Università Bocconi Editore: Frontiere
Islamisti di Occidente. Storie di Fratelli Musulmani in Europa e in America
Lorenzo Vidino
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 307
I Fratelli musulmani in Occidente rimangono un’entità misteriosa. In questo libro Lorenzo Vidino offre una visione dall’interno e senza precedenti di come operi uno dei gruppi islamisti più influenti al mondo. Vidino propone una serie di interviste inedite a ex membri e simpatizzanti di spicco provenienti dall’Europa, dal Regno Unito e dal Nord America, facendo luce sulle motivazioni e i meccanismi con cui le persone decidono di aderire alla Fratellanza musulmana abbandonando gli abiti occidentali. Attingendo a questi sorprendenti racconti personali, l’autore intreccia le esperienze di individui che hanno partecipato e successivamente rinnegato il movimento. I loro punti di vista forniscono una mole di informazioni segrete sul funzionamento della Fratellanza e sulle reti che collegano la piccola ma fortemente organizzata costellazione di gruppi da essa influenzati. Il libro esamina le tattiche utilizzate dalla Fratellanza per reclutare e trattenere i propri membri, così come i modi e le ragioni per cui gli individui prendono la difficile decisione di uscirne. Attraverso le storie di diversi ex membri, Vidino dipinge il ritratto di un movimento straordinariamente strutturato e coeso, e grazie all’accesso diretto a fonti inedite e a una raffi nata capacità di comprensione delle attività e dei moventi del gruppo ci aiuta a cogliere le significative implicazioni politiche della presenza di nuclei di Fratelli musulmani in Occidente, e a far luce sui meccanismi di fondo che animano i gruppi estremisti.
L'età della nostalgia. L'emozione che divide l'Occidente
Edoardo Campanella, Marta Dassù
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 288
La nostalgia è diventata una delle principali forze della politica globale. Mentre Donald Trump spera di "fare di nuovo grande l'America", Xi Jinping chiede un "grande ringiovanimento del popolo cinese" e la maggioranza dei russi piange ancora l'Unione Sovietica. Ma è la Brexit, con la sua idealizzazione di un'epoca passata di piena sovranità, a incarnare il nazionalismo nostalgico nella sua forma più pura. Nonostante il suo sapore romantico, la nostalgia è un malessere, una combinazione di paranoia e malinconia che idealizza il passato, denigrando il presente. Questa epidemia di mitizzazione della storia nazionale sta plasmando la politica in modo rischioso, alimentata dall'invecchiamento della popolazione, dai cambiamenti nell'ordine globale e dal disordine tecnologico. Nel dibattito politico la nostalgia collettiva viene usata come arma emotiva, capace di mobilitare una nazione verso obiettivi illusori. Attingendo alla psicologia, alle scienze politiche, alla storia e alla cultura popolare, il libro analizza la rapida diffusione di questo fenomeno globale, prima di concentrarsi sulla Brexit come caso di studio. Con il distacco dello studioso, gli autori espongono il grande pericolo della nostalgia: l'eccessiva semplificazione della realtà, che porta a errori di calcolo politico senza precedenti e a crescenti tensioni geopolitiche.
Le ragioni del nazionalismo
Yael Tamir
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 192
Il nazionalismo è oggi tornato ad affacciarsi in tutto il mondo, mostrando spesso il suo volto più preoccupante. I politici ne sfruttano alcuni degli ideali per scopi autoritari, sciovinisti e xenofobi, rafforzando la convinzione che si tratti di un'idea reazionaria e antidemocratica. In questo libro Yael Tamir ci presenta invece un'argomentazione a favore di un nazionalismo fatto di virtù partecipative, creative ed egualitarie, capace di rispondere a molti dei problemi generati dal neoliberalismo e dalla globalizzazione e di porsi come elemento essenziale per una moderna democrazia. Oggi più che mai, spiega l'autrice, è importante togliere il nazionalismo agli estremisti per sottolinearne le capacità progressiste di dare potere agli individui e di rispondere ai bisogni umani fondamentali. Questa concezione di un nazionalismo liberale e democratico rappresenta il ripensamento di un tratto distintivo della nostra politica per affrontare le complesse sfide del presente.
