Tullio Pironti: Saggistica
«Le ragioni narrative» 1960-1961. Antologia di una rivista
Francesco D'Episcopo
Libro
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2013
pagine: 288
Sono scaduti i cinquant'anni dalla pubblicazione della rivista "Le ragioni narrative", che segnano il decisivo passaggio dagli anni Cinquanta ai Sessanta in una Napoli, affollata di scrittori di sicuro respiro nazionale e avida di portare il proprio contributo all'acceso dibattito europeo sulle "ragioni" della narrativa, sul suo presente e futuro. L'antologia, che qui si propone, mira a enucleare alcuni fondamentali percorsi critici proposti dalla rivista, facendo risaltare, oltre l'indubbia preparazione degli scrittori, la loro onestà intellettuale, in una solida congiunzione di attività creativa e impegno critico. Era giusto che la rivista, nella riproposta antologica, ritornasse all'editore napoletano che l'aveva promossa, nel segno di una continuità culturale che la capitale del Mezzogiorno rispetta e testimonia quotidianamente nelle sue grandi famiglie di librari-editori. In qualche modo, quel gruppo di scrittori rappresentò una schiera autorevole, che ha contribuito a scrivere pagine della letteratura italiana destinate a durare. Al loro significativo contributo civile e culturale è dedicato questo libro, che, ancora una volta, intende riaccendere il culto della memoria e ricordare a una città, spesso impermeabile, coloro che più l'hanno amata e raccontata con spirito europeo, segno distintivo della sua storia di sempre.
Dal Mattino. Note per la letteratura 1989-2011
Stefano Manferlotti
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 188
Il volume raccoglie una meditata scelta degli articoli che l'autore, docente di Letteratura inglese presso l'Università di Napoli "Federico II" e rinomato studioso, ha scritto per il quotidiano "Il Mattino" dal 1989 - anno in cui ha iniziato la sua collaborazione al giornale - al 2011. Benché si tratti per la maggior parte di interventi su scrittori inglesi e americani, non mancano incursioni in altre letterature (J.M. Coetzee, Yasunari Kawabata, V.S. Naipaul, Orhan Pamuk, Susan Vreeland), in cui Manferlotti mette a frutto le sue competenze - anch'esse esito di un lungo magistero - di comparatista. Numerosissimi, in particolare, i riferimenti alla letteratura italiana e a quella europea considerate nel loro insieme. Lo stile, raffinato ma mai impervio, asseconda riflessioni acute e spesso inedite sulla scrittura creativa. In tal modo la raccolta può innalzarsi al di sopra dei confini che quasi sempre chiudono analoghe pubblicazioni, proponendosi anche come una sorta di prezioso "manuale del critico".
Berlusconi, finale di partita
Fabrizio Rizzi
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 127
"Guardava avanti, quella sera, Silvio Berlusconi. Aveva il volto terreo. Era assorbito da un turbinio di immagini, di grida. Non scrutava quella muraglia umana che si era formata ai due lati di via Quattro Novembre. Gli sembrava un fatto incredibile dover passare tra ali di una folla che agitava le mani, sbeffeggiava, alzava lenzuola bianche. Da lontano, arrivavano gli echi di una contestazione mai vista, ritmata dalle grida di "buffone", "in galera". E sul selciato cadevano monetine, lanciate a distanza, da ragazzini dal volto sudato, con gli occhi sgranati. Tanta eccitazione per vedere lui salire al Quirinale. Da Palazzo Grazioli al palazzo del Quirinale, il nastro stradale si percorre in un baleno. Ma la sera del 12 novembre 2011, era un percorso accidentato, l'Audi andava a sbalzi, malgrado la maestria dell'autista. Non poteva correre, teneva l'acceleratore pigiato il meno possibile. Il lampeggiante proiettava fasci di luce azzurrognola e blu che deformavano i volti della folla assiepata. Sembravano mostruosi sguardi pieni di ferocia. Le loro bocche erano simili a fauci pronte a inghiottire anche lui, qualcosa di mostruoso e angosciante. Aveva in mente, in quegli istanti, soltanto le battute che avrebbe recitato al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano."
