Mursia: Biblioteca di filosofia
Prospettive di filosofia contemporanea
Luigi Pareyson
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2021
pagine: 656
Il volume diciassettesimo delle Opere complete di Luigi Pareyson (1918-1991) comprende innanzitutto l’opera Prospettive di filosofia contemporanea, progettata dall’autore ma uscita postuma nel 1993. La presente è un’edizione critico-scientifica completamente ricontrollata sugli originali, integrata da cinquantatré saggi, articoli, conferenze e interventi rientranti nella tematica del titolo che non trovarono collocazione in altri suoi libri. Prendendo in esame filosofi contemporanei – soprattutto novecenteschi e prevalentemente italiani –, l’opera permette di seguire l’evolversi del pensiero di Pareyson in continuo dialogo con l’attualità. La Parte prima (Filosofia dell’esistenza) comprende quattro scritti dedicati a pensatori dell’esistenzialismo tedesco e francese: Jaspers, Heidegger, Marcel. La seconda (Idealismo) analizza filosofi italiani interpreti dell’idealismo platonico e tedesco: Croce, Martinetti, Solari, Aliotta, Guzzo, Caramella, Spirito, Della Volpe e Carlini. La terza (Esistenzialismo positivo e spiritualismo cristiano) riguarda il pensiero di Abbagnano, Stefanini e Sciacca. La quarta (Dibattiti odierni) concerne Soleri, Lauth e Maddalena. La Parte quinta (Appendice) si arricchisce di altri cinquantatré scritti: oltre ad alcune recensioni, a voci enciclopediche e ad articoli di giornali, si segnalano un originale contributo sull’interpretazione della natura fra scienze e filosofia, una serie di dieci conferenze radiofoniche risalenti al 1953 su tematiche contemporanee, ventidue interventi tenuti all’Accademia delle Scienze di Torino e all’Accademia Nazionale dei Lincei, la sezione d’una presentazione del 1976 dedicata a Metafisica e cristianesimo e un’Intervista inedita che ripercorre l’intero cammino pensante di Pareyson: dall’esistenzialismo, alla filosofia dell’interpretazione, all’ontologia della libertà e del male.
Scritti sulla filosofia, la religione, la libertà
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2019
pagine: 230
I quattro scritti schellinghiani raccolti in questo volume sono diversissimi fra loro per origine, consistenza, natura e scopo, e si distendono nell’ampio arco di diciassette anni. Eppure si riferiscono tutti a un medesimo periodo di meditazione, che si potrebbe chiamare «filosofia della libertà». Ciascuno di essi è una felice e compiuta espressione di questa filosofia, che si colloca fra il «sistema dell’identità», in cui si erano fusi l’idealismo trascendentale e la filosofia della natura, prime forme del pensiero schellinghiano, e la cosiddetta ultima filosofia di Schelling, che attraverso il penetrante tentativo dell’«empirismo filosofico» approderà alla grandiosa costruzione della «filosofia positiva». Leggendo questi scritti si può seguire passo passo il cammino di Schelling, che dalla natura comincia a trasportare il suo sguardo sullo spirito, e dalla panteistica unitotalità si volge a una concezione drammatica dei rapporti fra uomo e Dio nella libertà di ciascuno dei due termini del rapporto. Si va delineando una filosofia che pone in primo piano il mondo dell’uomo, con tutti i suoi problemi: la libertà e il male, l’errore e la malattia, l’angoscia e la morte, il mistero e la ragione, la volontà e lo sforzo, la storia e la religione, in una vicenda tragica di ricerca e di conflitto, in cui l’armonia può essere soltanto finale, come vittoria in quella lotta e come superamento del male, dell’errore e della sofferenza.
