SE: Testi e documenti
Walter Benjamin
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2004
pagine: 128
Ai funerali di Hannah Arendt, Hans Jonas diede un'immagine precisa di questa vecchia esule ebrea con una piccola frase: "Hannah aveva il genio dell'amicizia". E in effetti molti degli scritti della Arendt vivono di amicizia, del ricordo di amicizie spezzate o impedite dall'avanzare della barbarie. Così, tra ricordi e pensieri, aneddoti e ipotesi interpretative, in questo testo dedicato all'amico Walter Benjamm, si disegna la storia di un'intensa amicizia, in cui l'intimità degli affetti si ricompone con gli eventi della Storia, dando vita a una rinnovata unità tra la responsabilità che nasce dal testimoniare il passaggio di un'esistenza eccezionale e la necessità di dar conto dei segni vergati dagli eventi inesorabili del mondo.
Il tempo degli assassini
Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2004
pagine: 176
"Ecco il tempo degli Assassini" è il rintocco che chiude Mattinata d'ebbrezza nelle "Illuminazioni" di Rimbaud. Ed è la frase che intitola, con una polivalenza di significati, della quale Rimbaud è solo in parte responsabile, questo saggio scritto da Miller per il centenario della nascita del poeta. La normale richiesta del lettore di cose critiche, quella di imparare a leggere meglio un artista, vi è notevolmente soddisfatta: in queste pagine si vede, raffigurato con spavalda icastica, a volte anche settaria, chi sia stato Rimbaud, per quale vocazione e destino per quale intreccio di circostanze personali e concause legate al suo tempo egli abbia dovuto scrivere ciò che ha scritto." (Giacomo Debenedetti)
Corso di filosofia in sei ore e un quarto
Witold Gombrowicz
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2004
pagine: 115
Non è una leggenda. Sembra proprio che la passione per la filosofia e il "Corso di filosofia in sei ore e un quarto" abbiano salvato Witold Gombrowicz dal suicidio. Nel 1969. a Vence-en-Provence, devastato da una malattia ai polmoni che lo tormentava fin dall'adolescenza, lo scrittore polacco chiedeva con insistenza agli amici Konstanty A. Jeleriski e Dominique de Roux di procurargli una pistola o del veleno. Queste lezioni furono tenute nei mesi di aprile e maggio 1969 alla moglie Rita Labrousse e allo stesso Dominique de Roux, che "aveva capito" conferma la moglie dello scrittore "che soltanto la filosofia, in quel momento di decadenza fisica, aveva il potere di mobilitare il suo spirito". Il "Corso di filosofia in sei ore e un quarto" risulta così una rivisitazione personalissima dei pensatori che hanno dato vita alla filosofia del nostro secolo, ed è la chiave per rileggere l'intera opera narrativa, teatrale, diaristica di Gombrowicz. La filosofia infatti fu la sua passione dominante: "realmente amava parlare soltanto di filosofia" ricorda il poeta Czeslaw Milosz. Quello di Gombrowicz è uno stile di pensiero non sistematico, fatto di fulminee illuminazioni, di intuizioni appena tematizzate, sempre legate alla concretezza della vita, alla condizione disperante dell'uomo. Lo scrittore polacco rivendica un sapere specifico: il sapere del molteplice, e del contraddittorio, irriducibile a una dimensione filosofica in senso accademico, a un sistema compiuto.
La mia fanciullezza con Gurdjieff
Fritz Peters
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 208
"Ecco un libro assolutamente delizioso. Non solo rievoca aneddoti pieni di spirito, ma è anche colmo di saggezza, la saggezza della vita. Il libro è egualmente ammirabile per la singolarità dell'incontro fra un ragazzino, Fritz Peters, e un essere straordinario. Si deve infatti tener sempre presente che, quando la madre lo affidò a Gurdjieff, che dirigeva allora l'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo, a Fontainebleau, il bambino ignorava tutto della personalità del suo interlocutore e di quello che egli poteva rappresentare. Ad apertura di libro, si viene immediatamente sedotti da queste due nature così profondamente diverse, e si avverte come tutto, qui, sia molto lontano dalla banalità dei ricordi d'infanzia." (Henry Miller)
La signora Dalloway
Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 229
Tutto avviene e si consuma nel corso di una sola giornata e, come spesso accade nell'opera della scrittrice, il fulcro intorno a cui si snoda la vicenda e ruotano i personaggi ha le apparenze di un banale evento quotidiano. Clarissa Dalloway, protagonista del romanzo, è intenta ai preparativi di una festa che offrirà in serata agli amici. L'altro polo narrativo è il giovane Septimus Warren Smith, reduce di guerra, che un graduale rifiuto del mondo poi degenerato in follia condurrà al suicidio poche ore prima della festa di Clarissa. La notizia della morte di Septimus giunge alla protagonista proprio nel corso della festa, che diventa così la scena in cui la rappresentazione apparentemente anodina trova senso e suggello.
