Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Donzelli

Abitare la differenza. Il turista e il migrante

Antonio Di Campli

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 117

Il turista e il migrante sono figure simbolo della modernità. I loro movimenti sono tra le forze più potenti di trasformazione di città e territorio, come mostrano le migrazioni delle popolazioni "agées" di ceti medi in Sud America o sulle coste del Mediterraneo. Oggi questi movimenti danno luogo a nuovi fenomeni neocoloniali, traendo forza da condizioni inedite. Studiando il caso di un piccolo centro delle Ande ecuadoriane, Vilcabamba, il libro indaga le implicazioni delle dinamiche transnazionali legate alla sovrapposizione tra turismo e migrazione. E individua lì, con l'ausilio di concetti propri della letteratura internazionale, i contorni di una diversa declinazione del progetto urbanistico contemporaneo, altro dalla tradizione europea. La centralità conferita alle forme di migrazione aiuta a mettere a fuoco le modificazioni che lo spazio (urbano, rurale, interno...) subisce quando è attraversato da molteplici frontiere, segnato da conflitti, tensioni e alleanze tra idee, immaginari, individui ed economie. Ovvero da sistemi disgiuntivi nelle pratiche dell'abitare e costruire lo spazio. L'obiettivo principale del libro è indagare il debito concettuale dell'urbanistica nei confronti dei luoghi. Le differenze e le mutazioni interne alla teoria urbanistica non sono unicamente debitrici delle formazioni socio-ambientali, dei dibattiti ideologici, dei campi intellettuali da cui provengono gli urbanisti. I concetti, le idee di spazio, i problemi affondano le loro radici nei poteri immaginativi dei gruppi sociali, dei collettivi che queste stesse teorie si propongono di spiegare. La questione posta da "Abitare la differenza" è dunque epistemologica, e perciò politica.
24,00 22,80

Un miracolo non basta. Alle origini della crisi italiana tra economia e politica

Francesco Silva, Augusto Ninni

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 286

È possibile trovare un'origine agli spinosi problemi economici che ci assillano? E, nel ripercorrerne la storia, possiamo trarre qualche suggerimento per superarli? Questo saggio racconta le vicende economiche e politiche dei quarant'anni che corrono dalla nascita della Repubblica alla caduta del Muro di Berlino, in cui allo slancio economico e sociale di un primo ventennio, il «miracolo», segue un decennio pieno di incertezze e conflitti e poi uno di illusioni e disattenzioni che consegnano al paese un pesante fardello. Il miracolo, propiziato da condizioni economiche e sociali favorevoli, deve fare i conti con la dottrina Truman, con le eredità fasciste e con i monopoli familiari delle grandi imprese. Le voci di chi ha meno beneficiato del miracolo o chiede più diritti e quindi rinnovamento e riforme non sono ascoltate; i conflitti dominano pertanto il paese dalla fine degli anni sessanta fino ai primi anni ottanta. La società si esprime in modo vitale, ma atomistico: l'ascesa delle piccole imprese ne è un'espressione importante. Il lascito di questi decenni - che esplode dopo il 1989, quando le regole del gioco mutano improvvisamente - è l'enorme debito pubblico, il sistema delle grandi imprese decotto, un'economia dualista, le questioni occupazionale e meridionale irrisolte, l'accentuarsi di malattie sociali come la corruzione, l'economia nera, la criminalità organizzata. Oggi, dopo la nuova Grande depressione, abbiamo sì un nuovo sistema di imprese, ma una politica e uno Stato vecchi. Il miracolo non è stato accompagnato da una parallela evoluzione delle istituzioni: sono proprio queste mancate riforme a gravare sul sistema Italia e a impedire di costruire un solido sviluppo. Solo sciogliendo finalmente i nodi che ci trasciniamo da decenni, solo curando la miopia della politica e l'inadeguatezza dello Stato si può pensare seriamente di affrontare i grandi problemi dell'occupazione e del Mezzogiorno e le grandi malattie sociali, e uscire così dal buco profondo in cui ci troviamo.
23,00 21,85

