Viella: La storia. Temi
Roma dal medioevo al rinascimento (1378-1484)
Arnold Esch
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2021
pagine: 416
Arnold Esch ricostruisce uno degli snodi più importanti della storia di Roma: il passaggio dalla città del tardo Medioevo a quella, affascinante, del Rinascimento. Il secolo che inizia con il Grande Scisma (1378) e si chiude, in pieno Rinascimento, alla fine del pontificato di Sisto IV (1484) è un secolo decisivo: il papa diventa padrone della città ribelle e la vita sociale ed economica ruota sempre più intorno alla sua corte. Gli umanisti diffondono uno sguardo nuovo sull'antichità. La vita religiosa acquista sfumature inedite grazie ai pellegrini che accorrono in città negli anni santi e alla crescente pietà laica femminile. La vivace attività edilizia e l'intensa committenza artistica di papi e cardinali rinnovano l'aspetto di Roma e la sua attrattiva. La storia di Roma, in quanto capitale della cristianità, assume una dimensione ulteriore: è storia di una città e allo stesso tempo storia mondiale. Continuando la lunga tradizione della storiografia tedesca su Roma, Arnold Esch ripercorre con maestria questa trasformazione, che è insieme ecclesiastica, sociale, economica e culturale.
Democrazia machiavelliana. Machiavelli, il potere del popolo e il controllo delle élites
John P. McCormick
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2021
pagine: 388
Niccolò Machiavelli non è stato un consigliere dei tiranni, né il teorico delle istituzioni repubblicane, ma un pensatore radicale e populista, principalmente preoccupato di contenere con tutti gli strumenti disponibili lo strapotere delle élites finanziarie della Firenze del suo tempo. Con la sua originale reinterpretazione John P. McCormick ha riorientato gli studi sulla teoria politica del Cinquecento e polarizzato attorno alle sue tesi il dibattito internazionale sul fiorentino, contribuendo in maniera decisiva all'attuale "Machiavelli Renaissance" non solo tra gli storici ma anche tra i teorici della democrazia. In un momento in cui la crescente diseguaglianza economica e politica mette a repentaglio le conquiste sociali del XX secolo e minaccia la tenuta delle stesse istituzioni rappresentative, McCormick trova proprio nell'opera di Machiavelli - con i suoi tribuni della plebe e i suoi processi popolari - alcune possibili risposte alla grande crisi di questi anni.
Dalle Alpi all’Africa. La politica fascista per l’italianizzazione delle «nuove province» (1922-1943)
Roberta Pergher
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 368
L’Italia fascista mise a punto strategie precise per consolidare il dominio sulle recenti acquisizioni territoriali: le regioni nord-orientali del Paese e le colonie in Africa settentrionale. In che modo il regime si impegnò a formulare e imporre la sovranità italiana su territori e popolazioni molto diversi fra loro, ma ugualmente estranei alla nazione? Come mostra Roberta Pergher attraverso lo studio di quanto avvenne in Alto Adige e in Libia, la politica di insediamento in quelle regioni non fu ideata per risolvere un problema di sovrappopolazione, bensì per rafforzare il controllo su aree di fatto non italiane, quando già si era affermato il principio di autodeterminazione dei popoli e imposizioni di stampo imperialista erano viste con sospetto dall’opinione pubblica internazionale. Pergher esplora le caratteristiche della politica di insediamento fascista, ma anche il modo in cui gli italiani presero parte o si opposero agli sforzi del regime per italianizzare i territori in cui l’autorità era contestata.
La rivoluzione transpolitica. Il ’68 e il post-’68 in Italia
Fulvio De Giorgi
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 436
Il volume ricostruisce e interpreta il ’68 e il post-’68, in Italia, attraverso la categoria della “rivoluzione transpolitica”. Con questa chiave ermeneutica e con un approccio di storia culturale dell’educazione, si distinguono “quattro ’68”, visti nella loro specifica processualità, nei loro caratteri antropologico-pedagogici e nella mutua influenza e confluenza: la contestazione giovanile esistenziale; il movimento studentesco; il dissenso cattolico; l’autunno caldo operaio. Non manca un’analisi delle risposte del sistema politico italiano, in particolare sul piano della politica scolastica.
