Orthotes: Studia humaniora
La caduta. Fascismo e macchina da guerra
Tommaso Tuppini
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 218
«C’è nel fascismo un nichilismo realizzato» scrivono Gilles Deleuze e Félix Guattari, «giacché, diversamente dallo Stato totalitario che si sforza di bloccare tutte le possibili linee di fuga, il fascismo si costruisce una linea di fuga intensa, che trasforma in linea di distruzione e di abolizione pura. È strano come sin dall’inizio i nazisti annunciassero alla Germania quel che avrebbero portato: a un tempo nozze e morte, anche la loro propria morte, e la morte dei Tedeschi». Per quanto eterogenee e difficili da ricostruire in modo univoco, le vicende del fascismo sembrano snodarsi seguendo l’ordine di alcune tappe: il fascismo è un complesso ideologico, rituale e politico che mette capo a un dispositivo militare lanciato verso la propria distruzione. L’ideologia razzista, i rituali, le prassi policratiche di governo, diventano la premessa per la costruzione di una macchina da guerra che ha il significato di un grande esperimento suicidario. Il fascismo voleva produrre l’“autentico” soggetto tedesco, seminare il mondo con maestose rovine capaci di testimoniare la vittoria sulla morte, ma il vortice della sua caduta ha prodotto soltanto la polvere di una catastrofe.
Nostra signora filosofia. Sul divenire donna del pensiero
Eleonora De Conciliis
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 98
Nell’intento di delineare una postura filosofica femminile ma estranea al femminismo, questo volumetto inscena una rappresentazione ironica e una rivisitazione figurale del “divenire donna”, proposto ormai quarant’anni fa da Deleuze e Guattari: in compagnia di alcuni dei pensatori più sfuggenti o, al contrario, apparentemente più aderenti al cliché teorico “maschile” – Derrida, Foucault, lo stesso Deleuze da un lato; Nietzsche, ma anche Lacan e Sloterdijk dall’altro –, l’autrice gioca a decostruire e de-istituzionalizzare la figura del filosofo, senza però rinunciare a interrogarsi sulle metamorfosi storiche del femminile, e sulla possibile sopravvivenza della filosofia.
Critica della sovranità. Foucault e Agamben. Tra il superamento della teoria moderna della sovranità e il suo ripensamento in chiave ontologica
Carlo Crosato
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 732
Il concetto di sovranità ricorre costantemente e in maniera quasi ossessiva nel dibattito politico occidentale fin dall’età moderna. Esso dimostra di sapersi adattare alle diverse epoche storiche, riducendo le relazioni di potere a una concezione unificante e pacificante. Ancora oggi, in un’epoca segnata da una globalizzazione che minaccia l’autonomia delle istituzioni statuali, la sovranità rimane al centro del dibattito pubblico, come fulcro su cui far ruotare la pretesa del corpo politico di decidere delle proprie sorti, o come posta in gioco di una paradossale reazione di matrice nazionalistica. Non sono tuttavia mancate, negli ultimi decenni, voci critiche in merito alle proprietà analitiche della teoria della sovranità. Essa farebbe parte della strategia mediante cui il potere si assicura una presa costante sulla vita e non sarebbe in grado di illuminare le razionalità che circolano fra governanti e governati. Questo libro interroga due di queste voci, quella di Foucault e quella di Agamben, per offrire un quadro completo e ragionato non solo del loro pensiero politico, ma anche dei moventi epistemologici e ontologici che promuovono le loro imprese filosofiche.
Ciò che appare nello specchio. Docetismo e metafisica dell'immagine in Henry Corbin
Roberto Revello
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 218
L’eredità più riconosciuta di Henry Corbin è quella dell’orientalista che ha fatto scoprire insospettate e ricche tradizioni spirituali-filosofiche dell’Iran shī’ita. Nel presente lavoro ci si è sforzati tuttavia di tenere assieme l’opera dell’esegeta e del fenomenologo della religione con quella del filosofo teoreticamente in grado di interrogare da un altro luogo i percorsi della metafisica occidentale sui temi centrali dell’essere e dell’“essere immagine”. Per esplicita ammissione, si può parlare di un’insolita prospettiva “docetista”, intesa come fenomenologia di specchi e icone, come metafisica immaginale capace di dare spessore a immagini in continua trasfigurazione dal visibile all’invisibile e viceversa. Le tradizioni religiose a cui si riferisce Corbin fanno infatti dell’immaginale la dimensione in cui hanno luogo i fenomeni spirituali. Sarebbe la rimozione di questo piano ad aver determinato, in Occidente, lo scacco di un nichilismo passivo, ostaggio del “paradosso del monoteismo” che, in ultima analisi, è sempre un’ontoteologia senza teofania.