La tradizione cosmopolita. Un ideale nobile ma imperfetto
Martha C. Nussbaum
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2020
pagine: VIII-235
Una riflessione importante e ricca di esempi intorno all'ideale cosmopolita, dall'antica Grecia e dalla civiltà romana fino ai giorni nostri. La tradizione politica cosmopolita del pensiero occidentale inizia con il filosofo greco Diogene il cinico che alla domanda da dove venisse rispondeva di essere cittadino del mondo: piuttosto che dichiarare la sua stirpe, città, classe sociale o genere, si definiva infatti semplicemente un essere umano, affermando implicitamente l'uguale valore di tutti gli esseri umani. Nussbaum si muove sulle tracce di questa visione «nobile ma imperfetta» della cittadinanza del mondo, che trova espressione in figure dell'antichità greco-romana, così come in Ugo Grozio nel XVII secolo, Adam Smith nel XVIII e in vari pensatori dell'età contemporanea. L'Autrice si misura con le tensioni insite nel concetto stesso: l'idea cosmopolita afferma infatti che la personalità morale dell'individuo è completa (e bella) in sé, senza bisogno di alcun aiuto esterno; nella realtà invece, se si vuole che le persone realizzino pienamente la loro dignità intrinseca, occorre soddisfare i bisogni materiali di base. Preso atto di fenomeni quali il prevalere a livello globale dei bisogni materiali, le minori opportunità sociali di cui godono le persone con disabilità fisiche e cognitive, il contrasto di convinzioni in seno a una società pluralistica, la sfida rappresentata dalle migrazioni di massa e dai richiedenti asilo, quali principi politici dovremmo allora sostenere? Nussabum applica a questi problemi la sua versione dell'«approccio delle capacità» e si spinge oltre, accettando la sfida di riconoscere le rivendicazioni morali anche degli esseri animati non umani e del mondo naturale e stilando una lista di dieci capacità che una nazione deve garantire — almeno a una soglia minima — se aspira a definirsi giusta. L'intuizione che la politica dovrebbe trattare gli esseri umani non solo come l'uno uguale all'altro ma anche come aventi un valore al di là del prezzo è all'origine di molti degli apporti positivi che caratterizzano l'immaginario politico occidentale moderno. "La tradizione cosmopolita" rappresenta dunque una tappa evolutiva del pensiero della Nussbaum, esortandoci a concentrarci sull'umanità che ci accomuna piuttosto che su tutto ciò che ci divide.
Le chiavi della prosperità. Gli atteggiamenti mentali che generano sviluppo
Matteo B. Marini
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2019
pagine: XVIII-187
Come scrisse in una postilla al suo testamento il senatore e diplomatico americano Patrick D. Moynihan, scomparso nel 2003, il convincimento centrale del pensiero conservatore è che sia la mentalità – non la politica – a determinare il successo di una società; al contrario, il convincimento centrale del pensiero liberale è che la politica possa cambiare la mentalità e salvarla da se stessa. Questo libro svela le condizioni grazie alle quali il convincimento liberale può inverarsi. E lo fa riempiendo un vuoto che andava colmato. O meglio, tre vuoti, come afferma Guido Tabellini nella sua Prefazione al volume. Primo, offre una sintesi recente e aggiornata di una linea di ricerca che sta trasformando il modo di studiare lo sviluppo economico. Secondo, sebbene scientificamente documentato, completo e aggiornato, il libro si rivolge anche a lettori non tecnici o particolarmente esperti della materia, parlando in modo semplice e facilmente accessibile. Terzo, è scritto in una prospettiva italiana, pensando agli specifici problemi della nostra economia, una prospettiva particolarmente interessante in una fase politica ed economica così difficile per il nostro paese.
Corti europee e democrazia. Rule of law, indipendenza e accountability
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2019
pagine: XXXV-192
Come si collocano le Corti, organi che rivestono tradizionalmente un ruolo di garanzia negli stati democratici fondati sul principio di separazione dei poteri, di fronte alla crisi della rule of law e all’emergere di pulsioni autoritarie e sovraniste? Possono ancora rappresentare il baluardo a difesa della legalità dello stato costituzionale? Ed esistono, nelle costituzioni così come nel diritto europeo, degli anticorpi che consentono di respingere le crescenti minacce cui è esposta la loro indipendenza? Il volume si propone di esplorare lo stato attuale e le prospettive di sviluppo degli organi di giustizia all’interno delle democrazie in crisi, allargando lo sguardo alle esperienze che a livello europeo testimoniano l’arretramento dai principi della rule of law. Senza trascurare il confronto con i presidi che gli ordinamenti finora in grado di preservare la tenuta democratica hanno saputo sperimentare, in un contesto in cui sempre più sulle corti si adombra il pericolo di una trasformazione da organi di garanzia a organi di collaborazionismo.
