Gneusz Cl'Audio

Nel giugno del 1816 Lord Byron e Polidori prendono residenza presso villa Diodati in Ginevra. Le giornate sono fredde e piovose ed i due, attorniati da un gruppo di amici, tra cui Mary Shelley, passano il tempo leggendo racconti dell'orrore. Nella suggestione del luogo e della lettura, alcuni dei presenti cominciano a scrivere essi stessi racconti legati al soprannaturale. In quelle sere Mary Shelley concepisce il suo Frankenstein, mentre Polidori crea "Il vampiro", un piccolo capolavoro (per un certo periodo attribuito a Lord Byron) destinato ad ispirare una ricca produzione letteraria che avrà nel "Dracula" di Bram Stoker il suo frutto più celebre.

La signorina Hunter accetta un incarico di governante presso una famiglia che vive in una dimora isolata in mezzo alla campagna inglese. L'atteggiamento dei suoi padroni, le maligne tendenze del bambino, la presenza di due inquietanti servitori ed una porta misteriosa e sempre chiusa, si trasformeranno ben presto in un incubo claustrofobico ed in un caso per la mente geniale di Sherlock Holmes.

Dal sorriso di Wilde alla saggezza di Leonardo, dall'ironia di Bierce ai consigli di Alberti: autori diversi e di diverse epoche riuniti in una raccolta di aforismi.

Acuto, disincantato, cinico, a suo modo romantico: ecco l'ispettore J. G. Reeder. Nella prima storia, "La ladra di marmo", egli riuscirà a risolvere un giallo finanziario seguendo le tracce di una misteriosa donna che ruba blocchetti di marmo. In "Un caso anomalo" egli dovrà invece smascherare un abile truffatore sciogliendo l'intricata matassa che lega un burbero aristocratico, il suo erede scapestrato ed uno scaltro funzionario impegnato in imprese filantropiche. Nel fiorito lessico del signor J. G. Reeder non esisteva la parola "vacanza".

Dall'Italia di fine ottocento descritta da Collodi all'Italia dei nostri giorni sono passati molti anni, molte mode, molte forme istituzionali e molti governi. Eppure, nonostante tutti questi cambiamenti, suonano sempre attuali ed immutate la vanità dell'imprenditore che aspira al titolo di Cavaliere (e per il quale sua moglie è disposta a perdere la propria onestà); l'oziosità del politico che "bada ai suoi interessi e non si mischia punto negli interessi degli altri, nemmeno in quelli del suo paese e del suo collegio"; la faziosità e l'ipocrisia dei giornalisti; l'ottusità del sistema tributario... Sembra che Collodi abbia voluto mandare un monito ai suoi futuri concittadini: si possono cambiare le istituzioni, ma se non si cambiano le teste, tutto resta come prima.

Smarritosi nottetempo in una città sconosciuta ed inseguito da una ronda di uomini armati, un giovane cavaliere trova rifugio in un oscuro palazzo la cui porta s'apre misteriosamente davanti a lui per richiudersi subito altrettanto misteriosamente alle sue spalle. Quello che al fuggiasco era sembrato un provvidenziale rifugio, diventa a poco a poco un incubo letale. Immerso nel buio e nella follia delle mura di cui è prigioniero, il giovane dovrà affrontare la notte più memorabile della sua vita.

Nel cuore di un'Africa misteriosa e inospitale due uomini vengono sbarcati nella stazione che dovranno trasformare in un centro per il commercio dell'avorio. Animati dallo spirito "civilizzatore" e convinti di essere i pionieri del progresso, i due si scopriranno soli in mezzo alla "barbarie". Può l'uomo dimostrarsi un essere civile lontano dalle leggi e dall'organizzazione che regolano e proteggono la sua supposta civiltà? O non sarà più facile rispondere al richiamo della natura selvaggia che tocca le corde più ancestrali e segrete del nostro spirito?

Il portagioie di una contessa, un'oca ed un cappello sdrucito. Sono gli unici tre indizi coi quali Sherlock Holmes dovrà ricostruire il bizzarro percorso compiuto da un rubino di inestimabile valore, scagionare un innocente ingiustamente accusato del furto e scovare il vero colpevole. Un'avventura in cui l'acume e lo spirito d'osservazione del detective di Baker Street potranno dimostrare tutto il loro valore e la loro efficacia.