Gangemi Editore: Arti visive, architettura e urbanistica
Bronzi del Luristan. La raccolta del Museo d'arte orientale «Giuseppe Tucci»
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 112
Il Luristan, regione dell'Iran occidentale, confinante con la Mesopotamia, è stato fin dal III millennio a.C. sede di importanti fabbriche metallurgiche, che hanno prodotto manufatti di grande originalità sia tecnica, sia tematica. Nelle collezioni del Museo d'Arte Orientale/Museo delle Civiltà sono conservati oggetti databili dal III al I millennio a.C., che attestano la continuità di una ricca tradizione metallurgica, pur con tipologie differenti. Durante il Periodo del Ferro (1300-650 a.C.) i cosiddetti "bronzi canonici" presentano iconografie ricche di animali e di esseri fantastici, documentati su spilloni, stendardi, morsi per cavalli, bracciali.
Per una geografia della Valnerina. Pratiche e linguaggi del processo di territorializzazione
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 208
L'individuazione geografica della Valnerina non è immediata. La riduzione della Valnerina alla sua porzione perugina, presente nella narrativa istituzionale, basata sulla convinzione che l'identità territoriale risieda nell'inventario, ritenuto oggettivo, dei caratteri specifici del territorio, non trova corrispondenza né con l'idea di Valnerina presente nel dominio cognitivo delle società locali, includente anche i tratti ternano e marchigiano, né coincide con la territorialità locale, ossia con il sistema locale delle relazioni, comprendente anche i centri urbani situati sui bordi dell'area montana. Ne deriva una visione prescrittiva della spazialità della Valnerina che non è indifferente, consente di includere o escludere le specificità e i problemi e di attivare meccanismi di costruzione dell'identità territoriale che si fondano su alcuni sedimenti escludendone altri. Però, se è vero che il territorio e in particolare l'identità territoriale non si possono descrivere ma solo costruire, allora diventa importante non tanto inventariare l'identità della Valnerina, tentando di elencarne i caratteri, e tanto meno definirne la spazialità mediante un'osservazione esterna, quanto cercare di interferire con i vissuti e le geografie immaginarie delle popolazioni locali, nella convinzione che la territorializzazione sia un processo dinamico e aperto a più attribuzioni di significato. Ciò porta ad interrogarsi, oltre che sul ruolo svolto dagli immaginari eterodiretti costruiti intorno alla realtà locale, anche sul ruolo svolto dalle reti endogene dei soggetti nella formazione del territorio e dell'identità della Valnerina. Questo libro discute i linguaggi e le pratiche del processo di territorializzazione, ricostruendo la geografia della Valnerina in funzione delle diverse relazioni che di volta in volta si sono instaurate con il territorio ereditato: di uso, di dissipazione oppure di valorizzazione apparente o durevole. I saggi presenti nel libro danno conto della pluralità dei processi sociali che entrano in gioco nella territorializzazione, dei valori multipli attribuiti ai sedimenti territoriali del passato, della complessità delle reti sociali, della varietà dei significati attribuiti al territorio e della molteplicità dei livelli scalari implicati nelle trasformazioni.
Roma. Esquilino 1870-1911 ...e nel centro del progettato quartiere una vastissima piazza...
