Tararà
Cent'anni di vita. Lettere ai miei nipoti
Mirella Tenderini
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2020
pagine: 226
La storia di una vita e un mondo in continuo cambiamento. Il mondo lontano che ha sentito raccontare dai genitori e dai nonni quando era ancora piccola si intreccia con i suoi ricordi personali degli anni di guerra: il fuoco e il fumo dei bombardamenti in città, la fame e la mancanza di tutto, il papà al fronte, l'abbandono della città per un'abitazione di fortuna in un paesello dove la vita è ancora più difficile... E poi, all'improvviso, un mondo completamente diverso: la guerra è finita, rimangono solo le macerie. Scarseggia ancora il pane per mangiare e la legna per scaldarsi ma c'è una grande voglia di rifare tutto e di andare avanti, sempre più avanti. Questo è l'inizio del racconto, che continua attraverso i cambiamenti continui in un mondo che si vuole rifare. La vita in città cambia giorno per giorno e i personaggi di questa storia crescono attraverso occasioni e scelte che li portano a esperienze non comuni che saranno il centro della loro vita.
Valzer per un amico
Erminio Ferrari
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2020
pagine: 110
La montagna, la musica, le letture e gli affetti sono il foglio e al tempo stesso il disegno di questi cinque racconti. La montagna – che si tratti della Valgrande delle cime alpine – non è dunque mero sfondo di ciò che vi si narra, ma è partecipe di fatiche, progetti, drammi e speranze. Mentre le amicizie e gli affetti sono guide e compagni nella ricerca del senso di ciò che la Storia e la natura si spartiscono nell'imprendibile estensione di un tempo che supera quello breve di una vita, sia essa quella individuale o di una collettività.
Dell'alpinismo
Andrea Bocchiola
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2020
pagine: 84
L'alpinismo nasce come tempo logicamente secondo all'estromissione del mito dallo spazio alpino, alla rimozione dell'animale mitologico nella mente dell'uomo, come avrebbe detto Galileo. Lo scienziato cola la gabbia di acciaio del suo sapere sulla calotta del Monte Bianco e l'alpinismo sopraggiunge come effetto di quel gesto ma anche come reinvestimento di quel gesto e di quello spazio in se stesso. In questo senso l'alpinismo emancipa la calotta dalla gabbia di acciaio per dedurre una figura di montagna imprevedibile rispetto alle regole del mito e del discorso scientifico. L'alpinismo estrae la montagna, per differenza, dalla montagna come mito (estromesso dalla scienza) e dalla montagna come oggetto naturale, istituito dal discorso scientifico. L'alpinismo trattiene della montagna mitica la dimensione sublime e della presa scientifica la riduzione di questa stessa dimensione. D'ora in poi la montagna non sarà più sublime e nemmeno meramente naturale: sarà estrema. L'alpinismo inventa la montagna come spazio e luogo estremo, ossia frequentabile ma esposto. In che senso si tratta appunto di vedere. Prefazione di Enrico Camanni.
Il massiccio del Monte Bianco
Eugène Emmanuel Viollet-Le-Duc
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2025
pagine: 262
Il volume, finalmente fruibile in traduzione italiana con un ampio testo critico, è curato da Francesca Schepis, architetto e docente di composizione architettonica e urbana nell’Università di Reggio Calabria. È abitudine, tra gli alpinisti, utilizzare il verbo fare al posto di salire. Ho fatto il Monte Rosa, Ho fatto la cima, Ho fatto dieci Quattromila. Nel caso di Viollet-le-Duc, architetto e restauratore francese ottocentesco, e della sua opera II massiccio del Monte Bianco, il verbo fare assume un significato ancora più pregnante. Grande appassionato di montagna, non si limitò a scalare più volte il Monte Bianco ma nel corso di ben dodici anni lo disegnò in oltre seicento tavole, cercando al tempo stesso di capire le strutture morfologiche e gelologiche che costituiscono la montagna più alta d’Europa. Il risultato è un’opera del tutto originale e unica nel suo genere, in cui l’autore guarda alla montagna come a “un grande edificio, le cui parti hanno tutte una ragione di esistere”. Un edificio da restaurare, da riportare alla sua integrità e per il quale trovare una nuova forma di tutela. Nonostante l’obiettivo dell’autore fosse quello di instillare nel maggior numero di persone il desiderio ardente di studiare la natura… i cui insegnamenti sono sempre i più sani e i più proficui per la mente», il libro è rimasto per molto tempo appannaggio di un pubblico ristretto. Oggi, rileggendo le considerazioni di Viollet-le-Duc anche alla luce dell’emergenza ecologica, l’attualità di questo autore è particolarmente evidente. Il libro è corredato da 112 disegni originali e 20 tavole a colori.