Paul Cézanne. Una vita

John Rewald

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 277

«Il metodo che ho scelto per costruire questa biografia ha un unico scopo: mettere il lettore a contatto diretto con Cézanne e il suo mondo, lasciando la parola all'artista e a quanti gli hanno vissuto accanto, attingendo ai suoi scritti, alle lettere, alle foto e alle testimonianze di prima mano». Con queste parole John Rewald introduce la biografia di Cézanne pubblicata in plurime edizioni nell'arco di quarant'anni (1948-1986) e rimasta insuperata, a detta unanime della comunità degli storici dell'arte. Uscita originariamente in Francia, e poi ampliata nella sua versione definitiva per il pubblico americano, quest'opera preziosa, che ha il pregio della sintesi e al contempo della completezza, colma finalmente una lacuna nel panorama editoriale italiano. Difficile pensare a una figura più rilevante di Cézanne per lo sviluppo della pittura moderna, ecco perché Rewald ha voluto ritrarre in queste pagine ogni sfaccettatura della sua travagliata personalità e il suo spirito ribelle e caparbio nel difficile rapporto con la cultura del tempo e con la critica ufficiale. Rewald descrive anche in dettaglio le teorie estetiche di Cézanne, l'amicizia con Zola, la sua personale battaglia contro l'ambiente borghese d'origine, il suo perenne senso di fallimento come uomo e come artista. Il lettore ripercorre così la vita del pittore — dall'adolescenza ai suoi ultimi giorni —mediante l'alternarsi della cifra intima e confidenziale al racconto della scena artistica francese di fine secolo; e grazie alla sapienza del biografo, quel racconto si arricchisce passo passo di un apparato iconografico che affianca i capolavori di Cézanne alle foto dei luoghi amati da un artista per il quale imprescindibile era la pittura rigorosamente dal vero. Come scrive Piergiorgio Dragone nel suo saggio finale dedicato alla figura del grande critico, «Rewald sembra condurre per mano il lettore nel flusso della vita artistica e delle dinamiche che racconta, in una maniera così piana, essenziale e vivida, che si ha la sensazione di assistere a quei fatti del passato come se ci si ritrovasse per le vie di Parigi e nei sobborghi: ascoltando idee e discussioni fra i pittori, vedendoli lavorare, si è partecipi dei loro entusiasmi e delle loro difficoltà».
30,00 28,50

I capolavori del Rinascimento raccontati da me. La pittura

Giorgio Vasari

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 272

L’arte italiana del Rinascimento ha un debito di riconoscenza nei confronti di Giorgio Vasari. Del Rinascimento Vasari è stato un esponente di primo piano, impegnato, sul finire di quella grande stagione, in imprese architettoniche e pittoriche di grande rilievo, come i dipinti del Palazzo della Cancelleria a Roma, o la ristrutturazione di Palazzo Vecchio con la costruzione degli Uffizi a Firenze. Ma Vasari ha fatto di più: ha dato un contributo decisivo all’invenzione di quel «mondo» che da lì in avanti si è definito, appunto, come il mondo del Rinascimento. È stato, se non l’unico, di certo il più coerente tra gli scrittori coevi nel perseguire il geniale disegno di raccontare la biografia degli artisti attraverso l’evoluzione del loro stile. Si è trattato di un vero e proprio salto di qualità nella storia dell’arte e nella critica d’arte. La novità di Vasari sta nella ricerca di un nesso tra la vicenda biografica e l’esito artistico: incardinare le opere alla vicenda biografica dei loro realizzatori, situandole nel cuore stesso delle loro interazioni con gli amici, gli avversari, gli allievi, i committenti; in una parola, far entrare le Opere nelle Vite.
30,00 28,50

Tutti i volti di Marianna. Una storia delle storie della Rivoluzione francese

Antonino De Francesco

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 397

Le storie della Rivoluzione francese sono state per oltre due secoli lo specchio delle tensioni presenti nel processo di costruzione della modernità politica. Hanno contrapposto libertà ed eguaglianza a ordine e tradizione - un dissidio che non ha mai avuto termine - ma hanno anche diviso quanti, sotto profili ideologici volta a volta diversi, attribuivano un valore universale e periodizzante al 1789. Questo libro passa in rassegna oltre trecento storie della Rivoluzione francese pubblicate tra l'Europa e gli Stati Uniti in un arco cronologico che dall'epoca degli avvenimenti stessi giunge a tutto il Novecento, mettendo in risalto gli elementi che di volta in volta venivano valorizzati o nascosti, esaltati o taciuti. Il risultato è un quadro dove il volto di Marianna, figura assurta a simbolo stesso della Repubblica sorta dalla rivoluzione, assume sembianze diverse, proprio perché la riflessione sugli sviluppi seguiti al 1789 ha sempre inciso sul tempo presente, accompagnando, oppure contrastando, il pluralismo politico e culturale nel quale hanno preso forma le pratiche democratiche. Se oggi le fortune della storia globale sembrano porre in discussione il rilievo periodizzante di un 1789 dal profilo dichiaratamente eurocentrico, tornare sul dibattito attorno alla Rivoluzione è un modo per ricordare come l'esperienza delle storiografie nazionali - che si vorrebbe frettolosamente dar per conclusa - resti ancora un sicuro punto di riferimento per una rinnovata ricerca storica.
34,00 32,30

