Studium: Coscienza del tempo
Un nuovo umanesimo cristiano. Aldo Moro e «Studium» (1945-1948)
Paolo Acanfora
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2011
pagine: 144
Il volume propone un'attenta e articolata analisi delle posizioni che la rivista «Studium» assunse negli anni in cui Aldo Moro ne fu direttore, dal 1945 al 1948. Tale momento della vicenda politica ed intellettuale del giovane Moro, sinora poco esplorato, coincise con anni cruciali nella storia italiana, segnati dalla conclusione della guerra mondiale, dalla Costituente, dall'edificazione del nuovo Stato repubblicano. Animando un vivace dibattito tra intellettuali di grande prestigio, la rivista contribuì alla elaborazione e alla diffusione di una cultura democratica e cristiana e rappresentò un qualificato punto di riferimento anche all'interno della DC. Il dialogo con la cultura e la modernità oggetto del presente studio fece emergere alcune tra le più originali proposte del cattolicesimo politico italiano del secondo dopoguerra.
Diario della mia prigionia (1943-1945)
Giovanni Ostinelli
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2010
pagine: 184
Giovanni Ostinelli (Como, 1922-2009) è stato uno dei circa 615.000 militari italiani che, catturati dai tedeschi nel settembre 1943, hanno preferito restare nei Lager piuttosto che porsi al servizio del nazismo. La sua storia non è dunque molto diversa da quella dei suoi compagni di sventura e di resistenza. Il suo diario di prigionia, scritto e conservato con grande cura e finora inedito, è tuttavia un documento di notevole interesse, con tratti di novità rispetto a opere simili. In primo luogo perché Ostinelli non subì soltanto le angherie dei tedeschi, ma anche quelle dei francesi, che lo tennero nei loro campi di concentramento fino al dicembre 1945. In secondo luogo perché si tratta di una delle rare testimonianze provenienti dai campi riservati alla truppa, mentre la gran parte dei diari fin qui pubblicati riflette l'esperienza degli ufficiali. Infine perché la sua vicenda mette bene in luce le differenze che pure ci furono tra gli aguzzini e le guardie e rende così omaggio anche a quegli austriaci che seppero aiutare e confortare i nostri internati. Soprattutto, però, il diario di Ostinelli è documento della straordinaria maturazione di un giovane cristiano che, nella dura esperienza della deportazione, seppe tener fermi gli ideali appresi nella FUCI (di cui fu presidente a Como) e nell'Azione Cattolica, facendosi testimone del Vangelo e rileggendo alla luce della fede il proprio presente e il proprio auspicato futuro.
Zaccagnini nel futuro della politica
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2010
pagine: 96
Sono ancora attuali oggi, a vent'anni dalla scomparsa, i valori che ha testimoniato Benigno Zaccagnini? Una lettura non facile perché in Zaccagnini c'era il politico, disponibile all'ascolto, l'uomo toccato dalle sofferenze, il cristiano attento al Concilio Vaticano II, il profeta inascoltato, che guardava oltre il presente, senza dimenticare il passato. Il Card. Ersilio Tonini, il suo ultimo Vescovo, ha voluto chiamare a Ravenna per una riflessione Mons. Giancarlo Bregantini, Arcivescovo di Campobasso, per sottolineare quella unità interiore tra fede ed impegno nel temporale, in cui Zaccagnini riteneva poggiasse l'autonomia dei laici non dalla Chiesa, ma nella Chiesa, poi gli amici Guido Bodrato, Bruno Tabacci, Dario Franceschini, accanto a Massimo D'Alema, la cui storia familiare si intrecciò con quella di Zaccagnini, e a Pierluigi Bersani, che nel suo intervento ha saputo cogliere, dalla vita e dalla testimonianza del politico faentino, due grandi lezioni, quella della laicità e quella dell'uguaglianza. Arricchiscono il volume la testimonianza di Livia Zaccagnini sui «valori respirati in casa», che ci presenta il "babbo", attento ai figli ed alla famiglia, l'intervento del Card. Tonini, che rende evidente il «bisogno di santi» proprio dei nostri tempi, e l'omelia dell'Arcivescovo di Ravenna, Mons. Giuseppe Verucchi, incentrata su Zaccagnini, «l'uomo dove non c'è inganno ». Domenico Rosati nella postfazione ha cercato di cogliere il desiderio dei vari interlocutori di non disperdere i valori che la biografia di Zaccagnini ci tramanda. Aldo Preda, nell'introduzione, risponde alla domanda «Cosa resta di Zac?» richiamando quanto il politico ravennate scriveva a Giorgio La Pira: «[...] mi richiamo, come tu spesso ami fare, a una frase di Teilhard de Chardin: "Il passato mi ha rivelato la costruzione dell'avvenire" e la riferisco alla situazione storica di oggi». «Caro Zaccagnini - rispondeva La Pira -, sì, questo non è il momento delle debolezze e delle incertezze, è il momento del coraggio [...]. Tu mi inviti a riprendere il progetto della casa comune che noi costituenti concepimmo con una architettura armonica e, in un certo senso, unica e originale».
