Bollati Boringhieri: Saggi
L'universo letterario del probabile. Matematica, determinismo e probabilità da Poe a McEwan
Francesca Romana Capone
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 176
Ciò che accade può sempre essere ricondotto a una catena di cause ed effetti, oppure la realtà è intrinsecamente indeterministica? Su questo problema si sono esercitati scienziati e filosofi, ma anche narratori. La letteratura ha infatti tradotto le idee della scienza in un periodo nel quale la divaricazione tra le «due culture» si è fatta sempre più ampia. Attraverso la lettura di Poe e Conan Doyle, Valéry e Gadda, Pirandello, Musil, Broch, Del Giudice, fino ad arrivare a Foster Wallace e McEwan, Francesca Romana Capone mostra in questo saggio, solido e originale, come il senso comune si sia progressivamente allontanato dallo spirito scientifico, a causa del restringimento di una base condivisa di conoscenze. Eppure, è proprio grazie alla forza evocativa e persuasiva della narrazione che la scienza può entrare nel nostro quotidiano e incidere sull'irrazionalismo dilagante. Prefazione di Lucio Russo
Arrigo. Un mercante nella Roma nel Trecento
Massimo Arcangeli
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 240
Arrigo è una particolarissima guida al Medioevo romano, fatta di libri e di parole, di quartieri e di mestieri e di qualsiasi altra cosa potesse comporre l'universo di un cittadino romano di quel tempo. È la storia sociale e linguistica di un'epoca in cui il punto di vista del narratore si alterna allo sguardo, ai pensieri, alle parole di un personaggio fittizio che ci appare tuttavia insolitamente reale, quasi un amico di cui veniamo via via a conoscere vita pubblica e vita privata, sogni e ambizioni, affetti e comportamenti. Ma Arrigo è anche una vicenda in cui si intrecciano omicidi misteriosi ed efferati, legati tra loro da enigmi e indovinelli che il lettore è spinto a sciogliere diventando in qualche modo lui stesso, indotto com'è a calarsi nella mentalità del luogo e del periodo, un abitante della Roma medievale. Massimo Arcangeli ha scritto un libro del tutto particolare, che ci immerge in un contesto temporalmente alieno avvicinandocelo «dall'interno», grazie a una storia ricca di suggestioni ma al contempo solidamente documentata per mezzo di un doppio sistema di note. Al lettore il compito di decidere il tipo di percorso da intraprendere: se leggere il «romanzo» del mercante di libri Arrigo degli Ardinghi, di sua moglie Angela (raffinata lettrice, che sorprendiamo anche a riflettere sulla condizione femminile) e dei figli Massimello e Tuttabona, con le loro inclinazioni e aspirazioni, e fermarsi lì; oppure se approfondire i vari argomenti e le varie vicende attingendo al poderoso apparato di commento e di approfondimento bibliografico per ulteriori stimoli e percorsi (sollecitati dall'indice finale, dei luoghi di Roma e del Lazio). Arrigo, insomma, è un libro unico. L'esempio di un modo del tutto originale di fare storia, di una forma di «divulgazione» profonda e multidisciplinare, colta e insieme accessibile, che ci fa comprendere in presa diretta un momento importante del nostro passato.
Tutta un'altra guerra. Il secondo conflitto mondiale e la Palestina ebraica (1935-1942)
Dan Diner
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 320
Questo saggio racconta l'anatomia della seconda guerra mondiale da una prospettiva decisamente inedita. Dal punto di vista geografico l'analisi bellica non è più quella lungo l'asse da ovest a est, prettamente eurocentrico, ma da sud a nord, che ha come cardine la Palestina mandataria britannica e il suo insediamento ebraico, lo Yishuv, prima voluto e poi osteggiato dagli inglesi. Anche il focus temporale è insolito e va dalla guerra d'Abissinia del 1935 alle battaglie di El Alamein e Stalingrado nel 1942: due episodi che non solo svelano retroscena politici e militari poco conosciuti, ma racchiudono in nuce il destino dell'intero Medio Oriente. L'intreccio di due diverse guerre – il secondo conflitto mondiale e la lotta per la Palestina –rappresenta il filo rosso di una narrazione serrata che arriva fino ai nostri giorni. Dan Diner non manca di sconvolgere riportando fonti e testimonianze che analizzano accuratamente, oltre alle origini dello stato di Israele e un Impero britannico vacillante per la perdita di controllo della Palestina, anche eventi e paesi considerati marginali rispetto alla tradizionale narrazione storiografica, come il Bengala, la Romania o l'Iraq. Viene documentato anche il ruolo dell'Italia fascista in Libia e nel Dodecaneso, inclusi i bombardamenti italiani di Tel Aviv e Haifa che ora paiono avvolti dall'oblio collettivo. Infine, in una parte densa e coinvolgente, l'autore si concentra sui 120 giorni fatali del 1942, in cui lo Yishuv attendeva la propria fine per mano dell'avanzata di Rommel e dei fascisti in Africa. Una fine che solo il caso riuscirà a sventare. Da questa ricerca emerge il quadro sfaccettato di un avvenimento epocale che ha segnato il destino del mondo e che, grazie a questa angolatura, permette alle sfumature di contorno di emergere finalmente alla luce.
