SE: Testi e documenti
Esperienze dell'estasi. Dall'ellenismo al Medioevo
Ioan Petru Culianu
Libro
editore: SE
anno edizione: 2025
Carteggio
Friedrich Nietzsche, W. Richard Wagner
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2025
pagine: 160
"Già l’iroso disprezzo, l’odio, la maledizione, e d’altra parte la smodata ammirazione, il fanatismo, che hanno accompagnato prima e dopo la loro morte questi due uomini, testimoniano la violenza della loro personalità, che nella storia recente dell’arte e del pensiero non ha avuto eguali. Sinora almeno non si è più presentata, dopo di essi, un’energia creativa, la cui impronta restasse così segnata, che afferrasse, o respingesse, con tale prepotenza. Nell’attesa di altri «violenti», e nel dubbio sul loro apparire, ai nostri occhi Nietzsche e Wagner chiudono qualcosa, sono una fine... In questo «crepuscolo» essi scendono assieme. E ciò che rappresentano di fronte agli uomini, essi già l’hanno vissuto nel loro destino individuale. Amici e nemici con pari intensità, uniti in una breve, inebriante speranza, divisi in una privazione, dove la vita dell’uno tramonta, e quella dell’altro è spezzata, ancora nella giovinezza." (Dallo scritto di Giorgio Colli)
Mia madre, musicista è morta...
Louis Wolfson
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2025
pagine: 224
«Mia madre è morta di cancro, sette anni fa (adesso, ovviamente, trentacinque anni fa). Anche se questo decesso diventava rapidamente, relativamente, storia antica, senza dubbio valeva comunque la pena cercare di farne un libro. A maggior ragione, pensavo, perché lei aveva lasciato una serie di annotazioni sul decorso della propria malattia in un quaderno scolastico e in un taccuino (perlopiù le stesse cose, o quasi, nell’uno e nell’altro). E a maggior ragione, soprattutto, perché la congiuntura dell’ora, della data, del luogo della sua morte, del tipo di cancro è estremamente improbabile, perlomeno quando si esprime tutto ciò in francese (o in qualsiasi altra lingua romanza, immagino), improbabile a uno su vari milioni (a dir poco) come nella lotteria a cui avrei vinto vari anni dopo. Voglio dire che questa cosa può essere espressa in un modo quasi perfettamente allitterativo e, santi numi!, avevo finito per dare così tanta importanza all’uso dell’allitterazione nella seconda, e definitiva, versione del mio unico libro (pubblicato nella prima versione con il titolo Le Schizo et les Langues, e non pubblicato in versione definitiva e quindi con il titolo Point final à une planète infernale, il nostro pianeta naturalmente, e titolo realista più che pessimista). E quindi alla fine ho potuto scrivere come dedica di Point final à une planète infernale (finito prima della morte di Rose): A mia madre, musicista – morta di un mesotelioma metastatizzante (e, mettiamo, di mancanze mediche) nel mezzo del mese di maggio, a mezzanotte, tra martedì e mercoledì, nel mortifero Memorial, a Manhattan, nel mille977».
Epistolario
Baruch Spinoza
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2025
pagine: 256
“Il carteggio spinoziano incomincia nell’estate del 1661, dopo che il filosofo, scomunicato dalla sinagoga, rinnegato dai parenti e abbandonato dagli amici, si era ritirato a Rijnsburg presso Leida, per attendere in solitudine al concepimento di quella che egli chiamava la sua Filosofia, e prosegue fino a pochi mesi dalla fine. La condanna che la sinagoga di Amsterdam aveva pronunciato contro di lui «con tutte le maledizioni scritte nel libro della Legge», nell’intento di «separarlo per la sua malvagità da tutte le tribù d’Israele», era, in realtà, un effetto dell’intolleranza verso il libero pensiero, nella quale la democrazia calvinista di quella «liberissima repubblica» gareggiava con l’Inquisizione romana. Per non provocare l’«ira dei teologi», si astiene dal pubblicare le sue opere: dei Principia philosophiae cartesianae, delle Cogitata metaphysica e anche dell’Ethica, Spinoza comunicava le parti, via via che le componeva, ai pochi amici che gli erano rimasti fedeli, vietando loro perentoriamente di divulgarle. […] Il colloquio epistolare tra il maestro e i discepoli, con lo scopo di appianare, attraverso una concisa e schematica corrispondenza di obiezioni e risposte, le frequenti difficoltà presentate dalla filosofia paradossale dell’«unica sostanza», costituisce il carattere dominante dell’epistolario spinoziano e denota l’aspetto prevalentemente dottrinario del suo interesse. Carattere e interesse che già gli editori delle Opera posthuma avevano messo in rilievo, aggiungendo al titolo delle lettere di Spinoza e di quelle a lui rivolte l’avvertenza: «assai importanti per la spiegazione delle altre sue opere».” (Dallo scritto di Antonio Droetto)
Cronache della mia vita
Igor Stravinskij
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2025
pagine: 192
«Col presente libro mi propongo di fissare alcuni ricordi che si riferiscono a varie epoche della mia vita. Mi auguro di attirare in tal modo l’attenzione di coloro che nutrono interesse per la mia musica e per la mia persona. Sarà dunque non tanto una biografia, quanto un semplice racconto nel quale avvenimenti importanti prenderanno posto accanto a fatti di scarso rilievo; ma gli uni e gli altri hanno per me un certo significato e voglio riferirli facendo appello alla mia memoria. Non potrò naturalmente limitarmi a una nuda esposizione dei fatti. Evocando i miei ricordi dovrò necessariamente parlare delle mie opinioni, dei miei gusti, delle mie preferenze e dei miei odi. Ma so sin troppo bene quanto tali sentimenti mutino con il trascorrere del tempo. Per questo mi guarderò bene dal confondere le reazioni di oggi con quelle provate nelle diverse epoche della mia vita. Altre ragioni ancora mi spingono a scrivere questo libro. In numerose interviste da me concesse, i miei pensieri e le mie parole, e persino certi fatti, sono stati spesso snaturati al punto di divenire assolutamente irriconoscibili. Oggi mi accingo a questo lavoro con il proposito di presentare al lettore la mia vera immagine e dissipare tutti i malintesi che sono sorti attorno alla mia opera e alla mia persona». Con uno scritto di Pierre Boulez.