Impressioni di Cina. Saperi europei e inglobamento del mondo (secoli XVI-XVII)
Antonella Romano
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 336
Nella seconda metà del XVI secolo, portoghesi e spagnoli arrivarono per mare, da est e da ovest, alle estremità dell'Asia: la sfericità della Terra divenne un'esperienza concreta, non più solo un concetto. Gli europei avviarono un «inglobamento» del mondo che passò anche attraverso la (ri)scoperta dell'Estremo Oriente; la Cina, così come anche il Giappone, entrarono nell'immaginario e nei saperi occidentali, mettendoli alla prova. Quali furono le conseguenze sulle scienze e sulle culture europee? E l'Europa come si confrontò con le pratiche e i saperi di una Cina in piena riconfigurazione? A queste e ad altre domande risponde la ricerca di Antonella Romano, uno studio appassionato e metodologicamente originale su interazioni complesse e spesso asimmetriche tra culture reciprocamente nuove, che traccia una storia costruita sulle riflessioni degli attori che hanno vissuto, incarnato ed elaborato un insieme di rapporti nuovi tra l'Europa e il mondo tra i secoli XVI e XVII.
In cammino con Gramsci
Giuseppe Vacca
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 224
I tre saggi raccolti nel volume – La «quistione politica degli intellettuali» nei Quaderni del carcere, Dal materialismo storico alla filosofia della praxis e I Quaderni e la politica del Novecento – furono scritti fra il 1976 e il 1989. Con essi Giuseppe Vacca diede inizio a un nuovo modo di leggere Gramsci, innovando profondamente l’interpretazione del suo pensiero. Questi scritti aprirono la strada all’Edizione Nazionale e costituiscono fonti vitali degli studi gramsciani che stanno mutando l’immagine del pensatore sardo in Italia e nel mondo. Nel suo contributo Leggere Gramsci, fra tradizione e futuro Marcello Mustè, curatore del volume, offre una testimonianza esemplare della loro influenza nella storiografia filosofica.
L'Italia come storia. Primato, decadenza, eccezione
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 428
Si può scrivere, oggi, una «storia d'Italia»? È ancora possibile immaginare unitariamente il passato della penisola, dal medioevo a oggi? È sempre più difficile rispondere a queste domande. I rivolgimenti successivi al 1989 hanno cambiato in profondità la prospettiva sulla storia del paese. La «provincializzazione» dell'Italia, e dell'Europa tutta, emerge con grande nitidezza. Cosa rimane allora delle rappresentazioni storiche che precedono quel lungo tornante, così profondamente segnate da una meditazione sofferta sull'ambigua eccezionalità della storia italiana, e sul suo contraddittorio ingresso nella modernità? La storiografia, in Italia come altrove, ha scomposto il canone nazionale, facendo i conti sia con la prospettiva della globalizzazione sia con le sfide identitarie imposte dalla memoria pubblica. L'obiettivo di questo libro non è quello di effettuare una sorta di bilancio storiografico, ma di provare a capire cosa possa significare, in un quadro del genere, una possibile «storia d'Italia» del nostro tempo.
La memoria, i traumi, la storia. La guerra e le catastrofi nel Novecento
Gabriella Gribaudi
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 312
Questo volume propone un’analisi critica intorno a due grandi oggetti di studio: le memorie pubbliche e individuali legate alla Seconda guerra mondiale in Europa e quelle connesse alle catastrofi “naturali” che, attraverso la distruzione dei luoghi, spezzano oltre alle vite dei singoli quelle delle comunità. Esperienze diverse che mettono in moto dinamiche di memoria e di oblio e attivano processi complessi, talvolta conflittuali, di elaborazione del ricordo: la costruzione del passato mitico, la dimensione del lutto e la sua trasmissione attraverso le generazioni, la pluralità dei discorsi che riconfigurano gli spazi geografici e politici. Sulla base del proprio percorso di ricerca, a partire da un’ampia riflessione sulle categorie di memoria, l’autrice passa in rassegna i testi che pongono al centro i soggetti sociali in un articolato rapporto tra “basso” e “alto”, tra vissuti individuali e macronarrazioni.