Porcospini digitali. Vivere e mai morire online
Davide Sisto
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 160
Nel 1851 Arthur Schopenhauer formula una celebre metafora per descrivere la difficoltà di articolare il rapporto tra vicinanza e lontananza nelle relazioni. In una fredda giornata d'inverno, alcuni porcospini si avvicinano per scaldarsi l'un l'altro e non rimanere assiderati. Ben presto però sentono il dolore delle reciproche spine, e sono costretti ad allontanarsi. Quando poi il bisogno di scaldarsi li porta di nuovo a stare insieme, si ripete il primo problema; e così via, sballottati avanti e indietro tra i due malanni. Partendo da questa metafora, Davide Sisto spiega che cosa accade oggi allorché, con l'allargarsi degli spazi virtuali (Facebook, Instagram, WhatsApp ecc.) e con le conseguenze della pandemia di COVID-19, vicinanza e lontananza non sono più formulate solo in termini di presenza fisica, ma anche come prossimità digitale e virtuale. Costretti a «congelare» i nostri corpi all'interno delle abitazioni domestiche, durante la pandemia non abbiamo mai smesso di agire fisicamente nel mondo. Alla fragilità dei nostri corpi biologici abbiamo sopperito con la presunta intangibilità dei nostri corpi digitali. Che hanno continuato a comunicare attraverso fotografie, riflessioni e canzoni; a frequentare conferenze, lezioni, riunioni; perfino ad assistere a funerali, ovviamente virtuali. Quella che si è verificata (e continua a verificarsi) è una vera e propria metamorfosi antropologica, che ci costringe a ripensare alcune categorie fondamentali del nostro immaginario: il legame tra corpo e immagine, reale e virtuale, presenza e assenza, tra l'io e le sue molteplici identità virtuali. Da un punto di vista emotivo e psicologico, spiega Sisto, i corpi digitali influenzano direttamente il nostro modo di stare nel mondo. E ci svelano che, per quanto immersi fino alla punta dei capelli nella nuova civiltà digitale, non smettiamo di avere bisogno della vicinanza degli altri. Di essere porcospini digitali, sballottati avanti e indietro tra il bisogno di solitudine e quello del contatto.
Rock & servizi segreti. Musicisti sotto tiro: da Jimi Hendrix a Fabrizio De André
Mimmo Franzinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 288
Durante la guerra del Vietnam, negli Stati Uniti ma non solo, la musica giovanile divenne un potente strumento di contestazione del sistema. Soprattutto il rock, grazie all'impegno di artisti d'avanguardia, puntava il dito contro le contraddizioni del mondo occidentale, rappresentando un sedizioso impulso di cambiamento nella società. Contro il tumulto ribelle, scandito da chitarre elettriche e folk, si lanciarono anche i servizi segreti, con agenti che pedinavano i musicisti dell'ala radicale, li spiavano e provocavano con interventi dall'esito talvolta tragico. Oggi, grazie a leggi per il diritto all'informazione come il Freedom of Information Act, sono stati desecretati i documenti dell'FBI e della CIA, che svelano la pervasività e il cinismo delle operazioni condotte contro musicisti come John Lennon, Jim Morrison, Janis Joplin, Pete Seeger e Frank Zappa. Ma molti altri ancora erano gli artisti sottoposti a intromissioni nella vita privata e a insidiose offensive che miravano a danneggiarli sul piano professionale. Anche in Italia alcuni musicisti erano finiti sotto lo stretto controllo della polizia, come testimonia il caso di Fabrizio De André, cui viene dedicato il capitolo conclusivo. In un'indagine storica emozionante, Mimmo Franzinelli ricostruisce i retroscena del potere e della controcultura e – in questa nuova edizione accresciuta – estende la riflessione anche a musicisti dei nostri giorni divenuti bersaglio di rappresaglie. Testimonianza di come la musica resti ancora oggi espressione di libertà dalla forza dirompente.
