Silele: The other

Castelmarte, una storia cominciata moltissimi anni fa e che, grazie a tutti noi, continua ancora. Età di lettura: da 6 anni.

Nuove storie di amicizia, nuovi viaggi, tante emozioni e soprattutto tanta voglia di vivere nel nuovo diario di Erica Villa che con questo nuovo libro vi sorprenderà ancora di più. Scrittrice bergamasca di successo, Erica Villa dal 2016, anno del suo debutto letterario con “Leggimi dentro” ha conquistato l’apprezzamento e la curiosità di molti lettori in tutta Italia. Ha scritto numerosi libri tutti editi da Silele edizioni, tra cui “Rotelle Fumanti” che diventerà un docufilm.

"Cercando un rifugio” è un viaggio introspettivo semiserio compiuto da due amici. Questi, un bel giorno decidono di fare una escursione alla “Baita del Diavolo”, un rifugio alpino. Si tratta di un cammino facile, privo di insidie, ma lungo. Mentre procedono lungo sentieri diversi, si interrogano sul percorso della loro vita, con i suoi alti e bassi, le gioie e i dolori. Il cammino come ricerca introspettiva, le cui salite sono i momenti faticosi, le discese quelli più “leggeri”, e la meta, che segna la fine di un percorso su cui poi trarne spunto, un momento per inventarsi altri itinerari, altre storie. Il tutto in modo ilare, perché la vita va presa in questo modo, sapendosi prendere un po’ in giro. Ecco che alla fine i due, in compagnia dei loro amici di avventura, si incontrano e lì scoprono cosa sia per loro davvero un “rifugio”, più che quattro belle mura con una stufa accesa, la somma dei loro ricordi e la gioia di vivere insieme momenti che sarebbe un peccato perdere. Clito e Velar riscoprono il loro personale tesoro: l’amicizia.

Centauri motorizzati perseguitati da tempeste. Isole pregne di orribili divinità dimenticate. Sanguinari raduni annuali di un'élite senza pietà. Le sedute di psicoterapia di un faccendiere dei defunti. Rinasce la speranza in un mondo distopico dilaniato dalla guerra tra uomini e macchine. Un padre e marito si ribella all'invasione della propria abitazione. Corse notturne in taxi da brivido. Un triangolo amoroso tutto tensione e caffè. I dubbi di un figlio alle prese con la morte del padre. L'incessante lotta interiore di uno studente aspirante suicida. Colloqui di lavoro senza speranza. Un luogo perso dove tutto è stato e nulla sarà. I prodigiosi rimedi del dottor Dong per i desideri di paternità. Creature fantastiche dall'ex Jugoslavia. Conflitti generazionali in un luna park dell'orrore. Il difficile rapporto tra madre e figlia al funerale di un amico d'infanzia. Un operatore sociale giapponese alle prese con un caso difficile nell'Italia nipponizzata del futuro. Uno studente universitario fuori sede in una casa in affitto troppo bella per essere vera. Le storie raccolte in questo volume sono state selezionate tra le migliori in gara nelle edizioni 60,61 e 62 del NeroPremio

Sostando tra le pagine de “Il rosa delle dodici noci” non solo si rimane coinvolti in una narrazione autobiografica che è autentica “tecnologia per la cura di sé” (Foucault); c’è qualcosa di molto di più. È anche un’intensa esperienza di poesia, un’emozionante trasformazione interiore che avviene durante la lettura e meditazione di parole che si fanno strada nel profondo: “ogni storia che legge un’altra storia, possa trovare e sentire sentimenti, emozioni, suggestioni verso e dentro la propria”.

Pareva che il tempo fosse sospeso e che tutti noi presenti al cimitero monumentale di Bergamo fossimo i partecipanti ideali a quelle esequie che il nostro concittadino, don Giovanni Carrara attendeva da più di mezzo secolo. Così la comunità ha fatto memoria di un uomo mite e caritatevole, come apprenderete dalla lettura del testo di Aurora che ha con rigore storico ricostruito le vicende terrene del nostro santo sacerdote sottraendo all'oblio del tempo una parte importante della memoria di Amora.

"Come dice il titolo, questo è il 4° capitolo di un percorso iniziato col monumentale “Proud” (2015) e proseguito con le sue prime due estensioni. Questo scritto abbraccia la fase compositiva del Bepi dalla fine del 2018 alla fine del 2021 che non sarà difficile capire essere stata, per diversi motivi, una delle più complesse di sempre. Al centro di tutto, ovviamente, il disco “All the young dudes”, lavoro difficile per il quale s’è avvertito il bisogno di scrivere un compendio altrettanto difficile. Non è un libro per tutti questo! Non mancano le altre cose: le collaborazioni, il primo romanzo “Il Castello” e le bizzarre iniziative ad esso correlate. Se qualcuno non conosce la “follia” del Bepi o è incredibilmente curioso di scandagliarla a fondo… beh, qui troverà pane per i suoi denti!"

Felice Candi con questa raccolta rivela la capacità di tuffarsi nella poesia con la bellezza e la purezza dei versi sprigionando emozioni. Essa racchiude ben 120 poesie, argomenti infiniti che riguardano l’amore, l’amicizia, la morte, il vissuto, la bellezza e la purezza dell’anima che si libra nell’aria “su le ali del vento”.

Nei prati vicini, i cavalli selvatici pascolavano, facendo esercizio all’aria aperta, e si abbeveravano alle pozze d’acqua createsi spontaneamente o di origine antropica: per convincimento dei regnanti che avevano aspirato all’unità e allo sviluppo del Paese, sostenendo condizioni favorevoli anche ad ogni specie animale sul loro territorio.

In "Sopra le nuvole il mare", l’Amore abbonda. Già, poiché il “cuore è un fiore rosso che mi racconta l’amore”. Risaltano due percorsi poetici sovrapposti, che corrispondono a due pregnanti sezioni di melodia e musica genuine. Un cammino, in Il vento ha parole, è segnato dalla memoria, dalla “casa dalle pareti bianche vicino al cuore, una veranda che si affaccia sui ricordi”. Ma accanto, in La strada, campeggiano anche le lacrime delle nuove vittime delle insane migrazioni, del dolore provocato dagli imprevisti cataclismi, del male provocato dagli errori umani. In Sopra le nuvole il mare, prendono dimora la gioia e il dolore, il bello e il brutto, il bene e il male. Una dicotomia, un’ambivalenza, un contrasto, che, da sempre, contraddistinguono la natura umana.

"Sono passati nove anni dalla pubblicazione della mia prima raccolta di liriche e quattro dalla seconda, il tempo necessario per scriverne altre e pubblicarle con il nuovo libro Varchi di Luce. Perché scrivo poesie? Mi sono chiesto più volte. Forse, perché la poesia è la sintesi della vita e con essa mi esprimo, ma anche perché, la poesia è l’arte di disegnare con il pensiero i pensieri che voi, poi, colorerete." (l'autore)

La sapiente penna della poetessa Aurora Cantini disvela una biografia inedita del maestro Giacomo Manzoni detto Manzù, rimasta per anni sottotraccia e custodita dagli abitanti di Aviatico, in provincia di Bergamo. Manzù ha condiviso un tratto significativo di vita con gli abitanti di Aviatico traendo dalla semplice e dignitosa vita contadina un profondo interesse per l'uomo che ha tradotto poliedricamente nella forma dell'arte.