sorveglianza globale traccia e controlla la vita tramite l’emergenza e la priorità assoluta della salute, domina il vivere a ogni costo. Ma anche il passato sparisce, tramonta ogni civiltà; svaniscono i luoghi, compresi quelli di lavoro, in una società delocalizzata, senza territorio. La schiavitù prosegue a domicilio, con l’home working. Perdendo il mondo ripieghi su te stesso, in un selfie permanente; la Cappa favorisce il narcisismo solitario e patologico di massa». Un excursus ragionato tra le follie odierne e i tabù vigenti, un serrato esercizio di critica per vivere il presente e non subirlo. Con il proposito finale di tentare un nuovo assalto al cielo per liberarlo dalla Cappa.
18,00 17,10

Un'idea di libertà. Il Partito radicale nella storia d'Italia (1962-1988)

Lucia Bonfreschi

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 464

Fondato nel 1955 da un gruppo di giovani liberali che comprendeva, tra gli altri, Marco Pannella, Eugenio Scalfari e Mario Pannunzio, il Partito radicale è un caso unico nella storia politica italiana: liberista e libertario, convintamente non violento, contrario a ogni limite posto all'autoaffermazione dell'individuo, elitario ma democratico, estraneo alla partitocrazia della Prima repubblica ma convinto del ruolo fondamentale delle istituzioni. Lucia Bonfreschi, studiosa della storia politica europea del Novecento, ne ripercorre battaglie, errori e successi che lo hanno portato a essere identificato come il «partito dei diritti». Nella stagione tragica e rivoluzionaria che l'Italia attraversa tra gli anni sessanta e ottanta, i radicali si affermano infatti come una delle forze allo stesso tempo più coerenti e aliene alle dinamiche politiche italiane. Con l'obiettivo di scardinare l'immobilismo di un Paese ancora legato alle sue radici cattoliche e popolari, il partito guidato da Marco Pannella riesce a canalizzare le spinte sociali del femminismo, dell'antimilitarismo e della disobbedienza civile in risultati concreti, culminati con le storiche vittorie del No nei referendum abrogativi sul diritto all'aborto e al divorzio. Finita la stagione dei movimenti, spiega Bonfreschi, questa spinta riformatrice continuerà, tra provocazioni (la candidatura di Ilona Staller e Moana Pozzi) e nuove lotte contro la guerra e il proibizionismo.
20,00 19,00

Capi senza Stato. I presidenti della grande crisi italiana

Marzio Breda

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 224

Fino agli anni ottanta del secolo scorso, il ruolo del presidente della Repubblica era perlopiù simbolico. Quando il modello della democrazia rappresentativa entra in crisi, con la fine della Prima Repubblica e il tramonto dei partiti che ne hanno animato la scena, per rispondere al vuoto istituzionale, l'azione della più alta carica dello Stato cambia decisamente passo. Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella si sono sentiti costretti ad allargare le prerogative loro assegnate dalla Carta costituzionale, imponendosi di restare il più possibile arbitri neutrali, ma ritrovandosi spesso a vestire i panni di «soggetti governanti» e usando, magari con iniziale riluttanza, poteri di direzione politica molto intensi. Spesso soli e sotto assedio diventano di fatto dei «capi senza Stato». Tutti e cinque hanno provato – ciascuno secondo il proprio stile, formazione, identità culturale e temperamento – almeno a ridurre il danno che cresceva in un parallelo conflitto, alimentato dagli intrighi, dalle ipocrisie e dalle resistenze di un vecchio mondo che arretrava e dai fermenti populisti di nuovi soggetti politici che si facevano largo, anticipando una svolta profonda nella società. Da una patologia all'altra, è nata così una Seconda Repubblica sfociata poi in un ibrido che – nell'ipotesi di una futuribile vasta riforma costituzionale – potrà forse domani diventare una Terza Repubblica.
18,00 17,10

Il potere della distruzione creatrice. Innovazione, crescita e futuro del capitalismo

Philippe Aghion, Céline Antonin, Simon Bunel

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2021

pagine: 512

Rifondare il rapporto tra politica, imprenditori e società civile. È questa la sfida epocale, che va ben oltre quella di opporsi al declino del capitalismo, lanciata da Philippe Aghion. Una sfida che coinvolge il futuro della democrazia, seriamente in pericolo nel momento in cui, come ha scritto Martin Wolf, «plutocrazia e demagogia si alleano. Promuovendo una maggiore comprensione, questo libro potrebbe aiutarci a evitare tale destino». Gli autori non si limitano infatti a raccontare in modo chiaro e convincente alcune grandi intuizioni e scoperte, ma ci spingono a domandarci se e come possano aiutarci a sostenere i veri motori della produttività, l'innovazione e quella «distruzione creatrice» che Joseph Schumpeter definì rivelando la contraddizione intrinseca al capitalismo, in cui gli innovatori tendono a diventare monopolisti e a restare tali, a discapito proprio dello sviluppo. Questo viaggio nei segreti della crescita economica parte da alcuni snodi storici, interrogandosi sulle ragioni per cui l'industrializzazione ha avuto inizio in Europa e non, ad esempio, in Cina, civiltà non meno ricca di grandi ingegni e invenzioni rivoluzionarie. Vengono poi smontate false verità e sterili radicalismi, come le stravaganti proposte di chi vorrebbe tassare i robot per contrastare la disoccupazione, adottare misure protezioniste per ridurre la concorrenza o addirittura promuovere una crescita di segno negativo per scongiurare il cambiamento climatico. Infine, si analizzano e mettono a confronto varie realtà, tentando di conciliare gli aspetti virtuosi di un modello come gli Stati Uniti, fortemente orientato all'innovazione, con il cosiddetto «miracolo danese», dove un mercato del lavoro ricco di tutele ma niente affatto rigido permette di avere garanzie più estese e durature in cambio di maggiore flessibilità.
22,00 20,90

L'età di Merkel

Paolo Valentino

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2021

pagine: 328

Prima cancelliera della Repubblica Federale, Angela Merkel ha rivoluzionato la politica tedesca, europea e, attraverso le relazioni con Cina, Russia e Stati Uniti, anche quella mondiale. Nessun leader della storia recente ha saputo guidare un grande paese così a lungo, attraversando una serie ininterrotta di crisi gravi e drammatiche. Merkel lo ha fatto tenendo saldamente la Germania nel solco dell'Europa e trovando sempre soluzioni che le condizioni politiche e lo spirito del tempo rendevano possibili. Dal decisivo «Wirschaffen das» del 2015 all'idillio infranto con Matteo Renzi, dai regali di Berlusconi all'esasperazione di Macron, dall'addio al nucleare al salvataggio della Grecia, dalle offese di Trump al rapporto speciale con Mario Draghi, al discorso alla nazione di fronte all'emergenza Covid-19, successi e svolte brusche rivivono nel racconto della cancelliera e di donne e uomini che l'hanno frequentata e hanno lavorato al suo fianco, grazie a interviste esclusive con i più stretti collaboratori e avversari, ex ministri, diplomatici, alleati, giornalisti, ex premier italiani e stranieri. Spaziando dal rapporto con l'Europa al confronto con i singoli capi di Stato e di governo - da Obama a Trump fino alla Russia di Putin, passando per la Francia e l'Italia -, Paolo Valentino scava nell'età di Merkel, portando alla luce episodi inediti, curiosità e passaggi cruciali che sono stati il segreto della sua durata.
18,00 17,10

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