Spartakus. Simbologie della rivolta
Furio Jesi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 160
Furio Jesi scrisse "Spartakus" nel 1969, a mezzo secolo dalla sollevazione comunista a Berlino e dalla sua rapida e cruenta repressione. Questo libro non è però una storia di quell'evento gravido di conseguenze, ma una riflessione appassionata sul fenomeno insurrezionale, sui suoi caratteri, simboli e miti. Tutto qui ruota intorno alla definizione della rivolta, che Jesi distingue in maniera assolutamente peculiare dalla rivoluzione. Se questa interviene infatti nel pieno procedere della storia, e comporta una strategia a lungo termine, la rivolta è un'autentica «sospensione del tempo storico» in cui «ogni atto vale per sé stesso», indipendentemente dai suoi sviluppi. "Spartakus" ricostruisce così gli ultimi giorni di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht e, nel ritmo serrato della prosa, l'alternarsi delle cariche lungo le vie berlinesi, ma rilegge intanto anche Mann e Brecht, Dostoevskij e Nietzsche, Eliade e Bakunin, offrendo una teoria della politica e del mito, del teatro e della scrittura. Scoperto fra le carte di Jesi dopo che un'intricata vicenda editoriale l'aveva nascosto per trent'anni, "Spartakus" rinasce ora in una veste rinnovata e ampliata, che rende omaggio al grande mitologo e germanista prematuramente scomparso. Un articolo raro e illuminante su Rosa Luxemburg e il «giusto tempo della rivoluzione» arricchisce infatti questa nuova edizione, e dona riflessi inconsueti a un'analisi già vivissima e originale che – come tutte le gemme del pensiero – riesce ancora a parlare ai nostri giorni.
L'ombra del diavolo. Una storia dei demoni della scienza
Jimena Canales
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 480
La scienza è senza dubbio la disciplina che più d'ogni altra ha contribuito a sconfiggere, esorcizzare - ed espungere per sempre - il soprannaturale dalla nostra visione del mondo. Eppure, proprio mentre il mondo infestato da entità soprannaturali veniva emendato dal potere rischiarante della ragione, un nuovo tipo di demone si materializzò con malizia nell'immaginazione degli scienziati, i quali cominciarono a impiegare esseri ipotetici per svolgere determinati ruoli nei loro esperimenti mentali. E questi impavidi, e loro malgrado ignari, assistenti aiutarono gli scienziati di ogni epoca a spingere le conoscenze del reale oltre il limite. Attraversando quattro secoli di scoperte - da René Descartes, il cui genium poteva dirottare la realtà sensoriale, a James Clerk Maxwell, il cui «diavoletto» di dimensioni molecolari ha abilmente infranto la seconda legge della termodinamica, a Darwin, Einstein, Feynman, su fino ai demoni quantistici di Planck e ai diavoli dei computer di Minsky e oltre ancora - Jimena Canales racconta una storia della scienza e dei demoni poco conosciuta, una storia nascosta e oscura dei diavoli che l'hanno segretamente animata. Canales rivela come i più grandi pensatori scientifici hanno usato i demoni per esplorare i problemi, testare i limiti del possibile e comprendere meglio la natura. Sono questi servi immaginari al servizio della scienza che hanno aiutato a svelare i segreti dell'entropia, dell'ereditarietà, della relatività, della meccanica quantistica e di altre meraviglie scientifiche, e sono sempre loro che continuano a ispirare le scoperte nei regni dell'informatica, della fisica e dell'intelligenza artificiale di oggi. Magari il mondo non è più infestato dal diavolo come una volta, ma i demoni dell'immaginazione scientifica sono vivi e vegeti, e continuano a giocare un ruolo vitale negli sforzi degli scienziati per esplorare l'ignoto e rendere reale l'impossibile
I trovatori
Costanzo Di Girolamo
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 336
Con i trovatori si può far nascere la poesia moderna. Ma questa tradizione capitale per la civiltà letteraria europea resta ancora lontana da noi per molte ragioni e soprattutto perché quanto si scrive su di essa sembra destinato a ricadere nelle opposte modalità dello specialismo più esasperato da un lato e della divulgazione dall'altro. Questo libro tenta di percorrere una strada diversa, adottando un impianto fortemente saggistico, ma fornendo al lettore gli strumenti per una conoscenza non superficiale della materia. L'Introduzione traccia per sommi capi una storia esterna della lirica occitana, mentre in ogni capitolo la discussione ruota attorno a uno o più componimenti (ventiquattro in tutto), tradotti e commentati, che hanno la funzione di mettere chi legge a diretto contatto con la lingua, le strutture formali e i concreti problemi d'interpretazione dei testi. Impostato per tagli sincronici e per nuclei tematici, e con parti dedicate alle personalità più importanti, il volume offre uno spaccato complessivo dei due secoli che hanno visto i trovatori protagonisti nelle corti di tutta Europa nel plasmare un gusto poetico e un modello di comportamento di cui ancora possiamo sentirci eredi. In questa seconda edizione un ampio Excursus segue la storia dei trovatori nella modernità, dai progetti editoriali di Bembo nel Cinquecento fino al loro ritorno nel Novecento nei versi di Pound, di Pasolini, di Giudici e fino alla loro apparizione in rete nel Duemila. La sezione «Note ai margini» contiene brevi interventi che affrontano questioni o anche nodi interpretativi venuti alla luce di recente o mai chiariti in maniera esauriente (come il significato di midons , la donna amata).
