Adelphi
Intransigenze
Vladimir Nabokov
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 413
Nabokov aborriva le interviste. Eppure, soprattutto quando diventò una celebrità, dovette subirne alcune. Ma il lavoro di quei malcapitati giornalisti si trasformava in puro pretesto per una strepitosa reinvenzione con cui egli si proponeva innanzitutto di cancellare "ogni traccia di spontaneità, ogni parvenza di effettiva conversazione". Il risultato fu una sorta di concrezione madreporica, dove con gli anni finirono per depositarsi non tanto le idee quanto le "intransigenze" di Nabokov, come dire le reazioni della sua fisiologia di scrittore ai grandi temi (e spesso alle grandi scemenze, come l'"impegno") che vagavano per l'aria. Egli spara bordate in tutte le direzioni: dalla letteratura all'arte, dalla politica alla sociologia e alla psicoanalisi.
Per le sei corde. Milonghe
Jorge Luis Borges
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 90
Borges non amava il tango alla Gardel, «lento, malinconico e voluttuoso». Preferiva il tango viejo e la milonga di fine Ottocento - fatti «di pura sfacciataggine, di pura spudoratezza, di pura felicità del coraggio» -, nei quali riconosceva l'autentico, oltraggioso, effimero spirito guappo delle periferie di Buenos Aires. A popolare le sue undici milonghe sono dunque cuchilleros accomunati dalla religione della provocazione disinteressata e della «morte casuale / ad un angolo qualunque»: religione di tempi audaci e perduti, che Borges non conobbe ma sognò, rendendola veritiera come una memoria collettiva.
«Questo non è un racconto». Scritti per il cinema e sul cinema
Leonardo Sciascia
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 170
In un'aula giudiziaria, una donna vestita di nero accusa il capomafia che ha fatto ammazzare suo marito e poi - malgrado le avesse garantito che non gli «avrebbero toccato un capello» - anche suo figlio: «Loro sono venuti meno alla legge dell'onore,» dichiara «e perciò anche io mi sento sciolta». Pur di vendicarli ha accettato di infrangere le regole cui si era sempre sottomessa - di rinunciare a vivere. Quella donna è Serafina Battaglia, testimone di giustizia nella Palermo dei primi anni Sessanta, devastata dai regolamenti di conti mafiosi. Ma il testo che ne evoca la «vindice inflessibilità» non è un racconto: è uno dei tre memorabili soggetti che Sciascia, realizzando un'antica vocazione - diventare regista o sceneggiatore -, ha scritto per il cinema, e che sono sinora rimasti inediti. Nata alla fine degli anni Venti nel «piccolo, delizioso teatro» di Racalmuto trasformato in cinematografo, e in seguito febbrilmente alimentata, la sua passione per il cinema è del resto sempre stata travolgente: «per me» ha confessato «il cinema era allora tutto. TUTTO». E ha suscitato, fra il 1958 e il 1989, acute riflessioni affidate ai rari scritti pure qui radunati: sull'erotismo nel cinema, sulla nascita dello star system, sul periglioso rapporto tra opere letterarie e riduzioni cinematografiche. Nonché splendidi ritratti: come quelli di Ivan Mozz?uchin, dal volto «affilato, spiritato, di nevrotica malinconia», di Erich von Stroheim, «l'ufficiale austriaco che ha dietro di sé il crollo di un impero», o ancora di Gary Cooper, «eroe della grande e libera America» - vertiginosamente somigliante al sergente americano che nell'estate del 1943 avanzava al centro della strada «fulminata di sole» di un paese della Sicilia.
La casa dei ricchi
Carlo Emilio Gadda
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 87
Nel 1948 le «miserrime configurazioni argentarie» spingono Gadda ad accettare un arduo incarico: ricavare dal Pasticciaccio incompleto (ne erano uscite solo cinque puntate in rivista) il soggetto di un film - il che significava svelarne il plot. Il palazzo degli ori gli costa un mese di fatica, ma non soddisfa la Lux Film, che gli chiede di riscriverlo e, soprattutto, compendiarlo: La casa dei ricchi, presentato qui per la prima volta, è il sorprendente esito di quella tormentosa potatura.
Piccoli addii
Giovanni Mariotti
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 110
In questo piccolo libro Giovanni Mariotti parla di un'epoca in cui le donne portavano le calze velate e la volpe al collo; in cui era possibile acquistare le sigarette sciolte; in cui esistevano ancora la carta assorbente e i treni a vapore. È una sorta di bacheca dedicata a un'Italia che non c'è più. Dietro il cristallo dello stile sono conservati oggetti che, sostituiti da altri, più comodi, efficienti e smart, oggi ci appaiono ingenui, teneri e buffi; e questi aggettivi si applicano anche al personaggio che fa da filo conduttore, versione giovanile di chi ha scritto queste pagine a un'età in cui «tutto è addio». Con grazia, ironia e lampi di gaiezza, Mariotti si sporge sull'implacabile meccanismo delle sostituzioni che coinvolge non solo gli oggetti ma anche gli uomini.
Dolore
Vidiadhar S. Naipaul
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 47
Questo testo, inedito per l'Italia, è uno degli ultimi scritti da V.S. Naipaul - ed è anche uno dei più diretti e personali. È apparso per la prima volta sul «New Yorker» del 6 gennaio 2020.
Perché non eravamo pronti
David Quammen
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 100
Sapevamo come, e anche dove, i coronavirus ci avrebbero potuto colpire, eppure – eppure siamo a oggi, all'oggi inquietante e incerto da dove partono, proprio con questo testo, le nuove ricerche di David Quammen.