Il carattere degli italiani
Simonde de Sismondi
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 140
Gli stranieri continuano e noi stessi continuiamo a domandarci se il nostro sia o meno un "paese normale", se gli Italiani siano in Europa più particolari di altri, se il carattere italiano abbia qualcosa d'incompiuto e problematico. Il testo qui presentato in una nuova traduzione e con un commento - gli ultimi due capitoli della Histoire des républiques italiennes du Moyen Âge (1818) del calvinista ginevrino Simonde de Sismondi -, è il testo chiave sul tema, perché raccoglie le polemiche antitaliane delle lotte di religione del Cinque e Seicento e del settecentesco Grand Tour e le rilancia nello spirito liberale della costruzione della nuova Europa delle nazioni. Secondo Sismondi l'Italia, faro di civiltà all'epoca dei Comuni, era poi decaduta sotto il dominio spagnolo per colpa dell'immoralità del Cattolicesimo della Controriforma, che aveva lasciato profonde tracce negative nell'indole degli Italiani. Manzoni, che gli rispose a caldo, non era d'accordo; molti altri, in seguito e fino ad oggi, hanno invece aderito alla sua tesi. Vale la pena tornare su queste pagine che ci riportano alle ragioni fondamentali della vera o presunta debolezza della nostra identità nazionale.
Questione di metodo. Scritti su storici e storiografia
Giovanni Miccoli
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 384
All’interno di quella generazione di studiosi che, nel suo insieme, ha rappresentato la maggiore storiografia religiosa italiana del secondo Novecento, Giovanni Miccoli si è distinto sia sul piano dell’elaborazione teorica, sia per la sua figura di storico e di intellettuale. L’ampia riproposta delle pagine più significative dedicate dallo studioso triestino al metodo, ai propri maestri (tra i quali Delio Cantimori e Arsenio Frugoni) e ad altri storici a lui coevi (Marino Berengo, Pierre Vidal-Naquet, Pino Alberigo e Corrado Vivanti) acquista il valore di un’autobiografia intellettuale: non solo dello stesso Miccoli, quanto piuttosto di tutta una generazione. Un’autobiografia collettiva che si richiama alle grandi tradizioni precedenti (o per distaccarsene, come nel caso dell’idealismo crociano e dei suoi epigoni; o per assumerne in parte l’eredità, come in quello della scuola storica positiva), ai propri maestri, alle scelte che progressivamente hanno costituito la cifra di ciascuno studioso, disperdendo nelle rispettive strade e imprese la comune originaria appartenenza generazionale.
Lettere dal carcere (1939-1942). Storia corale di una famiglia antifascista
Aldo Natoli
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2020
pagine: 358
Arrestato nel dicembre 1939, Aldo Natoli viene condannato dal Tribunale speciale per aver partecipato all'organizzazione del Gruppo comunista romano. L'esperienza del carcere sarà determinante per la sua formazione antifascista e per sua la futura scelta di vita, che lo porterà a partecipare alla Resistenza e ad aderire al Pci, fino alla radiazione dal partito nel 1969 insieme al gruppo del «manifesto». Negli anni trascorsi dapprima a Regina Coeli a Roma e poi nella casa di reclusione di Civitavecchia, Natoli intesse un fitto carteggio con i familiari - eccezionalmente conservato nella sua interezza - dal quale emergono squarci illuminanti sulle dure condizioni morali e materiali del carcere e sulla quotidianità dell'Italia in guerra. Attraversata da un profondo messaggio etico-politico, questa singolare corrispondenza ci introduce nella dimensione umana ed esistenziale e nell'esperienza corale di una famiglia antifascista nella fase finale del regime.
Scritti civili
Armando Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2019
pagine: 289
Armando Petrucci (Roma, 1932 – Pisa, 2018) ha insegnato Paleografia all’università (Salerno, la Sapienza di Roma, la Scuola Normale Superiore di Pisa), pubblicando numerosi e innovativi lavori di storia della scrittura, tra i quali La scrittura. Ideologia e rappresentazione (Einaudi, 1986), Le scritture ultime. Ideologia della morte e strategie dello scrivere nella tradizione occidentale (Einaudi, 1995), Prima lezione di paleografi a (Laterza, 2002). Comunista per tutta la vita, ha inteso l’attività di ricerca, il lavoro universitario, l’impegno culturale e sociale come momenti congiunti di responsabilità politica. Questo libro documenta una parte della sua operosità, quella affidata a quotidiani (soprattutto «il Manifesto») e riviste. Sono interventi non accademici e perciò espressioni libere della sua militanza civile. A quelli pubblicati si aggiungono alcune interviste e un “quasi inedito” (o “pressappoco edito”), meritevole – nella prospettiva di questa raccolta – di più ampia diffusione.