La Casa Usher
Serio ludere. Sette serissimi scherzi semiotici
Omar Calabrese
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2015
pagine: 270
Con un felice ossimoro, "Serio ludere", Omar Calabrese chiarisce il suo programma: "il mestiere di pensare è nobile... implica responsabilità, ma non vedo perché debba essere svolto con sussiego, con senso di sofferenza fisica e morale, con spirito di distanza dal mondo. Non vedo perché, attuando l'arte del commento e dell'interpretazione non ci si possa e debba anche divertire e... far divertire". Campo di applicazione di questa costante ricerca sono i fenomeni della cultura di massa e il significato che essi assumono nella nostra società, un interesse che Calabrese ha sviluppato accanto alle ricerche dedicate all'arte e alla semiotica visiva. Anzi, è proprio dai fenomeni di massa che egli ha iniziato il suo percorso di studio. Il semiologo Calabrese si concentra su una serie di oggetti e figure prodotte dalla cultura di massa, nascoste nel gioco, nell'innovazione tecnologica, nel fumetto, nei miti popolari, sempre con tono divertente e divertito, ma anche con la stessa attenzione e precisione metodologica che si è soliti dedicare agli oggetti alti, "colti". Mostra così che in questi fenomeni quotidiani si riflettono i modi di essere di un'intera società. Ai sette serissimi scherzi semiotici dell'edizione originaria, sono qui aggiunti testi di Bettini, Eco, Giovannoli, Jacoviello e Lancioni. L'appendice A proposito di Omar racconta l'intenso incrocio di sguardi su Calabrese fra Umberto Eco e Stefano Jacoviello, e riporta l'affettuoso ricordo di Maurizio Bettini.
Due maestri del Novecento: Michail Cechov e Rudolf Steiner. Sguardi sul teatro greco contemporaneo. Culture teatrali 2014
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2014
pagine: 298
Questo annale comprende due sezioni monografiche. La prima, a cura di Erica Faccioli, è dedicata al rapporto tra l'attore russo Michail Cechov e l'Antroposofia e si addentra in un terreno ancora poco esplorato, indagando le matrici spirituali ed esoteriche della cultura russa primonovecentesca e, in particolare, l'influsso esercitato dalla scienza dello spirito di Rudolf Steiner sulla tecnica per l'attore promossa dal celebre allievo e collaboratore di Stanislavskij. Attingendo spesso a documenti inediti o rari, vengono affrontati analiticamente nodi tematici eterogenei: le toccanti interpretazioni di Amleto e Don Quisciotte fornite da Cechov nel segno della spiritualità steineriana (Marie-Christine Autant-Mathieu, Fausto Malcovati); lo stimolante ambiente di formazione del grande attore, legato all'evolvere di paradigmi quali "immagine", "forma" e "necessità interiore" (Donatella Gavrilovich); le sottili affinità tra le teorie steineriane e quelle russe sottese all"'età bioritmica del teatro" (Ornella Calvarese); l'applicazione e l'evoluzione dell'immaginazione nella pedagogia per l'attore di Steiner (Monica Cristini); e infine l'analisi della magistrale interpretazione da parte di Cechov del Dottor Brulov nel film lo ti salverò, di Alfred Hitchcock (Clelia Falletti). Nella seconda sezione monografica, a cura di Theòdoros Grammatàs e Gilda Tentorio, dieci studiosi delle principali università greche (Atene, Salonicco, Patrasso, Cipro) fanno luce sul teatro greco contemporaneo.
