Marsilio: Saggi. Cinema
Antonioni e la musica
Roberto Calabretto
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 208
Interrogato da Mario Verdone sulla funzione della musica nel proprio cinema, Michelangelo Antonioni aveva risposto con molto humour invitando Giovanni Fusco ad uscire dalla sala, perché forse gli sarebbe dispiaciuto ascoltare quello che egli avrebbe detto. Il regista, infatti, più volte ha dichiarato di non amare la musica per film muovendo delle critiche all'utilizzo del commento sonoro da parte del cinema italiano a lui coevo e di quello americano in genere. In realtà, nel cinema di Antonioni la musica si pone come presenza di grande interesse, a partire dai documentari fino a giungere agli ultimi film. E però una "musica realistica", che utilizza anche i rumori e le sonorità elettroniche, lontana dagli stereotipi che allora imperversavano nel cinema italiano e che riducevano la sua funzione ad un banale e scontato accompagnamento allo scorrimento delle immagini. Questo volume attraversa l'universo sonoro della filmografia antonioniana a partire dalla collaborazione con Giovanni Fusco, vero e proprio alter-ego musicale del regista, che ha portato ai risultati straordinari di Cronaca di un amore, L'avventura e L'eclisse. Dopo l'esperienza di Deserto rosso, affidato alla musica elettronica di Gelmetti, con Blow-up Antonioni abbandona definitivamente la musica cinematografica d'impianto tradizionale e si serve della musica del consumo giovanile di quegli anni, spaziando da Herbie Hancock ai Pink Floyd per giungere a Lucio Dalla.
Il cinema di Pedro Almodóvar. Dal postmoderno al contemporaneo
Barbara Minesso, Giovanni Rizzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 136
Dai primi lungometraggi agli "Abbracci spezzati", il volume ripercorre l'intera produzione cinematografica di Pedro Almodóvar. In quasi trent'anni di attività artistica il regista è riuscito a portare all'attenzione del pubblico internazionale il proprio personalissimo universo creativo. Tanto da imporre l"'Almodóvar's touch" come cifra stilistica ormai riconosciuta a livello globale. La storia di successo di un autore partito da condizioni di assoluta marginalità diventa tuttavia tanto più interessante quanto meno il regista spagnolo viene ingessato nelle vesti di un preteso "classico" del cinema. Molto più stimolante è guardare alla sua produzione artistica come a un magmatico flusso di visioni e di pulsioni che incrocia il grande mutamento intervenuto a cavallo fra i due secoli nel nostro mondo morale e sentimentale. Un fiume dal percorso spesso oscuro, ma misteriosamente collegato alle vicende della contemporaneità. E a tale collegamento che è interessato in primo luogo questo libro.
Marco Bellocchio tra cinema e teatro. L'arte della messa in scena
Marina Pellanda
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 191
Il libro analizza e studia nel contesto dell'opera di Marco Bellocchio quella fusione di segni che, intersecando il palcoscenico con il cinema, dà vita al mondo poetico del cineasta. Si sofferma su ambiti di indagine fino ad ora trascurati: il teatro come tema sia implicito sia esplicito, la Commedia dell'arte, il Kammerspiel, il sogno che assume la categoria della messa in scena; infine le costanti cinematografiche nei lavori teatrali del regista. Conclude il volume una conversazione con Marco Bellocchio.
Il mercato delle location cinematografiche
Marco Cucco, Giuseppe Richeri
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 208
I luoghi in cui si realizzano le riprese di un film, una fiction televisiva o un documentario ottengono importanti benefici sul piano economico e spesso incrementano la propria notorietà a livello nazionale e internazionale. Per queste ragioni sempre più enti locali in Italia e all'estero stanno adottando iniziative volte ad attirare produzioni audiovisive (e in particolar modo cinematografiche), come la creazione di una film commission e l'istituzione di un film fund. Ciò ha portato alla nascita di una inedita competizione tra territori, ha favorito una maggior mobilità geografica delle produzioni cinematografiche e soprattutto ha fatto nascere un vero e proprio "mercato delle location" dove amministrazioni locali e imprese cinematografiche negoziano investimenti, servizi e visibilità. Il libro ripercorre le più importanti fasi storiche che dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi hanno portato le produzioni cinematografiche ad abbandonare le tradizionali sedi di riprese e a testare nuove ambientazioni. Una particolare attenzione è riservata al fenomeno delle film commission, di cui vengono analizzate le origini, i modelli organizzativi e le ricadute economiche generate sul territorio.
Recycled cinema. Immagini perdute, visioni ritrovate
Marco Bertozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 144
"Recycled cinema" è un libro sul riuso delle immagini. Una pratica crescente del cinema contemporaneo che trae linfa dal suo passato per creare nuove esperienze della visione. Un'attenzione al riciclo nimico capace di coinvolgere home movies, sequenze del cinema muto o frammenti televisivi. E infine, come insegnano Guy Debord e Jean-Luc Godard, l'intera storia del cinema, considerata un immenso giacimento per scavi della visione migrante. Distribuite in rete, nel normale circuito cinematografico o, sempre più, in quello espositivo-museale, sono opere che amplificano i ludici montaggi delle avanguardie artistiche - dal collage al ready-made - con forme di editing sperimentale, per un cinema al tempo stesso archeologico e in digitale. Una cultura visiva meticcia, fra videoarte, cinema d'artista e sperimentazioni documentarie che definisce il found footage film. Un fenomeno nazionale - fra gli altri, si pensi ai lavori di Paolo Gioli, Alina Marazzi, Roberto Nanni, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi - e internazionale, con le opere di Bill Morrison, Cécile Fontaine, Gustav Deutsch, Peter Forgàcs... Il libro è il primo tentativo italiano di una riflessione teorica e attraversa orizzonti estetico-filosofici e di politica culturale. Marco Bertozzi pone una serie di stimolanti interrogativi anche a partire dalla sua esperienza diretta, maturata sia in istituzioni archivistiche sia in qualità di regista cinematografico.
