Booklet Milano: MELTEMI.EDU
Viaggi e comunità. Prospettive antropologiche
Alessandro Simonicca
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2006
pagine: 167
Il rapporto fra "centro" e "periferie" si è quanto mai complicato negli ultimi decenni. Si sono vanificati da un lato l'ideologia dipendentista del Terzo e Quarto mondo dal Primo, e dall'altro l'assunto di un processo lineare della modernità. Una delle emergenze, derivanti da questi profondi cambiamenti, è la nuova dimensione dello "spazio" e delle "località". Parallelo a questo mutamento, c'è quello del viaggio, uno dei veicoli maggiori dell'esperienza dei singoli e, insieme, una delle dimensioni tramite cui gli spazi abitati incorrono nei processi di trasformazione. Una delle risultanze di questi due aspetti è la risorgenza della dimensione della "comunità".
Baro romano drom. La lunga strada dei rom, sinti, kale, manouches e romanichals
Alexian Santino Spinelli
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 192
Il libro si divide in sei parti: la prima riguarda l'aspetto storico, dalla preistoria fino all'azione politica e sociale dei giorni nostri, ed evidenzia le strategie e gli eventi più significativi che hanno coinvolto la popolazione romaní nel lungo percorso dalle regioni a nord-ovest dell'India al mondo occidentale, attraverso la Persia, l'Armenia e l'Impero bizantino; la seconda parte affronta l'analisi della popolazione romaní sotto il profilo demografico e dell'autodeterminazione, descrivendo i diversi gruppi e dalle varie comunità; la terza concerne gli aspetti socio-economici generali; la quarta la lingua romaní; la quinta si occupa della cultura romaní intesa in senso antropologico e l'ultima riguarda l'arte nelle sue principali espressioni.
Antropologia del linguaggio
Alessandro Duranti
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 336
Antropologia della violenza
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 306
Il volume raccoglie alcuni interventi del recente dibattito antropologico relativi al nesso tra le pratiche violente e le modalità di costruzione politica e culturale delle differenze etniche. La nozione di senso comune, che vede i conflitti politici come conseguenza di irriducibili differenze etniche, viene radicalmente rovesciata: è al contrario l'appartenenza etnica e culturale a risultare frutto di complesse strategie di scontro politico. La violenza appare così non come una regressione culturale, ma come strettamente legata alle politiche culturali del moderno Stato-nazione.
Bandiere, antenne, campanili. Comunità immaginate nello specchio dei media
Letizia Bindi
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 215
Nato da una ricerca svolta all'interno degli archivi della RAI nell'arco di un decennio, questo testo indaga la relazione complessa tra gestione nazionale della comunicazione mediatica e appartenenza locale in Italia. A partire dal "neorealismo radiofonico" dell'immediato dopoguerra, passando per la rimozione della tradizione negli anni Sessanta e ancora per la fascinazione prepotente per il "folk" tipica degli anni Settanta, si giunge a una lunga fase che, dagli anni Ottanta fino a oggi, patrimonializza la dimensione locale e le forme di vita tradizionali.
La critica postcoloniale. Decolonizzazione, capitalismo e cosmopolitismo nei postcolonial studies
Miguel Mellino
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 216
Questo volume, proponendosi come una genealogia critica degli studi postcoloniali, offre al lettore i contorni di un dibattito recepito finora nel nostro Paese in modo del tutto frammentario. Passando in rassegna le tematiche più ricorrenti e il lavoro degli autori più impegnati in questo campo (Said, Bhabha, Spivak, Hall, Gilroy, Young, Clifford, Appadurai), l'autore intende mettere in luce sia lo sviluppo storico del postcolonialismo sia il suo rapporto con le principali correnti della teoria sociale: il marxismo, il postmodernismo, il decostruzionismo, il post-strutturalismo.