La cura dell'anima
Jan Patocka
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 160
Gli scritti qui proposti ripercorrono il significato della cura dell’anima che, secondo Jan Patočka, è il nucleo storico e concettuale su cui si fonda la tradizione occidentale di pensiero. Il concetto di cura dell’anima indica un radicale rivolgimento dello sguardo “in ciò che è”, che cambia completamente l’atteggiamento etico e conoscitivo dell’uomo. Prendersi cura dell’anima significa in altre parole interrogarsi intorno al senso del proprio essere nel mondo problematizzando la relazione tipicamente umana nei confronti della verità. A partire dall’insegnamento platonico-socratico questa peculiare attitudine intuitiva diventa il motore spirituale di quel cammino storico e culturale cui diamo il nome di Europa. Il problema dell’eredità europea e della storicità radicale dell’esistenza, con la sua ineludibile tendenza al declino, viene ripreso in tutti i testi raccolti nella presente edizione italiana. A partire da diversi autori e temi di riferimento, emerge come urgente una riflessione che, oggi più che mai, interpella lo spirito deresponsabilizzato e avvilito dell’epoca “post-europea”.
Teorie del soggetto. Soggettività, identità, coscienza nel pensiero moderno e contemporaneo
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 222
Assistiamo oggi al tramonto della soggettività? Oppure le dinamiche del mondo in cui viviamo devono portarci a una rivalutazione della ricchezza di ciò che siamo (e siamo diventati), in vista di una più profonda appropriazione delle radicali trasformazioni che ci coinvolgono? Un simile interrogativo s’impone con l'urgenza specifica che è propria della meditazione filosofica la quale pure naviga in uno stato di crisi identitaria, perdita di prospettiva, indebolimento del proprio senso. Gli studi qui raccolti affrontano la problematica sul soggetto riconoscendone sia le istanze genealogiche che le implicazioni più strettamente teoretiche. Partendo dall'imprescindibile fondazione della soggettività moderna operata da Cartesio, viene tracciato un percorso di riflessioni che, dalle tematizzazioni spinoziana e kantiana del soggetto umano, attraversano i concetti di libertà e di corporeità, la critica dell'idealismo, la teoria del soggetto, i temi dell'univocità e della singolarità, dell'alterità e della coscienza, e si spingono fino agli esiti decostruttivi ed ermeneutici della soggettività contemporanea.
La funzione N. Sulla macchinazione filosofica in Gilles Deleuze
Paolo Vignola
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 192
«Mi immaginavo di arrivare alle spalle di un autore e di fargli fare un figlio, che fosse suo e tuttavia fosse mostruoso». Le monografie di storia della filosofia firmate da Deleuze esprimono il desiderio di far dire a un determinato autore, con le sue stesse parole, ciò che non ha mai espresso in modo esplicito, ossia quello che il suo testo prepara senza dichiarare. Così, la ripetizione del pensiero di un filosofo diventa l’occasione per differenziarlo, ossia trasformarne i concetti attraverso la storia, fino al presente, col fine di pensare il nuovo. Nietzsche rappresenta però un’eccezione, o un’ossessione eccezionale, dato che, per il filosofo francese, «figli alle tue spalle è lui che te li fa fare». È da questa situazione che prende le mosse La funzione N, il cui obiettivo è mostrare come e fino a che punto Deleuze sia un inattuale pensatore nietzschiano e Nietzsche un intempestivo filosofo deleuziano.
Foucault e Derrida. Tra fenomenologia e trascendentale
Vittorio Perego
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 242
Quando Derrida entra all’École normale supérieure si trova davanti un giovane docente, Foucault, che in quegli anni tiene corsi su Merleau-Ponty e sulle Ideen: «questo ‒ testimonia Derrida ‒ deve aver avuto un ruolo nella forma presa dal mio interesse per la fenomenologia». L’obiettivo della presente ricerca è ricostruire la genesi e la struttura del confronto tra Foucault e Derrida utilizzando come guida la fenomenologia, immergendosi nelle questioni aperte e lasciate in eredità dalla fenomenologia husserliana. Come i due filosofi se ne appropriano? Cosa li spinge ad abbandonarla? Dove si incrociano e si divaricano i rispettivi cammini fenomenologici? In questo confronto vedremo interagire i più importanti protagonisti francesi del dibattito filosofico del tempo ‒ Sartre, Merleau-Ponty, Cavaillès, Lévi-Strauss, Hyppolite, Lacan, Bataille, Blanchot ‒ che come tessere di un mosaico contribuiscono a dare vita in Foucault e Derrida a due differenti proposte teoretiche, che investono il senso, la pratica e la responsabilità storica del sapere filosofico.