Il reale allo specchio. Il documentario italiano contemporaneo
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 208
Dall'inizio degli anni zero del nuovo millennio, il cinema documentario italiano, e più specificamente quello di creazione, sta vivendo uno straordinario momento di (ri)nascita, diventando così uno dei fattori privilegiati di rinnovamento estetico-culturale del cinema tout court nel nostro paese. Attraverso saggi e interviste, il presente volume vuole documentare questo fenomeno, analizzando a tutto campo il mondo del documentario italiano con analisi particolareggiate del sistema e dei problemi non piccoli della produzione, degli sbocchi distributivi tra festival e canali televisivi, dei "cervelli in fuga" all'estero, oltre al complesso rapporto teorico tra fiction e non fiction, tra cinema del "reale" e quello di "invenzione". Senza tralasciare al tempo stesso l'approfondimento sugli stili, sull'elaborazione artistica dalla forma documentaria e degli stessi contenuti dove spesso si è privilegiato (ma non solo) un'accurata e tagliente ricognizione dei fenomeni trasformativi della società italiana in tutti i campi. A completare il volume un'ampia biofilmografia degli autori di cinema di non fiction.
Nanni Moretti. Lo sguardo morale
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 272
"Un regard moral", uno "sguardo morale": è questa l'espressione usata dal critico francese Serge Toubiana sui "Cahiers du Cinema" a proposito di un film di Nanni Moretti. Prendiamo in prestito l'intensa espressione per titolare questo libro e sintetizzare il cinema di Moretti, secondo la critica francese il più grande cineasta italiano contemporaneo. Un autore che ha attraversato vari decenni della storia del cinema nazionale, dagli anni settanta al nuovo millennio; un regista che ha saputo sempre interpretare, e anzi anticipare gli avvenimenti dell'ex Bel Paese, ma sempre usando un linguaggio filmico alto e sperimentando nuove vie di comunicazione; un artista che ha saputo fare Cinema anche attraverso il suo volto e il suo corpo, sino a mettersi a nudo e farci gridare che "il re è nudo". Ma anche un operatore culturale (produttore, distributore, esercente, direttore di festival), un intellettuale impegnato nella battaglia politica diretta e indiretta (dai primi corti "militanti" ai "girotondi", dal Portaborse al Caimano), un uomo di grande intuito e di raffinata intelligenza che ha valorizzato ogni volta, novello "re Mida" del nostro cinema, quello che ha toccato, da Mazzacurati a Luchetti, dall'esordio di Garrone a Cesare deve morire dei fratelli Taviani. E infine, oltre che un "personaggio" - non sempre facile -, una persona vera, che ci inchioda spesso alle nostre responsabilità civili e culturali, e ci obbliga a riflettere.
Storia del cinema giapponese
M. Roberta Novielli
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 360
Oltre cento anni di cinema giapponese percorsi attraverso gli snodi epocali, le scelte produttive, le grandi opere di molti singoli pionieri. Non solo nomi conosciuti in occidente ma anche registi meno noti e proposte da scoprire in una delle cinematografie più complesse e importanti del mondo. Corredato da estratti di documenti originali, il volume è uno strumento di consultazione per seguire la genesi dei capolavori dei grandi maestri come Ozu, Mizoguchi e Kurosawa, ma anche per avvicinarsi alle recenti tendenze e proposte che sempre più di frequente giungono dal Giappone. Prefazione di Oshima Nagisa.
La regia. L'arte della messa in scena
Sergej M. Ejzenstejn
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 1989
pagine: XXVI-630
Cinema e psicanalisi. Il significante immaginario
Christian Metz
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1989
pagine: 272
L'immagine al plurale. Serialità e ripetizione nel cinema e nella televisione
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1984
pagine: 188
L'amicizia virile in Occidente da Omero al cinema
Roberto Campari
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 128
Il libro tratta il tema dell'amicizia virile in Occidente come teorizzata e rappresentata nella nostra cultura con particolare riguardo alla storia del cinema. Per amicizia virile si intende qui un forte rapporto affettivo che prescinda da passionalità sessuale, che non abbia fini di interesse e che non nasca da stretti legami di parentela. Il discorso si articola in tre parti distinte. La prima parte analizza il caso più comune, l'amicizia tra due coetanei o comunque due compagni con pochi anni di differenza tra loro, che possono essere sia di cultura omologa sia profondamente diversa. La seconda parte tratta il tema del rapporto tra un ragazzo e un uomo, in cui alla diversa età corrisponde spesso anche una diversa cultura. La terza parte affronta infine il rapporto tra un vecchio e un giovane o tra un maestro e un allievo. I film analizzati nel libro sono circa una cinquantina, di autori che vanno da Howard Hawks a Billy Wilder, Clint Eastwood, Gus Van Sant, Michael Cimino, John Ford, Steven Spielberg, Oliver Stone e altri minori o maggiori del cinema americano; ma anche Rossellini, De Sica, Fellini, Olmi, Bertolucci, Leone, Amelio e Franco Rossi per il cinema italiano, oltre che Duvivier, Delannoye, Kurosawa, Leconte, Weir, esponenti più o meno importanti di cinematografie diverse quali quella francese, giapponese o australiana, sebbene il cinema americano dell'"età d'oro" e quello italiano, pure delle perdute epoche felici, restino prevalenti.