Schelling storico della filosofia (1821-1854)
Giuseppe Riconda
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2018
pagine: 192
Nel 1827, a Monaco, Schelling iniziava un nuovo corso della sua filosofia mettendo al centro del suo sistema la libertà di Dio. Non basta pensare l’Assoluto come unità vivente, occorre pensarlo come libertà, la stessa Lebendigkeit dell’Assoluto può essere mantenuta solo se esso è pensato come libertà. Il passaggio dall’Assoluto come unità vivente all’Assoluto come libertà, in cui le prime determinazioni dell’Assoluto non vanno perdute, ma conservate per le esigenze che esprimono, con le conseguenze che esso implica che riguardano la ristrutturazione dell’intero sistema e approdano alla celebre distinzione tra filosofia positiva e filosofia negativa, costituisce il nuovo filo conduttore delle rappresentazioni della storia della filosofia del soggiorno monachese (1827-1841) nonché del periodo berlinese (1841-1854), che si arricchiscono nei loro elementi e variano in ragione dei nuovi approfondimenti che il nuovo punto di vista impone (le Lezioni di Erlangen del 1821 costituiscono un periodo intermedio). È questo un momento estremamente significativo dello sviluppo dell’idealismo classico tedesco che giunge a problematizzare sé stesso e introduce una rappresentazione della storia della filosofia che ancor oggi mostra la sua rilevanza, tanto che la sua ricostruzione è essenziale per una comprensione degli orizzonti storiografici della filosofia contemporanea.
Aristotele. Metafisica (1-3). Sull'essenza e la realtà della forza
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2017
pagine: 160
Questo corso di lezioni, tenuto presso l’Università di Friburgo i. B. nel semestre estivo 1931, non è dedicato semplicemente all’interpretazione dei primi tre capitoli del libro IX della Metafisica di Aristotele, ma mira, attraverso tale interpretazione, alla comprensione del concetto greco dell’essere. Il titolo sotto il quale era stato originariamente concepito, Interpretazioni della filosofia antica, definisce tematicamente l’ambito della ricerca: con i concetti di dynamis ed energheia, Aristotele ha inteso rispondere alla domanda originaria sull’essere come presenza. Aristotele ha mostrato che c’è un modo di essere presente della capacità (forza) di produrre e che quindi la presenza della forza non presuppone un ente cui apparterrebbe, ma al contrario l’ente trova nella forza il suo a priori (Heidegger si richiama a Leibniz e al suo concetto di una vis primitiva, cfr. § 10 a). Nell’ambito della concezione greca dell’essere come presenza, Aristotele ha dunque cercato di stabilire quale sia la verità dell’essere come presenza: non è casuale, secondo Heidegger, che il capitolo finale del libro IX, che nei capitoli precedenti si occupa appunto della dynamis e dell’energheia, tratti nuovamente dell’essere come vero e come falso (sull’interpretazione di questo capitolo, Heidegger si era già soffermato negli anni precedenti). Mostrare che per Aristotele la forza ha un’essenza e una realtà indipendenti dall’esecuzione di ciò cui la forza dà capacità, significa per Heidegger accedere a quello che si sono chiesti i Greci chiedendosi dell’essere come presenza, significa cioè accedere alla domanda originaria della filosofia.
Prospettive di filosofia moderna e contemporanea
Luigi Pareyson
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2017
pagine: 592
Il volume sedicesimo delle Opere complete di Luigi Pareyson (1918-1991) estende il progetto di raccogliere una serie di saggi storiografici, da egli stabilita, per comporre il libro Prospettive di filosofia contemporanea (1993). In Prospettive di filosofia moderna e contemporanea vengono infatti raccolti tutti i restanti saggi di storiografia filosofica non presenti in altri volumi pareysoniani. L’opera si divide in quattro parti. La prima (Storia della filosofia moderna e contemporanea) raccoglie i testi delle lezioni che Pareyson tenne in Argentina, a Mendoza, all’Universidad Nacional de Cuyo, in storia della filosofia moderna e contemporanea negli anni 1948 e 1949. La seconda (Fichtiana) è costituita da tutti i saggi dedicati a Fichte non compresi in altri volumi delle Opere complete. La terza (Schellingiana) e la quarta (Recensioni) raccolgono i molti saggi che Pareyson dedicò a Schelling, ad eccezione di quelli già editi in altri suoi libri e quindi compresi in differenti volumi. Ne risulta un’interessante e originale panoramica sulla storia della filosofia, che va dall’analisi del pensiero moderno (Descartes, Leibniz, Locke, Berkeley, Hume, Pascal), alla ricostruzione della reazione al positivismo (pragmatismo e metodologia) e della dissoluzione dell’idealismo hegeliano (esistenzialismo e marxismo, con particolare attenzione a Kierkegaard e Feuerbach), sino alla ricchissima silloge di lezioni, presentazioni e saggi – storiografici, filologici, teoretici – dedicati a Fichte e a Schelling. In questi scritti Pareyson mostra esemplarmente la stretta complementarietà di teoresi e storiografia nel rendere attuale la filosofia: «Da un punto di vista speculativo ogni filosofia è contemporanea e attuale, perché ogni filosofia genuina e autentica possiede una validità assoluta, definitiva, perenne; ma al tempo stesso è possibile chiamare contemporanea quella filosofia la cui problematica costituisce la reazione umana ai dati della storia presente».