Neandertal. Vita, arte, amore e morte
Rebecca Wragg Sykes
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 454
Neandertal è un viaggio straordinario. Che è iniziato con una fascinazione d'infanzia verso il passato; ha guadagnato slancio con la scoperta della ricchezza del Pleistocene; ed è infine diventato una carriera accademica spesa alla scoperta dell'archeologia dei Neandertal. In questo stesso viaggio, Rebecca Wragg Sykes accompagna anche noi: scavando siti antichi, tenendo in mano gli eleganti manufatti che i Neandertal hanno lasciato, ma anche provando a esplorare - grazie a un amore di lunga data per la letteratura e la poesia come strumenti per evocare luoghi, tempi e sentimenti - connessioni emotive più profonde, attivate dai dettagli sorprendenti che possiamo ricostruire sulle loro vite. Dalla loro scoperta - avvenuta più di 160 anni fa - i Neandertal si sono trasformati, da perdenti dell'albero genealogico umano, in ominini di serie A. Rebecca Wragg Sykes usa la sua esperienza all'avanguardia nella ricerca paleolitica per condividere la nuova comprensione che abbiamo di loro, mettendo da parte il cliché dei bruti vestiti di stracci in una terra desolata e gelida. Ci rivela invece che erano curiosi, intelligenti conoscitori del loro mondo, tecnologicamente inventivi ed ecologicamente adattabili. Soprattutto, sono sopravvissuti con successo per più di 300.000 anni, durante tempi di massicci sconvolgimenti climatici. Pianificazione, cooperazione, altruismo, artigianato, senso estetico, immaginazione, forse anche un desiderio di trascendenza che guarda oltre la mortalità: molto di ciò che ci definisce era anche dei Neandertal, e il loro DNA è ancora dentro di noi. Questo libro fa per i Neandertal quello che Sapiens di Harari ha fatto per noi. Rivelando una storia più profonda e sfumata, dove l'umanità stessa cessa di essere nostra esclusiva prerogativa. E si rivela invece una comune, antichissima eredità condivisa.
La fiducia e la dignità. Dieci scelte urgenti per un presente migliore
Ece Temelkuran
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 144
In "Come sfasciare un paese in sette mosse" Ece Temelkuran è riuscita a farci percepire, con dolorosa consapevolezza, l'estrema pericolosità del tempo che stiamo vivendo, un tempo che sta virando nuovamente verso un nuovo tipo di fascismo, con un cambio di passo evidente rispetto alla società che era uscita stravolta dalla seconda guerra mondiale. Di nuovo ci troviamo di fronte alla questione del male radicale e come allora torniamo a domandarci «da dove viene tutto questo odio?». Ovunque nel mondo vediamo una disuguaglianza inaccettabile, nel discorso politico le persone sono tornate a essere sacrificabili, c'è un chiaro attacco globale ai movimenti antifascisti e si è persino giunti a criminalizzare i ragazzi che scioperano per il clima. Leggiamo accuse agli scienziati, sperimentiamo in molti paesi un terrificante passo indietro sui diritti delle donne e non possiamo non constatare che la spietatezza è ormai diventata un'identità culturale e politica. È ora di ripristinare la fede nel genere umano. La fiducia e la dignità vuole offrire un nuovo linguaggio, che vada oltre il discorso politico. Nell'epoca della polarizzazione estrema e dell'odio, Temelkuran costruisce in queste pagine appassionate un vocabolario fatto di parole di cui riappropriarsi, parole accoglienti come «dignità», «attenzione», «partecipazione», «gesto umano». È necessario che sempre più persone sostengano l'idea di un mondo giusto e dignitoso, recuperando la parola «fede», riscattandola dal suo contesto religioso. Perché da decenni, ormai, proprio la fede è stata distrutta, soprattutto da una frase che è diventata inattaccabile a forza di ripeterla: «Non c'è alternativa». Invece un'alternativa deve esserci: abbiamo fatto piramidi e rivoluzioni, sinfonie e viaggi spaziali, fisica quantistica e millenni di evoluzione e ci troviamo ora, all'inizio del XXI secolo, a un punto morto della storia umana. È veramente questo tutto ciò che possiamo essere? Tutto quello che possiamo fare?