Il mio primo atlante dei fantasmi e dei loro amici (streghe, folletti, mostri e creature fantastiche)

Patrik Antczak

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 88

Non tutti i fantasmi si aggirano ululando sotto un lenzuolo - c'è chi ha le ali, chi le corna, chi è dispettoso, chi sputa fuoco, chi è puzzolente, chi va per mare, chi sbuca da una lampada, chi vive in una casa con le zampe di gallina e chi si porta la testa sottobraccio. Ogni popolo del mondo ha i suoi spiritelli buoni o cattivi, i suoi diavoli, le sue streghe, le sue creature fantastiche e i suoi mostri - ma come si fa a riconoscerli? Ecco un libro che ci svela tutti i loro trucchi e ci aiuta a non aver paura e persino a fare amicizia con quelli più simpatici. Un vero e proprio atlante, con le mappe dei sette continenti, in cui si possono scoprire personaggi sconosciuti - dal ragno gigante ai nani del cacao, dal fantasma del sombrero alla regina di ghiaccio, dal lama del fuoco al ginn - e incontrare per la prima volta quelli più familiari al nostro mondo - Melusina, il lupo mannaro, le ninfe del bosco e gli angeli. Età di lettura: da 4 anni.
22,00 20,90

I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia

Annibale Salsa

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 144

Un appassionante viaggio alla scoperta dei paesaggi alpini è quello in cui ci conduce Annibale Salsa, profondo conoscitore delle terre alte e vera e propria autorità in materia. Filosofo della montagna, Salsa ha dedicato la vita a decifrare i segni che l'uomo ha lasciato sul paesaggio alpino: il sogno di conoscere le Alpi lo ha portato a percorrerle in tutta la loro estensione, arrivando negli anni ottanta a compierne a piedi la traversata completa. L'interesse per le Alpi e per le popolazioni che le abitano lo ha spinto ad andare a vivere in montagna, dove allo studio ha affiancato la conoscenza diretta e partecipata delle comunità storiche di quei territori. Il suo sguardo sul mondo alpino unisce quindi l'attitudine dello studioso a quella dell'esploratore, la visione del filosofo a quella dello storico, la prospettiva dell'antropologo a quella di chi vive in montagna e ne conosce le dinamiche profonde. Attraverso la sua lente il paesaggio alpino passa dall'essere visto all'essere vissuto, diventando uno spazio di vita. I paesaggi delle Alpi sono l'esito della continua interazione nel tempo tra l'uomo e lo spazio montano: l'attività umana lascia delle tracce, che diventano segni, simboli, testimonianze stratificate di storie e di eventi. È l'essere umano, in altre parole, a «fare il paesaggio», ed è in esso che possiamo cogliere l'ibridazione tra natura e cultura. Per comprendere i paesaggi alpini è necessario ripercorrerne la genesi, individuando i fattori e gli eventi che hanno inciso sulla loro costruzione, ma anche guardare ai processi individuali e collettivi di creazione di senso sulla base dei quali questi luoghi vengono abitati. Tenendo insieme queste due prospettive è possibile capire come una prassi responsabile, attenta all'uso delle risorse, cosciente del valore del limite, fondata sul senso di appartenenza e sulla partecipazione sia l'unica strada per trasformare uno spazio fragile come quello alpino senza distruggerlo, permettendo a chi lo abita di continuare a farlo. Il cambiamento climatico, che ha mostrato la sua forza distruttiva nella tempesta Vaia che si è abbattuta sul Nord-est nel 2018, rende ancora più urgente una riflessione su questi temi. Il declino, lo spopolamento, l'abbandono, l'inselvatichimento delle montagne non sono un destino ineluttabile. Al contrario, le terre alte rappresentano un'opportunità per ritrovare un equilibrio tra sviluppo economico, coesione sociale e rispetto del paesaggio. Prefazione di Gianluca Cepollaro e Alessandro de Bertolini.
18,00 17,10