Carmelo G. Severino
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 288
L'Esquilino è un "quartiere" di Roma geometricamente definito, a maglia regolare, realizzato ex novo sui colli orientali della città dopo il 1870, in un territorio di ben più antica frequentazione umana, le cui prime tracce risalgono alla Roma arcaica dell'ottavo secolo a.C, fornendo così un eccezionale esempio di stratificazione storica plurisecolare. Nella storia dell'Esquilino moderno, dal 1870 ad oggi, è possibile individuare più fasi di formazione: una fase iniziale durante la quale il nuovo "quartiere" viene progettato per segnare il passaggio tra la Roma pontificia e la Roma italiana, rielaborando di fatto quanto già avviato durante il pontificato di Pio IX; tale fase che travalica nel secolo XX sino agli anni che vedono al governo della città, in Campidoglio, Ernesto Nathan, il primo sindaco veramente laico della città dopo Luigi Pianciani; una seconda fase di assestamento in cui l'Esquilino, ridimensionato nei suoi confini amministrativi, vivendo gli anni della Grande Guerra prima, il regime fascista e l'esperienza bellica dopo, definisce e completa la maglia del suo tessuto socio-economico ed urbanistico giungendo sino agli anni Sessanta del secolo scorso, contrassegnati dal boom economico nazionale; una terza ed ultima fase, infine, ancora in atto, in cui l'Esquilino, multietnico e multiculturale, viene vissuto come zona di confine svolgendo un suo ruolo di cerniera tra una Roma ormai città-metropoli europea e le periferie povere del mondo, come una "grande porta urbana" attraverso cui ci si interscambia con le aree centrali della città. In questa lettura della formazione dell'Esquilino moderno, molto spazio viene dedicato a piazza Vittorio Emanuele II - che l'Esquilino "evoca, rappresenta e rimanda" - e che costituisce a tutti gli effetti la polarità di riferimento privilegiato, il baricentro da cui si originano quei virtuali cerchi concentrici di storia che si sono dipanati in successione temporale nel corso dei circa 150 anni di storia nazionale, a partire da quel 20 settembre 1870 in cui i bersaglieri del generale Cadorna penetrarono in Roma attraverso la breccia di Porta Pia per fare della città dei papi la capitale del nuovo Stato italiano.
Franco Minissi. Un maestro per il museo e per il restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 128
In tempi quali quello corrente l’architettura del museo si avvia sempre più ad essere privata di relazione con i contenuti ospitati, procedendo costantemente all’ostentazione di un esibizionismo tautologico finalizzato all’esaltazione del brand.
Schizzi romani. Gli scarabocchi. Ediz. italiana e inglese
Simonetta Ponzone Lanza
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 98
"Questi 'scarabocchi' sono il frutto di passeggiate per Roma, sempre alla scoperta di un angolo nuovo, di uno scorcio, di un’ombra inattesa che mi fanno amare questa città più di ogni altra." (L'autrice)
9 itinerari x 100 architetture del '900. Basilicata, Puglia
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 301
Il volume è il risultato di una rilevante attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del Novecento da parte delle Sezioni Basilicata e Puglia del Do.co.mo.mo Italia, realtà radicate in un territorio antico.
La Roma dei re. Il racconto dell'archeologia. Catalogo della mostra (Roma, 27 luglio 2018-2 giugno 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 512
Il catalogo della mostra propone una lettura della formazione e delle fasi arcaiche della città che privilegia i dati archeologici, presentando oltre 1.000 manufatti in parte inediti. Una quantità sorprendente anche se non esaustiva dell'immenso patrimonio di Roma.
Materiali made in Italy. Avanguardia italiana nell’industria delle costruzioni del primo ‘900
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 672
«Per essere un grande architetto non è necessario tentare di trasformare in Panteon una casa di pigione, né inventare per ogni costruzione una nuova finestra, né scapricciarsi attorno dei dettagli con la foga di un pasticciere. L'architettura di un edificio moderno viene esaminata e definita in scala piccola: il cosiddetto dettaglio decorativo non esiste; esiste soltanto l'intelligente e ben vigilato dettaglio tecnico. La base estetica (sociale e tecnica nello stesso tempo) dell'architettura moderna è riportata nella pianta: cosa difficile a capire dagli spiriti latini, depauperati della primordiale “ratio” romana dopo tanti secoli di ubbriacature di forma». (Giuseppe Pagano)
Il muro infranto. Berlino 9 novembre 1989. Catalogo della mostra (Roma, 7 novembre 2019-15 gennaio 2020)