Carteggio
Friedrich Nietzsche, Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 128
L'ultimo Nietzsche aveva perso ogni contatto con quanti lo avevano seguito nella sua avventura ormai volta verso il tragico epilogo (subito dopo verranno seguaci e adepti, ma tutti saranno ingannati dalla multilateralità del suo pensiero, fonte di equivoci anche grotteschi). Cionondimeno, quando sta per lasciare la sfera del mondo cosciente, Nietzsche ritorna a tutti gli amici del passato con i messaggi torinesi. Di questi, i due più lunghi e commoventi sono indirizzati a Burckhardt. Prima che il sipario della pazzia scenda, Nietzsche fornisce a Burckhardt la chiave per comprenderlo: "alla fine sarei stato molto più volentieri professore basileese che Dio; ma non ho osato spingere così lontano il mio egoismo da omettere, per causa sua, la creazione del mondo".
Carteggio (1888-1911)
Gustav Mahler, Richard Strauss
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 224
Del sentimento tragico della vita negli uomini e nei popoli
Miguel de Unamuno
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 287
"Esiste qualcosa che, in mancanza d'altro nome, chiameremo "il sentimento tragico della vita", che porta dietro di sé tutta una concezione della vita stessa e dell'universo, tutta una filosofia più o meno formulata, più o meno cosciente. Questo sentimento possono averlo, e l'hanno, non solo uomini individuali, ma interi popoli; è un sentimento che non nasce dalle idee, ma piuttosto le genera, sebbene dopo, è chiaro, queste idee reagiscano su di esso, fortificandolo. Può nascere da una malattia accidentale, da una dispepsia, per esempio, ma può anche essere costituzionale. E non serve parlare di uomini sani e malati. A parte il fatto che non abbiamo una nozione normativa della salute, nessuno ha provato che l'uomo debba essere per natura gioioso. C'è di più: l'uomo per il fatto di essere uomo, di avere coscienza, è già, rispetto all'asino o al gambero, un animale malato. La coscienza è una malattia".
Sopra lo amore ovvero Convito di Platone
Marsilio Ficino
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 176
"Mistica è la dottrina ficiniana dell'amore, ed ha la sua mistica morale. L'Amore non si spegne per aspetto o tatto di corpo alcuno, perché non questo o quel corpo cerchiamo, ma la luce divina, che in tutti rifulge, ossia cerchiamo, errando, nella creatura finita, di saziare un amore che è infinito perché datoci dall'infinito e per l'infinito, dall'Assoluto per sé. Il male morale non è dunque alcunché di positivo. Esso consiste nell'arrestarsi dello slancio d'Amore, che questo, come suscitatore ed essenza dell'universo, cioè Dio, ha posto in noi: nel suo arrestarsi alle creature finite, al particolare, invece che progredire all'Universale" (Dallo scritto di Giuseppe Rensi).
La ruota dentata e altri racconti
Ryunosuke Akutagawa
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 168
Contemporaneo di Kafka, profondo conoscitore della letteratura occidentale, soprattutto di quella inglese e di Swift, Ryunosuke Akutagawa viene considerato il primo scrittore giapponese moderno. Egli fu autore di una vasta produzione di racconti, caratterizzati da una lucida vena satirica e grottesca, che diviene tragica soprattutto negli ultimi anni della sua breve vita: si suicidò infatti a trentacinque anni. Il volume ne raccoglie una scelta e contiene un testo di Yukio Mishima.

