Rubbettino: Storia politica
La democrazia schiacciata. Scipione Borghese deputato e politico nell'Italia giolittiana
Paolo Carusi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 216
Il volume affronta la vicenda politica di Scipione Borghese, rampollo della nobile famiglia romana, deciso a farsi interprete del meglio della cultura politica democratica. Affascinato dal socialismo riformista, Borghese sarebbe poi entrato nel partito radicale, del quale sarebbe divenuto un autorevole esponente e dal quale sarebbe stato ripetutamente candidato tra il 1902 e il 1914. Letta attraverso la cartina al tornasole del sistema giolittiano, la "piccola" vicenda di Borghese si rivela sintomatica della condizione della democrazia italiana nel primo quindicennio del secolo XX: una democrazia "schiacciata" in un sistema polarizzato tra lo spazio legittimo del liberalismo e quello illegittimo delle forze antisistema. Inevitabilmente avviluppato dalle maglie del sistema giolìttiano, Borghese finirà con lo smarrire i capisaldi del proprio "democraticismo", fino a maturare una complessiva sfiducia nella politica e nella sua capacità di modificare le basi della società italiana.
Liberismo, protezionismo, fascismo. Un giudizio di Luigi Einaudi
Roberto Vivarelli
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 167
Il saggio si propone di tracciare l'itinerario di un giudizio di Luigi Einaudi, in una sua opera del 1933, sulle ragioni che resero il nostro stato liberale incapace di fronteggiare le difficoltà del primo dopoguerra, sino a consentire la vittoria del fascismo. Poiché le premesse del giudizio di Einaudi si ritrovano nella critica dei liberisti italiani all'indirizzo dei governi, a partire dalla tariffa doganale del 1887, di quella critica il saggio ricostruisce sia il contesto, sia il contenuto specifico, mettendo in luce come non si trattava semplicemente di contrastare una politica economica, quanto di combattere contro una forma di stato fortemente impopolare e a favore di uno stato che fosse liberale non solo di nome ma di fatto. Gradualmente, Einaudi farà sua questa lezione, sino a considerare inscindibile, come sosterrà in una celebre discussione con Benedetto Croce, il binomio liberismo e liberalismo.
L'Italia divisa. Gli enti locali tra proporzionale e maggioritario (1946-1956)
Barbara Taverni
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 286
Il volume ricostruisce il dibattito sulle autonomie - in particolare sulla riforma degli Enti locali e sui progetti per attuare il Titolo V della Costituzione - e le più significative vicende dell'alterno rapporto centro-periferia nei primi dieci anni della Repubblica. Le elezioni amministrative del 1946, le leggi di riforma del 1951 - che consentirono, fra l'altro, la ricostituzione dei Consigli provinciali -, le elezioni del 1951-52, con l'introduzione del premio di maggioranza e del nuovo sistema degli "apparentamenti", la successiva legge elettorale e le elezioni del 1956 sono presentate nel più ampio quadro della lotta politica negli anni del "centrismo" e della sua crisi. Un contributo alla storia dei partiti, dei movimenti e delle "culture politiche" negli anni della costruzione della democrazia e della "Guerra fredda". Prefazione di Pier Luigi Ballini.
Riforme e democrazia. Manlio Rossi-Doria dal fascismo al centro-sinistra
Emanuele Bernardi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 354
Questo volume ripercorre gli snodi centrali della storia d'Italia dal fascismo agli anni dei primi governi di centro-sinistra tramite il punto di vista e l'attività di Manlio Rossi-Doria (1905-1988). Lo studio - basato su numerosi materiali inediti italiani e stranieri, provenienti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna - analizza le dinamiche attraverso le quali Rossi-Doria si allontana dal Partito comunista, aderisce al Partito d'azione e poi si dedica alla "politica del mestiere", mentre dialoga insistentemente con i partiti di sinistra per invitarli alla modernizzazione riformatrice e a emanciparsi da una semplicistica visione re-distributiva dell'economia. Quali furono i contenuti di questa proposta, rispetto alla politica delle bonifiche del fascismo e al nuovo Stato democratico in formazione? Quali furono le reazioni dei partiti di sinistra alla proposta riformatrice rossidoriana? Fu il socialismo liberale una prospettiva in grado di incidere sulla difficile realtà del Mezzogiorno? E, più in generale, quale ruolo svolsero i tecnici nel periodo centrale della ricostruzione economica e rispetto alle relazioni internazionali durante la guerra fredda? A questi quesiti il libro risponde focalizzando l'attenzione sui tre fronti principali sui quali Rossi-Doria s'impegnò: il Mezzogiorno, gli Stati Uniti, l'Europa.