Il terzo pilastro. La comunità dimenticata da stato e mercati
Raghuram G. Rajan
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 532
"Il terzo pilastro" traccia un quadro di ampio respiro che ci aiuta a capire come le tre colonne portanti della società (lo Stato, i mercati, la comunità in cui viviamo) interagiscano fra loro, perché le cose stanno iniziando a guastarsi e come possiamo tornare a una situazione più stabile e sicura. Gli economisti limitano troppo spesso il loro campo di riflessione al rapporto fra Stato e mercati, lasciando ad altri le sfuggenti questioni sociali — un atteggiamento non solo miope ma anche pericoloso. Tutta l'economia in realtà è socioeconomia: i mercati sono inseriti in una rete di rapporti umani, di norme e di valori, e Rajan mostra come nel corso della Storia il passaggio a una nuova fase tecnologica abbia sempre strappato il mercato dalle vecchie reti, suscitando quelle violente reazioni che oggi definiamo populismo. Ogni volta si perviene a un nuovo equilibrio, ma il processo può essere violento e caotico, soprattutto se svolto nel modo sbagliato, come sta accadendo oggi. A mano a mano che i mercati crescono, crescono anche gli Stati, concentrando il potere economico e politico in hub centrali che.prosperano condannando la periferia alla decomposizione, metaforica e letterale. Rajan offre un'alternativa, un modo per ripensare il rapporto fra mercato e società civile, e si esprime a favore di uno spostamento dell'enfasi verso il rafforzamento del potere e della vitalità delle comunità locali come antidoto alla disperazione e al malcontento crescenti. La tesi di Rajan — che pure non è un conservatore dogmatico — suonerà provocatoria: a meno che la base non assuma il controllo del processo decisionale, la nostra democrazia continuerà a vacillare.
Nichilismo digitale. L'altra faccia delle piattaforme
Geert Lovink
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2019
pagine: XXVI-197
Nell’epoca dei social media, tristezza, disagio e distrazione sembrano ubiqui. Non appena smettiamo di cliccare, navigare, scorrere e likare, ci resta solo un senso di noia, di torpore, di vuoto. È una questione di progettazione, di design: i nostri stati d’animo patologici sono codificati fin dal principio nell’architettura delle piattaforme. Prima di disegnare alternative, è quindi indispensabile un’analisi tanto lucida quanto brutale degli scenari digitali contemporanei, che consenta di comprendere a fondo i meccanismi di funzionamento e la psicologia delle piattaforme dei social media: dalle sensazioni di noia e malinconia agli atteggiamenti contraddittori verso i selfi e, alla politica regressiva dei meme e alle (più o meno) nuove forme di violenza tecnologica. Rifuggendo da strali moralistici, intenti pedagogici o sterili pulsioni regolatorie, “Nichilismo digitale” abbina una critica radicale di internet al tentativo di fare i conti con gli sbalzi d’umore – assai reali – degli utilizzatori delle piattaforme.
L'impresa riformista. Lavoro, innovazione, benessere, inclusione
Antonio Calabrò
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2019
pagine: IX-288
L’impresa, strumento di crescita economica e di sviluppo, è anche luogo dell’identità e dell’appartenenza, agente essenziale di trasformazione sociale e civile. Un attore consapevole dei processi di innovazione che dall’economia si allargano alla società. Una risorsa, in tempi di tensioni, rancori, ascensore sociale bloccato e disuguaglianze. In una stagione di crisi delle democrazie liberali e delle relazioni tra democrazia e cultura di mercato, sarebbe riduttivo pensare all’impresa esclusivamente come a una macchina che genera profitto. Ecco perché diventa rilevante parlare di «impresa riformista», ovvero l’impresa come soggetto «politico» attivo. «Politico» non certo nel senso delle politics, gli atti concreti di governo e di attuazione di riforme, ma in quello della policy, i progetti, le strategie economiche, sociali, culturali. Non «un partito delle imprese», ma l’impresa come soggetto che vive nella società e che contribuisce a determinarne le trasformazioni. Da ascoltare e non ostacolare, nei suoi processi di costruzione di lavoro e sviluppo. Sta purtroppo crescendo nel paese un diffuso clima anti-imprese, che trova alimento in ambienti di governo. Un clima sbagliato, in contrasto con gli interessi di fondo dell’Italia, nel contesto di una grande riforma necessaria dell’Europa. La via è quella di una scelta di cultura e di pratica d’impresa che va oltre l’orizzonte del pur indispensabile fare profitti e lega, al valore per gli azionisti, l’impegno su un sistema di valori d’innovazione positiva, attenzione ambientale, solidarietà, responsabilità sociale.