Dante, Lacan. «Dolce padre»
Piergiorgio Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 160
La psicoanalisi non è chiamata a svelare i rapporti segreti e inconfessati tra la vita del poeta e l’opera, ma a reperire nella sublimazione poetica la verità da essa scoperta nella propria esperienza clinica. Non si tratta calare su Dante un’interpretazione a lui estranea, ma di leggere la Commedia come anticipazione della psicoanalisi: Dante precede da veggente Freud e Lacan sul cammino della parola e del linguaggio. Nel tempo presente le tecniche del controllo cognitivo, poste a guardia dello psichico, promuovono un’ortopedia linguistica che mette sotto silenzio l’esperienza di parola. Riproporre il gesto di Dante, affrontando la questione della lingua nella sua radicalità, significa restituire la parola al soggetto, affinché questi possa dire quale pena lo costringe alla ripetizione: quel godimento a-semantico e mortifero che, dannato, lo separa dal dolce mondo. Nella Commedia si annodano l’esistenza singolare e il tempo politico di Dante, la cifra unica e irripetibile dell’esperienza del poeta e il destino escatologico dell’umanità. Seguire i passi di Dante richiede la disponibilità a una lettura sintomale del poema.
Filosofia dell'automatismo. Verso un'etica della corporeità
Igor Pelgreffi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 230
Le nostre vite, singolari e collettive, sono attraversate da forme di automatismo che agiscono al di sotto della soglia cosciente e determinano parte dei nostri comportamenti: automatismi naturali, automatismi acquisiti (l’abitudine come seconda natura) ma anche automatismi sociali. Il presente studio interroga tale problema approfondendo la questione etica e politica della de-automatizzazione, attraverso un originale percorso di riflessione teorica sulle nozioni di automaton, abitudine, habitus e postulando la necessità di un “apprendimento critico” dei nostri automatismi. Lungo un asse che da Aristotele giunge a Merleau-Ponty, Bourdieu, Sennett e Bateson, il libro disegna i tratti preliminari di un’etica della corporeità: solo nelle resistenze del corpo, inteso come mediazione vivente tra ripetizione e variazione, tra passività e attività nell’azione, potrà aver luogo la de-automatizzazione, cioè quell’interruzione dall’interno dei nostri automatismi che è in grado di spiazzare il soggetto etico ma, al contempo, di ri-formarlo.
Biopolitica e libertà. Dieci capitoli su Foucault
Filippo Domenicali
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 510
Come è possibile esercitare la libertà nel tempo della "biopolitica"? Ha ancora un senso parlare di libertà quando il potere è diventato "biopotere" (alla lettera: un "potere sulla vita") impadronendosi delle attitudini, delle capacità, degli affetti e perfino dei nostri pensieri più intimi e privati? Quando cioè le stesse categorie del “pubblico” e del “privato” hanno perduto ogni ragione di essere, proprio perché il "biopotere" produce - come dichiara insistentemente Foucault - il "soggetto" stesso? Sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questo studio e a cui l'autore tenta di rispondere esaminando l'intera opera di Foucault. La questione della libertà viene interpretata come il problema che ne orienta le tappe e ne dirige gli sviluppi, dagli scritti dedicati alle "relazioni di potere" a quelli finali sull'etica degli antichi. La biopolitica costituisce la situazione attuale, il contesto e lo sfondo significante che spinge Foucault a ridefinire il concetto tradizionale (filosofico-giuridico) di libertà in direzione di un'inedita concettualizzazione etico-politica di "pratiche di libertà" disperse, contingenti, irriducibilmente plurali.
Libertà e Persona. Saggi su Paul Ricoeur
Marco Casucci
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 344
Nel pensiero di Ricoeur il tema della libertà costituisce un elemento sorgivo che si trasforma progressivamente in un fiume carsico: qualcosa di sommerso che tuttavia riemerge di tanto in tanto nella sua scrittura. Il presente saggio sonda le tematiche più care a Ricoeur, che si irradiano proprio a partire dalla riflessione sulla libertà: dal tema del linguaggio e della metafora, a quello del tempo e della narrazione, fino a giungere alla dimensione etica, legata al problema della volontà e del male, e che da ultimo sfocia nella questione del riconoscimento, tra giustizia e amore.