Gli utopisti. Sei esperimenti per una società perfetta
Anna Neima
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 352
Negli anni successivi alla Grande guerra e all'epidemia della Spagnola, alcuni idealisti decisero di voltare le spalle all'alienazione e allo smarrimento collettivo, fondando comunità ispirate a principi sociali diversi. La storica Anna Neima si cimenta qui in un vivace resoconto delle utopie praticate in vari angoli del pianeta, presentando sei tentativi di costruire una società perfetta: la comunità bengalese di Santiniketan-Sriniketan, istituita da Rabindranath Tagore; il villaggio d'arte di Atarashiki Mura sulle montagne del Giappone; la nuova tenuta rurale di Dartington Hall in Inghilterra; la comunità tedesca dei Bruderhof che sfidò Hitler influenzando la controcultura; l'Istituto dello sviluppo armonioso dell'uomo a Fontainebleau fondato da G. I. Gurdjieff e, infine, il Trabuco College in California, la meno nota fra le comunità intenzionali statunitensi. Stravaganti visionari e comuni cittadini abbandonarono case e contesti sociali per affrontare penuria e disagio, derisioni e persecuzioni, e i tanti dubbi che emergono quando si cerca di conciliare i grandi ideali con i problemi quotidiani. Tramite materiali d'archivio originali e lettere coinvolgenti, Neima traccia la genesi e lo sviluppo di questi esperimenti sociali, ma soprattutto ne presenta i protagonisti in tutta la loro schiettezza, restituendo il clima intellettuale dell'epoca e il diffuso bisogno di porre le basi per un «nuovo mondo». Incontriamo così, in una veste sorprendente, artisti, scrittori e filantropi, fra cui Gandhi, Jung, Hemingway, Geddes o Aldous Huxley. Anche se ebbero vita breve, queste comunità sperimentali riuscirono a influenzare a lungo raggio gli ambiti più disparati, come l'educazione, l'ambientalismo, la psicologia e la ricerca medica, stimolando riflessioni e pratiche inedite. "Gli utopisti" è un saggio che fornisce suggestioni a chi aspira a un cambiamento, e mostra percorsi alternativi anche alla società attuale, sprofondata in una crisi di sistema e quanto mai ansiosa di trovare nuovi fondamenti.
Utopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz
Donatella Di Cesare
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 304
Parlare e comprendere sono i modi in cui ogni parlante si traduce nella lingua che considera propria e in cui abita invece in esilio. Queste pagine muovono dall'ermeneutica filosofica di Martin Heidegger e Hans-Georg Gadamer, di cui radicalizzano i temi decisivi guardando alla convergenza con la decostruzione di Jacques Derrida. Se è possibile riconoscere in Auschwitz la Babele del XX secolo - questa la tesi originale del libro - è anche alla luce delle riflessioni di quegli ebrei tedeschi che, da Franz Rosenzweig a Walter Benjamin, avevano riflettuto sull'estraneità nella lingua offrendo il loro prezioso contributo alla questione del tradurre. Nell'esilio planetario del mondo globalizzato l'utopia riletta in senso anarchico è il luogo che non c'è più, ma che ci sarà pur sempre. Sulle tracce di Paul Celan, protagonista dell'ultima parte, l'utopia si staglia oltreconfine, in quella «rivoluzione del respiro» che rompe il silenzio, nell'apertura di una parola, che non è dimora fissa e non è statica, ma è nomade, migra, è una tenda precaria e malsicura, l'unico riparo nel deserto della promessa. Questa tenda dell'incontro, già la sfida di un altro abitare, è la parola della cospirazione.