Lampo

Il rumore dell’acqua, fonte di vita, è sacro perché testimone prezioso e veritiero della sua presenza. L’acqua, inoltre, è anche nascita e catastrofe (Mare nostrum). Nei viaggi dell’immigrazione, il poeta ci ricorda che l’acqua bacia tra le braccia tanti corpi che non troveranno la quiete di un approdo. Sotto lo sguardo attento del poeta in cammino scorrono tanti elementi naturali: dagli animali della pastorizia e della transumanza, ai puledri e cavalli del territorio, ai pesci del lago, sino ai selvatici caprioli, alla lepre o alle tracce della presenza di lupi. Numerosi gli uccelli in volo con e nella loro immensa libertà. Della flora locale l’olivastro, i pini spinosi, il ginestrino giallo, gli olivi in fila, le querce secolari. E poi i colori. Tanti, e nella varietà dei toni e delle sfumature che lo scorrere del tempo produce. Le bacche rosse, la strada verde pastello, il verde e il giallo del grano, i numerosi toni di azzurro, le gocce di acqua adamantine. E poi i tramonti e una nube di fuoco che non è un’eruzione, né l’atomica ma l’alba, la Primavera/ di un nuovo giorno.

«Il Molise, terra di antiche tradizioni e paesaggi senza tempo, custodisce gelosamente tra le sue colline e i suoi borghi, l’eco di donne straordinarie la cui forte presenza ha inciso sulla produzione culturale e la vita sociale, ma che spesso sono rimaste nell’ombra della storia ufficiale. Più che nell’ombra, potremmo dire, in una caverna oscura: un luogo dove il loro vissuto sembra essere stato relegato a un film muto di cui, purtroppo, si sono persi anche i fotogrammi migliori» fino a quando Rita Frattolillo e Barbara Bertolini hanno iniziato anni fa una lunga e complessa ricerca. "Molise al femminile. Biografie e Storia" è il risultato di questo lavoro che ha il merito di spalancare sipari, sollevare cortine e scuotere il velo dell’oblio per riportare alla luce i tratti distintivi e le vicende del “Secondo sesso” molisano. Donne che, con ingegno, coraggio e dedizione, hanno arricchito il patrimonio storico e socio-culturale della regione. (Dalla prefazione della scrittrice Simonetta Tassinari.)

Questo elaborato nasce dall’esigenza di voler mettere in luce la professione dell’insegnante e le competenze che sarà in grado di sviluppare uno studente con DSA, nell’ambito dell’acquisizione delle lingue straniere. Perché, soltanto con coraggio, curiosità e credo, tutto si può fare, raggiungendo successi ineguagliabili e favorendo l’equità di cui il mondo di oggi necessita. L’insegnante porge il mondo e aiuta lo studente ad elaborare il proprio, personale senso critico, la propria genialità, i talenti di cui dispone. L’insegnante come strumento consapevole per alunni che crescono nella consapevolezza e studenti che non rinunciano alle proprie battaglie.

La seconda guerra mondiale in un villaggio del Molise. Un castello, un pianoforte, una famiglia. Una bambina che si racconta dentro e fuori. Tutto accade mentre la vita scorre. Minna Cammarano, nata a Napoli nel 1931, fu pittrice dal temperamento assai originale e sorprendente; volle sorprenderci, ancora una volta, lasciando alla sua morte in bella vista il dattiloscritto di questo romanzo. Edizione a tiratura limitata per la mostra "Minna Bohemienne" (Isernia Spazio Arte Petrecca - 7 dicembre 2024 - 28 febbraio 2025).

Luisa Falcione, docente di lettere presso Istituti secondari di primo e secondo grado. Laureata a Campobasso in lettere e beni culturali e letteratura e storia dell'arte. Attraverso questo libro affronta temi di grande attualità: la guerra con i disagi che essa provoca, la distanza fisica, la medicina omeopatica intesa come 'medicina alternativa' e l'amore per la propria "Patria". Il tutto si colloca sullo sfondo di una storia d'amore tra una ragazza appena laureata e un giovane militare costretto a partire. Una storia che spiega come un grande amore possa resistere al tempo e alla distanza; e come quando tutto sembra finito torna a splendere il sole.

Raccolta di poesie e foto nata quasi per intero durante il periodo della pandemia da SARS Cov-2 e la fine dell'attività di medico ospedaliero da parte dell'autore. Si tratta di una riflessione, alimentata anche da un sentimento di nostalgia verso una stagione ormai trascorsa, sul vissuto, una sorta di “flusso di coscienza”, quasi una forma di psicoterapia tesa ad accogliere il flusso stesso della vita così come si presenta alla nostra percezione senza costrizioni mentali. Far parlare le cose sia che si tratti del mondo della natura sia che si tratti del mondo “interno”.