Genealogia dell'immagine cristiana. Studi sul cristianesimo antico e le sue raffigurazioni
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2014
pagine: 359
Nessuna delle grandi religioni ha avuto con l'immagine un rapporto così stretto come quella cristiana, fede in un Dio trascendente e incarnato, eterno e storico, che per questo si è posta da subito come essenziale la domanda su come e dove vedere il "Dio invisibile". Eppure, i remoti iniziali passi della vita delle immagini cristiane, avvenuti alla flebile luce delle catacombe e delle domus ecclesiae o annunciati negli scritti dei primi padri della Chiesa, non sono facili da decifrare. Spesso considerati nient'altro che meri primordi di una tradizione solo dall'epoca bizantina in poi giudicata davvero significativa, forse celano, invece, la vera essenza dell'immagine cristiana; quella che per secoli ha influenzato la tradizione iconografica occidentale e in un certo senso allunga ancora oggi la sua ombra sulla nostra civiltà dell'immagine. Specialisti italiani e stranieri di diverse discipline, dalla storia del cristianesimo alla storia dell'arte, dalla teologia all'estetica, sono chiamati in questo libro a rispondere, in modo diretto e senza accademismi, agli interrogativi intorno alle origini dell'immagine cristiana e ai suoi potenti riflessi nella storia della nostra cultura.
Dove sono i nostri. Lavoro, classe e movimenti nell'Italia della crisi
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2014
pagine: 150
Carte semiotiche. Rivista internazionale di semiotica e teoria delle immagini. Anacronie. La temporalità plurale delle immagini
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2014
pagine: 181
Un numero crescente di lavori nell'ambito della teoria dell'arte e dell'immagine si è concentrato, negli ultimi anni, sul ruolo e sullo statuto epistemologico delle relazioni anacroniche che attraversano gli oggetti artistici e, in generale, la cultura visiva. Lungi dal ridursi ad una indebita confusione di tempi storici, la "questione dell'anacronismo" tocca, piuttosto, la definizione stessa dell'opera d'arte - e dell'immagine - attivando genealogie che trascendono il modello storicistico e di sviluppo temporale lineare regolato da criteri esclusivamente filologici. È sulla base di tratti strutturali, infatti, che l'opera d'arte seleziona una serie di relazioni con altri oggetti e tempi. Relazioni che non sono frutto di una mera legittimazione "contestuale", ma che sono attivate dall'oggetto stesso ed in esso inscritte: ad essere in gioco è il modo in cui la teoria, luogo della modellizzazione e delle relazioni strutturali, "ritaglia" nuove serie e nuove costellazioni nella successione diacronica di oggetti e pratiche. "Carte semiotiche" ha invitato studiosi di semiotica, estetica e teoria delle immagini a misurarsi con questo tema da orizzonti disciplinari diversi ed attraverso oggetti specifici. Con scritti di: Michele Bertolìni, Lucia Corrain, Massimiliano Coviello, Georges Didi-Huberman, Paolo Fabbri, Filippo Fimiani, Tarcisio Lancioni, Francesco Marsciani, Angela Mengoni, Andrea Pinotti, Antonio Somaini.
L'altra parte. Carte di lavoro
Antonio Possenti
Libro
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 128
Realtà della scena. Giornalismo, teatro, informazione. Culture teatrali 2013
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 299
Questo annale di "Culture Teatrali", pur proseguendo con la vecchia numerazione, inaugura una nuova serie, che registra un cambio di editore: dai Quaderni del Battello Ebbro, diretti da Giacomo Martini a La casa Usher di Lucca. La sezione monografica cerca di fare il punto sui rapporti fra teatro, giornalismo e informazione, sia con contributi ad ampio raggio (Guccini) sia trattando alcuni recenti casi emblematici: lo "scandalo" suscitato dagli ambienti cattolici italiani contro lo spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio "Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio", diretto da Romeo Castellucci (Marino); il clamoroso rilancio del caso di Marco Pantani attuato da uno degli spettacoli più importanti della passata stagione, appunto il "Pantani" del Teatro delle Albe di Ravenna, regia di Marco Martinelli (Guccini); la trilogia dedicata da un giovane gruppo bolognese, La Pesatura dei Punti, a una vicenda giudiziaria che ha segnato la Bologna universitaria e artistica degli anni Settanta-Ottanta, cioè il processo riguardante l'uccisione della docente e studiosa d'arte contemporanea Francesca Alinovi (Acca). Completa la parte monografica un intervento di Oliviero Ponte di Pino sugli intrecci recenti, in Italia, tra scena politica, scena teatrale e media, con l'esplosione del fenomeno Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle. La parte extramonografica comprende una nuova drammaturgia di Paolo Puppa, un saggio di Claudio Longhi su Lagarce e tre corposi contributi dell'ateneo felsineo...