Democrazia totalitaria. Una storia controversa del governo popolare

Alessandro Mulieri

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 215

Questo libro è il racconto di una storia dimenticata della democrazia. Una storia poco nota, che rovescia il nostro abituale modo di guardare a questo regime politico e lo trasforma nel peggiore incubo per la libertà. Le radici del concetto «scandaloso» di democrazia totalitaria affondano nel pensiero di alcuni intellettuali del secondo dopoguerra. Il padre di questo concetto, ma non l'inventore, è Jacob Talmon, che nel 1952 dà alle stampe un testo destinato a scatenare non poche polemiche nel dibattito politico dell'epoca: "The origins of totalitarian democracy". La tesi dello studioso è che sia il pensiero illuministico che le fasi più estreme della rivoluzione francese abbiano dato origine a un modello di democrazia alternativo rispetto a quello della democrazia liberale. Talmon ritiene che la divisione tra le due forme di democrazia, la liberale e la totalitaria, sia all'origine della divisione in blocchi della guerra fredda a lui contemporanea. La democrazia totalitaria privilegia una concezione diretta del governo popolare, si basa su una visione monolitica del «popolo» e su un'idealizzazione del concetto di sovranità popolare che, in ultima analisi, incarna una sorta di religione messianica della politica. Di fatto, come scrive Nadia Urbinati nella sua prefazione, «prende la conformazione di una società di eguali, non di liberi». Partendo dall'analisi della tesi di Talmon, ed evidenziando come i presupposti della sua intuizione fossero presenti in autori che si erano già in precedenza occupati dell'argomento, il volume mostra come il tema della democrazia totalitaria abbia sviluppi decisivi nel pensiero di altre figure fondamentali del dibattito anglosassone a cavallo tra gli anni Quaranta e Sessanta del XX secolo: Karl Popper, Friedrich von Hayek e, soprattutto, Isaiah Berlin e Hannah Arendt. Seppure con percorsi molto differenti, questi autori propongono un'interpretazione dualistica della tradizione democratica, sviluppando l'antitesi tra un «governo del popolo», una forma di democrazia «aperta», pluralista e rispettosa dell'individuo, e un «governo per il popolo», una forma di democrazia, solo in parte riconducibile alle origini greche di questo regime, «etica», monistica e dunque totalitaria. Una distinzione, questa, che conserva tutta la sua attualità e che ci può anche aiutare a comprendere meglio il recente dibattito sui populismi e sulle cosiddette democrazie illiberali.
19,00 18,05

Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana

Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 203

Quando si parla di Roma - come esempio per antonomasia di una realtà urbana complessa e stratificata, sintesi del difficile cammino delle metropoli in Europa e nel mondo - spesso si cade nella trappola dei luoghi comuni, della visione stantia di una città che non c'è più, dell'inconsapevolezza di come cambiano i cittadini e dove si spostano. Oggi, nell'era della connettività universale, una volta che ci si è allontanati dai percorsi più battuti, a Roma si può avere la sensazione di fare un salto nel buio e, un po' come accadeva ai navigatori del XV secolo (loro sì, per colpa di mappe inesatte), di imbattersi in nuove terre, piene di problemi ma anche di potenzialità. Il volume - costruito come un percorso che si snoda attraverso una dettagliata serie di mappe a colori - traccia una geografia delle disuguaglianze tra i quartieri della capitale in un confronto inedito e prezioso con le altre tre principali città metropolitane italiane: Milano, Napoli e Torino. Gli autori, mossi da un grande rigore scientifico e da una forte passione civile, ci restituiscono la complessità sociale e spaziale della capitale, mostrandone le tante sfaccettature e le disuguaglianze che la attraversano. Postfazione di Walter Tocci.
22,00 20,90

Quando i grandi leggono ai bambini

Angela Dal Gobbo

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 322

I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del bambino, con effetti significativi per la vita adulta. Ecco perché Nati per Leggere, un programma non profit nato dalla collaborazione tra l'Associazione italiana biblioteche, l'Associazione culturale pediatri e il Centro per la salute del bambino, promuove da vent'anni in tutta Italia la lettura da O a 6 anni. Se leggere ai bambini può sembrare facile, non lo è conquistarli alla lettura, e neppure scegliere i libri giusti, al momento giusto. Questo volume si propone come una sorta di bussola per orientarsi tra gli albi illustrati che più affascinano i bambini e meglio ne interpretano i bisogni profondi. Offre indicazioni riguardo alle modalità di lettura e alle età più opportune per ciascun genere di libro. E propone chiavi di lettura per ogni testo partendo dal presupposto che, per crescere lettori, occorre offrire storie ben scritte, concepite secondo meccanismi narrativi irresistibili, non molto diversi da quelli che affascinano i lettori adulti. Ogni testo proposto è finalizzato alla lettura condivisa, quella in cui i grandi leggono ai piccoli. La condivisione di un libro con un bambino, nel rispetto dei suoi tempi, crea una condizione di ascolto reciproco che aiuta il piccolo a capire ciò che si guarda o si legge insieme, e offre all'adulto la grande opportunità di comprendere il bambino e di accompagnarlo in un percorso di crescita e scoperta sempre più stimolante.
32,00 30,40