Anna Di Benedetto Pace
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 47
"... la fine di un'epoca che aveva diviso affetti e sentimenti era giunta al suo epilogo. Si disgregava sotto i colpi di piccone dei giovani provenienti da ogni angolo del mondo... ...nasce così questo libro di immagini che oggi a distanza di trent'anni potete guardare, scrutare con l'attenzione di chi vuole andare fino in fondo nei tormenti dell'animo umano di donne e uomini che con le loro azioni cambiarono la storia." (Maria Gabriella Susanna)
Riflessioni. L'arte del disegno/il disegno dell'arte-Reflections. The art of drawing/ the drawing of art. 41° Convegno internazionale dei docenti delle discipline della rappresentazione (Perugia, 19-20-21 settembre 2019)
Libro: Copertina rigida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 1748
Il 41° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione / Congresso della Unione Italiana per il Disegno, ospitato nel 2019 dall'Università degli Studi di Perugia, ha suggellato simbolicamente un lungo percorso culturale, che ha preso le mosse alla metà degli anni Ottanta, quando Adriana Soletti e Roberto de Rubertis fondarono quella che poi Franco Purini ha ribattezzato con grande generosità "la Scuola di Perugia". D'altra parte è innegabile che quella fondata da Adriana Soletti e Roberto de Rubertis ha rappresentato una vera e propria scuola che, seppure nel corso degli anni è stata funestata da due perdite molto dolorose (Claudio Moriconi e la stessa Adriana Soletti), è stata alimentata con continuità dall'acquisizione di nuovi docenti e di giovani dottori di ricerca (Antonio Ludovico, Fabio Bianconi, Valeria Menchetelli, Simone Bori, Marco Filippucci, Luca Martini, Giacomo Pagnotta, Giovanna Ramaccini), riversando le proprie energie su due ambiti di ricerca straordinariamente pionieristici quali le valenze espressive delle strumentazioni infografiche e le valenze figurative delle periferie metropolitane. Ma anche una scuola che si è contraddistinta per la capacità di non confondere mai il mezzo con il fine, predicando l'importanza di utilizzare le strumentazioni informatiche senza essere prevaricati e di studiare criticamente le neoplasie urbane da nuovi punti di vista. Non a caso gli anni della "Scuola di Perugia" sono stati pregni di iniziative epocali: dal convegno internazionale Il Rilievo tra Storia e Scienza (1989), volto a celebrare il ruolo del disegno come luogo della conoscenza profonda, alla performance Duetto (2005), in cui Gaspare De Fiore e Alfred Hohenegger si confrontarono sulle divergenze comunicative (ma anche sulle convergenze comunicative) del disegno e della scrittura.
Joan Mirò. Il linguaggio dei segni-The language of signs
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 112
“Più del quadro in sé conta quello che emana, che trasmette. Se venisse distrutto non sarebbe importante. L'arte può anche morire, quel che conta sono i semi che ha diffuso sulla terra” (Joan Miró, 1959). Nello stesso titolo della mostra è racchiusa la chiave di lettura di questa eccezionale esposizione allestita nel Palazzo delle Arti di Napoli. Miró esplora il linguaggio dei segni riducendo gli oggetti a elementi essenziali. In questo processo di riduzione e semplificazione ci invita a porre l'attenzione al dettaglio, ad esplorare gli elementi della costruzione del significato. Nel XXI secolo siamo ormai abituati a guardare immagini sempre più definite che si susseguono a grande velocità, Miró ci impone di fermarci e osservare, cercare di capire.
Cesare Pavese
Giovanna Romanelli
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 128
Questo libro, che nasce per onorare la memoria del professor Luigi Gatti, fondatore e presidente del CE.PA.M. di recente scomparso, non vuole essere un mesto ricordo del passato fine a se stesso, vuole invece essere la testimonianza della memoria viva del passato, anche recente, della storia del premio letterario Cesare Pavese, e del duro e appassionato lavoro svolto da tutti coloro che per il premio hanno lavorato e lo hanno fatto crescere. Si tratta, dunque, di una memoria che non si è ancora esaurita e che è in grado di proiettare il futuro. Per dirla con Benjamin è l'Eingedenken, l'immemorare che non è solo rimemorare o rammentare, è piuttosto l'irruzione nel presente di un'esigenza che viene dal passato, che parla di una comunità, di un territorio, quello di Santo Stefano e del Piemonte. Vuole essere anche la testimonianza duratura di un cultore di Cesare Pavese, che ha sempre messo il suo impegno al servizio degli altri, in particolar modo dei giovani, ai quali lascia il suo insegnamento.