Domande fondamentali della filosofia. Selezione di problemi della logica
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 176
In questo corso di lezioni, tenuto da Heidegger a Friburgo nel semestre invernale 1937/38, i "problemi" della logica, fondamentalmente il problema della verità, non sono affrontati come "problemi", ma appunto come "domande fondamentali": un "problema", infatti, è ciò che la domanda lascia dietro di sé, quando cessa di essere tale. In questo senso, ogni problema appartiene sempre ad un determinato ambito del sapere, mentre la domanda sfugge a questa assegnazione. La verità e la sua essenza, quindi, non possono appartenere alla "logica" se non nel senso di essere divenute, esse stesse, "problemi", di avere cioè smesso di essere poste come domande. Il compito della filosofia, allora, è quello di far sentire di nuovo la domanda sulla verità come domanda. Perché questo compito possa essere assolto, bisogna secondo Heidegger, ritrovare l'inizio greco della storia dell'essenza della verità, non per completare la ricostruzione storiografica di tale storia, ma per cogliere in esso, prima ancora che nella tradizione metafisica occidentale, proprio la mancanza della domanda sull'essenza della verità.
Estetica dell'idealismo tedesco. Volume Vol. 2
Luigi Pareyson
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 202
Gli scritti pareysoniani di estetica raccolti in questo volume coprono l'arco di circa un ventennio (dal 1950 al 1971). In particolare, si tratta della Prefazione e del capitolo dedicato a Fichte dell'incompiuta Estetica dell'idealismo tedesco (1950), nonché dei materiali su Friedrich von Hardenberg (un corso di lezioni del 1960/61 e un articolo di dieci anni più tardo) elaborati in vista del secondo volume di quell'opera, che tuttavia non avrebbe mai visto la luce. Anticipando molti temi dell'indagine storico-filosofica dei decenni successivi, Pareyson insisteva in queste pagine sull'influenza esercitata dal pensiero di Fichte sulla prima cerchia romantica, mentre il suo interesse per Novalis riguardava la definizione del rapporto fra mito e verità, il tema della moralizzazione della natura testimone dell'enorme influenza della teleologia kantiana sul pensiero classico tedesco -, nonché, infine, la questione del nesso tra l'Io poetante e la morte. Questi studi di Pareyson avrebbero aperto la strada in Italia a una successiva fioritura degli interessi per il significato profondo, autenticamente filosofico, del primo romanticismo tedesco.
Introduzione alla metafisica
Martin Heidegger
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 218
L'Introduzione alla metafisica ha una posizione centrale nello svolgimento del pensiero di Heidegger, giacché è il primo documento ampio e organico della "svolta" seguita a Essere e tempo e riprende e sviluppa quel compito di una "distruzione della storia dell'ontologia" di cui Essere e tempo aveva parlato. E proprio nello sforzo di recuperare i termini originari del problema dell'essere di là dal suo presentarsi in formule cristallizzate, solo apparentemente "ovvie", Heidegger incontra in tutta la sua portata l'importanza del linguaggio, che costituisce il tema essenziale delle sue opere più recenti. Questo testo ha dunque l'intento di rimettere in questione le categorie base che da secoli costituiscono lo sfondo comune della filosofia occidentale partendo dalla stessa grammatica ed etimologia della parola "essere". La storia di questa parola, lungi dall'essere solo un campo di indagini specialistiche senza effettivi riflessi pratici, coincide per Heidegger con il destino stesso del nostro mondo, quello della "civiltà occidentale" allargatasi ormai a coprire l'intero pianeta. Un'opera decisiva per la comprensione del significato del pensiero heideggeriano e, in generale, degli sviluppi ontologici dell'esistenzialismo.