L'Italia delle stragi. Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste (1969-1980)

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: XXI-237

Cinquant'anni fa, il 12 dicembre del 1969, la sorda detonazione di una bomba nella filiale milanese della Banca nazionale dell'Agricoltura inaugura in Italia un torbido e sanguinoso decennio. Un decennio destinato a chiudersi con l'altro boato micidiale del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna. È l'Italia delle stragi, la cupa stagione in cui si succedono attentati con decine di morti innocenti, trame imbastite da gruppi neofascisti, depistaggi, indagini di polizia inquinate da omissioni e coperture, manovre golpiste tra gli alti gradi militari fomentate dall'intervento attivo di molte agenzie di spionaggio, italiane e straniere. Tra gli effetti di quella che da allora viene chiamata «strategia della tensione», ve n'è uno che dura ancora oggi. L'immagine dominante che si ha di quel periodo, in vasti settori dell'opinione pubblica, è che si sia tuttora lontani dall'aver stabilito la verità e individuato, a tutti i livelli, i responsabili di quelle stragi. In realtà, le inchieste della magistratura si sono spinte molto più avanti di quanto non si sia riusciti a percepire. L'intento di questo volume è di descrivere, attraverso l'utilizzo della documentazione giudiziaria raccolta in mezzo secolo di indagini, e dando direttamente la parola ai magistrati che le hanno effettivamente condotte, la verità d'insieme che se ne ricava. Disponendo correttamente tutti gli elementi sul tappeto, si ottiene l'effetto di fare luce anche su molte delle residue zone d'ombra. Si è trattato di un lucido disegno eversivo di destabilizzazione degli assetti democratici della nostra Repubblica, perseguito da alcune organizzazioni neofasciste (in particolare Ordine Nuovo e Avanguardia nazionale), entrate in contatto con importanti settori dei servizi italiani e internazionali, nel tentativo di strumentalizzarlo al fine di contrastare un presunto e persistente pericolo comunista. Quel disegno, alla fine, sarà sconfitto. L'Italia democratica, benché ferita, e certo pur tra mille contraddizioni ed errori, riuscirà a non farsi sopraffare dai suoi nemici. In un paese abituato a raccontare la propria storia in negativo — il Risorgimento incompiuto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Costituzione inattuata — è importante mostrare come allora, attraverso gli strumenti democratici, sia stato possibile resistere, e come oggi, attraverso una ricostruzione attenta e rigorosa, sia possibile sollevare il velo su quel torbido gioco di specchi.
19,00 18,05

Robespierre. L'incorruttibile e il tiranno

Marcel Gauchet

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 213

Chi era Robespierre? Un incorruttibile paladino del popolo o un sanguinario tiranno? Eroe per alcuni, contraltare negativo per altri, l'enigmatico Robespierre ha incarnato nella maniera più plastica i due volti della Rivoluzione: da campione dei diritti del popolo a fautore della ghigliottina, sotto cui egli stesso cadde. Ci sono due Robespierre: l'«incorruttibile» e il «tiranno», l'eroe e il mostro, per usare le parole dell'epoca. Le due immagini corrispondono alle due fasi della sua carriera rivoluzionaria: l'oppositore e l'uomo di governo. Il problema essenziale che gli storici, e in generale tutti coloro che riflettono sull'eredità della Rivoluzione, si trovano ad affrontare consiste nel dover raccordare tra loro questi due momenti e i due volti che hanno trasmesso alla posterità. Come si passa dall'uno all'altro? Il filo rosso che collega l'intrepido oratore della Costituente e il padrone della Convenzione va ricercato nel pensiero che li anima. Marcel Gauchet ripercorre la parabola politica di Robespierre, attraverso la lettura dell'impressionante mole dei suoi tesissimi scritti, e tenta di rispondere a questi interrogativi mostrando come la transizione dall'affermazione dei diritti del popolo alla fondazione di un sistema politico basato su di essi non sia una cesura ma appunto un passaggio, potremmo dire necessario, con tratti di rottura violenta. Fare i conti con questo apparente paradosso equivale ad accogliere l'idea che le memorie divise della Rivoluzione debbano convivere, e ad oltre due secoli di distanza, in un'Europa in cui le democrazie parlamentari sono sempre più in bilico, la lezione di Robespierre, che incarna la tensione tra i principi fondativi della democrazia e gli imperativi dettati dal suo stesso quadro politico, è più che mai utile a riflettere su una contraddizione che ci riguarda da vicino.
28,00 26,60

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.