Abitare la montagna. Storie per un'antropologia dell'abitare
Marco Nifantani
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2025
pagine: 141
Una casa, lontana o vicina, nel passato e nel futuro, c’è sempre. Per ognuno. Luogo della narrazione, della tessitura dell’esistenza individuale nella sua interazione con lo spazio-tempo della comunità, dell’ambiente, della storia. Luogo da cui si poteva fondare il mondo, secondo Mircea Eliade, “nel cuore del reale”. Oggi che le abitazioni hanno smesso di essere opera delle mani di chi ci vive per passare in quelle di tecnici sconosciuti a chi le abiterà, anche costruirsi il proprio spazio da soli diventa una virtù. Virtù di quell’uomo-artigiano di cui l’architettura contadina, di pianura e di montagna, rimane una testimonianza luminosa e una traccia da seguire. Questo libro raccoglie chiacchierate fatte con persone incontrate, alcuni amici o amici di amici, anche stranieri, che hanno fatto la scelta di andare a vivere, cercare casa, in luoghi non convenzionali del nostro territorio: oltre la città, risalendo le valli, verso Cicogna o Intragna o verso la valle nascosta di Piaggia, o dalla valle Cannobina sono scese quando l’età non ha più permesso di starci in autonomia, o come vedette dal rifugio del Piancavallone osservano le luci della civiltà, braci accese nelle notti, o sui sentieri guidano altri perché il rito continui ad essere officiato.
Grand Hotel Excelsior
Meinrad Inglin
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2024
pagine: 286
«A volte dietro all'albergo, sul limitare del bosco, nell'ora del crepuscolo siede un uomo intento a riflettere appassionatamente su questa vita, la vita della sua epoca, che egli vede rifulgere di fronte a sé nel Grand Hotel Excelsior. Ma l'uomo condanna, e addirittura odia: è una vita senza dio, senza spirito, senza coscienza e senza amore, la trova già sull'orlo del crollo, e lo manda in collera il fatto che giorno dopo giorno il sole torni a splendere su di essa. «Si dovrebbe sollecitare il destino che ancora esita, e chiamarlo all'azione», pensa. «Qualcosa di incredibilmente grandioso dovrebbe accadere, una buona volta...». Prefazione di Fabio Pusterla.
La dimora in val Vigezzo nel contesto alpino
Giovanni Simonis
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2024
pagine: 116
Il volume è una sintesi degli esiti di una ricerca di lunghi anni, esposta in 141 tavole grafiche nella torre del XIV secolo di Santa Maria Maggiore (VB). Si ricostruiscono i criteri con cui fu organizzato il territorio nella forma della dimora della valle Vigezzo, si individuano le tecniche costruttive, se ne rappresentano alcuni aspetti formali. Lo studio del passato, non limitato all'assemblaggio di documenti scritti, ma esteso all'analisi di modalità e forme dell'organizzazione della vita quotidiana delle persone, consente non solo una informativa, erudita, nozionistica conoscenza, ma offre strumenti utili al recupero della perduta "vocazione" territoriale, per tentare di restituire alle future generazioni ciò che è stato loro sottratto dalla sfrenata velleità di guadagno immediato di una popolazione sconsiderata.
