Quodlibet: Bis
Stupore e dialettica
Pavel Aleksandrovic Florenskij
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 110
Questo scritto, finora inedito in italiano, potrebbe fungere da guida e da incentivo per chiunque, in quest'epoca di disorientamento del pensiero, si accinga a intraprendere lo studio della filosofia. La domanda di fondo investe le strategie che l'uomo, nel corso della storia, ha messo a punto per "spiegarsi" la realtà. E tale domanda è sollevata a ragion veduta: Florenskij è - caso quasi unico - un pensatore in grado di rievocare la figura dell'intellettuale rinascimentale capace di padroneggiare gli ambiti più svariati della conoscenza. Egli fu fisico, matematico, ingegnere elettrotecnico, ma anche filosofo e teologo, teorico dell'arte e linguista. Ma in tutto questo egli non indulge a sincretismi o tenere conciliazioni; raramente si può assistere a una presa di posizione così severa nei confronti delle pretese verità delle scienze, a un uso di argomenti tanto sottili da anticipare molti temi centrali dell'epistemologia novecentesca. Persino il "discorso comune" (con la sua "ricchezza disordinata" e la sua "vita caotica") pare avere, rispetto al "vuoto ordinato e la morte" delle scienze, maggiori speranze di attingere al vero.
Sovrapposizioni. «Riccardo III» di Carmelo Bene. «Un manifesto di meno» di Gilles
Gilles Deleuze, Carmelo Bene
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 146
"È come se ci fossero due operazioni opposte. Da un lato si eleva a 'maggiore': di un pensiero si fa una dottrina, di un modo di vivere si fa una cultura, di un avvenimento si fa Storia. Si pretende così riconoscere e ammirare, ma, in effetti, si normalizza. Succede lo stesso per i contadini delle Puglie, secondo Carmelo Bene: si può dar loro teatro, cinema e persino televisione. Non si tratta di rimpiangere i bei tempi andati, ma d'essere sgomenti di fronte all'operazione che subiscono, l'innesto, il trapianto fatto alle loro spalle per normalizzarli. Sono divenuti maggiori. Allora, operazione per operazione, chirurgia contro chirurgia, si può concepire l'inverso: in che modo 'minorare' (termine usato dai matematici), in che modo imporre un trattamento minore o di minorazione, per sprigionare dei divenire contro la Storia, delle vite contro la cultura, dei pensieri contro la dottrina, delle grazie o delle disgrazie contro il dogma?." (Dal testo di Gilles Deleuze)
Le parole non sono di questo mondo. Lettere al guardiamarina E. K., 1892-1895
Hugo von Hofmannsthal
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 138
Lo scambio epistolare tra il giovane ufficiale e il giovane intellettuale, maestro non solo culturale ma anche morale ("Penso che diecimila ore difficili non possono disfare ciò che viene intessuto in un'ora felice") svela, con una misura e una delicatezza d'animo che escludono qualunque effusione, un'amicizia virile di grande intensità. Al centro del dialogo c'è il grande compito della maturazione, che entrambi sentono impegnativo e rischioso: il difficile passaggio dalle promesse indistinte della giovinezza alla piena responsabilità dell'adulto, nel quale il guardiamarina è condotto per mano. Sono lettere straordinarie, in cui Hofmannsthal parla con totale libertà della vita e dell'arte ("l'essenza dell'arte è l'immediatezza, la capacità di guardare l'esistenza senza timore, senza pigrizia e senza menzogna") a un animo partecipe e avido di apprendere. Il titolo viene dalla stupenda lettera del 18 giugno 1895, in cui, traducendo in prosa la visione espressa nella Ballata della vita esteriore, Hugo scrive che "la gran parte degli uomini non vivono nella vita, ma in una pura apparenza dove nulla è e tutto soltanto significa".