Il culto moderno dei fatticci
Bruno Latour
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 119
La parola "feticcio" e la parola "fatto" hanno la stessa etimologia ambigua. La parola "fatto" rinvia però alla realtà esterna, la parola "feticcio" alle credenze del soggetto. Incalzati dalla necessità di tenere distinto il soggetto dall'oggetto e dunque la conoscenza dalla credenza, secondo Bruno Latour, hanno tentato d'istituire un vero e proprio processo al feticcio. Ma ora è arrivato il momento di smetterla di distinguere i feticci dai fatti, la conoscenza dalla credenza, il soggetto dall'oggetto, unendo le due fonti etimologiche nel "fatticcio", cioè la certezza che permette alla pratica di passare all'azione senza mai credere alla differenza tra immanenza e trascendenza.
La cultura materiale
Jean-Pierre Warnier
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 261
La tesi centrale di Jean-Pierre Warnier, in linea con i lavori di Schilder, Mauss, Leroi-Gourhan o Merleau-Ponty ieri, o di Pierre Parlebas oggi sullo sport, è che l'azione motrice del corpo permetta un'"oggettivazione" dei soggetti, uomini o donne, in funzione delle loro differenze culturali materiali. L'oggetto non è più solamente un segno esteriore, è una parte incorporata dell'azione nella società e rivela l'aspetto più opaco del soggetto, quello dove la verbalizzazione non basta più, dove solo il corpo può esprimere ciò che la materialità vuole dire.
Estetica culturale. Oltre il multiculturalismo
Giuseppe Patella
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 167
Come intendere l'estetica nell'età del multiculturalismo? L'estetica accademica è pronta a rispondere alle sfide del nostro tempo? Quali conseguenze ha sull'estetica l'incontro con le problematiche legate agli studi culturali? Queste sono le domande principali cui questo libro cerca di rispondere. Facendo interagire la riflessione estetica con la prospettiva degli studi culturali si riesce così a pensare le categorie estetiche in termini di pratiche culturali, dando vita a una teoria dei beni simbolici, o una scienza degli artefatti culturali, aperta verso tutte le forme della cultura, della società e del sentire contemporanei.
Figure dell'umano. Le rappresentazioni dell'antropologia
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 424
Per l'antropologia culturale e sociale, la fine dei XX secolo è stata caratterizzata da una serie di riflessioni critiche: sui propri oggetti, sulla propria storia, sui propri concetti e fondamenti epistemologici. Se le pratiche sociali e culturali fabbricano l'uomo attraverso costrizioni rituali e istituzionali, anche i tentativi di sintesi elaborati dagli antropologi sono caratterizzati da modelli dell'uomo e della sua costruzione. Ecco allora che l'attenzione degli autori dei saggi raccolti in questo volume si concentra sulle procedure formali e retoriche della restituzione antropologica delle culture altre, apre alla ricerca di nuovi approcci e alla costruzione di oggetti trasversali, che toccano i fondamenti dell'antropologia.
L'immunità necessaria. Talcott Parsons e la sociologia della modernità
Matteo Bortolini
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 280
Esiste un punto d'osservazione privilegiato sulla modernità? Possiamo già/ancora raccontarla? Tra i sociologi che hanno tentato di rispondere a questa domanda Talcott Parsons è stato forse il più impegnato e, oggi, il più difficile da recuperare. Il suo status di classico della disciplina è continuamente messo in dubbio, i suoi contributi per lo più ignorati. L'interpretazione della sua opera proposta in questo volume intende invece sottolinearne l'importanza e l'originalità, in particolare della sua visione dell'individualismo moderno.
L'itala gente dalle molte vite. Lamberto Loria e la mostra di etnografia italiana del 1911
Sandra Puccini
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 239
Nel 1911, nel contesto dell'Esposizione Universale di Roma dedicata al cinquantenario dell'unificazione nazionale, Lamberto Loria - celebre viaggiatore ed etnologo - viene incaricato di allestire una grande Mostra di Etnografia italiana. Aiutato da decine di ricercatori locali, in soli due anni Loria raduna quella che è (e resterà) la più vasta collezione italiana di oggetti sorta per documentare la vita popolare del nostro paese: si tratta del nucleo originario dell'attuale Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari di Roma.