Il Verbano nella rivoluzione industriale
Roberto Negroni
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2024
pagine: 224
Un territorio di idillica bellezza stretto tra lago, monti e torrenti, nel verde delle Prealpi con la corona innevata delle Alpi a disegnare l'orizzonte; piccoli borghi solo nel 1939 diventati Verbania, una piccola città. Una ancor consistente presenza, negli anni Settanta del Novecento, quando questo lavoro nacque, di insediamenti industriali, residuo di un passato testimoniato dalla fatiscenza di vecchie fabbriche abbandonate, dalle rovine di antiche rogge, dalla narrazione popolare di fasti e nefasti di quella Intra, piccola Manchester del Verbano, della prima filatura meccanica di cotone in Italia sorta nel 1808. Un presente, quello degli anni Settanta, che, però, mal si accordava con quel passato più affabulato che conosciuto e compreso; ma anche il caso fortuito di una voglia di sapere che incrocia le giuste contingenze. Da lì è nata una ricerca che tratteggia la realtà di un processo di industrializzazione del Verbano assai precoce rispetto alle dinamiche nazionali; articolato, complesso e con tratti di originalità tali da farne un caso interessante nel panorama nazionale; in cui i caratteri geografici del territorio assumevano un ruolo decisivo nell'innescare e sostenere quello sviluppo e nel determinare quel forte anticipo che colloca questo territorio tra le poche avanguardie italiane.
Passaggi di speranza. Contrabbandieri, passatori, fuggiaschi e partigiani in Ossola e Verbano
Andrea Pozzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2024
pagine: 170
Che cosa ha rappresentato il confine tra Ossola, Verbano e Svizzera nei primi decenni del Novecento e durante la seconda guerra mondiale? Esso fu allo stesso tempo una linea di separazione e un'area di convergenze, fu un territorio militarizzato, ma anche uno spazio fluido e poroso. Nei venti mesi di guerra partigiana, poi, attorno a quel confine si riversarono perseguitati politici e razziali, fuggiaschi, prigionieri, disertori, renitenti che vennero protetti dalle popolazioni locali e accompagnati in Svizzera dagli esperti degli sconfinamenti clandestini: i contrabbandieri. Valichi alpini da decenni battuti da spalloni e finanzieri si tramutarono in un vero e proprio magnete per esseri umani in fuga. Quello stesso confine divenne nucleo catalizzatore di idee e di esperimenti democratici, tra scambi, interessi, salvataggi, avventure e tragedie. Una storia di contrabbandieri e partigiani, le cui figure, a volte, si confonderanno a vicenda, pur tra contrasti e contraddizioni.
Geosmina
Paolo Minazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2023
pagine: 198
Geosmina è una storia di periferia ambientata nel profondo nord Italia. Un breve romanzo corale dove le vicende di Giulio, Cesare e Uberto si intrecciano per un periodo di circa trent'anni. Nel microcosmo che per i personaggi è un centro molto approssimativo del mondo, la natura osserva, co-protagonista, lo svolgersi delle loro vite. Una piccola storia dai contorni noir che dipinge un universo marginale e solitario dove tutti sono vittima dello scorrere del tempo. Giulio è un ragazzino timido, insicuro, cresce in una famiglia dove il padre è distante e distaccato. Cesare è bello, sicuro di sé, circondato dall'amore dei suoi cari. Le vite dei due ragazzi corrono su binari paralleli per lunghi anni. Uberto è un vecchio solitario che vive in una grande casa al limitare del bosco. La sua famiglia si spezza quando il suo unico figlio muore. Il tempo avanza inesorabile, come una lima smussa i due ragazzi facendoli diventare gli uomini che non avrebbero voluto essere. Le vite dei tre protagonisti arrivano a collidere quando un confine viene oltrepassato. All'ombra dei faggi ognuno dovrà fare i conti con la sua vera natura. La geosmina (trans-1,10-dimetil-trans-9-decalolo) è una sostanza odorosa, volatile. Chimicamente è un alcol biciclico derivato della grande famiglia dei terpeni. La geosmina è l'odore della terra, come spiega l'etimologia greca della parola. Come tutti gli odori, è capace di farci rivivere momenti del passato, risvegliare ricordi. La geosmina è anche qualcosa di estremamente labile, effimero, proprio come il tempo che passa e scandisce le nostre vite.