Bobbio e Sartori. Capire e cambiare la politica
Gianfranco Pasquino
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 221
Con i loro insegnamenti e i loro scritti, Norberto Bobbio (1909-2004) e Giovanni Sartori (1924-2017) hanno dato contributi inestimabili allo studio della politica, della democrazia e, in particolare Sartori, dei partiti. Con i loro incisivi editoriali, rispettivamente, su La Stampa e il Corriere della Sera, hanno interpretato gli avvenimenti politici italiani, europei e mondiali rendendoli più comprensibili a centinaia di migliaia di lettori. Con le loro critiche, puntuali e argomentate, colte ed efficaci, hanno tentato, Bobbio fermamente e pacatamente, Sartori con durezza e sarcasmo, di migliorare la politica italiana parlando ai potenti senza nessuna concessione e nessun cedimento. Entrambi sono stati per decenni "intellettuali pubblici", criticati dai conservatori, ma godendo di largo ascolto e di ampio apprezzamento. Questo libro analizza i loro scritti più importanti, ne individua i molti punti di forza, ne dimostra la perdurante validità. Non c'è conclusione poiché sia Bobbio sia Sartori sono dei "classici". Continuano a comunicare con tutti noi, cittadini d'Italia e d'Europa, con parole che non perdono di significato e di rilevanza. Non hanno smesso di insegnare.
La reputazione. Chi dice che cosa di chi
Gloria Origgi
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 209
Come si crea o si distrugge la reputazione? Le ragioni di un anonimato prolungato o di una celebrità folgorante, del peggioramento o del miglioramento della nostra immagine, per lo più ci sfuggono. Eppure la reputazione attraversa da un capo all'altro le nostre vite. Da un lato ci preoccupiamo talmente tanto della nostra immagine che ci capita di commettere gesti inconsulti nella vana speranza di tenere sotto controllo l'opinione che gli altri hanno di noi. Dall'altro facciamo talmente tanto affidamento sulla reputazione degli altri che possiamo arrivare a scegliere, basandoci solamente su di essa, un medico, il candidato politico da votare, un giornale, o anche a far nostra un'idea. Il fatto è che la reputazione tocca la nostra esistenza nel suo aspetto più intimo. Questa nozione essenziale è stata stranamente trascurata dalle scienze sociali. Attraverso un percorso multidisciplinare, Gloria Origgi ci mostra che la reputazione non è mai stata così cruciale come nelle società contemporanee: intimamente legata ai temi dell'informazione e della comunicazione, la sua presenza pervasiva e ubiqua - sui motori di ricerca, nei social network, in seno alla comunità scientifica e ai modi con cui essa produce e valida il sapere - ha il valore di un segnale in grado di orientare potentemente i giudizi, le scelte e le azioni di tutti noi. Ecco perché diventa fondamentale conoscere i meccanismi attraverso cui si forma, si diffonde e ci condiziona anche quando crediamo di esserne immuni.
Democrazia amministrata. Come la pubblica amministrazione contribuisce alla rappresentatività democratica
Anthony M. Bertelli
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2022
pagine: 288
Nel giugno 2019 l’imbarcazione Sea-Watch 3, gestita da un’organizzazione umanitaria, soccorre dei migranti a bordo di un gommone in mezzo al Mediterraneo, chiedendo di approdare in un porto italiano. Il permesso viene negato. Nel tentativo di ottenere la sospensione dell’ordinanza, l’equipaggio mette in moto un processo legale e amministrativo che, prima di concludersi con l’arresto della comandante (il caso verrà poi archiviato), coinvolge una varietà di soggetti istituzionali: dal ministro dell’Interno alla Commissione europea, dalla Guardia costiera alla Guardia di finanza, dal ministero della Difesa a quello dei Trasporti, dal TAR al governo olandese, dalla prefettura di Agrigento alla Corte europea dei diritti umani. Nell’ambito del potere discrezionale che la legge conferisce loro, tutti questi funzionari pubblici hanno agito in modo appropriato? E come possono i cittadini valutare la conformità della loro condotta? L’esempio ci invita a interrogarci su come garantire che in una democrazia rappresentativa obiettivi e valori dei rappresentanti eletti dal popolo siano attuati e realizzati correttamente dai funzionari pubblici. La democrazia è infatti amministrata da un mosaico di istituzioni, regole, strumenti, meccanismi e persone, nel quale i pubblici funzionari sono il mezzo per assicurare che obiettivi e priorità politiche siano attuati coerentemente con le intenzioni dei policy maker e producano gli effetti attesi dagli elettori. Ecco allora che si pone il tema cruciale della legittimazione democratica dell’amministrazione pubblica e della necessità di evitare che il funzionario pubblico, nella discrezionalità della propria azione, cambi rotta rispetto ai principi e ai valori affermati dagli eletti in sede legislativa e rispondenti al mandato elettorale. A salvaguardia della democrazia, la discrezionalità richiede un sistema di pesi e contrappesi in cui, accanto ai meccanismi di controllo e alle capacità dei singoli, entra in gioco il «rafforzamento dei valori»: una dinamica reciproca e complementare tra sistemi di governo e strutture di governance, che dà forma alla democrazia amministrata. Prefazione di Marcella Panucci. Postfazione di Giovanni Valotti.