Divergenze parallele. Comunismo e anticomunismo alle origini del linguaggio politico dell'Italia repubblicana
Andrea Mariuzzo
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 284
Col ritorno dell'Italia al libero confronto democratico nel secondo dopoguerra, il conflitto tra comunismo e anticomunismo si è imposto come il deavage principale per il consolidamento delle identità collettive e di abitudini politiche destinate, in alcuni casi, a durare fino a oggi. A fronte della ricca tradizione di studi sul PCI, però, sono stati finora scarsi i tentativi di elaborare un quadro d'insieme di tale confronto e dei suoi effetti sull'universo anticomunista. Illustrando i processi di formazione e i canali di circolazione dei principali elementi del linguaggio politico italiano negli anni cruciali per la formazione dell'arena politica repubblicana, il volume prende in considerazione alcuni importanti aspetti della storia politica italiana attraverso una fruttuosa prospettiva di analisi.
Sovrani a metà. Monarchia e legislazione tra Otto e Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 300
Questo volume, offrendo un affresco delle principali monarchie europee (Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Italia, Austria-Ungheria, Russia) nella loro evoluzione storica tra Ottocento e Novecento, affronta alcuni aspetti cruciali delle trasformazioni politico-istituzionali e culturali che hanno segnato l'età contemporanea in Europa. I saggi qui raccolti si interrogano su come cambiarono i fondamenti della legittimità dell'istituto monarchico nel corso di un processo che, con modalità e tappe diverse da paese a paese, vide gradualmente affermarsi il costituzionalismo liberale e una nuova legittimazione di tipo nazional-rappresentativo. Analizzano poi, sul piano politico e normativo, la trasformazione delle funzioni e dei poteri politici effettivi dei sovrani ed il ruolo della Corona rispetto alle altre istituzioni dello Stato. Altro tema presente in tutti i contributi del volume è quello della dimensione simbolico-valoriale delle monarchie europee, in relazione all'immaginario collettivo e alle identità nazionali.
Eva Peron. Una biografia politica
Loris Zanatta
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 335
Su Eva Perón s'è scritto tanto, ma molto resta da raccontare e da capire. È quel che fa questo libro impiegando un'enorme quantità di fonti inedite. Più che il mito, di Eva percorre la storia. E non solo quella che il mito ha alimentato, quella di Eva Santa dei diseredati. Ma ancor più quella di Eva politica, poiché politico fu l'enorme potere che essa esercitò nell'Argentina del dopoguerra. Della sua breve ma intensa parabola il libro tocca i nodi vitali: la sua nascita politica all'ombra del golpe militare del giugno 1943, il suo universo ideale nazionalcattolico, il controverso rapporto con Perón, la decisiva influenza nel plasmare il movimento peronista, il suo posto nell'orizzonte dei populismi del Novecento. E infine la sua immagine d'icona del "comunismo di destra" o del "fascismo di sinistra". Cioè d'inconscia testimonianza dei tanti ponti tra quelle due sponde. L'immagine che ne emerge è quella d'una personalità eccezionale. E di un affascinante fenomeno sociale. Ma anche di una figura che se per un verso "fece del bene" e si guadagnò un'immensa popolarità, per un altro accreditò il celebre aforisma secondo cui "non basta fare il bene, ma bisogna farlo bene". Poiché il bene fatto male è piuttosto nocivo. Eva fu protagonista di un convulso processo di modernizzazione sociale condotto però attraverso una sorta di primitivismo politico. Attraverso cioè un afflato carismatico e una concezione patrimoniale autoritari e impermeabili allo spirito d'una democrazia moderna.