Storie contro vento. Ricordi di donne del '900 nel Verbano
Rosella Bona, Brunella De Angelis
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2023
pagine: 220
«Ognuno di noi vivendo traccia una linea, che si interseca con quella degli altri, a volte in modo anonimo. Le donne protagoniste di questo testo sono nate in un arco temporale che va dai primi anni fino alla metà del secolo scorso. Molte di loro hanno vissuto gli stessi drammi (la seconda guerra mondiale, l'emigrazione, le privazioni, la condizione di orfana...), altre hanno preferito rievocare una vita semplice, fatta di beni essenziali e di grandi valori, altre ancora la volontà di migliorare la propria condizione, il territorio, il mondo scolastico, in un impegno costante. Sono storie raccolte con difficoltà durante la pandemia, facendo i conti con il ripetersi delle restrizioni e le categorie fragili, a cui quasi tutte queste donne appartengono. Proprio a causa della pandemia alcune di esse sono state intervistate telefonicamente, in un caso abbiamo potuto contare su documentazione bibliografica e filmati, di altre hanno raccontato familiari ed amici. I racconti, soprattutto quelli in forma diretta, sono stati trascritti cercando di mantenere fedeltà alle forme e ai contenuti, rispettandone l'autenticità. Questo lavoro ha creato un connubio tra chi ama scrivere e chi desidera raccontarsi, promuovendo momenti di confidenza e di socialità, e ha offerto da un lato l'opportunità di rievocare e dall'altro spunti di riflessione su un periodo storico, in cui uno sfaccettato mondo femminile si muoveva tra restrizioni educative e un forte impulso ad essere parte attiva della società. Tutte le testimonianze hanno assolto comunque il compito di raccogliere tracce di vita, di storie individuali attraverso il racconto della loro esistenza. Storie che contribuiscono a scrivere la grande Storia» (dalla premessa).
La liberazione. Cannobio, agosto-settembre 1944
Erminio Ferrari
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2023
pagine: 150
Tra il 26 agosto e il 9 settembre 1944, Cannobio visse le sue giornate più drammatiche e intense della guerra di liberazione. Prima terra libera dell'alto Verbano, il paese a ridosso del confine svizzero conobbe la durezza di un rastrellamento tedesco, l'esaltazione per la discesa dei partigiani, le difficoltà di sette giorni di libertà, e il dramma della riconquista fascista, nel giorno stesso in cui Domodossola veniva liberata. La violenza, manifesta o dissimulata; il coraggio, anche quello dei silenti; la pietà, i tradimenti, la fuga, il sacrificio di sè: a ciascuno e a tutti fu imposto di scegliere tra ciò che era bene fare e ciò che non lo era. Nella memoria, nelle voci e negli scritti di chi visse quei giorni rivive così il senso complesso di quella vicenda e tornano le questioni che ancora oggi si pongono a chi affronta la storia nel suo perpetuo riproporsi: l'urgenza e la necessità delle scelte, la riflessione sulla loro moralità, lo scarto tra le migliori intenzioni e, talvolta, la gravità delle loro conseguenze. La Resistenza, fenomeno corale e vicenda privata, letta attraverso questo episodio poco noto, si ripropone come episodio fondante la nostra contemporaneità costituzionale e come valore universale di umanità il cui mandato è la liberazione di tutti e per tutti.