Robespierre. Mai così vicino alle stelle
Fabio De Poli
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 63
Fabio De Poli nasce a Genova nel 1947, vive a Firenze. Dal 1964 frequenta l'Istituto d'Arte di Firenze specializzandosi in grafica pubblicitaria sotto la guida di Lucio Venna. Agli inizi degli anni Settanta produce una serie di lavori che Renato Barilli definisce "arte ricca". Viene segnalato per la Biennale dei Giovani di Parigi da Enrico Crispolti; partecipa a numerose e importanti rassegne d'arte; si interessa al design industriale, progettando "mobili-oggetto" e collabora, insieme a Eugenio Miccini e Antonio Bueno, alla realizzazione della rivista "Visual". Nei primi anni Ottanta cataloga le sue molteplici esperienze artistiche in una mostra intitolata "Gulliver continua" alla galleria De Foscherati di Bologna. Nel 1982 crea, insieme a Stefano Fiorelli, lo spazio espositivo La Parete presso L'Interno 92 di Firenze e nel 1984, si trasferisce a Roma, ospite di Mario Cerali, dove inizia un nuovo ciclo di lavori intitolato Roma. Nello stesso anno partecipa alla XXIX Biennale Nazionale d'Arte Città di Milano. Le mostre personali e collettive si susseguono numerose; in esse Fabio De Poli presenta pitture di grande formato, lavori di grafica, "libri d'artista". Inventa la rivista "Meta, parole e immagini". Nel 1992 partecipa alla mostra "Libro d'artista italiano" al Museum of Modem Art di New York. Nel 1996 esce la monografia Fabio De Poli, opere 1969-1996 edita da Polistampa. Nel 1998 espone con Mario Cerali nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio di Firenze, Due atti unici.
Mario Ceroli. 27142 giorni di colore
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 96
Mario Ceroli nasce a Castel Frentano nel 1938. Durante gli anni Cinquanta frequenta l'Istituto d'Arte di Roma e inizia a lavorare negli studi di artisti quali Leoncino Leonardi, Ettore Colla e Pericle Fazzini. Le sue prime opere sono sculture realizzate in ceramica. Nel 1958 sceglie il legno come proprio materiale prediletto: è una svolta artistica che segnerà profondamente la sua carriera. Nel 1960 Cesare Brandi gli assegna un premio del Ministero della Pubblica Istruzione per alcune delle nuove opere realizzate in legno. Nel 1964 espone per la prima volta presso la Galleria La Tartaruga di Roma, dove gli verranno dedicate due personali nei due anni successivi. Nel 1966 vince con l'opera Cassa Sistina il Premio Gollin alla XXXIII Biennale di Venezia. Nel biennio seguente soggiorna a New York, esponendo alla Bonino Gallery. Tra le esposizioni antologiche a lui dedicate vanno ricordate quella tenutasi presso le Scuderie del Palazzo della Pilotta di Parma, nel 1969, e quella presso il Forte Belvedere di Firenze, nel 1983. Negli ultimi decenni Ceroli è protagonista di importanti mostre pubbliche in tutto il mondo. Negli anni Novanta realizza opere destinate a luoghi di culto a Roma e Napoli. Nel 2001 partecipa alla rassegna Novecento presso le Scuderie Papali al Quirinale e i Mercati Traianei. Nel 2007, in occasione della riapertura del Palazzo delle Esposizioni di Roma, gli viene dedicata una grande mostra antologica.