Libertà e professionalità dei docenti. Il diritto alla conoscenza
Antonio Augenti
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2009
pagine: 168
La conoscenza, in una società nella quale l'economia si trasforma in una Knowledge Economy, diventa il bene sul quale si può e si deve contare per progettare e attuare una nuova politica di welfare, in grado di creare già nell'ambito formativo scolastico e universitario le condizioni di equità educativa, traducibili successivamente in condizioni di equità sociale. Il convincimento che l'investimento sul capitale umano e, in particolar modo, sul bene della conoscenza, solo apparentemente possa essere riferito ad interessi prevalentemente personali, in quanto non sempre spendibile sul piano dello sviluppo professionale ed economico, è giusto. Tuttavia, la problematica inerente all'investimento sulle risorse umane e all'impiego più completo delle stesse ai fini dello sviluppo individuale e della crescita sociale ed economica non avrebbe senso, se non fosse riconducibile all'ipotesi che a risultati positivi si può pervenire in ambito educativo soltanto se, e nella misura in cui, ai singoli sia dato modo di non essere emarginati dai processi di distribuzione di quella che viene oggi considerata la nuova ricchezza.
I cattolici e la costituzione. Tra passato e futuro
Damiano Nocilla
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2009
pagine: 136
Il 2008 è stato l'anno in cui si è celebrato il 60° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione italiana ed anche l'occasione per approfondirne in una serie di manifestazioni celebrative e di incontri di studio - le idee ispiratrici, l'influenza sulla vita politica, economica e sociale del Paese, i pregi e i difetti. In queste pagine l'autore affronta la materia in modo rapido ed agile, anche se non organico, partendo da una verifica del contributo dato dai cattolici impegnati in politica alla formazione di testo, non limitandosi, però, alla sola attività della sinistra dossettiana, ma allargando l'orizzonte a tutto il partito dei cattolici ed in particolare alla determinante funzione assunta da Alcide De Gasperi, mediata da giuristi e costituzionalisti come Gaspare Ambrosini, Egidio Tostato, Guido Gonella, Carmelo Caristia e Giovanni Leone. Quella classe politica fu ispirata da grandi valori, che si imposero all'attenzione delle altre forze politiche e culturali del Paese e che nulla hanno perso della loro attualità. Si tratta di valori che ancora oggi possono (e forse debbono) essere tenuti presenti nel dibattito in atto sulle riforme istituzionali e che sopravvivono alle grandi innovazioni della fine del Novecento.
Memorie di un «sovversivo». Ideologie, laicità, libertà
Adriano Ossicini
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2007
pagine: 136
Adriano Ossicini offre in queste pagine una meditata riflessione sulla sua lunga esperienza politica e culturale. Il suo itinerario prende le mosse negli anni in cui il regime fascista cominciava a conoscere il suo lento, ma inesorabile declino. Egli matura, quindi, le sue scelte nel confronto con gli eventi del suo tempo, ma anche nel confronto con personalità di grande rilievo culturale, quali furono, fra gli altri, Giovanni Gentile, Guido Calogero e Don Giuseppe De Luca. Da Calogero, in particolare, egli sembra trovare conferma ai suoi orientamenti, all'idea che la laicità non sia "mancanza di fede, ma il modo di vivere una fede, un orientamento filosofico o ideale in termini non integralistici". La testimonianza ed il percorso politico documentati in queste pagine implicano, anche, un rifiuto delle ideologie, che l'autore interpreta come integralismi e come antitesi all'idea di laicità e di libertà. Egli conclude il suo itinerario sottolineando che la motivazione cristiana a fare politica mantiene ancora oggi un ruolo importante, perché legata ad una grande tradizione filosofica e politica, che si colloca al di sopra dei partiti.