I due capitani. La folle sfida del comandante Schettino e del pilota dei marines Ashby
Francesco Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 182
Le storie parallele di due capitani, di due ufficiali, che con le loro manovre spregiudicate per mare e per cielo hanno provocato la morte di decine di persone. Sono le storie di Francesco Schettino, comandante della nave Concordia naufragata lo scorso gennaio di fronte all'isola del Giglio, e di Richard Ashby, il pilota dei Marines che nel febbraio del 1998 con il suo "Prowler" tranciò di netto i cavi della funivia del Cermis, causando la caduta della cabina e la morte di venti persone. Due storie lontane nel tempo, l'una dall'altra, ma con tantissimi punti in comune, a cominciare dalla personalità dei due protagonisti. Schettino e Ashby sono due uomini spavaldi e ambiziosi. Entrambi amano il rischio e le sfide. Entrambi tentano manovre impossibili, sfidando il limite tecnico delle rispettive "macchine". Due manovre che hanno lo stesso scopo: dimostrare di essere il più bravo di tutti. Per diventare una leggenda in Costa Crociere, Schettino; per battere in un assurdo gioco gli altri equipaggi dei Marines "rischierati" nella base di Aviano, Ashby. Prefazione di Maria Concetta Mattei.
La fabbrica del grottesco. Il teatro di Chiarelli, Rosso di San Secondo, Cavacchioli e Antonelli
Laura Cannavacciuolo
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 172
Il libro, articolato in sette capitoli dedicati ai protagonisti del teatro grottesco, intende ricostruire la rete di relazioni personali e letterarie che hanno portato alla rinascita della scena italiana fra Otto e Novecento. L'indagine prende avvio da una breve panoramica del grottesco in Italia (1916-1924) per poi intraprendere un percorso analitico attraverso le opere dei singoli autori. Il II capitolo, infatti, è dedicato a Luigi Chiarelli, "ideatore" e teorico del teatro grottesco: la sua opera principale, "La maschera e il volto", rievoca gli intrecci del Mattia Pascal pirandelliano, arrivando a conoscere un discreto successo cinematografico grazie agli adattamenti di Genina e Mastrocinque. Seguono i capitoli dedicati a Rosso di San Secondo, una delle figure più interessanti di questo teatro per la sua vena "espressionista": la sua drammaturgia ricca di figure femminili complesse e di triangoli insostenibili invita alla riflessione sui temi della libertà e del tradimento. Il V capitolo si apre quindi al teatro di Cavacchioli, che offre importanti spunti per ciò che concerne il dibattito sul Novecento e la Commedia dell'arte (non a caso uno dei suoi attori prediletti è Raffaele Viviani). Chiudono la raccolta due saggi dedicati a Luigi Antonelli: il primo riguarda il suo particolare "umorismo fantastico" e gli ambigui rapporti personali con Luigi Pirandello; il secondo analizza la personale operazione di riscrittura del mito di Cassandra compiuta ne "La casa a tre piani".
Diario napoletano. Da Bassolino a De Magistris
Gerardo Mazziotti
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 454
La tutela e la rivitalizzazione dei centri storici e il recupero a condizioni di civile convivenza delle periferie urbane, degradate e degradanti; la re-industrializzazione hi-tech ecocompatibile; la lotta alla corruzione e al saccheggio delle risorse finanziarie pubbliche, quella alla criminalità organizzata e la difesa della sana amministrazione. Sono solo alcuni dei problemi della città di Napoli, della sua provincia e della regione Campania, penosamente irrisolti nell'arco degli ultimi diciotto anni. E che sono trattati con il rigore del cronista e con la passione del protagonista da Gerardo Mazziotti, architetto, docente universitario e giornalista in questo "Diario napoletano". Arricchito da un saggio di presentazione a firma di Gerardo Maratta,e da una prefazione di Raffaele Raimondi, il libro vuole porsi come paradigma, a dimostrazione che quelli analizzati sono problemi e comportamenti che, in varia misura, riguardano le città, le province e le regioni del Paese, e non solamente della Campania. Sicché, fatto tesoro degli errori commessi, la classe politica, di concerto con la società civile, napoletana e nazionale, possa riacquistare la capacità di inverare il principio aristotelico secondo cui le comunità devono essere organizzate in modo da soddisfare le esigenze esistenziali dei cittadini, rendendoli al contempo "felici". Bisogna, insomma, ricreare l'ordine, traendolo dal caos disperato del nostro tempo.