Troppo. Saggio filosofico, teologico, politico
Enrico Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 256
Nel mondo c'è troppo. Ci sono troppe cose perché tutte possano starci. Eppure ci stanno. Si tratta di vedere come è possibile. Il termine "aggiunta" individua l'esatto dispositivo (filosofico, teologico, affettivo e politico) tramite cui ciò, che pure è di troppo, tuttavia riesce a starci. Questo libro invita il lettore a guardare il mondo sotto specie di duplicità, non applicando da fuori una categoria soggettiva, ma lasciandone emergere fenomenologicamente il valore di aggiunta: l'aggiunta cioè sta dalla parte della cosa, non siamo noi a introdurla. Se è così, il problema di "come fa a starci" per un verso è assai più radicale di quanto potessimo sospettare (la saturazione non è una condizione provvisoria, ma strutturale: c'è sempre stato e sempre ci sarà troppo, per quanto ci si affanni a sfoltire), per l'altro è risolto in radice, perché l'escluso - ciò che è di troppo - è sempre già ammesso e perdonato, sempre già incluso. Collegando sinteticamente fenomeni molto diversi tra loro - alcuni lontanissimi, altri vicinissimi all'esperienza dell'uomo contemporaneo (dall'esperienza quotidiana della mancanza di spazio e di tempo, alla crisi del welfare state, alle discussioni teologiche sulla Trinità) - il libro cerca di svolgere il compito tradizionale di un'opera di filosofia: dire che cos'è la realtà. Le analisi si condensano quindi in una formula: l'essere è aggiunta. È questa la sua natura.
Saggi e discorsi
Martin Heidegger
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 218
I saggi e discorsi riuniti in questo volume, uscito in edizione originale nel 1954, sono stati tutti (salvo uno) composti intorno al 1950, cioè nel periodo in cui si andava diffondendo nella filosofia europea la discussione intorno al significato della cosiddetta "svolta" del pensiero heideggeriano annunciata clamorosamente dalla Lettera sull'umanismo nel 1946. I Saggi e discorsi, più di altri scritti heideggeriani, rappresentano un primo sforzo per articolare in maniera positiva le indicazioni contenute nello scritto sull'umanismo, e offrono perciò un punto di vista privilegiato per cogliere l'immagine dell'uomo e del compito del pensiero quale Heidegger la pensa in un momento decisivo del suo itinerario filosofico. Il problema che si delineava già in Essere e tempo, e che poi diventa dominante nella maturazione degli anni Trenta, è per Heidegger quello di realizzare un pensiero che non sia più "metafisico", cioè che cominci, almeno, a sottrarsi a quell'oblio dell'essere che ha dominato la tradizione del pensiero occidentale da Platone a Nietzsche.
In cammino verso il linguaggio
Martin Heidegger
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 222
Gli scritti raccolti in In cammino verso il Linguaggio cadono in un arco di tempo che va dal 1950 al 1959 e costituiscono uno dei momenti più alti della meditazione heideggeriana posteriore a Essere e tempo (1927). L'oscillazione presente nel Nulla di Essere e tempo tra il niente oggettivistico e il Nulla religioso si è da lungo risolta con il drastico rifiuto del primo e con la decisione per il secondo. Il Nulla è apparso nella sua convertibilità con l'Essere. L'Essere è la Parola che dona senso, filtrando di eternità il tempo, instaurando il "mondo" come dimora poeticamente abitabile. È nell'acquisita consapevolezza della fondamentalità di tale Parola che si colloca e si sviluppa, in quest'opera, la riflessione sul linguaggio.
Logica
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 292
Questo corso, tenuto a Marburg nel semestre invernale 1925-26, è una tappa importante sul cammino che porta a Essere e tempo perché per la prima volta l'interlocutore dell'atteggiamento fenomenologico adottato da Heidegger non è più un pensatore antico: verso la metà del corso Aristotele è abbandonato a favore di Kant. La verità che alla logica è chiesto di cercare, il più delle volte, resta nascosta. La verità stessa è affidata a un logos preliminare, mentre le vie traverse della "rappresentazione" sembrano piegare in direzioni diverse. La logica può procedere in modo filosofico ed essere davvero philosophierende Logik solo se cerca di accedere alle "cose stesse". Così, le strutture fondamentali dell'esistenza umana, intese come essere-nel-mondo, sono indagate per cogliere i momenti cruciali in cui la tradizione filosofica finisce per separare il pensiero dalla realtà, senza mai tematizzare quel che ne sta alla base. La scoperta kantiana del nesso di "io penso" e "tempo" diventa la chiave di volta della storia del pensiero. La funzione assegnata al tempo nella determinazione kantiana di una logica trascendentale ha dunque portato l'attenzione sulla ristrettezza del limite tradizionalmente assegnato alla logica e ha spinto a vedere in "ciò che è logico" un comportamento umano che il tempo può mutare.