Zubrówka. Una storia di Natale
Sarban
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 52
In Arabia la notte di Natale può fare parecchio caldo. E se da una credenza, in una casetta dei sobborghi di Jedda, viene fuori una bottiglia di Z?ubrówka - la vodka del bisonte - può capitare di ascoltare strane storie. Storie che portano molto lontano, nel gelo della taiga siberiana e anche oltre, là dove le carte geografiche non arrivano, e che soltanto Sarban sa raccontare.
Europa 33
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 377
È un'Europa che sonnecchia sotto la neve, ma «scossa da bruschi e terrificanti sussulti», quella dei primi mesi del 1933. Un'Europa malata, tanto che il medico, mentre la ausculta e le fa dire «33», ha un'aria preoccupata. Non è un medico, Simenon, non ha rimedi da prescrivere, ma ha il fiuto, la curiosità e la cocciutaggine del reporter di razza. E non esita ad attraversarla, questa Europa, dal Belgio a Istanbul, spingendosi fino a Batum e concentrando la sua attenzione soprattutto sui «popoli che hanno fame»: quelli dell'ex impero zarista. Risoluto a ignorare le «cartoline illustrate», Simenon ci offre, sul continente negli anni tra le due guerre, una testimonianza preziosa, fatta di immagini, episodi, annotazioni, dialoghi, scenari (alcuni dei quali torneranno, trasfigurati, nella sua narrativa). E non meno preziose sono le fotografie che scatta in viaggio, e che accompagnano il volume: perché ancora una volta, nelle stradine ghiacciate di Vilnius come nelle desolate campagne della Polonia, nella Berlino che assiste all'incendio del Reichstag come nel sordido dormitorio dei poveri di Varsavia, nello studio di Trockij sull'isola di Prinkipo come nel miserabile mercato di Odessa (e perfino negli alberghi di lusso delle grandi capitali europee, popolati di sagaci portieri, stravaganti banchieri, ricche dame annoiate e nevrasteniche, truffatori e avventuriere di alto bordo), quello che interessa a Simenon è stanare l'«uomo nudo», e mostrarcelo, come farà poi nei suoi romanzi, con compassione infinita e senza mai emettere giudizi. Con una Nota di Matteo Codignola.
La luna di miele di Mrs. Smith
Shirley Jackson
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 279
«Casa nostra spesso era piena di letterati e artisti eminenti» raccontano i figli di Shirley Jackson. «Si tenevano feste leggendarie e partite a poker con pittori, scultori, musicisti, compositori, poeti, insegnanti e scrittori di ogni genere. Ma il suono della sua macchina da scrivere non mancava mai, la sentivamo battere sui tasti fino a notte fonda». E da quell'ostinato ticchettio della Royal di mamma Shirley usciva a getto continuo una produzione che ha pochi paragoni: celebri romanzi dell'orrore come "L'incubo di Hill House" e clamorose perle nere come "La lotteria", certo, ma anche una mole imponente di racconti destinati a rimanere a lungo sconosciuti - e che solo trent'anni dopo la morte della Jackson verranno alla luce, con un coup de théâtre degno di una delle sue storie: alcuni estratti da uno scatolone ritrovato in un fienile del Vermont e spedito senza preavviso alla famiglia, e altri, moltissimi altri, scoperti alla Library of Congress di Washington e alla San Francisco Public Library. Racconti di cui questo libro offre una ricca scelta, dove il lettore troverà non solo il thriller nero e la fiaba gotica di cui la Jackson è riconosciuta maestra, ma anche commedie surreali, sketch stranianti, comici quadri familiari, esplorazioni della psiche, con fulminanti incursioni nei territori di confine tra normalità e follia. E sempre sarà felice, il lettore, di lasciarsi inghiottire dagli ingranaggi di una macchina narrativa di diabolica perfezione.
Oracolo manuale ovvero l'arte della prudenza
Baltasar Gracián
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 363
Nel 1647, al crepuscolo del Siglo de Oro, appare a Huesca, nell'Aragona, un sottile libro in-12°, opera di un Lorenzo Gracián dietro al quale si celava un teologo gesuita dalla solida fama di scrittore, Baltasar Gracián. Nessuno poteva prevedere che quei trecento aforismi avrebbero esercitato in Europa - grazie soprattutto alla traduzione-travisamento di Amelot de la Houssaie, dedicata a Luigi XIV nel 1684 - un'influenza immensa, sino a diventare un classico dell'educazione del gentiluomo, amato da Schopenhauer (che volle tradurlo) e apprezzato da Nietzsche. Ma che cos'era in realtà l'Oracolo manuale (cioè 'maneggevole, di facile consultazione')? Per capirlo, non abbiamo che da affidarci a Marc Fumaroli, il quale, in un illuminante saggio, ci rivela come l'Oracolo, trasformato da Amelot in una collezione di tattiche mondane, fosse qualcosa di infinitamente più audace e innovativo. Fondandosi sulla lezione della saggezza antica e sull'umanesimo teologico della Compagnia - sulla fiducia, dunque, nella cooperazione della natura e della grazia -, in opposizione al rigorismo giansenista, con quel libretto dallo stile conciso e concentratissimo Gracián intendeva infatti offrire alle grandi anime libere un viatico per affrontare vittoriosamente i pericoli e le insidie di un mondo degradato - e per imprimere il loro marchio nella vita politica e civile. Non una regola, dunque, ma uno stile, sorretto dalla conoscenza di sé e degli uomini non meno che dall'eleganza delle maniere e dal gusto raffinato, dal sapere enciclopedico e dalla solidità del giudizio, dalla docilità della volontà e dalla più calibrata riservatezza.
Abbiamo sempre vissuto nel castello
Shirley Jackson
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 189
"A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce"; con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo "La lotteria". Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai 'cattivi', ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