Luoghi dell'anima. I colori conoscono la libertà
Friederike Oeser
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 96
Friederike Oeser è nata a Norimberga nel 1959. Ha studiato arti grafiche a Monaco di Baviera e in seguito si è dedicata, negli anni Ottanta, alla progettazione grafico-commerciale. Negli stessi anni ha viaggiato molto in Asia, in Africa e negli Stati Uniti. Tra il 2000 e il 2011 ha insegnato disegno libero presso l'Accademia IFOG di Monaco. A partire dal 2001 ha partecipato a numerose mostre collettive in patria e all'estero. Tra le mostre personali a lei dedicate ricordiamo quelle presso la Galleria Walter Bischoff di Berlino (2006, 2010 e 2011), la Galleria Sijsu di San Jose, negli Stati Uniti (2011), la Galleria Immaginaria di Firenze (2011) e la Galleria Otto di Monaco (2012). Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in Europa, in America e in Asia: in particolare è presente presso la Bayerische Staatsgemàldesammlungen di Monaco, la collezione Jean Pierre Vidit di Metz, la Kade Javanlikikorn di Chianmai, in Thailandia, e la Food Buzz di San Diego.
Neoliberalismo come eccezione. Cittadinanza e sovranità in mutazione
Aihwa Ong
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 303
Nell'accezione comune, il "neoliberismo" è un paradigma di governo economico-politico che sostiene la centralità del mercato e una forte limitazione dell'intervento dello Stato in campo economico. Aihwa Ong sfida questo modello, analizzando il Neoliberalism non come una dottrina monolitica ma come un insieme di pratiche governamentali, di dispositivi flessibili che possono essere adottati anche in presenza di poteri statuali forti. Per queste ragioni si è conservato nella versione italiana il termine "neoliberalismo", preferendolo all'economicistico "neoliberismo", sulla scia del pensiero di Michel Foucault, che rappresenta il principale punto di riferimento per l'analisi della Ong. L'oggetto di analisi della Ong è l'apparizione di nuove forme di governo, soprattutto in relazione a società uscite da poco dalla dipendenza coloniale. L'autrice si sofferma sulle specifiche "tecnologie di governo" che hanno consentito un progressivo adattamento alle dinamiche della globalizzazione delle "forme di vita" esistenti, in particolare in relazione ai sistemi e codici morali preesistenti e ai dispositivi amministrativi che hanno favorito la nascita di forme di sovranità "debole" e graduata. In questa ricerca sul campo, l'autrice si concentra sul Sud-est asiatico e sulla Cina al fine di monitorare i centri economici di sviluppo, dove il neoliberalismo costituisce un'eccezione alle abituali pratiche di governo.
Il Neobarocco. Forma e dinamiche della cultura contemporanea
Omar Calabrese
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 460
Negli ultimi mesi della sua vita Omar Calabrese era tornato ad analizzare le dinamiche e i prodotti culturali del nostro tempo per chiedersi se il gusto neobarocco sia ancora attuale o se non abbia preso caratteri differenti. Gli si rivela un mondo in cui le forme barocche che avevano dominato la cultura di fine millennio tendono a degenerare, a "imbarocchirsi", a farsi autoreferenziali e ripetitive e in cui le logiche cortigiane della dissimulazione, già descritte da Baltasar Gracián, si ripropongono come modello perverso dell'agire politico e sociale. Nel pubblicare gli scritti che Calabrese aveva destinato a un nuovo libro sul Neobarocco si è ritenuto utile riunire a essi l'insieme dei testi che egli ha dedicato all'estetica sociale, a quella ricerca sul gusto neobarocco nella cultura contemporanea che lo ha impegnato dagli anni Ottanta fino agli ultimi mesi della sua vita. Pertanto in questo volume, oltre ai testi inediti, si trovano quelli già contenuti nel fortunatissimo "L'età neobarocca" del 1987 e un'ampia parte di quelli presenti in "Mille di questi anni" del 1991. In questo modo si offre una visione articolata del pensiero estetico di Calabrese dedicato alla forma del gusto. Ripercorrendo l'itinerario dell'autore si coglie come le manifestazioni sociali e artistiche degli ultimi tempi siano la conferma che lo spirito neobarocco si è stabilizzato.