Importare la democrazia. Sulla costituzione liberale italiana
Raffaele Romanelli
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 252
Tessendo l'elogio del governo rappresentativo J.S. Mill affermava però che una comunità "deve essere consenziente al regime politico che le viene destinato"; deve "possedere la volontà e la capacità indispensabili a garantirne l'esistenza". Se questo non è, allora le istituzioni rappresentative sono di scarso valore, il popolo non è "adatto per la libertà" ed è necessario che le pubbliche autorità abbiano maggiori poteri repressivi. Nel suo "Il comando impossibile" Raffaele Romanelli aveva già sottolineato che con l'unificazione italiana era stata imposta la libertà ad un paese che non la conosceva, che in tanta parte non l'aveva chiesta e che per le forme in cui la ricevette la considerò un sopruso. A suo parere, molte peculiarità della moderna Italia vanno ricondotte a quel marchio d'origine, e ai modi in cui venne importata la democrazia. Soffermandosi qui su alcuni nodi della costituzione italiana ottocentesca l'autore ne conclude che le forme del governo libero non sono state mai molto popolari in Italia, e che nell'Ottocento le sue classi dirigenti, i suoi intellettuali politici guardavano con maggior simpatia a forme di governo e di rappresentanza diverse, semmai di tipo consultivo, comunque tutte imperniate su una visione organicistica e gerarchica del potere che si riteneva assai più confacente all'indole del Paese.
Cantieri d'Occidente. Scienze sociali e democrazia tra Europa e Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 174
È sullo sfondo delle macerie della Seconda guerra mondiale, nella luce abbagliante di Hiroshima e mentre ancora i fumi di Birkenau incombono sull'Europa, che la democrazia si fa "occidentale". Alle spalle, un decennio terribile, quegli anni Trenta in cui sia le istituzioni della democrazia rappresentativa sia il capitalismo liberale erano parsi in procinto di essere travolti da inedite sfide. La "democrazia borghese", scriveva Joseph Schumpeter nel pieno della guerra, merita di essere difesa per quanto ha storicamente realizzato, ma appartiene a un'epoca ormai trascorsa: "questo tipo di stato ha indubbiamente finito di esercitare un fascino su di noi". È bene ricordare la drammaticità delle condizioni a cui deve la propria origine la "democrazia occidentale", il concetto politico a cui questo libro, che si inserisce all'interno della ricerca poliennale del Dipartimento di Politica, Istituzioni. Storia dell'Università di Bologna, è dedicato. Un insieme di complessi percorsi disciplinari, che coinvolgono la scienza giuridica e l'economia politica, la sociologia e le relazioni internazionali, converge negli anni Quaranta e Cinquanta in una vera e propria re-invenzione della democrazia, di cui i diversi capitoli del volume si propongono di saggiare efficacia e limiti.
L'Occidente sull'Atlantico
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 168
L'Occidente come forma di costruzione del consenso politico
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 183
Nella costruzione delle democrazie postbelliche il senso di appartenenza all'Occidente ha giocato un ruolo importante nella stabilizzazione dei sistemi politici usciti dalla Seconda guerra mondiale. Il volume seleziona alcuni case-studies (Francia, Italia, Spagna e Germania) e alcuni nodi problematici legati alla diffusione del concetto di Occidente e al conflitto che ne è derivato. I saggi sono frutto di una ricerca realizzata all'interno di una ricerca del Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia diretta da Paolo Pombeni e finanziata dal ministero della Ricerca. Attraverso l'analisi degli autori, il volume mette in luce il ruolo che il concetto di Occidente e il contrasto est-ovest hanno giocato nella costruzione del consenso politico dei sistemi politici del dopoguerra.
Quale Occidente, Occidente perché
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 220
Gli eventi successivi all'11 settembre 2001 hanno provocato su entrambe le sponde dell'Atlantico un duro dibattito sugli inevitabili cambiamenti, se non sulla stessa possibilità di sopravvivenza dell'alleanza fra Stati Uniti ed Europa, che non si è ancora concluso nonostante i tentativi di riavvicinamento iniziati dopo la rielezione del Presidente George W. Bush jr. nell'autunno 2004. Tale dibattito si è venuto sommando all'altro sulla natura dell'Occidente come cultura e come civiltà iniziato dopo la fine della Guerra fredda. Ci troviamo quindi coinvolti in una riflessione spesso drammatica che riguarda il ruolo internazionale dell'Unione Europea e l'autocoscienza di quell'Occidente multiforme e terribile al quale apparteniamo.