Pervertimento del cristianesimo. Conversazioni con David Cayley su Vangelo, chiesa, modernità
Ivan Illich
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 186
Ivan Illich (1926-2002), prete cattolico che rinunciò all'esercizio pubblico del sacerdozio nel 1969, dopo le censure ecclesiastiche alla sua attività di oppositore dello "sviluppo", a suo avviso esportato nei paesi "terzi" come forma più raffinata e distruttiva di colonialismo, fu negli anni Settanta uno dei maestri della contestazione mondiale contro le società industriali, i loro stili di vita, le forme del consumo, gli apparati di servizi. Divenne nel seguito un acuto studioso degli sconvolgimenti prodotti dallo sviluppo tecnologico nell'esperienza e coscienza umane in età moderna e contemporanea. In questo testo, che è parte della sua estrema autotestimonianza, Illich compie la parabola del proprio pensiero indicando nel cristianesimo, ossia in una interpretazione riduttrice e corruttrice della libertà annunciata dal Vangelo come amministrata dalla Chiesa nella sua millenaria evoluzione, l'origine di una alienazione dell'esistenza umana individuale e collettiva, giunta oggi alle soglie di un necessario, apocalittico ribaltamento.
L'uomo senza contenuto
Giorgio Agamben
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 176
Arte e terrore; l'origine del buon gusto e il suo rapporto con la perversione; l'ingresso dell'arte nel Museo e nelle collezioni; la separazione fra artisti e spettatori, genio e gusto; l'apparizione del giudizio critico; in altre parole, la nascita dell'estetica moderna, in un'analisi che parte da un'inedita rilettura dei passi di Hegel sulla morte, o, meglio, sull'"au to an nientamento" dell'arte per sfociare in un'originalissima interpretazione della Malinconia di Drer: ecco il sentiero che ci invita a percorrere questo saggio di insolita ricchezza in cui l'autore è riuscito ad aprire sul problema dell'opera d'arte una prospettiva nuova, che è al tempo stesso un avvincente programma poetico.
Quel che ho visto e udito a Roma
Ingeborg Bachmann
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 124
Le corrispondenze da Roma di Ingeborg Bachmann per la radio di Brema (1954-55), qui pubblicate insieme agli articoli da lei scritti nello stesso periodo per alcuni giornali tedeschi, testimoniano sia di un aspetto sconosciuto di questa ormai celebratissima scrittrice, sia di uno spaccato dell'Italia postbellica visto da una angolatura di eccezione. Ingeborg Bachmann conosceva perfettamente l'italiano e si orientava con sicurezza nella politica e nella cultura locali. Dietro lo pseudonimo Ruth Keller, ella riferisce sugli argomenti più scottanti del periodo: su misteriosi eventi criminosi negli ambienti altolocati romani, su presunti tentativi di eversione da parte dei comunisti italiani, sulle catastrofi naturali che colgono di sorpresa i già provati popoli della Campania, sulle inquietanti manovre della mafia, sull'ascesa alla ribalta di Gina Lollobrigida e sulla ratifica dei "trattati di Parigi". Un'occasione per ripercorrere la vita italiana degli anni '50, meno distante da quella odierna di quanto si pensi, e per comprendere meglio l'attività di una scrittrice che ancora non ha finito di svelare tutti i suoi segreti. Prefazione di Giorgio Agamben. Con una nota di Jörg-Dieter Kogel.
Alcune riflessioni sulla filosofia dell'hitlerismo
Emmanuel Lévinas
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 91
Il "risveglio di sentimenti elementari" proprio del nazismo ne fa un oggetto privilegiato dell'indagine filosofica: "I sentimenti elementari racchiudono una filosofia; esprimono la prima attitudine di un animo di fronte all'insieme del reale e al suo destino. Predeterminano o prefigurano il senso della sua avventura nel mondo" Levinas insiste sulla contiguità di tale filosofia con le postazioni più avanzate del pensiero contemporaneo, da cui negli stessi anni, in virtù di una visione radicalmente nuova della natura umana, giungeva uno scacco irrevocabile all'universalismo cristiano e al liberalismo idealista, cioè alle due strategie elaborate dall'uomo europeo per sentirsi libero rispetto alla sua contingenza storica e corporea. È possibile che le acquisizioni filosofiche dell'epoca, per un verso così feconde da alimentare il cammino del pensiero fino a oggi, covino in seno il seme di fenomeni così aberranti e catastrofici? E in che senso dovremmo sentircene ormai al riparo? Introdzuione di Giorgio Agamben. Con un saggio di Miguel Abensour.